Angela Merkel con un paio di baffi alla Hitler. E’ l’inaspettato effetto che si viene a creare in una foto che sta facendo discutere in Israele. La cancelliera tedesca era in visita al Paese quando il premier israeliano Benjamin Netanyahu, per un gioco di luci ed ombre, le ha fatto involontariamente comparire sul volto i baffi. La foto è stata pubblicata sulla pagina Facebook di The Post e da qui condivisa oltre 1300 volte ricevendo centinaia di like . Su Twitter lo scatto è stato condiviso oltre 4mila volte in due ore ieri pomeriggio e molti si sono complimentati con il fotografo per “la foto geniale”. Ma ad altri non è piaciuta affatto: “E’ irresponsabile e non è affatto divertente”, si legge nei commenti Facebook di “The Post”. Durante la visita di due giorni in Israele, Angela Merkel è stata insignita del più alto riconoscimento civile da parte del presidente Shimon Peres “per il suo deciso impegno a favore della sicurezza di Israele e la lotta contro l’antisemitismo e il razzismo.
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Ad Angela Merkel… “spuntano” i baffi alla Hitler
Pubblicato da tdy22 in febbraio 26, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/02/26/ad-angela-merkel-spuntano-i-baffi-alla-hitler/
Bufera in Rai: sesso esplicito nel primo pomeriggio
Il nuovo film di Lars Von Trier, il discusso Nymphomaniac che porta sul grande schermo scene di sesso esplicito, ha causato bufera in casa Rai. In un collegamento in diretta con la Berlinale, dove il film è presente, infatti, sono state mandate in onda alcune scene. Erano le ora 15.30, quindi in fascia protetta, e al conduttore di RaiNews24 non è rimasto altro da fare se non scusarsi in diretta con i telespettatori.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 7, 2014
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“Cara America, ti ho vista nuda”: impazza la polemica sui body-scanner
A finire al centro delle polemiche questa volta è l’ambiente della sicurezza negli areoporti statunitensi. Tutto nasce dal “coming out” di Jason Edward Harrington, un ex agente della Tsa, la Transportation Security Agency, cioè l’organizzazione federale che si occupa della sicurezza negli aeroporti. “Mi accorsi presto che stavo lavorando in un’agenzia senza morale”, confessa in una specie di autodenuncia pubblicata dalla rivista Politico.com. Harrington spiega ancora: “Ogni giorni compivamo abusi ai danni della fiducia della gente e dei contribuenti”. L’articolo, intitolato “Cara America, ti ho vista nuda. E ci facevamo quattro risate”, fa rifemento alla nudità è in relazione ai controversi ‘body scanner’, a cui tutti devono sottoporsi negli aeroporti americani. “Grazie a quella macchina potevamo vedere ogni piercing, anche quelli nelle parti intime. O particolari legati agli organi sessuali. E ricordo quante risate tra di noi”. Ma tra di loro, gli uomini della sicurezza utilizzavano una sorta di linguaggio interno per segnalare ragazze particolarmente carine: quelle molto belle venivano segnalate come ‘codice rosso’, quelle ‘così cosi come ‘codice giallo’. Ma la testimonianza va molto oltre la questione della privacy. L’ex agente, che prestava servizio all’aeroporto internazionale O’Hare di Chicago, racconta di controlli speciali sulla base del passaporto o della razza del passeggero. “Durante il nostro addestramento ci hanno insegnato a ripetere a memoria, come una filastrocca, la lista dei paesi ‘cattivi’ in ordine alfabetico: Siria, Algeria, Afghanistan, Iraq, Iran, Yemen e Cuba, Libano, Libia, Somalia Sudan e gente della Corea del Nord. Tutti coloro venivano da questi Paesi dovevano passare necessariamente da un controllo particolare, una perquisizione personale e un esame lungo e dettagliato dei loro bagagli”. Ma non solo stranieri: a volte tra le vittime di pratiche discutibili da parte della Tsa c’erano anche americani. Harrington racconta di quando dovette confiscare una bottiglia di champagne a un gruppo di soldati appena sbarcati dall’Afghanistan. “Serviva per festeggiare l’arrivo di uno di loro, un soldato giovane, decorato, che stava in sedia a rotelle. Non aveva ambedue le gambe, che erano saltate in aria in seguito allo scoppio di un Ied, uno di quegli ordigni artigianali fatti esplodere ai margini delle strade. Stava per essere festeggiato dai suoi cari perchè comunque era tornato a casa, anche se senza gambe. E noi – sottolinea l’agente – gli sequestrammo lo champagne, in nome della Sicurezza Nazionale”. Rivelazioni a cui la Tsa ha reagito con una nota, in cui non si contestano gli abusi, ma si ricorda anche che le pratiche raccontate sono state ormai soppresse da tempo.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 2, 2014
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A Che tempo che fa arrivano Caressa e Bergomi: la Rai vs Fazio
Fabio Caressa e Beppe Bergomi, telecronista e commentatore di punta di Sky, sono stati ospitati da Fabio Fazio alla trasmissione di Rai3 Che Tempo Che Fa. E la scelta non è andata giù al sindacato della Rai che accusa il conduttore di “essere recidivo” per aver già invitato in passato Caressa arrivando addirittura al rimprovero di aver fatto una pubblicità gratis alla rete di Murdoch. Usigrai e Cdr Raisport ora chiedono: “La Rai chieda immediatamente conto a Fabio Fazio dello spot alla pay-tv, offerto gratuitamente in prima serata”. Si legge nella nota: “Il conduttore di Che tempo che fa è anche recidivo su comportamenti in evidente contrasto con l’interesse dell’azienda. Esattamente come stasera, infatti, già nel 2010 Fazio invitò il telecronista della concorrenza in vista dei mondiali di calcio del Sudafrica. Praticamente come avvenuto stasera in vista del Brasile. Insomma, in piena campagna Rai per il rinnovo del canone, nel salotto di Fazio stasera ne è andata in onda una per gli abbonamenti alla pay-tv”. Da parte sua Fazio, in chiusura della puntata, ha risposto alle critiche dicendo: “Siamo la tv di tutti, anche di chi lavora nella tv privata, perchè siamo la centralità”. E ha proseguito: “Sono 30 anni che lavoro in Rai ed è segno di quello che penso della tv pubblica. La Rai, lo diciamo sempre, è un servizio pubblico e come tale ospita tutti i protagonisti della vita pubblica, dello spettacolo, della politica e dello sport. Anche questa è la sua missione, come del resto è informare, intrattenere e far riflettere. Siamo una tv di tutti, anche di chi lavora nella tv privata, perchè siamo la centralità. Raccontiamo i protagonisti ovunque essi siano e dovunque lavorino». E alla fine ha ripetuto: «Questa è la Rai di cui sono orgogliosissimo di far parte”.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 19, 2014
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Vanity Fair nella bufera: schiarita la pelle di un’attrice di “12 anni schiavo”?
Già era stata bufera sulle locandine del film 12 anni schiavo, che in Italia sono apparse mettendo in secondo piano il protagonista, l’attore Chiwetel Ejiofor, preferendo dare rilievo ad altri due volti maggiormente conosciuti nel Belpaese: Brad Pitt e Michael Fassbender. Ora a finire nell’occhio del ciclone è la rivista Vanity Fair, “colpevole” di aver realizzato un servizio con l’attrice Lupita Nyong’o, a sua volta presente nella pellicola di Steve McQueen. Il settimanale ha infatti twittato dal suo profilo la copertina del numero in uscita con il volto sorridente dell’attrice keniana, dove la pelle della donna, sostengono molti utenti, sembra volutamente schiarita. Va però detto che non è da escludere che le luci da set abbiano creato negli scatti un effetto schiarente, anche se l’attenuante non sembra convincere i fan della 30enne. Come ricorda l’Huffington Post, d’altronde non è la prima volta che le celebrity si trovano coinvolte in polemiche di questo genere: era successo già a Beyoncè. Quella volta, però, l’accusa era rivolta direttamente alla popstar, “colpevole” di aver schiarito il colorito nella foto di copertina del suo album “4”.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 17, 2014
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Armi siriane a Gioia Tauro e scoppia la polemica!
Prima erano solo voci, poi sono diventate certezze e quindi si sono sollevate le polemiche dopo la conferma ufficiale da parte del ministro degli Esteri Emma Bonino: le armi chimiche verranno distrutte nel porto di Gioia Tauro.
Così il il segretario regionale del Sindacato dei lavoratori portuali (Sul) della Calabria, Carmelo Cozza, chiama in causa tutti gli enti preposti e chiede di fare chiarezza.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 16, 2014
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Il figlio di Madonna tra amici e bottiglie… scatta la polemica per la foto di Rocco!
La pop star corre ai ripari dopo che la foto del figlio che lei stessa ha postato sul suo profilo Instagram ha sollevato polemiche e commenti negativi. Madonna infatti nei giorni scorsi aveva pubblicato la foto di Rocco tra amici e bottiglie e ora spiega:
“Nessuno ha bevuto, ci siamo solo divertiti! Calmatevi e abbiate un po’ di senso dell’umorismo! Non iniziate l’anno con i vostri giudizi”.
Bsterà per placare gli animi?
Pubblicato da tdy22 in gennaio 6, 2014
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“Fango e pa**e”: i big della Lega rispondono alle parole di Belsito
Nel corso degli interrogatori dei pm della Procura milanese, l’ex tesoriere della Lega aveva spiegato che tra i beneficiari dei suoi versamenti in nero comparivano i nomi di tanti dirigenti di spicco del partito. I “nomi” ora rispondono. A partire dal neo segretario Matteo Salvini che, su Radio Padania, ha risposto a un ascoltatore che gli ha chiesto un commento alle notizie relative alla dichiarazioni. “Belsito? Fango, fango fango, non ho parole, sono pa**e, del resto i magistrati hanno già archiviato..”. “Da qui a maggio prepariamoci, preparativi a sentirne di tutti i colori, che siamo brutti, cattivi, ladri, pedofili, naturalmente razzisti e quant’altro”. “Certo – ha aggiunto – quereleremo, perchè qualche querela ogni tanto fa bene. Ma il fatto che vengano pubblicate certe cose significa che la Lega fa paura”. Duro anche il governatore della Regione Veneto Luca Zaia: “Belsito è uno che non è la prima volta che tenta queste sortite: la prima volta ha detto che era noto a lui che andavo a pranzo con imprenditori per incassare soldi, tangenti e robe del genere. Ed è stato un pò sfortunato perchè io ai pranzi non vado mai, quindi gli è andata male. Questa volta leggo che dice che ‘Zaia comunque sapeva che c’era qualcuno che andava in cerca a chiedere soldi’”. Belsito, in un passaggio con i magistrati, ricostruisce il pagamento di un milione di euro alla Lega del Veneto da parte di una multinazionale specializzata in appalti ospedalieri. L’ex tesoriere avrebbe affermato che tutto lo stato maggiore del partito era informato di quel finanziamento. “Anche Zaia – è la tesi dell’ex tesoriere del Carroccio – fu informato”. “Rispedisco al mittente queste affermazioni – sottolinea Zaia – mi spiace perchè avrei qualcos’altro di cui occuparmi. Penso che anche la magistratura abbia altro di cui occuparsi però a questo punto la impegnerò io facendo un querela, tutelandomi. Spero che si faccia chiarezza da subito”. “Stiamo parlando comunque di una persona – conclude il governatore – che, tra le tante cose, abbiamo scoperto aveva una Porsche pagata dalla Lega, tra l’altro ora sequestrata. È imbarazzante. Rimando tutto al mittente. Sono a disposizione dei magistrati e querelo, assolutamente querelo”. Dalla Lega Veneta risponde anche Flavio Tosi: “Da un calunniatore dal comportamento spregevole come Belsito, che con i soldi del finanziamento pubblico ne ha combinate di tutti i colori e ha intrattenuto rapporti con ambienti strani e torbidi, c’è da aspettarsi di tutto: anche che, per uscire dal carcere, cavarsela con pene minori o anche per giustificare in tutto o in parte le sue malefatte, cerchi di coinvolgere a largo raggio persone che nulla a che fare con le porcherie sue e del cerchio magico. Lo denuncerò per calunnia e querelerò per diffamazione lui e chi fa da cassa di risonanza delle sue infamanti calunnie”. E puntualizza: “Ricordo che all’epoca dei presunti fatti di cui Belsito avrebbe riferito ai magistrati non era certo il sottoscritto segretario della Lega Nord-Liga Veneta; che il sottoscritto era uno dei bersagli del cerchio magico e del Belsito e che non ho mai avuto il dispiacere di conoscerlo, di telefonargli e neppure, fortunatamente, di salutarlo”. Ogni persona dotata di buon senso, rincara il sindaco veronese, “capisce che l’operazione mediatica basata su indiscrezioni, non supportate da prove, che escono a orologeria dal Palazzo di Giustizia di Milano servono solo a colpire Maroni, Salvini, Tosi e Zaia, cioè il nuovo corso della Lega che ha spazzato via Belsito e quel cerchio magico di cui lui notoriamente era l’elemosiniere”.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 13, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/13/fango-e-pae-i-big-della-lega-rispondono-alle-parole-di-belsito/
Belsito: “Ecco i big della Lega che pagavo in nero”

Uno dei più esplosivi è datato 29 maggio. Spiega Belsito che quando ad esempio ricevette 300 mila euro dal suo socio d’affari Bonet, l’uomo con cui mise in piedi il pasticcio dei fondi in Tanzania, «30 mila euro li ho versati a Calderoli che era ben consapevole che provenivano da affari che avevo concluso con Bonet. Di fatto questi soldi dati a Calderoli andavano a compensare le sue donazioni al partito. Altri esponenti di spicco facevano donazioni al partito…». Ma poi se li facevano restituire, «in nero», dal tesoriere. «Dal 2009 ho sempre restituito in contanti i soldi che Calderoli versava, compensando le sue donazioni. Anche Reguzzoni ho pagato personalmente in nero: 15 mila euro per donazioni che avrebbe dovuto fare alla Lega e che invece aveva trattenuto per sè. Cota, quando era capogruppo, prendeva denaro in nero da Balocchi (l’ex tesoriere prima di Belsito, defunto, ndr), non so quantificare le somme, personalmente ho constatato che aveva un negativo sui versamenti che doveva effettuare al partito. Personalmente ho pagato delle sue spese giustificate con fatture; una ricordo che si riferiva a un’autovettura. Il compenso delle spese era pari a circa 50 mila euro che pagai con bonifici in parte verso la Lega Piemonte e in parte verso fornitori indicati da lui…». Prosegue Belsito: «Anche a Zaia (ex ministro e presidente del Veneto) abbiamo pagato delle fatture ma non ricordo gli importi. Balocchi mi diceva che teneva un contabilità parallela, in cui segnava le somme in nero agli esponenti della Lega, carte rimaste probabilmente alla moglie… Mi era stato detto che da sempre gli imprenditori portavano denaro in nero al partito e che questi rapporti erano intrattenuti principalmente da Giorgetti…».
Belsito non risparmia nessuno. Nemmeno il neo segretario Matteo Salvini. «Il nero che gli imprenditori versavano veniva utilizzato a volte per la campagna elettorale e veniva gestito senza passare dalle casse del partito. Ad esempio ricordo che Bonomi, in quota Lega per la Sea (la società che gestisce Linate e Malpensa, ndr) diede in contanti 20 mila euro a Salvini, circostanza che mi venne riferita dalla Dagrada (segretaria di via Bellerio, ndr). Quindi Savini per sanare i suoi obblighi di oblazione verso la Lega intendeva girare al partito questa somma, cosa che non mi risulta sia avvenuta».
Secondo Belsito, per la raccolta fondi ogni parlamentare aveva la sua specialità: «Ad esempio Maroni (“Maronui” nel verbale, ndr) si occupava delle telecomunicazioni». Ed ecco risultare un finanziamento di Telecom da 100 mila euro. «Nel settore sanitario Salvini aveva voluto la nomina della dottoressa Cantù», diventata capo delle Asl a Milano. Mentre nel settore bancario «le nomine erano gestite principalmente da Calderoli e Maroni. Ma la lista dei «donatori» è lunga: da Caltagirone e Nerogiardini, fino alla Siram che avrebbe versato un milione di euro «a tale Cavaliere della lega del Veneto legato a Tosi e Maroni».
Era davvero un bengodi. «Il nano» racconta di 100 mila euro versati sui conti personali di Bossi e moglie Manuela Marrone ma anche di 300 mila euro pagati «in modo non ufficiale e parte per contanti» per la «scuola Bosina», della sciura Bossi. Dice Belsito di non avere mai consegnato denaro in contante al senatur ma «in alcuni casi di aver ripianato il rosso di alcuni suoi conti personali, 48 mila euro presso la Bpl e altri 6-7 mila euro presso un’altra banca».
Al figlio Riccardo sarebbero arrivati 100 mila euro per le carte di credito e l’agognata scuola Cepu. E, dulcis in fundo, ben 90 mila euro furono spesi per l’istruzione di Riccardo, del «Trota» e di Moscagiuro, il capo scorta dell’ex vicepresidente del Senato Rosi Mauro: tre belle lauree in Albania. E se non ci fosse stata l’inchiesta, «vi era un’altra laurea da acquistare a Londra per Renzo, che venne concordata per 130 mila euro, dei quali circa 70-80 mila euro effettivamente pagati…».
Pubblicato da tdy22 in dicembre 13, 2013
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C’era una volta “a mia insaputa” ora è “non ce ne siamo accorti”… sulle pensioni!
Drammatico, ma anche involontariamente umoristico così lo descrive Alberto Stasera su Repubblica il grande taglio populista alle pensioni d’oro che casualmente ha lasciato invariate quelle dei politici. Al centro della polemica di Stasera il viceministro Stefano Fassina:
Nonostante il volto perennemente imbronciato, il viceministro dell’Economia Stefano Fassina è capace di irresistibile umorismo (involontario). Interrogato sul perché il prelievo di solidarietà che la legge di stabilità reintroduce sulle pensioni superiori a 90 mila euro lordi l’anno non colpisca anche le pensioni dei parlamentari, ha risposto al Fatto: «Non ce ne siamo accorti». Ma guarda un po’ che singolare dimenticanza.
Il viceministro però si è pentito e garantisce che rimedierà con un emendamento alla Camera, altrimenti «sarebbe un drammatico problema di equità». Troppi emendamenti dovrà presentare il viceministro, visto che di drammatiche iniquità è tappezzato l’intero provvedimento. A cominciare proprio dagli interventi sulle pensioni, territorio privilegiato delle scorrerie legislative di uno Stato incapace di colpire le vere ricchezze sottratte al fisco per 120 o più miliardi. Sacrosanto l’obiettivo di introdurre un reddito minimo per i poveri e i giovani disoccupati, ma ipocrita e probabilmente incostituzionale il mezzo per reperire gli scarsissimi fondi. Le cosiddette pensioni d’oro, che ovviamente suscitano lo sconcerto di che vive con meno di mille euro al mese, non sono tuttavia il valsente di ricchi rentier, ma il salario differito di ex lavoratori dipendenti che hanno versato (quasi tutti) contributi e imposte sui redditi fino all’ultimo centesimo.
Il provvedimento, improntato a un’evidente demagogia, colpisce meno di 30 mila persone e dà un gettito modesto. Ma soprattutto costituisce l’ennesimo vulnus al principio costituzionale della parità di tassazione a parità di reddito, da poco confermato dalla Corte costituzionale, che ha bocciato il precedente contributo di solidarietà imposto dai governi Berlusconi e Monti. Chi ha buoni redditi può benissimo accettare di pagare un contributo se sarà effettivamente destinato alla solidarietà sociale, come avrebbe potuto pagare l’Imu. Ma il viceministro Fassina dovrebbe spiegare perché il prelievo colpisce solo i pensionati e non tutte le centinaia di migliaia di contribuenti che guadagnano oltre 90 mila euro l’anno e i pochi (noti al fisco) oltre i 300 mila euro. Il che produrrebbe oltretutto un gettito ben più ragguardevole. Ma si sa, non c’ è nulla di più facile che colpire le pensioni.
Non solo quelle dei «paperoni» da 90 mila euro l’anno, ma persino quelle dei pensionati (d’argento?) che percepiscono 1.441 euro lordi al mese, cui è stato congelato l’assegno da due anni e quelli da 1.486 euro che dovranno rinunciare a parte dell’indicizzazione a partire dal 2014, se la legge di stabilità passerà alla Camera così com’è. I fortunati che poi hanno una pensione da 2.972 euro lordi mensili non avranno alcun aggiornamento al costo della vita, con effetti moltiplicativi crescenti negli anni. Se poi l’adeguamento al costo della vita sarà abolito per tutti come qualcuno vorrebbe, andiamo incontro a un aumento della fascia di povertà e semi-povertà. Attendiamo con ansia l’emendamento del viceministro Fassina sulle pensioni dei parlamentari e magari che si accorga anche degli altri «problemi drammatici di equità», che è facile prevedere daranno molto lavoro alla Corte costituzionale.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 4, 2013
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Quelle pubblicità degli anni ’50 che oggi appaiono inquietanti
Anni ’50: donne che riveriscono l’uomo di casa e vengono picchiate se sbagliano la marca del caffè, sigarette consigliate per rilassarsi, razzismo. Nessuna delle pubblicità proposte all’epoca, in un contesto moderno, con tutta probabilità verrebbe accettata. Stereotipi, sessismo, anche Babbo Natale che regala stecche di sigarette… Al giorno d’oggi fanno rabbrividire. Chissà cosa penseranno delle notre tra sessant’anni!
Pubblicato da tdy22 in dicembre 3, 2013
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Ama chi ti pare… ma non sul palco! Spettacolo teatrale censurato
A Padergnone, in provincia di Trento, è stato annullato lo spettacolo teatrale “La muffa nel cassetto”, il cui copione prevedeva una scena con un bacio tra due donne. La compagnia teatrale, che aveva scritto lo spettacolo all’insegna dello slogan “ama chi ti pare”, ha accusato il sindaco di avere censurato il loro spettacolo nonostante il primo cittadino abbia negato interventi censori sottolineando che quella scena era “fuori tema”. La direttrice della Nuda Compagnia e regista dello spettacolo Antonella Fittipaldi afferma: “I rappresentanti del Comune ci hanno chiesto di tagliare la scena del bacio e trasformare la relazione fra le due donne in un rapporto di amicizia ma abbiamo deciso di non cedere: è da anni che ci occupiamo di discriminazione”. Federico Sommadossi, il sindaco, replica: “Quel bacio di due minuti mi è sembrato fuori tema: lo spettacolo era inserito in ciclo di incontri per gli adolescenti dedicato al mondo del lavoro, organizzato dal Comune in collaborazione con la parrocchia”. E aggiunge: “Abbiamo chiesto loro di presentare uno spettacolo alternativo, ma di fronte al loro rifiuto siamo stati costretti ad annullare l’appuntamento”. Quella di Padergnone, in valle dei Laghi, sarebbe stata la quarta replica di un tour iniziato in Trentino lo scorso maggio. Domani sera lo spettacolo sarà ospitato all’Opera universitaria di Trento.
Pubblicato da tdy22 in novembre 26, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/26/ama-chi-ti-pare-ma-non-sul-palco-spettacolo-teatrale-censurato/
Ratzinger shock! Il papa emerito truccato, ma è solo un manifesto
Lo scandalo ha coinvolto la Statale di Milano dove il “Gruppo gay” dell’Ateneo ha esposto nei giorni scorsi una locandina in cui appare il Papa emerito Joseph Ratzinger truccato con ombretto e rossetto. Il manifesto è stato realizzato per lanciare un cineforum su omosessualità e religione, ma la polemica non c’ha impiegato molto a esplodere. Il Giornale l’ha definita “Blasfema. Un’offesa all’intera comunità cattolica”, che ha anche sottolineato: “E con i soldi pubblici della Statale”. Matteo Forte, consigliere comunale di Forza Italia, ha invece parlato di “vilipendio all’autorità religiosa”. Il gruppo ha però immediatamente replicato: “Attenzione alla censura” e anche: “Il vero problema non è la provocazione ma l’omofobia”. Nel frattempo gli studenti del collettivo hanno anche smentito di aver ricevuto dall’ateneo 4mila euro solo per cineforum e locandine. Laura Boella, che detiene la cattedra di Filosofia Morale nello stesso ateneo, ha ne ha parlato come di una “polemica pretestuosa”: “La scelta di questi studenti va contestualizzata e come nella satira va rifiutata la misurazione”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 17, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/17/ratzinger-shock-il-papa-emerito-truccato-ma-e-solo-un-manifesto/
“Pomì, fuori da qui”. La protesta nel Casertano
E’ CasertaNews.it a raccontare della protesta che si è svolta al centro commerciale Campania di Marcianise dove un gruppo di giovani di Fratelli d’Italia hanno manifestato contro la campagna pubblicitaria “razzista” del marchio Pomì indossando una maglia rossa che recitava “Pomì, fuori da qui”. Il leader del movimento giovanile, Tammaro Iovine, ha detto: “Abbiamo scelto simbolicamente il Campania perché è il centro commerciale piú grande della regione, abbiamo chiesto a tutti coloro che entravano di boicottare l’acquisto dei prodotti Pomí ritenendo inopportuno in questo momento storico approfittare di una situazione delicata che sta vivendo la nostra terra per farne una mera speculazione economica.” All’evento era presente anche il portavoce provinciale di Fratelli d’Italia, Gimmi Cangiano, che ha spiegato ” il nostro partito si sta battendo in tutte le sedi istituzionali per difendere la nostra agricoltura, abbiamo proposto al governatore della Regione Campania Stefano Caldoro di destinare parte dei fondi fas per le bonifiche ambientali e stiamo supportando l’idea di promuovere il marchio DOAG per i terreni agricoli. La certificazione servirà da una parte ad evitare il diffondersi di allarmismi generalizzati sui prodotti provenienti dalla Campania, e dall’altra a rilanciare quello che è un settore strategico per la nostra Regione, bloccando automaticamente le coltivazioni nei terreni contaminati e promuovendo con una certificazione di qualità la bontà del prodotto agroalimentare della nostra Regione”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 10, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/10/pomi-fuori-da-qui-la-protesta-nel-casertano/
Niente primarie per Prodi!
Non voterà! Romano Prodi ha deciso che non si presenterà alle primarie per esprimere la sua preferenza alle prossime primarie del Partito democratico. Il motivo? Ufficialmente perché si è ritirato a vita privata e ha messo una pietra sopra sulla politica, soprattutto dopo la votazione che lo ha visto tristemente protagonista per la corsa al Colle.
”Non voterò alle primarie: non per polemica, ma ho deciso di ritirarmi dalla vita politica. Non sono un uomo qualunque, se voto alle primarie devo dire per chi, come e in che modo”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 9, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/09/niente-primarie-per-prodi/
Verso il #BoicottPomì?
La Pomì, nota azienda di conserve di pomodoro, ha lanciato la sua nuova campagna pubblicitaria. E subito dalla rete si sono alzate innumerevoli proteste, principalmente dagli utenti del sud che si sentono chiamati in causa. L’immagine scelta, infatti, è quella dello Stivale con un pomodoro in bella mostra all’altezza della Pianura Padana acocmpagnata dalla scritta “Solo da qui. Solo Pomì”. L’azienda spiega in una nota: “Gli stabilimenti di confezionamento sono situati tra la provincia di Cremona e di Parma e le aziende Agricole sono limitrofe agli stabilimenti con una distanza media di 42 km. Il 95% percento del nostro pomodoro è coltivato tra la Lombardia e l’Emilia Romagna; il restante nelle due regioni limitrofe”. Si legge quindi: “I recenti scandali di carattere etico/ambientale che coinvolgono produttori ed operatori nel mondo dell’industria conserviera stanno muovendo l’opinione pubblica, generando disorientamento nei consumatori verso questa categoria merceologica. Il Consorzio Casalasco del Pomodoro e il brand Pomì sono da sempre contrari e totalmente estranei a pratiche simili, privilegiando una comunicazione chiara e diretta con il consumatore. Per questo motivo l’azienda comunicherà sui principali quotidiani nazionali e locali, ribadendo i suoi valori e la sua posizione in questa vicenda. Si tratta di un atto dovuto non soltanto nei confronti dei consumatori, ma anche nel rispetto delle aziende agricole socie, del personale dipendente e di tuti gli stakeholders che da sempre collaborano per ottenere la massima qualità nel rispetto delle persone e dell’ambiente”. In rete già si parla di boicottaggio dei prodotti e arrivano le prime offese di chi per primo si sente toccato da questa pubblicità che vuole rassicurare i consumatori a discapito dei prodotti coltivati nella Terra dei Fuochi. Gli effetti dei rifiuti tossici vengono così a ripercuotersi nelle battaglie commerciali del nostro Paese.
Pubblicato da tdy22 in novembre 3, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/03/verso-il-boicottpomi/
“Sono stupito che Crozza smentisca se stesso”, così il giornalista del Mesaggero
“Sono stupito che Maurizio Crozza smentisca se stesso e le cose che analogamente ha detto davanti a una platea di tre milioni e mezzo di persone come quella di Ballarò”. Così Alberto Guarnieri, giornalista de Il Messaggero che reagisce dopo la smentita del comico avvenuta a mezzo Facebook nella quale Crozza, tra le altre cose, affermava: “Mi stupisco molto nel leggere un’intervista totalmente inventata e valuterò l’opportunità di adire le vie legali”. Sempre Guarnieri afferma “Vorrei anche precisare che non si tratta di un’intervista, come ho scritto, ma di un colloquio”.
Sulla frase “che ha tanto colpito Crozza – dice Guarnieri -, ovvero Vedo che nel mirino finiscono solo artisti considerati di sinistra devo ammettere che non mi è stata riferita direttamente da lui, ma da una persona a lui molto vicina dopo un colloquio con Crozza stesso. E si poteva comunque evincere anche dalla battuta del comico durante Ballarò, quando rivolgendosi al conduttore Giovanni Floris dice Giova, la prossima volta tocca a te. Tutti gli altri virgolettati invece li ho registrati”.
E Guarnieri sottolinea anche: “Non ho fatto nessuno scoop dato che tutto quello che ho riportato era già stato detto da Crozza durante la copertina di Ballarò. Quasi le stesse identiche parole”.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 17, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/17/sono-stupito-che-crozza-smentisca-se-stesso-cosi-il-giornalista-del-mesaggero/
Il nuovo contratto di Crozza a La7.
Maurizio Crozza e La7 il matrimonio è fatto e lo ha annunciato Urbano Cairo in una conferenza stampa che si è tenuta a MIlano. Dopo le polemiche che hanno interrotto la trattativa con la Rai ora il comico ha rinnovato con l’emittente di Cairo un contratto di durata triennale «in esclusiva totale», fatti salvi però gli impegni che già il comico ha: quindi Crozza può continuare ad intervenire alla trasmissione“Ballarò” della Rai.
Il cachet del comico e imitatore per il nuovo contratto al momento non viene reso noto e, dopo le otto-nove puntate dello show, già previsto sulla rete di Cairo in autunno, Crozza inizierà un programma, sempre su La Sette, a partire dalla prossima primavera.
Beppe Caschetto, l’agente del comico-imitatore, ha riferito che «Crozza nell’ipotesi di un programma in Rai avrebbe percepito 110 mila euro a puntata: le cifre enormi che sono state dette non attengono alla realtà» e ha aggiunge che «per ogni intervento a Ballarò riceve un compenso modesto: 2.500 euro a puntata».
«C’è stata una trattativa con tutte le piattaforme generaliste italiane, l’offerta di Mediaset è stata importantissima – aggiunge Caschetto durante la conferenza stampa a Milano nella quale è stata annunciata la conferma di Crozza per La7 – ma Urbano Cairo è quello che lo ha voluto davvero, gli altri lo volevano ma…».
Pubblicato da tdy22 in ottobre 17, 2013
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Arriva la smentita di Crozza all’articolo de Il Messaggero!
Arriva la smentita di Maurizio Crozza all’articolo de Il Messaggero. Il comico su Facebook dichiara di non aver mai rilasciato alcuna intervista al quotidiano romano. Secondo il comico quindi le dichiarazioni riportate nell’articolo di Alberto Guarnieri, non corrisponderebbero alle sue parole.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 17, 2013
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Quelle polemiche di Crozza e gli artisti di sinistra
Il contratto è saltato, ma le polemiche sembrano appena sbocciate! Ora a parlare è il diretto interessato: Maurizio Crozza. Il comico ligure si è sfogato sulle pagine de Il Messaggero:
“Vedo che nel mirino finiscono solo artisti considerati di sinistra…”
Secondo il comico, dunque, gli attacchi di Renato Brunetta, erano rivolti a colpire gli artisti e gli intellettuali di sinistra… Può essere una giusta ricostruzione, ma chi altro avrebbe dovuto attaccare Brunetta visto che la cultura di destra, almeno televisiva, è così difficile da trovare? Brunetta quindi deve aver preso di mira gli intellettuali di sinistra perché ha trovato solo quelli, perché forse sono davvero gli unici che esistono in Italia… Ora, tornando a Crozza è corretto e ragionevole che tutti abbiano la giusta ricompensa… A ciascuno secondo i suoi meriti… Ma é principio base anche quello che un’azienda non può stare in perdita perché altrimenti fallisce… E poi c’è un Italia in crisi… E senza voler fare i moralisti suona male, come dire… sembra brutto, che proprio i campioni, i cavalieri – che nell’immaginario collettivo vanno ancora lancia in resta a denunciare le ingiustizie e a portare avanti i diritti dei deboli – finiscano poi per avere retribuzioni così elevate, così da ricchi… Ma seguitiamo a leggere Crozza su Il Messaggero…
“C’è l’intento di colpire artisti e intellettuali di sinistra, lui dice, il tutto senza tenere conto dei benefici, in termini di audience, che l’accordo avrebbe potuto portare alla televisione pubblica”.
E a questo proposito, sempre sulle pagine del quotidiano romano, il comico ritorna sulla “parabola del maiale”
“Per l’azienda – spiega – potevo essere come il maiale per il macellaio: un investimento redditizio”.
E poiché l’intesa Rai-Crozza prevedeva, nei prossimi tre anni, 22 puntate in prima serata al costo ‘chiavi in mano’ di 450 mila euro ognuna, al comico genovese sarebbero andati complessivamente 5 milioni di euro. E, a questo proposito lui prosegue:
“È giusto controllare i costi della Rai. Ma io controllerei anche i ricavi. Perché, se un salumiere spende dei soldi per comprarsi un maiale, poi se lo tiene perché si affeziona? No. Il maiale è un investimento. Sul maiale il macellaio ha un progetto: ci fa i salami. Li vende e ci guadagna. Io, forse forse, avrei potuto essere il maiale di Raiuno. Da me – aggiunge riferendosi alle varie possibilità di lavoro vagliate con viale Mazzini – potevano tirar fuori anche due coppe e un pregiato culatello”. Ma “forse sbaglio”, aggiunge ironico. “D’altra parte io non sono un Nobel mancato come Brunetta, sono solo un Raiuno mancato. E infatti, nel dubbio, ho preferito farmi da parte”.
Quello che dice Crozza è pienamente condivisibile, ma allora facciamoli questi conti e facciamoli bene e prima di stipulare i contratti, senza limitarci a enunciarli. Se poi i conti sono già stati fatti, fateli conoscere a noi e al Prof. Brunetta… Perché ci sono modelli economici che consentono di valutare esattamente i costi e i benefici, ma non prendendo genericamente in esame solo l’audience, che si sa, porta pubblicità, ma comunque è uno solo dei molti parametri che si possono prendere in considerazione. Se poi il beneficio per la Rai – e quindi per i cittadini – è superiore al compenso di Crozza può diventare giustissimo darglielo, rendendo estremamente facile ricacciare indietro tutte le accuse di Brunetta.
Tutto il resto é chiacchiera ed anche, perdonateci, noia.
Aggiornamento 17 ottobre 2013 ore 14.18:
Pubblicato da tdy22 in ottobre 17, 2013
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Se la capitale indonesiana cambia nome… il popolo interista s’infuria
Dire che su Facebook impazza la polemica è dir poco: gli interisti sono letteralmente sul piede di guerra e lanciano invettive e insulti a ruota libera al presidente bianconero Andrea Agnelli, “reo” di aver dato un benevenuto tutto particolare all’indonesiano Thohir, dopo il passaggio di proprietà dell’Inter. Sul suo profilo si legge: “la capitale dell’Indonesia ora non si chiamerà più Giacarta, ma Giacartone”. Ovviamente il riferiemento è agli scudetti 2005 e 2006 assegnati a tavolino ai nerazzurri per lo scandalo Calciopoli e ribattezzati dal popolo bianconero “di cartone”. Una battuta che è risultata particolarmente indigesta al popolo nerazzurro, che si “aggrappa” all’era Moggi e alle sopracciglia del presidente per rispondere.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 16, 2013
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Bufera in nazionale Prandelli risponde a Cassano in attesa di Armenia
«Cassano dice che convoco tutti tranne lui e non capisce perché? Non rispondo, perché bisognerebbe fare un discorso e non una battuta: e dico questo per rispetto di Antonio», così Prandelli alla vigilia di Italia- Armenia. Lo stesso tecnico ha poi aggiunto: «Abbiamo vissuto giorni pieni di polemiche: evidentemente il Mondiale è cominciato in anticipo».
«Al Brasile ci penso, è un bellissimo paese: andarci in vacanza direi di sì, per il resto la vedo molto, molto dura»: così aveva detto Antonio Cassano, rilanciando la sua candidatura azzurra al Mondiale. «È un anno e mezzo che Prandelli non mi chiama – ha aggiunto l’attaccante del Parma in un’intervista a “TikiTaka”, in onda domani sera su Italia1 – Se in un anno e mezzo ha chiamato tutti tranne me avrà qualche motivo per la testa che non capisco e non conosco. Ma pazienza: non piangerò».
Ancora polemiche tra gli esclusi, mentre l’Italia, tra un “fallo di mano” e un uscita poco felice di Balotelli, si prepara nel tentativo di conservare la sua imbattibilità,
Pubblicato da tdy22 in ottobre 14, 2013
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Capacchione: “Balotelli è un bambino viziato, capriccioso e pieno di soldi”
Pubblicato da tdy22 in ottobre 14, 2013
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Balo chiede scusa per il “fallo di mano”? La Figc lo fa per lui
Ha parlato ai microfoni di Radio Anch’io Lo Sport il presidente della Figc, Giancarlo Abete. E non può esimersi dal rivolgere un pensiero a Balo e al suo tweet di ieri con cui rigettava l’ipotesi di essere un simbolo anticamorra: “A volte Mario dovrebbe essere più prudente con le sue comunicazioni. Sta vivendo un periodo impegnativo ma la pressione mediatica su di lui è troppo elevata, bisogna capirlo. Ci sono momenti in cui tutti possono avere dei problemi. Ha 23 anni e deve crescere”. Ma parla anche della manata con cui SuperMario ha colpito la telecamera di Mediaset all’arrivo alla stazione di Napoli al seguito della Nazionale: “Balotelli è stanco di essere sempre nell’occhio del ciclone, i suoi valori sono positivi e ne siamo convinti. Ha il carattere tipico di un ragazzo tutt’altro che passivo, ha personalità. Detto ciò, la Nazionale esprime certi valori e lui deve uniformarsi. Ma l’attenzione da parte dei media, nel caso di Balotelli, è sempre rivolta più al personaggio che al calciatore”. Ma i due episodi che ieri hanno caratterizzato la giornata dell’attaccante non sono piaciuti a molti in Federazione, che ora invocano il codice etico. Nel frattempo, è stato previsto per oggi un faccia a faccia tra il giocatore e Prandelli. A presentare le scuse, in esclusiva per Sport Mediaset, per il gesto di ieri sera di Mario è stato il direttore generale Figc, Antonello Valentini: “Mario Balotelli chiede scusa a tutta Mediaset e all’operatore. Ho visto con lui le immagini e ci ho parlato. E’ stato un gesto di insofferenza dovuto alla grande folla”. Spiega Valentini: “Mario ha cercato di liberarsi dal grande pubblico, senza violenze, sopraffazioni o mancanza di rispetto. E’ stato un momento di nervosismo”. Nervosismo, dice il d.g., “dovuto all’assalto, affettuoso, dei tifosi napoletani. Mario mi ha detto che non poteva andare né avanti né indietro e per questo si è fatto spazio nel modo in cui avete visto. La Nazionale deve essere casa sua e qui deve comportarsi come si comporta al Milan, rispettando le regola di autodisciplina”.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 14, 2013
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La Nazionale arriva a Napoli… tra la folla e l’ultima Balotellata!
E’ arrivata alla stazione di Piazza Garibaldi a Napoli la Nazionale di Prandelli che martedì disputerà la partita contro l’Armenia. Ad accogliere gli azzurri oltre 400 tifosi pronti ad applaudire i nostri campioni. Sopra le loro teste diversi striscioni, uno con la scritta: “È un sogno che si avvera, Balotelli la nostra bandiera”. Ma per martedì è organizzata anche la manifestazione in favore della Terra dei Fuochi e anche maglie con la scritta “15-10-2013, San Paolo in lutto, noi vogliamo vivere” hanno fatto la loro comparsa. Cori, flash e applausi. Una festa improvvisata che ha fatto dire all’allenatore: “Bella accoglienza, grazie a tutti”.
Ma non poteva mancare la nota stonata che arriva sotto forma di Balotellata. Decisamente non è la giornata per l’attaccante: dopo i problemi di salute e la polemica dopo il tweet postato oggi per rispondere al titolo della Gazzetta dello Sport che lo definiva “simbolo anticamorra” (appellattivo che SuperMario non ha apprezzato), il milanista se l’è presa con la troupe di Mediaset mentre lasciava la stazione e i tifosi premevano su di lui. Molte telecamere lo seguivano e lui ha reagito colpendo due volte la telecamera del Biscione.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 13, 2013
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Balo simbolo anticamorra? Il rossonero non ci sta e respinge “l’offesa”!
Mentre i vip d’Italia si sono fotografati con i cartelli per “adottare” i comuni della Terra dei Fuochi ed è stato lanciato l’appello di “vestire” il San Paolo a lutto in occasione della partita Italia-Armenia che si disputerà martedì, a Balotelli non piace l’idea di essere definito “simbolo anticamorra”. Quella stessa camorra che dissemina rifiuti tossici sul territorio e contro la quale tanto si protesta. La Gazzetta dello Sport oggi ha pubblicato un pezzo il cui titolo non è piaciuto al bomber rossonero e della Nazionale:
Nell’articolo, a firma Luigi Garlando, si legge: “domani a Quarto presterà la sua immagine forte al servizio della legalità, contro la camorra, attaccando così una pezza sull’infelice comparsata a Scampia”. Lunedì, infatti, la squadra di Prandelli si allenerà allo stadio Comunale Giarrusso di Quarto, l’impianto in provincia di Napoli della Nuova Quarto per la Legalità, squadra nata dopo il sequestro da parte della magistratura della società di proprietà di un clan camorristico. Il senso è che SuperMario, nonostante l’indolenzimento all’adduttore del pre-partita contro la Danimarca, e che ora è infastidito dalla febbre, scenderà in campo con la sua squadra per manifestare il suo no alla camorra. Il che potrebbe anche portare a mettere nel dimenticatoio le polemiche su di lui dopo una visita del calciatore a Scampia (con accuse che lui si era tra l’altro affrettato a smentire). Un messaggio positivo dunque. Che l’attaccante non ha gradito ed ha commentato in Twitter:
Insomma, un segnale positivo sembra quasi essere letto come “un’offesa” che si sente in dovere di rispedire al mittente. E se sicuramente non si pensa a Balotelli come simbolo anticamorra, meraviglia che si affretti a smentirlo, come se potesse intaccare la sua immagine.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 13, 2013
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Tra accuse d’inutilità di Grillo e Ledner… spunta quella dei cittadini non ascoltati
Gad Lerner attacca Grillo dal suo sito parlando di “plateale inutilità politica”. Scrive il giornalista:
Nell’attesa che esca di scena Silvio Berlusconi, ospite ingombrante ma non più determinante del governo di larghe intese, la giornata parlamentare di ieri ha evidenziato una plateale inutilità politica di Beppe Grillo. Può gridare sul blog, invadere un’oretta la sede della Rai, o anche rimettersi in giro a fare spettacoli (gratuiti o a pagamento). Ma è manifestamente fallito il progetto di costruzione di un movimento partecipato dal basso, davvero democratico: Grillo & Casaleggio lo hanno stoppato quando si sono resi conto di non essere in grado di controllarlo. Nè una massiccia presenza di deputati e senatori M5S ha finora prodotto alcun risultato significativo per la vita dei cittadini. Liberissimo Grillo di tenersi fuori da ogni scelta politica che implichi alleanze e/o compromessi. Liberissimo di lanciare sul blog una consultazione sulla legge elettorale ideale, con parecchi mesi di ritardo sulla tabella di marcia e dopo aver cambiato svariate posizioni in merito. Ma ho l’impressione che lui stesso, nel mentre confida di annoiarsi, stia venendo a noia.
I commenti non sono tardati ad arrivare, tra chi condivide il pensiero e chi a sua volta accusa il giornalista d’inutilità. E mentre gli italiani si schierano pro o contro uno o l’altro partito, tra i commenti ne appare uno che fa il punto della nostra situazione. Scrive un utente:
Di imbarazzante nella vita politica italiana c’è solo l’inutilità di ogni cittadino. Nessuno di noi ha avuto voce in capitolo nella scelta degli ultimi due governi, nessuno di noi incide nelle scelte che vanno a influenzare le nostre vite. Volgarmente, nessuno di noi conta un ca… Questo sì che è davvero imbarazzante, non Grillo che è solo una delle espressioni della nostra pateticità.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 3, 2013
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Bufera a Milano: il leghista che dà del pedofilo a Vendola
E’ finito nell’occhio del ciclone il capogruppo della Lega la Consiglio comunale di Milano ed ex assessore al Turismo e Identità durante la gestione Moratti, Alessandro Morelli, che ieri sera ha postato sul suo profilo Facebook una foto in cui appaiono Nichi Vendola e il suo compagno. Una scritta accompagna l’immagine: “Gay e pedofilo. Vendola: Sono pronto a fare la mamma. No alle adozioni per i gay”. Non pago, Morelli ha anche commentato: “Vendola vuole fare la mamma. Qui nasce il caso: genitore 1 o genitore 2?”. La foto ha innescato numerose polemiche e in molti hanno anche richiesto le dimissioni di Morelli sui social network. L’autore ha allora provveduto a rimuovere il post e a chiedere scusa pubblicamente a Vendola. “Non mi ero accorto, mi è arrivata l’immagine che si riferiva a delle sue presunte affermazioni del passato sul diritto dei bambini ad avere una loro sessualità con gli adulti, che ho scoperto essere una bufala, e l’ho ripresa, mi dispiace. «Devo le scuse a Vendola e lo faccio qui. Non ha affermato che i bimbi devono avere una loro sessualità anche con gli adulti. Gli chiedo scusa e nei prossimi giorni lo inviterò a un dibattito sul tema delle adozioni. Un passo avanti per parlare dei diritti di tutti”. Le pronte scuse non sono comunque riuscite a placare le polemiche e dalla sezione Sel di Milano, attraverso le parole del consigliere Luca Gibillini, fanno sapere: “La definizione di `pedofilo´ riferita a Vendola in quanto omosessuale esige una risposta chiara. È un fatto politico e culturale gravissimo. Tale affermazione è chiaramente incompatibile con qualsiasi ruolo istituzionale e le dimissioni dal Consiglio sono per noi l’unica opzione possibile”.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 2, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/02/bufera-a-milano-il-leghista-che-da-del-pedofilo-a-vendola/
Lo stadio diventerà prigione dopo Brasile 2014. E’ polemica!
L’Arena da Amazonia di Manaus ha una capienza di 44mila posti ed è costata quasi 240 milioni di dollari, creata nel cuore dell’Amazzonia, a oltre 2.400 km da Rio de Janeiro, dopo essere stata utilizzata per le gare dei Mondiali 2014 in Brasile potrebbe trovare una nuova collocazione come centro di detenzione temporaneo, così da alleviare il problema del sovraffollamento delle carceri. La proposta ha già aperto un’ampia polemica. Soprattutto sono contrari proprio gli avvocati dell’Amazzonia aderenti all’Ordine che auspicano una risoluzione del sovraffollamento delle prigioni con un piano carcerario nazionale e non con una cattedrale nel deserto che è stata costruita in una zona in cui la tradizione calcistica non è molto sentita e che rischia quindi dopo l’evento di restare inutilizzata per molto tempo.
Pubblicato da tdy22 in settembre 29, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/29/lo-stadio-diventera-prigione-dopo-brasile-2014-e-polemica/
Salvini e la chiusura della curva a San Siro: “Razzismo? Una stron***a!”
Tre giornate di stop per Mario Balotelli e curva del Milan chiusa per un turno, come sanzione per i cori contro i tifosi del Napoli. Riguardo la seconda questione è intervenuto anche il tifoso rossonero e vice segretario della Lega Nord Matteo Salvini. La sua dichiarazione è lapidaria: “Curva del Milan chiusa un turno per razzismo? Una stron***a”. E conclude: “Pensassero a fermare i violenti e la smettessero di perseguire cori, bandiere o striscioni”. Qualche anno fa, quando era assessore comunale a Milano, il politico era finito al centro delle polemiche perchè aveva intonato il coro “Senti che puzza/scappano anche i cani/ stanno arrivando i napoletani”. Era il giugno 2009 e durante la festa del Carroccio, a Pontida, Salvini intonava il coro con un gruppo di altri leghisti e un bicchiere di birra in mano. Poi giustificò l’episodio come “goliardico” e affermando che “non c’entra nulla con la politica e non c’entra nulla nemmeno col razzismo”. Anzi, aveva aggiunto, “subito dopo abbiamo intonato anche una canzone contro il Verona”. Questo il video di quella notte, che farebbe impallidire anche gli ultrà…
Pubblicato da tdy22 in settembre 23, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/23/salvini-e-la-chiusura-della-curva-a-san-siro-razzismo-una-strona/
La pubblicità sessista che arriva dalla Russia: le hostess in bikini
Polemiche internazionali per uno spot dell’Avianova Airlines, compagnia di volo low cost russa. Nella pubblicità si vedono delle hostess in bikini che, subito dopo l’atterraggio, puliscono il velivolo in stile “plane wash”. Voci critiche si sono alzate da più parti, con il Daily Telegraph che parla di pubblicità pericolosa: “Annunci come questo mettono le assistenti di volo a rischio, questo tipo di pubblicità provocatoria utilizzando come immagine il personale di bordo non è tollerabile in Australia”, scrive il giornale d’oltreoceano, “e non dovrebbe essere tollerata in nessun altro paese”. Ovviamente il rischio a cui si riferisce il quotidiano è quello di veicolare un messaggio sbagliato all’utente che lo spingerebbe a pensare il personale qualificato delle compagnie aeree come “donne oggetto”. In realtà il video era uscito alcuni anni fa, nel 2010, scatenando ora la polemica. La compagnia aveva poi chiuso l’attività nel 2011.
Pubblicato da tdy22 in settembre 5, 2013
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“La Supercoppa ha qualcosa di napoletano”: è polemica!
Come riporta NapoliSport1926, ha scatenato la polemica un servizio presentato oggi a Sport Mediaset nell’edizione delle 13. L’inviato Nando Savito, a Praga in occasione della partita per la Supercoppa, a contendersi la quale sono Bayern Monaco e Chelsea, per dare un po’ di colore alla notizia ha affermato: “Fuori lo stadio hanno cominciato a fare baratto con i biglietti perché costano, comprese le commissioni, dai 60 ai 160 euro e la rivendita è molto appetita. Guardate, li abbiamo sentiti parlare in napoletano. Quindi, anche Praga, anche la Supercoppa Europea, ha qualcosa di italiano, o meglio, di napoletano”. Da qui la rabbia dei napoletani, che non si sentono per nulla rappresentati da coloro che sbagliano. Ma c’è anche chi, in Youtube, ha fatto notare: “Tifosi napoletani con la maglietta dell’inter 😉 ?”
Pubblicato da tdy22 in agosto 30, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/08/30/la-supercoppa-ha-qualcosa-di-napoletano-e-polemica/
Neffa vs Emma via Twitter: scoppia la polemica in rete?
Dal 21 giugno il brano Dimentico tutto di Emma Marrone, secondo singolo estratto dall’album Schiena e oro nelle vendite digitali, ha iniziato a girare per le radio. Ma il brano della cantante lanciata da Maria de Filippi grazie alla trasmissione Amici (nella quale è anche apparsa in veste di coach durante la scorsa edizione), scritto e composto da Nesli e Niccolò Bolchi, e scandito dalla batteria di Mylious Johnson, sembra non essere stato gradito da Neffa, che oggi ha cinguettato in rete:
Neffa fa riferimento a una frase del ritornello: “la storia non è la memoria, ma la parola”. Dopo le reazioni dei fan della Marrone, il cantante ha aggiunto:
Pronta la reazione della diretta interessata, che fa riferimento a un brano presente nell’album del 2010, A me piace così, mai uscito come singolo:
Con un ultimo cinguettio del cantautore si è, almeno per ora, chiuso il botta e risposta tra i due artisti:
Pubblicato da tdy22 in agosto 27, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/08/27/neffa-vs-emma-via-twitter-scoppia-la-polemica-in-rete/
Lippi vs Uomini e Donne: “sarebbe meglio non ci fosse più”
Uomini e Donne, la trasmissione in onda su Canale5 condotta da Maria De Filippi e che ha lo scopo di far trovare l’anima gemella tanto ai giovani che ai più adulti, sta per riaprire i battenti. I fan fanno il conto alla rovescia, ma non tutti sono estimatori del programma. Come si può vedere nella pagina Facebook del sito Lanostratv, dov’è sorta la diatriba. Qui Claudio Lippi, dopo che era stato chiesto ai fan chi volessero vedere sul trono, ha scritto: “Diciamo che sarebbe meglio non ci fosse più la trasmissione. Sarebbe un bel gesto di civiltà.” Forse non vedremo mai Lippi nello studio della De Filippi e ci sarà sempre chi cambierà canale, ma resta il fatto che in molti continueranno a seguire il programma, magari con il cuore in gola.
Pubblicato da tdy22 in agosto 26, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/08/26/lippi-vs-uomini-e-donne-sarebbe-meglio-non-ci-fosse-piu/
Baglioni annulla O’Scià e sale la polemica in rete.
Non si farà! O’Scià, la manifestazione che da anni viene organizzata a Lampedusa da Claudio Baglioni, non si svolgerà: lo annuncia un comunicato dell’omonima fondazione.
«Non abbiamo avuto alcun riscontro dall’amministrazione locale e regionale – si legge nella nota – circa l’impegno per l’edizione 2013, oltre al mancato incasso, ad oggi, del contributo erogato dall’assessorato al Territorio Regione per la scorsa edizione».
«Sperando di poter proseguire il lavoro svolto in questi dieci anni a Lampedusa, la Fondazione O’Scià – conclude il comunicato – si augura che in futuro ci siano gli intenti e le risorse necessarie per svolgere nuovamente la manifestazione».
Intanto in rete c’è chi scrive:
“Baglioni annulla il concerto annuale a Lampedusa perché non arrivano i fondi dalla Regione. Ma non lo faceva perché amava l’isola?”
Pubblicato da tdy22 in agosto 9, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/08/09/baglioni-annulla-oscia-e-sale-la-polemica-in-rete/
“Gratta e vinci” è polemica con il Codacons: scandaloso lo spot
Il Codacons parte all’attacco contro il nuovo spot che propaganda il Gratta e Vinci. Su quotidiani, cartelloni e siti web infatti per promuovere il gioco ora si punta ad abbinarlo allo shopping. Secondo il Codacons:
«Si tratta di una pubblicità pericolosissima, perchè fa leva su due diverse dipendenze: la sindrome da acquisto compulsivo, denominata anche “oniomania”, e la ludopatia, ossia la dipendenza da gioco. Associare le vincite tramite il Gratta e Vinci alla possibilità di fare shopping per 10 anni, è una scelta che rischia di arrecare danni ai soggetti più deboli, con particolare riferimento a chi soffre di forme più o meno gravi di oniomania. In sostanza la pubblicità in questione rischia di creare un effetto moltiplicatore sulle dipendenze dei giocatori».
Quella scritta «10 anni di shopping non passano veloci», è stato anche il motivo per cui il Codacons ha chiesto all’Antitrust di «bloccare il messaggio pubblicitario, e alla Procura di Roma di verificare se sussistano gli elementi per aprire una indagine nei confronti dei Monopoli di Stato e del Ministero dello sviluppo economico, per i reati che saranno ravvisati».
Pubblicato da tdy22 in luglio 31, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/07/31/gratta-e-vinci-e-polemica-con-il-codacons-scandaloso-lo-spot/
Cassano al Parma tra polemiche e ringraziamenti
Cassano e il suo primo giorno in maglia giallo-blu, numero 99. L’entusiasmo del giocatore barese è tutto proiettato per questa nuova avventura che lo attende, ma anche a polemizzare sul suo passato all’Inter: «Dell’Inter devo ringraziare tutti, a partire dal presidente Moratti. Ma non Mazzarri. Prima che lui firmasse mi ha detto che sarei stato titolare fisso, dopo che ero titolare sì ma per andare a casa».
Nella sua prima conferenza stampa da giocatore del Parma, Cassano ha poi dichiarato: «Parma sarà la mia ultima piazza. Voglio finire alla grande, qui mi toglierò tante soddisfazionì. La speranza è anche quella di tornare in nazionale». L’anno prossimo è anche l’anno dei Mondiali: «Siamo qui a Parma, dobbiamo essere protagonisti per non so quale traguardo. Non so chi arriverà, ma non sono qui in vacanza».
Pubblicato da tdy22 in luglio 4, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/07/04/cassano-al-parma-tra-polemiche-e-ringraziamenti/
Ponte Vecchio di Firenze… Meglio le tasse a un affitto di qualche ora?
E’ Beppe Grillo dal suo blog a innescare la polemica sul Ponte Vecchio di Firenze che è stato affittato per dalle 17 alle 23 di sabato per la festa della Ferrari. Sempre il Semplice Portavoce del M5S avrebbe tuonato contro Matteo Renzi che in cambio di 100mila euro per l’affitto e 20 mila per restaurare un monumento ha di fatto escluso le persone per qualche ora da uno dei monumenti più noti della città. Grillo attacca ma sembra davvero flebile questa volta. Chi non sarebbe disposto a rinunciare all’accesso per una somma che il Comune può utilizzare per migliorare i servizi pubblici senza alzare le tasse ulteriormente ai suoi cittadini? Che c’è di male ad ospitare dalle 17 alle 23 alcuni tavolini per la cena lungo il ponte, con sfilata di invitati e un’orchestrina a metà percorso con vista mozzafiato sull’Arno?
Pubblicato da tdy22 in luglio 1, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/07/01/ponte-vecchio-di-firenze-meglio-le-tasse-a-un-affitto-di-qualche-ora/
La protesta degli italiani a Buenos Aires
Giace a terra la statua di Cristoforo Colombo a Buoenos Aires mentre scoppia la protesta degli italiani.
Uno degli ingegneri responsabili dell’operazione aveva precisato ai media locali che l’obiettivo della rimozione è quello di sottoporre la statua a un restauro. «Non vogliamo trasferire la statua in un altro posto bensì restaurarla, visto che diversi rapporti hanno confermato la possibilità di crolli per le condizioni del monumento», ha precisato l’ingegnere Juan Arriegue. A Buenos Aires, l’operazione ha colto un pò tutti – sia i cittadini sia i media – di sorpresa, visto che qualche giorno fa la magistratura aveva ordinato che per tre mesi la statua dovesse rimanere al suo posto, in attesa di una decisione definitiva. «Ci limiteremo appunto al restauro della statua, intervento che rientra nelle attività autorizzate» dalla magistratura, ha precisato Arriegue.
Ma la comunità italiana non crede alla versione ufficiale e continua la lotta iniziata molto tempo fa. Quella del restauro sembra l’ennesimo escamotage trovato dalle autorità per rimuovere il monumento. Il progetto infatti, sembrerebbe essere quello di portare la statua lontano dalla capitale e destinarla a Mar del Plata. L’iniziativa è promossa dal governo della presidente Cristina Fernandez de Kirchner, ma le autorità cittadine guidate dal sindaco Mauricio Macri si oppongono alla rimozione di un simbolo così importante per la città.
Pubblicato da tdy22 in giugno 30, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/06/30/la-protesta-degli-italiani-a-buenos-aires/
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