Quell’ingiustizia sociale: poker telematico, fattura 50 mld e paga 0,46% di tasse

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Il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, ha messo in risalto una “ingiustizia sociale”. Il problema sollevato da Bonanni è semplice: come mai il poker telematico che fattura 50 miliardi di euro paga solo lo 0,46% di tasse?  Come è possibile che un Governo “al servizio dei cittadini” possa tollerare di alzare le tasse a imprese, industrie, attività agricole senza toccare il gioco d’azzardo? Come si può alzare l’Iva al 22% ma non toccare quella del poker online? Bonanni quindi spiega che “alzando questa tassazione al 22% si potrebbero avere a disposizione più di dieci miliardi di euro in grado, quindi, di risolvere anche il problema dell’Imu. Mi devono spiegare perché queste lobbies fanno quello che vogliono. Serve un dibattito pubblico su queste cose”.

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Giocare online ti costa il posto di lavoro? Si, no, forse…

poker-online-tuttacronaca300 ore trascorse al computer in orario di lavoro. Tempo durante il quale ha giocato online sbizzarrendosi con solitari, giochi vari e affini. Un simile passatempo, nel 2007, era costato il lavoro a F.C., licenziato dalla K24 Pharmaceuticals di Roma. L’azienda, in seguito, ha dovuto reintegrarlo perchè così deciso dalla Corte d’Appello al quale il “lavoratore” aveva presentato ricorso. Ora, però, la Cassazione ha annullato la sentenza d’Appello invitando la Corte a pronunciarsi nuovamente. Questo perchè l’Appello aveva accolto la tesi del dipendente, che parlava di “motivazioni troppo generiche”. Nel dettaglio il datore di lavoro non era in grado di dire esattamente quando e quante partite abusive erano state fatte sul posto di lavoro. Pensiero però non condiviso dalla Cassazione. Come spiega il Messaggero:

In particolare, la Suprema Corte ha fatto notare che «l’addebito mosso al lavoratore di utilizzare il computer in dotazione ai fini di gioco non può essere ritenuto logicamente generico per la sola circostanza della mancata indicazione delle singole partite giocate abusivamente dal lavoratore».

È, dunque, «illogica – ha sottolineato la Cassazione – la motivazione della sentenza impugnata che lamenta indicazione specifica delle singole partite giocate, essendo il lavoratore posto in grado di approntare le proprie difese anche con la generica contestazione di utilizzare in continuazione, e non in episodi specifici isolati, il computer aziendale» per motivi ludici. Il lavoratore subirà un nuovo esame davanti alla Corte d’appello di Roma che «provvederà ad una diversa decisione non considerando generica la lettera di contestazione da cui poi è conseguito il licenziamento».

Il senatore McCain e la sua partita a poker durante il dibattito sulla Siria

MCCAIN-POKER-tuttacronacaSe quasi un mese fa Rosy Bindi era stata “pizzicata” a giocare a solitario con il suo tablet durante l’esame del decreto lavoro, non dobbiamo pensare che siano solo i politici italiani ad annoiarsi durante un dibattito o una votazione: succede anche all’estero. Come dimostra una foto apparsa sul The Washington Post, durante il dibattito nella Commissione del Senato riguardante il possibile intervento militare degli Stati Uniti in Siria, il senatore John McCain era molto concentrato… su una partita a poker in internet.

mccain-poker-twitter-tuttacronacaIl senatore ha poi ironizzato via Twitter: “Scandalo! Beccato mentre giocavo con l’iPhone durante un dibattito di più di tre ore al Senato – la cosa peggiore, ho perso!”

Il poker texano non è gioco d’azzardo

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La corte di Cassazione ha respinto il ricorso della procura di Alessandria e ha disposto il dissequestro  di un circolo e di una somma di denaro riconoscendo che il poker texano non è un gioco d’azzardo. La “partita” si è giocata poiché i partecipanti ai tornei organizzati dal circolo versavano una quota di iscrizione di 50 euro e non si poteva poi giocare somme di importo superiore. In generale – nota la Corte – il poker tradizionale «è pacificamente riconducibile nel novero dei giochi d’azzardo, in quanto rispetto all’abilità del giocatore risulta preponderante l’alea». La variante ‘Texas Hold’em’ «ripete in astratto tali caratteristiche» ma la natura d’azzardo «può venire meno», quando gli organizzatori chiedono quote di partecipazione di importo contenuto, prevedono l’assegnazione di un numero uguale di gettoni a ciascun partecipante, l’impossibilità di rientrare in gioco acquistando altri gettoni e la preventiva individuazione del premio finale.

Si suicida asso del poker italiano, aveva perso circa 600mila dollari

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Aveva perso circa 600 mila dollari in due tornei nei quali aveva partecipato, così Alessandro Bastianoni, asso del poker italiano, ha deciso di togliersi la vita a Lima. Bastianoni aveva 48 anni e il suo corpo è stato ritrovato grazie alla caparbietà della compagna Yeinni Ospina che vive in Colombia e dopo una telefonata avvenuta il 6 luglio in cui l’uomo le aveva raccontato con profonda tristezza delle sue perdite al gioco ha viaggiato in Perù alla ricerca di Bastianoni.

Alessandro Bastianoni, un noto giocatore di poker italiano, si è suicidato a Lima dopo aver perso una forte somma, forse anche 600 mila dollari, in due tornei ai quali aveva partecipato nella capitale peruviana.
La storia è pubblicata oggi con rilievo dalla stampa locale. Il corpo di Bastianoni, 48 anni, è stato ritrovato grazie agli sforzi della compagna, Yeinni Ospina, che vive in Colombia: dopo averlo sentito al telefono per l’ultima volta lo scorso 6 luglio, e avendo perso ogni sua traccia, ha viaggiato in Perù per cercare di ritrovarlo.

«Mi aveva detto che aveva perso molti soldi e nella sua voce si notava una profonda tristezza. Ho cercato di rallegrarlo ma è stato inutile», ha raccontato la donna, che si è messa in contatto a Lima con l’ambasciata italiana locale e la Direzione di Inchieste Criminali (Dirincri). Secondo Ospina, Bastianoni era arrivato a Lima lo scorso 13 maggio per partecipare al torneo Latin Series of Poker 2013, era ripartito dal paese il 31 maggio, e circa dieci giorni dopo era tornato nella capitale peruviana per un altro torneo, il Poker Star de Lima.

Grazie al telefono cellulare le autorità locali sono riusciti a recuperare il corpo di Bastianoni in un appartamento di lusso nell’esclusivo quartiere residenziale di Miraflores. Secondo le prime analisi l’uomo si sarebbe ucciso circa una decina di giorni fa, forse dopo la telefonata alla sua compagna. Vicino al cadavere di Bastianoni è stato ritrovato un flacone di cristallo che conteneva residui di una sostanza velenosa sciolta in acqua frizzante, una valigetta con 140 mila dollari in contanti e una lettera nella quale il giocatore chiedeva che i soldi che lasciava fossero usati per pagare la sua cremazione. Bastianoni era uno dei big del circuito internazionale del poker e partecipava a numerosi tornei soprattutto in Sudamerica.

Le “furie rosse” derubate tra sesso e alcol?

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Strip poker, sesso, alcol e poi il furto subito da alcuni giocatori spagnoli a Recife in Brasile dove si stava svolgendo la Confederations Cup. Quel furto in albergo ora assume una sfumatura molto diversa e già 27 persone sarebbero state ascoltate  per far luce su quella notte. Ma al Golden Tulip tra gli addetti alla sicurezza e volontari della Confederations, non ci sono troppi dubbi: la serata «allegra» di alcuni giocatori, a base di sesso e strip-poker con tanto di videotape, si sarebbe poi conclusa con  un furto.

«Hanno fatto baldoria e poi sono saliti in camera con alcune ragazze – ha raccontato a Globoesporte un volontario che ha assistito alla scena -. Sappiamo tutti che questo è accaduto, ma non se ne può parlare molto. Se davvero c’è stato il furto, è successo sicuramente in quei momenti, dopo che sono andati in camera. Ma ora certamente tutti negheranno».  

E infatti arriva secca la smentita da parte del capo della delegazione spagnola Raul Jimenez, e poi anche dal direttore dell’albergo, Eduardo Barbosa. Ma la Fifa, invece, continua a confermare l’accaduto.

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