23 anni fa massacrava i genitori e ora, dopo essersi già pentito, presenta le sue scuse pubbliche. Dice Pietro Maso, condannato nel 1991 per l’omicidio dei genitori nella casa di Montecchia di Crosara, nel Veronese: “Chiedo perdono a tutti. A tutti quelli che, col mio delitto, indirettamente ho offeso. E a tutti chiedo una preghiera per me, per i miei genitori, perché io possa continuare il mio cammino di penitenza e di conversione fino alla fine dei miei giorni”. Maso, in una testimonianza in tv a “Lo sportello di Forum”, programma condotto da Barbara Palombelli, su Retequattro, ha spiegato come ha imparato a perdonare e a perdonarsi. “Ho vissuto con la mia famiglia un rapporto di facciata: indossavo una maschera. Ancora oggi mi scrivono tanti ragazzi che dicono di capire il mio disagio. Con il carcere e la preghiera in questi anni ho imparato l’ascolto, il rispetto, ma soprattutto ad amare. Don Guido Todescini, la mia guida spirituale, mi ha insegnato l’amore di Dio, ad amare chi ci ama, cosa che io non ero in grado di fare”. Ormai 40enne, conclude: “E, cosa più importante, ho imparato a perdonare e a perdonarmi. Natuzza Evolo, che ho conosciuto diceva che ‘nell’infinita misericordia di Dio c’è la risposta a tutte le nostre domande’.”
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“Pregate per me”: Pietro Maso chiede perdono
Pubblicato da tdy22 in gennaio 16, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/01/16/pregate-per-me-pietro-maso-chiede-perdono/
“Il male ero io”. Maso e un libro catartico per redimersi
Si può uccidere i propri genitori massacrandoli con l’aiuto di tre amici solo per soldi e poi redimersi? il 17 aprile 1991 Pietro Maso non ebbe nessuna pietà per sua mamma e suo papà e li annientò solo per intascare la sua parte di eredità. Reo confesso per questo crimine agghiacciante che sconvolse l’Italia, fu condannato a 30 anni. Oggi, il 41enne Maso, è un uomo libero, sposato e lavora in una ditta milanese che assembla computer. Una vita normale, un lavoro ( che di questi tempi suona quasi come un privilegio) e un libro in arrivo dal titolo “Il male sono io”.
Senza falsi pudori e senza pregiudizi c’è da chiedersi se un giovane che oggi legge questa storia non possa gridare a un’ingiustizia sociale. Chi compie un delitto, si pente e può pubblicare un libro, c’è chi studia per anni, si laurea cerca una collaborazione in una casa editrice e si vede chiudere la porta in faccia. Se tutto va bene, ma bene veramente si ritrova per 1 anno con un contratto a progetto a fare fotocopie nel tentativo, quasi impossibile, di far arrivare il proprio manoscritto sulla scrivania di un editore. Ma c’è anche chi ripone il manoscritto nel cassetto e va a lavorare al fast food. I loro nomi resteranno per sempre soffocati da chi sale alla ribalta dell’attenzione pubblica con crimini efferati, di una violenza inaudita che fanno rabbrividire per la freddezza con la quale sono compiuti.
Ma Maso è solo l’ultimo ad avere un posto d’onore tra gli scaffali di una libreria. Ricordiamoci di “Una storia da dimenticare e Catene spezzate” di Luciano Lutring, il solista del mitra, o “Tre monete d’oro” di Bruno Brancher e “Waiting to be Heard” di Amanda Knox, con i presunti maltrattamenti di una guardia carceraria.
Il problema non è quindi la riabilitazione di un condannato, il problema è di ingiustizia sociale. Se in Italia si è ottimi universitari, con un brillante curriculum e una gran volontà di ottenere i frutti dei propri sforzi ci si troverà presto soffocati come quei genitori, stritolati da un sistema che ormai si basa solo sullo scandalismo. E allora va bene Maso, va bene Amanda, va bene Bruno Brancher, va bene Luciano Lutring.
E’ troppo semplicistico parlare di stupore per le polemiche, di un uomo come tutti gli altri, perchè Maso come tutti gli altri non lo è proprio. E’ un privilegiato con un lavoro fisso in una ditta, con un libro in uscita. E c’è chi onestamente ha lavorato e sudato una vita, chi non ha commesso omicidi efferrati, chi ha sempre assistito i propri genitori che ora non riesce ad arrivare a fine mese. E’ giustizia? E’ qualunquismo? E’ populismo? O è forse una fotografia tragica della nostra realtà italiana?
Pubblicato da tdy22 in aprile 15, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/15/il-male-ero-io-maso-e-un-libro-catartico-per-redimersi/
Torna in libertà Maso, ex ragazzo della Verona bene
Pietro Maso, condannato a 30 anni e 2 mesi per omicidio, poi ridotti dall’indulto e dalla liberazione anticipata, tornerà libero il 15 aprile dopo aver scontato 22 anni di carcere. L’ex ragazzo della “Verona bene”, nel ’91, a 20 anni, assieme a tre amici uccise i genitori per impossessarsi dell’eredità. Dal 9 ottobre 2008 l’uomo, che ora ha 42 anni, si è sposato ed è sottoposto al regime di semilibertà, lavorando durante il giorno.
Pubblicato da tdy22 in marzo 14, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/03/14/torna-in-liberta-maso-ex-ragazzo-della-verona-bene/
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