Mauro Delgrosso, fungaiolo, ha spiegato che, se prima era agosto il mese per la raccolta dei funghi, ora si parla di settembre inoltrato. E questo riapre un po’ le speranze per gli appassionati che attendono con ansia l’arrivo della pioggia per poi inerpicarsi in cerca di porcini e finferli (noti scientificamente come boletus edulis e delcantharellys cibarius). Ma il timore di un’annata senza funghi c’è, come hanno spiegato al Corriere della Sera gli esperti. Per fare un bilancio della stagione bisognerà però attendere le prossime tre settimane e ci si baserà su temperature, piogge e umidità. Unico nemico sicuro è il vento ma, visto che nel week-end sono previste piogge, c’è già chi prepara gli scarponi. E’ Pierluigi Fedele, micologo e dirigente della Forestale a Parma, a spiegare che c’è poi una sorta di “area di indeterminatezza”.
In sostanza: anche se ci sono tutte le condizioni per una buona stagione non è affatto detto che il risultato corrisponda alle aspettative. E viceversa. “In qualche misura i funghi sono organismi misteriosi” spiega lui stesso. “Pensi che per anni non sapevano se attribuirli al mondo vegetale e animale. Alla fine hanno dovuto creare un regno a sé”». Il regno dei funghi, appunto. Né animali, né piante. Che ci sono oggi e magari scompaiono domani. Che non si trovano su un versante della montagna ma sono abbondanti sull’altro. “Quest’anno abbiamo avuto un giugno e un luglio con temperature abbastanza basse e questo può aver influito in alcune zone sulla scarsa produzione di agosto” ipotizza Fedele. “Ma la nascita dei funghi deriva dalla somma di tantissimi elementi, alcuni molto mutevoli. La stagione vera deve ancora cominciare e fare previsioni è sempre un azzardo”.