Due turisti d’eccezione a Piazza del Popolo…

germani-reali-piazzadelpopolo-tuttacronacaTra le migliaia di turisti che affollano la Città Eterna oggi, mercoledì 3 marzo, ce ne sono stati due che non sono certo passati inosservati. Si tratta di una coppia di germani reali che ha deciso di raggiungere Piazza del Popolo e godersi una nuotata in una delle vasche delle fontane situate sotto l’obelisco. Il fatto è testimoniato dalle foto che Duccio Pedercini ha inviato a Repubblica:

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Le aziende in crisi sfilano a Roma: “la marcia dei 30mila”

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Dopo la marcia dei 40mila della Confidustria arriva quella dei 30mila nella Capitale che si prepara ad accogliere gli artigiani e commercianti di Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna e Casartigiani. La sede scelta è il Cinema Capranica al centro di Roma a pochi passi da  Montecitorio. La manifestazione che alle 12 si sposterà in Piazza del Popolo ha per slogan “Senza l’impresa non c’è Italia. Riprendiamoci il futuro”. Organizzata come protesta contro il governo Letta, gli imprenditori hanno deciso di scendere in Piazza anche con un nuovo premier, per cercare di portare avanti quelli che da sempre sono i vincoli ceh impediscono la ripresa. Il presidente dell’Associazione artigiani Angelo Carrara ha dichiarato all’Eco di Bergamo: 

“La sburocratizzazione del Paese; poi bisogna dare un taglio netto a sprechi e sperperi che assorbono tante risorse e cancellare il finanziamento dei partiti; e quindi – ma è ovvio che non può essere un processo rapido – si dovranno abbassare le tasse. Al nuovo governo noi chiediamo un gesto importante: un segnale di fiducia dall’alto che consenta di ripartire con una visione strategica del futuro”.

Feriti a terra e sangue ovunque, ecco la gara della CRI

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A Fermo si sta svolgendo la gara della Croce Rossa Italiana delle Marche. Qui, grazie anche al forte interessamento del  presidente regionale Fabio Cecconi, si sono dati appuntamento a Piazza del Popolo i volontari che daranno prova della  loro preparazione tecnico-professionale applicando i protocolli internazionali previsti nell’esecuzione delle azioni di soccorso. La gara ha anche uno scopo formativo e tende a coinvolgere ed educare i cittadini diffondendo la consapevolezza che a volte basta veramente poco per salvare o aiutare una persona in difficoltà. Naturalmente per simulare i feriti sono intervenuti anche esperti truccatori ed esperti simulatori che hanno allestito un percorso per mettere a dura prova i volontari. La gara sarà diretta da giudici, master di gara e medici esperti del primo soccorso, che valuteranno costantemente il comportamento e le azioni dei volontari.

 

Ancora non c’è una tomba per Franco Califano. Solo burocrazia?

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Forse la tomba non sarà pronta neppure per il 14 settembre, data di nascita dell’artista romano. Sembrano esserci infatti stati innumerevoli problemi burocratici che hanno fatto slittare la data di realizzazione della tomba. Secondo La Repubblica  il contratto tra la Tac (la società incaricata della gestione della sepoltura e del pagamento) e il Comune di Ardea per realizzare la tomba privata, dal valore di 25mila euro, sarebbe stato firmato solo una settimana fa.

«Ci sono stati dei problemi di soldi – sostiene il sindaco Luca Di Fiori – ho dovuto aspettare che la Tac incassasse i proventi di una polizza fideiussoria, stipulata dall’artista, prima di scrivere l’ordinanza di permesso». Il regolamento comunale infatti prevede che chi non è cittadino di Ardea non possa essere seppellito lì.

L’ordinanza di deroga è stata emessa a metà giugno, quando il sindaco ha avuto le necessarie garanzie. Una versione però opposta a quella dell’avvocato del ‘Califfo’, Marco Marcacci. «La Tac aveva i soldi fin dal giorno del funerale – sostiene – Dunque l’ordinanza poteva essere fatta prima».

Piazza del Popolo è… impopolare! Due caffè e una bottiglietta d’acqua: 17.55 euro

caffe_amari-tuttacronacaIl Messaggero riporta quanto accaduto a un suo lettore, che ha fornito la prova fotografica di quanto raccontato. L’uomo ha preso un caffè con un amico nello storico bar Rosati di Piazza del Popolo, a Roma. Dopo aver preso due caffè e una bottiglietta d’acqua, i due si sono visti consegnare un conto di 17.55 euro. Il lettore racconta: “Sbalordito ho detto ‘C’è un errore?’ No nessun errore. Ho sottolineato il fatto che quella cifra così alta non corrispondeva al reale costo dei prodotti consumati.. Passi che siamo a Roma, passi che siamo a piazza del Popolo (e già la parola popolo dovrebbe far comprendere al proprietario di abbassare il tiro) ma 17,55 euro sono troppi. Per un servizio scarso. Primo: sul tavolo non c’era il listino, altrimenti leggendo ci saremmo alzati e andati via… secondo: abbiamo consumato i caffè all’interno sperando nell’aria condizionata che non era in funzione (caldo afoso che provocava disagio). Uno schifo. Ho detto alla cassiera che non ci fate una bella figura, e che avrei portato il fatto all’attenzione dei media. Un cameriere visibilmente urtato mi ha risposto ‘è una minaccia?’ Nessuna minaccia solo una constatazione. La polizia annonaria dovrebbe fare più controlli e sanzionare i proprietari tanto quanto in proporzione hanno tolto dalle tasche dei turisti o concittadini”. Il quotidiano ha poi contattato telefonicamente il responsabile del bar, che ha operato l’operato dei suoi dipendenti: “I prezzi sono quelli esposti e ogni cameriere sa di dover consegnare il listino a ogni cliente. Se è vero quello che dice il vostro lettore avrebbe dovuto chiedere del responsabile e lamentare l’accaduto con lui”.

Non c’è pace per il Califfo nessuno vuole seppellirlo…

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“Non escludo il ritorno” aveva dichiarato Franco Califano, ma forse escludeva questa agonia in cerca di una degna sepoltura. L’artista romano morto lo scorso 30 marzo ed ora ospitato in un loculo pubblico del cimitero di Ardea dopo che nessun altro cimitero si è fatto avanti per accoglierlo. Si muove quindi la Siae e il direttore generale Gaetano Blandini, ha offerto la sua piena disponibilità a occuparsi di questo problema. La Siae ha anche aggiunto: “Sentito il Commissario straordinario Gian Luigi Rondi e il presidente designato Gino Paoli, il direttore generale della Siae è intenzionato ad offrire un contributo economico sia per risolvere il problema della tumulazione sia per ogni necessità del futuro museo dedicato all’autore di La musica è finita, E la chiamano estate e tanti altri importanti successi”.

 

“Tutto il resto è noia” concerto a Piazza del Popolo per “Er Califfo”.

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“Non escludo il ritorno”, il concerto di Piazza del Popolo in omaggio a Franco Califano, a visto la partecipazione tra gli altri di:  Simone Cristicchi, Federico Zampaglione, Raf, Anna Tatangelo, Paolo Bonolis, Max Giusti, Mariella Nava, Amedeo Minghi, Edoardo Vianello. Il primo a esibirsi è stato proprio Vianello, l’amico di una vita che si è mobilitato per organizza questa sera l’evento che è stato presentato da Fabrizio Frizzi. Anna Tatangelo ha reinterpretato ‘La nevicata del ’56’ e ha affermato che   «La cosa che mi ha sempre colpito di Califano è la sua capacità di capire a fondo le donne, pur vivendo una vita molto trasgressiva».  E su questo ci sarebbe un lungo capitolo da aprire… forse la Tatangelo ha dimenticato qualche episodio della vita spericolata che non è proprio edificante… già solo per l’affermazione che le donne lui le aveva trattate sempre come contesse… magari bastava trattarle come donne… ma un recente gossip parlava che nella sua vita avesse avuto circa 1500 donne diverse… e poi c’è stata comunque la confessione della figlia che dichiarava che Califano era stato un ottimo professionista, ma non un buon padre, quindi qualche donna non l’aveva proprio capita!

 Per NeriMarcorè, sul palco con ‘E la chiamano estatè «uno degli aspetti in cui mi sento in sintonia conCalifano, pur non avendolo conosciuto a fondo è il vivere la vita non tra le lacrime ma il suo modo di raccontarla attraverso le canzoni. Penso che fosse un artista anche superiore a quello che immaginava».

Per Fiorello e Zero sono andati in onda dei video messaggi con i quali i due artisti hanno voluto partecipare all’omaggio pur non essendo presenti in piazza. Zero in particolare ha ricevuto l’applauso della piazza per aver concluso il suo intervento dichiarando «Nelle tue poesie c’è odore di infinito, Roma ce lo sa che non sei partito»

Secondo Federico Zampaglione «Franco era un grande poeta soprattutto per il suo modo straordinario di raccontare, la cosa straordinaria è che non fingeva mai si ispirava alla sua vita e cantava con il cuore»
Tra i maggiori promotori de concerto di stasera c’è stato un altro grande amico di Califano, Amedeo Minghi, che propone ‘Fijo mio’, «il brano con cui Califano da autore è diventato anche cantante, l’abbiamo scritto insieme negli anni ’70 – ha spiegato -. Era un uomo sincero, generoso e a suo modo coraggioso che ha vissuto secondo se stesso».

Ai piedi del palco alcuni striscioni portati dalla gente, fra i tanti su uno hanno scritto: «Sei nato e morto libero».

Ressa al funerale di Califano!

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I funerali di Franco Califano sono previsti alle 11 nella Chiesa degli Artisti in piazza del Popolo a Roma ma è già ressa per entrare nella chiesa dovè è stato portato il feretro dell’artista scomparso il 30 marzo. Sono state messe delle transenne per gestire le centinaia di persone che tentano di partecipare alle esequie di Califano e le persone entrano molto lentamente, cinque alla volta, mentre l’organizzazione cerca di gestire la forte affluenza di romani e non, complicata anche dalla pioggia di questa mattina a Roma.

10 euro per i figuranti! Pagati per far spettacolo a Piazza del Popolo

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Come se fosse una trasmissione di Maria De Filippi! Donne sui 50 anni e oltre che con golfini, stivali, capelli cotonati invadono Piazza del Popolo per inneggiare a Silvio Berlusconi. Armando è il capo claque, si occupa di guidare il folto pubblico riunitosi davanti al teatro Brancaccio per poi essere “scodellato”  sul set! Oggi non si gira però una fiction e non c’è in programma nessuna scena d’azione dell’ultimo film di spionaggio… oggi il set è la politica italiana e la star d’eccezione di chiama Berlusconi!

Armando, in total black e cravatta rossa lucida, invece, lavora per “Abavideo provini tv”, società che fa casting per film e pubblicità, e sceglie anche il pubblico per trasmissioni tv. Venire arruolati come fan a pagamento di Berlusconi non è difficile. Certo, non si diventa ricchi: 10 euro la paga per restare un paio d’ore davanti al palco. “Una miseria”, si lascia scappare uno dei figuranti, “ma ho una pensione da schifo e devo arrotondare”. Armando ha una lista con le presenze dentro una cartellina col logo del programma “Così è la vita”. Ma basta dire “un’amica mi ha detto di venire al posto suo perché sta male”, che subito lui ti accoglie a braccia aperte. Prende nome e cognome e via, “Sei dei nostri”. Il lavoro da fare è semplice. “Hai mai partecipato a un programma? – chiede il capo claque – No? Vabbé, non ti preoccupare, oggi stai un po’ lì in piazza in mezzo alla gente e poi te ne vai. Ma se hai voglia in futuro di partecipare a dei provini, cerca il sito e iscriviti”. Lui, il “reclutatore”, da Silvio non viene: “Non ci penso nemmeno”. E quando il pullman arriva, saluta il “gruppo vacanze Piemonte” con un elegantissimo “Mi raccomando, non pomiciate!”.

Sul bus l’atmosfera è quella delle gite di scuola ai tempi delle medie, anche se la comitiva è un po’ agée. Una signora con i capelli rossi si mette il rossetto. “Attenzione che Berlusconi è sensibile alle donne”, le fa il passeggero seduto al suo fianco. Risposta: “Vorrà dire che lo bacerò in bocca, chiaramente, dietro lauto compenso”. Ilarità generale, commenti salaci. “Attenta però che quello c’ha la dentiera”, grida uno dagli ultimi posti. Del resto, si sa, in fondo al pullman si siedono sempre quelli più indisciplinati. Nessuno però canta, come accade in ogni gita che si rispetti. E quando arriva la proposta “Ora tutti insieme intoniamo “E Silvio c’è””, si ride di nuovo.

Mancano dieci minuti alle tre. Il pullman, che si è unito ad altri tre bus al Circo Massimo con 150 persone a bordo raccolte a Testaccio, Tiburtina e piazza Bologna, scarica l’allegra brigata a un chilometro da piazzale Flaminio. “Ma che sono matti? C’è un sacco di strada da fare”, grida una donna con le caviglie già gonfie. Qualcuno si mette ad aspettare l’autobus. “A furbi, non tornate a casa”. Gli altri, accompagnati da un tutor in tuta azzurra della nazionale di calcio, conduce tutti a piazza del Popolo. Berlusconi ancora non c’è. La piazza è già gremita. E sulle note di “Azzurro” di Celentano stavolta anche le comparse cominciano a cantare.

La retorica fascista nei filmati dell’allestimento del palco!

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Hanno un sapore di qualcosa di già visto e di molto sgradevole le immagini lanciate in rete per promuovere la manifestazione del Pdl a Piazza del Popolo. Ad osservarle bene c’è quel messaggio populista e retorico, quel sentimento venato, nel ritrarre gli operai al lavoro, di contenuti fascisti. Quell’esaltazione della forza, quasi una violenza che non si arresta, che contesta l’incontestabile. Quella crudeltà efferata che compare solo in chi ha torto, per affermare di aver ragione. Il sole, il sudore del lavoro, lo sforzo, e quell’idea dell’uomo “Dio” che può creare e distruggere a suo piacere. Sono ancora questi i valori che vogliamo passare alle nuove generazioni? Sono ancora questi i gesti che vogliamo vedere? E’ ancora questa vecchia politica paternalista che ci deve guidare?

Berlusconi terrorizzato come il “cattivo” giunto alla scena finale!

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Chissà se voi ci credete, ma alcune malattie non vengono a caso. L’uveite di Berlusconi probabilmente è una di queste. Una malattia per non vedere davanti a lui il baratro che pian piano si sta delineando e al quale risponde con un urlo di guerra disperato:

“Se la sinistra si sceglierà anche il presidente della Repubblica daremo battaglia in parlamento e nelle piazze”.Queste le parole del Cavaliere alla prima riunione con i suoi parlamentari. Parole da campagna elettorale, ma di quelle già perse in partenza. Una riunione programmata per scappare al Tribunale di Milano e poter chiedere un legittimo impedimento per eleggere Renato Brunetta capogruppo alla Camera e Schifani in Senato.  Ma quale sono le nuove regole che detta Berlusconi? La prima è sempre quella più nota e va avanti da anni ” All’interno della magistratura – scandisce il Cavaliere – c’è una parte che ha formato una specie di associazione a delinquere che usa il potere giudiziario a fini politici: è una magistratocrazia”. Il copione è quello di un film già visto o di un disco degli anni passati, di quella musica commerciale, che passata la stagione estiva, cade nel dimenticatoio per sempre. Ma qualcosa cambia e la riunione diventa comizio: “Vogliono distruggermi dal punto di vista giudiziario, politico, economico” grida un Berlusconi terrorizzato. Sembra quasi un “cattivo” dei fumetti giunto alla scena finale.

La grande paura del Cavaliere è che ciò che qualche giorno fa appariva scontato ora non lo è più. Perché ormai è chiaro che Bersani otterrà l’incarico da Napolitano, e che tenterà di fare un governo giocando a sparigliare con altri nomi alla Grasso e alla Boldrini, capaci di sedurre le truppe grilline, e di incassare un appoggio da tutto il partito del “non voto”, dai montiani alla Lega che sta mandando segnali in questa direzione. Ed è anche chiaro che se nell’impresa non ci riuscirà il segretario del Pd, allora proprio Bersani potrebbe indicare per palazzo Chigi un candidato per raggiungere lo stesso obiettivo. Che appare molto meno velleitario di qualche giorno fa. Ecco la grande paura del Caimano: “Alla fine i grillini daranno il loro sostegno a un governo Bersani per farmi fuori da ogni gioco”. Paura rafforzata anche dagli ami programmatici che il segretario del Pd sta mostrando ai parlamentari Cinque Stelle, come la legge sul conflitto di interessi: “Non mi riguarda”, dice ai suoi il Cavaliere. Che però è consapevole di quanto sia attraente la “mossa” di Bersani.

Insomma, qualcosa si sta muovendo. Negli ultimi giorni i fedelissimi del Capo hanno messo sotto osservazione le truppe grilline: monitorati i curriculum, preparate una serie di schede personali sui singoli parlamentari, accese le antenne sul territorio per prendere informazioni sui nuovi eletti. Il risultato è da allarme rosso: “Molti di loro – dicono nella war room di palazzo Grazioli – sono di sinistra o comunque sensibili alle sirene della sinistra”.

C’è di più. Berlusconi, forse memore dei suoi metodi ai tempi dell’operazione “Responsabili” – la famosa compravendita di parlamentari – e forse usati anche prima – ai tempi di De Gregorio – secondo la tesi della procura di Napoli, si dice certo che Bersani abbia chiesto al suo stato maggiore di “adottare” i grillini: “Li stanno contattando uno a uno – dice un fedelissimo – promettendo seggi sicuri in cambio della fiducia al governo Bersani”. Alla lunga potrebbero cedere alle lusinghe perché la miscela di “odio” verso il Caimano e promessa di un seggio sicuro che consenta una vita comoda e pure la libertà rispetto alla Casaleggio associati è una bella tentazione anche per i duri e puri.

Soprattutto questo consente di realizzare la Piazzale Loreto perfetta. Con le procure che abbattono il Cavaliere a colpi di condanne – Ruby, Mediaset, Napoli, dove il gip domani si pronuncerà sul giudizio immediato – e di interdizione dai pubblici uffici. Con l’ex premier che diventa ineleggibile, e la cui candidatura decade a fine anno. E con un nuovo capo dello Stato – che è anche capo del Csm – “nemico” e garante dell’operazione. Ecco, c’è un unico modo per resistere a questo scenario da incubo.Conquistare le urne, urlando al golpe, andare in piazza in nome della grande persecuzione, indicare Bersani come un bugiardo che ha detto che “se avesse vinto col 51 si sarebbe comportato come uno che ha preso il 49 per cento” e invece si sta comportando “come uno che ha il 100 per cento, anche se ha preso meno del trenta”.

Non è un caso che in questo clima il Cavaliere ha pure rispolverato la denuncia di “brogli”, senza i quali “il centrodestra avrebbe vinto di 800mila voti”. E ha iniziato a studiare i primi report sugli umori del paese e sulla forza di Grillo: “Ho pensato molto – ha spiegato ai suoi – al successo di Grillo. Ha portato avanti un sogno rivoluzionario. Noi adesso dobbiamo inventarci qualcosa senza abiurare, da persone responsabili quali siamo, alle cose concrete. Dobbiamo presentarci come un sogno”.

Flashmob a Roma per Warm Bodies

La promozione dei film ora si fa a suon di flash mob e Youtube.

Prime immagini dell’evento che si è tenuto il 7 febbraio a Roma a Piazza del Popolo. La Lucky Red e Fazi Editori hanno sponsorizzato l’evento per spingere i giovani al botteghino. Risultato centrato Warm Bodies è primo!

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