Che succederebbe alla Terra se tutto il ghiaccio si sciogliesse? Questo è lo scenario catastrofico mappato da National Geographic e le notizie non sono buone. New York , San Francisco , New Orleans e tutta la Florida, Londra, Amsterdam, Venezia e gran parte della Pianura Padana scomparirebbero. Vita dura anche in Cina e India, con gravi ripercussioni in Giappone. Ma questa non è ancora la peggiore delle notizie, quella davvero pessima sarebbe, oltre alla massiccia perdita economica che si avrebbe in un primo momento, il flusso migratorio che un cambiamento delle linee costiere comporterebbero. La popolazione sarebbe costretta a restringersi in poche aree del pianeta e questo porterebbe a pestilenze, guerre, fame e morte. Meglio monitorare quindi i ghiacciai e il loro scioglimento… per evitare brutte sorprese! Queste le mappe della catastrofe:
Tutti gli articoli con tag pianura padana
Se i ghiacciai si sciolgono dovremmo dire addio a New York e a Venezia!
Pubblicato da tdy22 in febbraio 4, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/02/04/se-i-ghiacciai-si-sciolgono-dovremmo-dire-addio-a-new-york-e-a-venezia/
Paura in Val Padana, lo dice la Nasa e scatta il panico, ma…
C’erano già stati i risultati del progetto Upupa (Ultrafine Particles in Urban Piacenza Area) del Laboratorio Energia e ambiente Piacenza centro di ricerche del Politecnico di Milano – presentati il 22 gennaio e incentrati sul particolato delle polveri sottili a evidenziare come le polveri ultrafini peggiorano ulteriormente la salute della pianura padana, ma oggi la notizia ritorna d’attualità dopo che alcuni media hanno riproposto una vecchia foto del 17 marzo 2005 ripresa dallo spettroradiometro Modis a bordo del satellite Terra che mostra la pianura padana in inverno coperta da una cappa di particolato. L’immagine scattata dalla Nasa non è direttamente collegata alla ricerca ma mostra la cappa che esiste su questa parte di territorio italiano.
Secondo i dati dell’ultimo rapporto dell’Agenzia comunitaria, la Pianura Padana sarebbe la zona più inquinata d’Europa. Con una presenza di polveri sottili così fuori controllo che, lo scorso dicembre, è riuscita a fare da volano a un inedito accordo tra governo, regioni e provincie autonome del bacino padano per riuscire a contrastarne, su vasta scala, la presenza nell’aria. Si è previsto anche il monitoraggio e azioni condivise tra Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Veneto, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Trento e Bolzano con i ministeri dell’Ambiente, dello Sviluppo economico, dei Trasporti, delle Politiche agricole e della Salute per arginare il fenomeno.
Ora scatta l’allarme dopo che i ricercatori hanno pubblicato i loro studi, resi possibili dopo una lunga campagna di campionamento dell’aria. Tale ricerca non è stata condotta solo con le postazioni fisse in diverse luoghi di città e provincia, ma abbinata anche a rilevamenti in movimento – effettuati con sofisticati macchinari che i ricercatori portavano in uno zainetto – fatti lungo i percorsi cittadini. Confrontando l’esposizione umana alle polveri ultrafini, a seconda del mezzo di trasporto (piedi, bici, autobus e macchina) utilizzato. Dati che ora, nel clima già di ripensamento urbano del territorio, potrebbero rivelarsi una valida chiave di partenza.
«Grazie alle nanotecnologia», spiega Michele Giugliano, direttore delle ricerche e docente d’inquinamento atmosferico del Politecnico di Milano, «ora abbiamo a disposizione dei dati anche sulle componenti nanoparticellari delle polveri e sulla loro concentrazione nei vari ambienti». Quantità, infatti, che cambia parecchio non solo a seconda del contesto, ma anche da una stagione all’altra. Come, per esempio, in inverno. «Si tratta», prosegue Giugliano, «della stagione peggiore, non solo per il traffico, le emissioni industriali e l’inquinamento ulteriore prodotto dai sistemi di riscaldamento, ma anche perché le polveri ultrafini non sono immesse da nessuna fonte esterna ma si trasformano nell’atmosfera. Ad esempio, con la condensa» . Tutte condizioni che creano un ambiente perfetto per il moltiplicarsi delle polveri ultrafini. Per cui, visto la dimensione, si fa più evidente la loro connessione con le patologie polmonari e cardiovascolari. «Queste particelle piccolissime», osserva il professore, «potrebbero, ad esempio, riuscire a bypassare anche il sistema di protezione degli alveoli, avendo più possibilità di penetrare rispetto a quelle sottili»..
Paura quindi per gli abitanti della Pianura Padana dopo che alcuni media hanno associato la foto della Nasa ai valori elevati delle nanoparticelle. Tuttavia la foto risale al 2005 e non ritrae la condizione delle ultime ore. Certo la situazione dell’inquinamento in quella particolare area italiana è sicuramente da tenere sotto controllo anche perché le nanoparticelle sono una forma di inquinamento molto fine, più piccolo delle polveri sottili. Esse fanno male alla salute proprio per la loro dimensione. Sono composte da solfato, nitrato di ammonio e tracce di metalli. Monitoraggio, ma non panico!
Pubblicato da tdy22 in febbraio 1, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/02/01/paura-in-val-padana-lo-dice-la-nasa-e-scatta-il-panico/
Terremoto in Emilia, nuove scosse nella notte
La Rete Sismica Nazionale dell’INGV ha rilevato alle ore 03:45:07 un terremoto di magnitudo pari 3.4 e di profondità 21.1 km con epicentro a Finale Emilia nel distretto sismisco della Pianura padana emiliana.
In precedenza alle ore 00:20:55 , un altro sisma era stato rilevato nella stessa zona, con magnitudo 2.7 e profondità 23,5 km. Il comune interessato dal sisma era stato ancora una volta Finale Emilia. In entrambe le occasioni non si sono registrati danni a cose o persone.
Pubblicato da tdy22 in settembre 6, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/06/terremoto-in-emilia-nuove-scosse-nella-notte/
Terremoto in Pianura Padana, ancora l’Emilia nel mirino del sisma
La Rete Sismica Nazionale dell’INGV ha registrato un terremoto di magnitudo 2.3 e di profondità 3,4 km alle ore 18:35:15. Il sisma è stato localizzato in Pianura Padana con epicentro a Finale Emilia. Non risultano danni a cose o persone.
Pubblicato da tdy22 in settembre 4, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/04/terremoto-in-pianura-padana-ancora-lemilia-nel-mirino-del-sisma/
L’estate che non lascia tregua: stato di calamità naturale
E’ stato chiesto lo stato di calamità naturale nella zona vicino a Reggio Emilia, sferzata con forza dalla grandine. A Boretto sono stati richiesti numerosi interventi di vigili del fuoco e carabinieri, soprattutto a causa dei tetti parzialmente scoperchiati (tra i quali quello dell’Aipo, l’Agenzia per il Po) e degli alberi caduti, senza contare che il vento ha divelto le barriere di un passaggio a livello. Ma non è stata l’unica zona messa in ginocchio da questo folle tempo “estivo”. Il maltempo e i chicchi di ghiaccio hanno colpito anche nei pressi di Mantova e Milano, danneggiando gravemente i raccolti.
Ma i danni non sono limitati a queste aree. Stando a quanto riferito dalla Coldiretti, il maltempo degli ultimi giorni ha colpito l’asse che da Brescia scende verso Chiari, Dello, Manerbio, Verolanuova, Offlaga e poi è arrivato nel Cremonese colpendo i comuni di Gabbioneta Binanuova, Ostiano, Pessina Cremonese, Cappella de Picenardi, Ca d’Andrea, Torre de’ Picenardi, Cingia de Botti, Scandolara Ravara, Solarolo e Gussolasi, Casalmaggiore e Rivarolo del Re. Ovunque vento e pioggia hanno divelto tetti e danneggiato raccolti di mais, soia, cereali, foraggi, pomodori, frutta e ortaggi.
Pubblicato da tdy22 in luglio 13, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/07/13/lestate-che-non-lascia-tregua-stato-di-calamita-naturale/
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