E’ stata messa in vendita la villetta dove sei anni fa venne uccisa Meredith Kercher, che si trova in via della Pergola a Perugia. Attaccato al cancello ha fatto la sua apparizione un cartello che ne annuncia la vendita e anche sul sito di un’agenzia specializzata compare l’immobile descritto come “casa indipendente” di circa 150 metri quadri nel centro storico di Perugia, l’abitazione è proposta a un prezzo di 460 mila euro. La casa è descritta come “adiacente all’Università per stranieri. Caratteristico complesso composto da due unità immobiliari indipendenti con possibilità di recupero cubatura e realizzo di una terza unità, con annessi 5 mila metri quadri di terreno ed una corte pertinenziale esclusiva capace di ospitare sette posti auto. In ottime condizioni”. Al momento, tuttavia, spiega il titolare dell’agenzia che cura la vendita, nessuna richiesta d’acquisto è giunta. “È comunque presto – spiega Russo all’Ansa – perché l’immobile è stato messo in vendita poco prima di Natale, un periodo non particolarmente favorevole per queste operazioni e stiamo solo ora avviando la campagna pubblicitaria. Qualcuno ha visitato comunque il sito dove è proposto l’immobile ma si tratta di pochi click”. Russo si augura comunque “di escludere tra i possibili acquirenti macabri curiosi”. “Temo tuttavia che qualche difficoltà per l’operazione legata a quanto successo – ha aggiunto – possa esserci. Ma l’immobile è comunque di un certo livello”. Meredith venne uccisa nel novembre 2007 e dopo la casa è stata per lungo tempo sotto sequestro. In seguito è stata affittata e al momento l’appartamento dove avvenne il delitto non è occupato mentre in quello sottostante ci sono alcuni stranieri. Lo scorso 24 novembre la casa era tornata all’attenzione della cronaca. Otto persone, tutte di origini marocchine, fra le quali due neonati, sono infatti lievemente rimaste intossicate dal monossido di carbonio.
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La villetta dove venne uccisa Meredith messa in vendita
Pubblicato da tdy22 in dicembre 27, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/27/la-villetta-dove-venne-uccisa-meredith-messa-in-vendita/
8 intossicati nella casa dell’omicidio Kercher
All’alba di domenica è scattato l’allarme, nella casa in cui era stata uccisa Meredith Kercher. 8 persone sono state ricoverate a causa delle esalazioni di monossido di carbonio. Tra queste anche tre donne e due bambini. Il monossido, secondo una prima ricostruzione, si sarebbe sprigionato da un braciere, dove un marocchino di 24 anni ha poi riferito di aver cucinato della carne per la cena di sabato. Il braciere è rimasto acceso e in via della Pergola, nell’appartamento al primo piano. Quando i vigili del fuoco sono arrivati sul posto, una delle persone era stesa in terra e aveva vomitato. Le persone intossicate si sono presentate in ospedale con cefelele e vertigini. Secondo le prime informazioni nessuno sarebbe in pericolo di vita.
«Non ci siamo accorti di nulla, ci hanno svegliato i Vigili del Fuoco», racconta il papà di una bimba di un anno, un cittadino del Bangladesh che lavora in un ristorante del centro di Perugia e abita proprio nell’appartamento al primo piano dove Mez è stata uccisa. Alcuni protagonisti della vicenda sono già stati dimessi, nessuno comunque, anche tra coloro che restano ricoverati, versa in gravi condizioni.
Pubblicato da tdy22 in novembre 24, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/24/8-intossicati-nella-casa-dellomicidio-kercher/
Trovato un fungo… da record! Oltre 80 kg
“La stagione comincia bene perché siamo alle porte della Fiera nazionale del tartufo bianco pregiato e dei prodotti tipici, tra cui proprio i funghi”. E’ questo il commento entusiasta del sindaco di Pergola, comune della provincia di Pesaro e Urbino dopo il ritrovamento di un fungo enorme, un Grifola Gigantea, commestibile, scoperto dai membri dell’associazione micologica Valcesano. Continua il primo cittadino: “Io ho misurato il fungo nel bosco ed è lungo 2 metri e 20 per un metro e 40 di larghezza. Poi è stato asportato con molta cura e pesato. Risulta pesante circa 82 chili. Ora faremo i dovuti studi per capire se alle sue dimensioni e al suo peso possano essere riconosciuti dei primati”. Ecco che l’incredibile ritrovamento farà bella mostra di sè in occasione della fiera, che inizia il 6 ottobre, accanto ai bronzi di Cartoceto e Pergola, un eccezionale gruppo scultoreo in bronzo di età romana.
Pubblicato da tdy22 in settembre 27, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/27/trovato-un-fungo-da-record-oltre-80-kg/
Le lettere di Vittorio Ciccolini, l’ex di Lucia Bellucci
La volontà di uccidere Lucia sarebbe stata scritta da Ciccolini in alcune lettere. «Le lettere – ha detto il magistrato – sono scritte con estrema lucidità». In un passaggio Ciccolini evoca «l’omicidio morale» che sarebbe stato commesso dalla giovane donna nei suoi confronti. Poi l’avvocato accenna ad un secondo omicidio, senza indicare di che cosa stia parlando. Parole che, se confermate, lasciano quindi pochi dubbi a quell’accusa di omicidio premeditato volontario.
Pubblicato da tdy22 in agosto 13, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/08/13/le-lettere-di-vittorio-ciccolini-lex-di-lucia-bellucci/
Coppia scompare in Trentino: si cerca l’ex fidanzato.
Lucia Bellucci, 31 anni, originaria di Pergola (Pesaro-Urbino), avrebbe cenato in compagnia di un ex fidanzato, Vittorio Ciccolini, 44 anni di Verona, avvocato, nel ristorante “Mezzo Soldo” a Spiazzo Rendena e poi sarebbe scomparsa. Gli uomini dell’arma cercano anche l’uomo, visto che anche di Ciccolini si sono perse le tracce. La coppia si è probabilmente allontanata a bordo di una Bmw serie 1 cabrio grigia.
Aggiornamento 12 agosto 2013, 15.40:
In seguito, in un garage di Verona è stato trovato il corpo di una donna che potrebbe essere la Bellucci. Ora si cerca l’ex compagno. E’ forse l’ennesimo femminicidio?
Aggiornamento 12 agosto 2013, 16,40:
Lucia Bellucci, il cui corpo è stato ritrovato nell’auto dell’ex fidanzato a Verona, nel garage della madre di Ciccolini, sarebbe stata uccisa con due coltellate. L’uomo avrebbe anche lasciato alcuni messaggi, di cui uno nello studio legale, con la parola «perdonatemi». Alla vista dei carabinieri che lo cercavano Vittorio Ciccolini si è messo a correre – da qui la prima versione, secondo la quale pareva stesse facendo jogging – ma è stato fermato. La vittima aveva fatto recentemente una denuncia per stalking.
Aggiornamento 12 agosto 2013, 21,12:
Emergono nuovi raccapriccianti particolari su questo femminicidio che ancora una volta ribadisce, che nonostante l’inasprimento delle pene, voluto dal Governo Letta, il problema è purtroppo molto lontano da una risoluzione. Ciccolini, dopo aver ucciso con due coltellate al cuore la sua ex, ha cercato di spostare il corpo nel bagagliaio, ma non essendoci riuscito, ha coperto il cadavere con un telo e poi ha guidato con il corpo della donna accanto fino a Verona.
Rino Lorenzi, titolare del ristorante “Mezzo Soldo”, a Spiazzo Rendena, dove Lucia Bellucci ha cenato per l’ultima volta prima di essere uccisa, ricorda molto bene quella cena. “Erano entrambi molto eleganti, sono arrivati verso le 19 e la cosa che più mi ha colpito erano le premure che lui usava verso lei: l’ha consigliata sulla scelta dei piatti e una volta ha richiamato l’attenzione di un nostro cameriere per sollecitare un piatto di verdure che aveva ordinato la povera signora”. Una cena descritta come “normalissima” e l’uomo con l’atteggiamento “di uno che volesse corteggiare la povera ragazza o che cercasse di riconquistarla”. Lorenzi parla di una “discussione pacata per tutta la serata, come in una cena romantica”.
Ultimamente Lucia aveva cambiato casa e si era installata in un paese della val Rendena. Era infatti stata assunta dall’hotel Chalet del Brenta a Pinzolo, non lontano da Madonna di Campiglio. Avrebbe quindi dovuto prendere servizio come addetta al centro benessere.
“Sapevamo che Vittorio aveva sofferto per la fine di quel rapporto, ma nessuno poteva immaginare quello che poi è successo”. Anche i colleghi e gli amici del circolo tennistico di Verona sono sotto shock per la vicenda. Campione italiano di tennis a squadre per avvocati, andava spesso all’Associazione Tennis Verona, prestigioso circolo della “Verona bene”. “Però si vedeva che non era sereno. Quella storia finita lo tormentava. Era molto bravo, ma ultimamente giocava male perché non stava bene”, racconta un socio.
Shock anche per il sindaco di Pergola, Francesco Baldelli: “Conoscevamo bene Lucia, una ragazza che qui era amata da tutti. E’ una tragedia che ha colpito al cuore la città”. Lucia Bellucci era figlia del medico di base di Pergola, Giuseppe.
Aggiornamento 13 agosto 2013, 13:05
Vittorio Ciccolini, noto avvocato veronese di 45 anni, ha raccontato ieri ai magistrati di aver convinto Lucia Bellucci, sua ex fidanzata, ad uscire a cena con lui, poi l’ha portata in una stradina di montagna che costeggia la via tra Pinzolo e Madonna di Campiglio e l’ha strangolata. Con la donna, aveva avuto una relazione e continuava ad avere un rapporto tormentato. L’uomo avrebbe manifestato in alcune lettere, datate 7 agosto, l’intenzione di ammazzare l’ex fidanzata. Giuseppe Amato, il pm che coordina l’inchiesta ha detto: “Le lettere sono scritte con estrema lucidità”. In un passaggio Ciccolini evoca “l’omicidio morale” che sarebbe stato commesso dalla giovane donna nei suoi confronti. Poi l’avvocato accenna ad un secondo omicidio, senza indicare di che cosa stia parlando. Secondo il Pm, potrebbe essere questo l’annuncio dell’intenzione di compiere il fatto di sangue. Nelle lettere – ha detto Amato – ci sarebbero poi delle minacce rivolte all’ex fidanzata. Che cosa sia scattato nella mente di un uomo “di successo”, almeno così viene descritto da amici e conoscenti, non è ancora chiaro. Ciccolini ai magistrati ha detto di aver ammazzato Lucia, certo, ma sono ancora molte le ombre su questo delitto. Una su tutte che cosa abbia fatto l’avvocato durante le 48 ore della fuga, dopo aver parcheggiato l’auto con dentro il corpo di Lucia nel garage di casa della madre: l’avvocato è provato e in stato confusionale. Intanto l’uomo è stato accusato di omicidio volontario premeditato. Decisive, per la premeditazione, le lettere ritrovate dagli inquirenti, che il 45enne aveva scritto a Lucia. Ancora top secret il contenuto. Sembra invece essere tramontata l’ipotesi di una denuncia di stalking nei confronti dell’avvocato: gli investigatori stanno cercando di capire se e quando Lucia l’avesse presentata, ma per ora non è stato trovato niente. Dopo l’interrogatorio Vittorio Ciccolini è stato portato in carcere a Trento. Ceccolini ha dichiarato di aver ucciso, strangolandola, Lucia in una stradina di montagna, eppure, sembrerebbe che ad insospettire gli inquirenti siano state alcune macchie di sangue ritrovate nella camera d’albergo della 31enne. Sarebbero state proprio quelle tracce a far scattare le ricerche della donna e a far pensare subito al peggio. Inoltre, a quale scopo le coltellate al cuore della vittima quando già era, secondo l’assassino, morta per strangolamento? Ovunque sia stata uccisa Lucia, resta il fatto che il suo corpo senza vita è stato trasportato da Ceccolini da Madonna di Campiglio fino a Verona, in via Verde da Salizzole, nella casa della madre dell’assassino. Centosessanta chilometri circa percorsi con al fianco una donna morta, e senza che nessuno si accorgesse di niente.
Pubblicato da tdy22 in agosto 12, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/08/12/coppia-scompare-in-trentino-si-cerca-lex-fidanzato/
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