Il ministro all’Istruzione Maria Chiara Carrozza è stata intervistata da Sergio Nava durante la trasmissione Giovani Talenti, su Radio 24. Ai microfoni il ministro ha puntato il dito contro i docenti che, passati i settant’anni, rimangono in ruolo, offendendo tanto i giovani che la stessa università. “A 70 anni i professori universitari, se fossero generosi e onesti, dovrebbero andare in pensione e offrirsi di fare gratuitamente seminari, seguire laureandi od offrire le proprie biblioteche all’università.” E ancora: “Sono sempre stata per un pensionamento rapido, magari non uguale per tutti, non si può tenere il posto e pretendere di rimanere, solo perchè è un diritto. Prima di tutto bisogna pensare ai propri doveri. In un momento di sacrifici per tutti, a maggior ragione li devono fare le persone che hanno settant’anni e che hanno avuto tanto in questo mondo.” Il ministro ha inoltre criticato il blocco del turnover negli atenei: “Abbiamo pensato di risparmiare bloccando il turnover anni, il che significa la morte nell’università e nella ricerca. Risparmiare sul turnover significa chiudere le porte a ciò che è fondamentale per l’università: il ricambio generazionale.” La Carrozza ha anche sottolineato tre punti d’azione per contrastare la fuga dei cervelli, tra quelli avviati nei primi mesi di governo. Il primo è l’aver portato il turnover al 50% nel 2014, il secondo l’aver reperito dei fondi da mettere su un programma per giovani ricercatori e terzo c’è la volontà di premiare gli atenei dove siano giovani ricercatori ad esssere i responsabili dei progetti di ricerca.”
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Statali a rischio? In arrivo tagli per il pubblico impiego?
Sembra che la spending review debba anche interessare i dipendenti pubblici. Il Governo è pronto a varare un piano che prevede un taglio di 200mila unità. Se si considera che complessivamente lo stato a 3 milioni di addetti si capisce la dimensione del provvedimento. Chi sarà colpito? L’idea è quella di mandare in pensionamento anticipato gli over 57 e risparmiare circa 2 miliardi di euro. Quindi si punterebbe su una riforma che andrebbe davvero controtendenza rispetto alla legge Fornero. Il punto d’incontro, forse, potrebbe essere quello di una promessa di ulteriori tagli più legati a superpensioni, consulenze e sprechi: che, specie secondo il leader della Cisl Bonanni, rappresentano il vero, grande problema della Pubblica Amministrazione. Naturalmente si rivedere gli stipendi dei manager pubblici non se ne parla. Si può intervenire su chi ha maturato un diritto acquisito? Con i Governi che si susseguono in forte successione, gli italiani non riescono più a progettare un futuro: dall’innalzamento dell’età pensionabile ora si va al prepensionamento? Naturalmente, tutto sulla pelle dei cittadini in balia delle idee del politico di turno.
Pubblicato da tdy22 in agosto 12, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/08/12/statali-a-rischio-in-arrivo-tagli-per-il-pubblico-impiego/
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