Da Gianni Sperti al fiasco di vino del Monopoli: Sorrentino ringrazia tutti!

sorrentino-ringrazia-tuttacronacaDei ringraziamenti di Paolo Sorrentino al momento di ritirare la statuetta degli Oscar per il suo La Grande Bellezza si è molto parlato, sia perchè non è stata eccessivamente gradito il ringraziamento a Maradona sia per il suo inglese, preso di mira su Twitter. Ora però c’è un nuovo fenomeno che sta spopolando in rete. Basta andare sul sito Sorrenthanks perchè vengano generati automaticamente dei nuovi ringraziamenti, con combinazioni quanto mai insospettabili. Le divertenti combinazioni stanno facendo impazzire gli utenti e sono diventate virali in tempo record: provare per credere!

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“Certo che Sorrentino poteva studiare un po’ d’inglese prima…”

sorrentino-discorso-tuttacronacaSorrentino sarà anche stato premiato dall’Academy ma di certo non ha ottenuto l’ovazione dal pubblico italiano. Se non per quel che riguarda il film, di certo il suo discorso di ringraziamento al momento della premiazione è diventato un boomerang che gli si è ritorto contro. A iniziare da quel suo prendere a modello Diego Armando Maradona. Il regista l’ha spiegato come “maestro di spettacolo” ma resta il fatto che in Italia l’ex campione del Napoli è additato come evasore fiscale.

Oltre a questo, però, in molti hanno puntato il dito contro la sua pronuncia inglese: con la lingua straniera Sorrentino se l’è cavata tanto miseramente da meritarsi un hashtag: #sorrentinoinglese. “Certo che Sorrentino poteva almeno impararlo un po’ d’inglese prima di andare a ritirare l’Oscar”, scrivono su Twitter. E i commenti acidi si sono susseguiti in rete. C’è anche chi prova a difenderlo ribattendo frasi del tipo: “vorrei sentire voi in inglese”. Resta il fatto che… non tutti devono trovarsi a fare un discorso in mondovisione!

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La Grande Bellezza conquista Hollywood: Oscar a Sorrentino

Paolo-Sorrentino_oscar-tuttacronaca”Non volevo essere semplicemente un mondano, volevo diventare il re dei mondani. Io non volevo solo partecipare alla feste, io volevo avere il potere di farle fallire”. A parlare è Jep, il protagonista, interpretato da Toni Servillo, de La Grande Bellezza. Ma ieri Sorrentino non ha “fatto fallire” la festa dell’Italia: la pellicola pluripremiata, infatti, ha conquistato anche l’Oscar come miglior film straniero. Sorrentino, ritirando il premio, ha dichiarato di essersi ispirato a Fellini, Scorsese, i Talking Heads e Maradona:”Perché sono quattro campioni nella loro arte che mi hanno insegnato tutti cosa vuol dire fare un grande spettacolo, che è la base di tutto lo spettacolo cinematografico”. E al centro di questo spettacolo Sorrentino ha messo Jep Gambardella, giornalista e scrittore sessantacinquenne che funge da guida colta, cinica e ironica di quella Roma indolente, stracafona e popolata da donne di plastica e uomini da poco che il registra ha ritratto. Si tratta, come Fellini, di un uomo arrivato a Roma a 26 anni, con il suo carico di fame e curiosità della provincia e l’accento napoletano. E’ un dandy nato ricco, Jep, che si circonda  di persone giuste che vivono la notte proprio come fa lui. Intorno a lui tutti tutta una giungla di caratteri, che arriva a quella terrazza dove non mancano musica, alcool e coca e dove Jep è un leader, circondato da una folla di parvenu, politici, giornalisti, attori, nobili decaduti, alti prelati, artisti e intellettuali veri o presunti.

Sundance Festival: le premiazioni… sottozero!

sundance-tuttacronacaScordatevi la classica premiazione con red carpet sul quale camminano sinuose attrici in abiti lunghi e attori tirati a lucido per l’occasione. La premiazione del Sundance, il festival diretto da Robert Redford che si svolge a Park City, nello Utah, ha visto accentuarsi la sua atmosfera informale a causa della temperatura proibitiva: tra i -10 e lo 0. Ecco allora che, per ricevere i loro premi, gli artisti sono saliti sul palco con sciarpe e cappelli di lana, piumini imbottiti e persino chi, come l’attore Nick Offerman (Parks and recreation), con un lungo cappotto di pelliccia. Con sciarpa e berretto di lana il regista Malik Vitthal che con Imperial dreams ha vinto il premio del pubblico. Whiplash, di Damien Chazelle, si è aggiudicato sia il Premio del pubblico che il Premio della giuria (guidata dal regista Bryan Singer). La pellicola racconta di un’aspirante batterista jazz (Miles Teller) che aspira alla grandezza e che entra in conflitto con il suo severo mentore (JK Simmons) per cui prova tanta ammirazione e soggezione quanto odio per la sua spietatezza e mancanza di umanità.

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La grande bellezza piace all’estero… ma non convince tutti i critici

adele-premidellacritica-tuttacronacaHa vinto il Golden Globe ed è entrato nella cinquina dei candidati all’Oscar come miglior film straniero, eppure il film “La Grande Bellezza”, lavoro di Paolo Sorrentino, non convince tutti. E non parliamo dei detrattori italiani ma dei critici di radio, tv e Web che hanno assegnato i Critics’ Choice Awards. Al film italiano è stato infatti preferito “La Vita di Adele”. Nessuna preoccupazione però per quel che riguarda la corsa all’Oscar: se in genere questi premi, come del resto i Globes, anticipano quelli che verranno assegnati a Los Angeles il 2 marzo, in questo caso il film francese è escluso dalla competizione. Per quel che riguarda i premi attribuiti dalla critica: Miglior Film è “12 anni schiavo”, Migliori Attori Cate Blanchett (“Blue Jasmine”) e Matthew McConaughey (“Dallas Buyers Club”). Jared Leto (“Dallas Buyers Club”) e Lupita Nyong’o (“12 anni schiavo”) sono i Migliori Attori Non Protagonisti. Leonardo DiCaprio, sistematicamente snobbato agli Oscar nonostante le numerose nomination in questi anni, invece è Miglior Attore in una commedia per “The Wolf of Wall Street”, il corrispettivo al femminile è Sandra Bullock per “Gravity”.

Tra le nominations all’Oscar… spunta La grande bellezza

Oscars2014-tuttacronacaUn ritratto appassionato e amaro di una Roma bellissima e decadente, ha per protagonista Jep Gambardella, interpretato dall’attore feticcio di Sorrentino Toni Servillo, viveur di sessantacinque anni e scrittore di un solo libro che si muove tra cultura alta, mondanità e situazioni surreali in una città santuario di meraviglia e grandezza. E’ questo La grande bellezza, il film che dopo aver sbancato agli Efa ed essersi aggiudicato il Golden Globe come Miglior Film Straniero, ora continua la sua corsa e regala all’Italia una candidatura all’Oscar. L’opera, infatti, è entrata nella cinquina che cercherà di aggiudicarsi il riconoscimento più ambito per il miglior film in lingua non inglese. Per sapere se ce la farà, bisognerà attendere il 2 marzo. La candidatura arriva nove anni dopo quella di La bestia nel cuore di Cristina Comencini e a quindici dalla strepitosa vittoria di un film che siamo fieri sia made in Italy: il perfetto La vita è bella di Roberto Benigni. Uscito negli Stati Uniti a metà novembre, il film di Sorrentino ha ottenuto critiche lusinghiere dalla stampa internazionale con il New York Times lo ha definito “una metafora del declino italiano”. “Quando sono stato negli Stati Uniti e ho mostrato il film sembrava piacesse molto, ma poi mi sono detto ‘chissà’ – aveva detto Sorrentino  – agli americani è piaciuta la libertà con cui è stato utilizzato il mezzo cinematografico e questa grande cavalcata dentro Roma e una certa umanità”. L’Italia ce l’ha fatta e sicuramente molti critici si stanno domandando “ma come ha fatto?” Chi ha amato il film festeggerà e risponderà che nessuno è profeta in patria e che chi non l’apprezza probabilmente è “perchè rode”. Quello che è certo è che 15 anni dopo quell’urlo di Sophia Loren dal palco, l’ormai storico “The winner is… Roberto!!!”, viene da chiedersi che fine abbiano fatto i film che ricorderemo per tutta la vita. Ora citiamo i grandi del nostro passato. Chi citeremo tra vent’anni? Citazioni dal citazionismo? Il successo, tuttavia, non è ancora incoronato. L’opera di Sorrentino dovrà infatti vedersela con The Broken Circle Breakdown di Felix van Groeningen (Belgio), The Missing Picture di Rithy Panh (Cambogia); The Hunt di Thomas Vinterberg (Danimarca) e Omar di Hany Abu-Assad (Palestina). Ci auguriamo solo che Servillo, nel caso riceva qualche critica dalla stampa estera, dimostri di aver preso qualche lezione di stile nel frattempo

Queste tutte le candidature per la notte delle stelle:

Miglior film: 12 anni schiavo, Gravity, American Hustle, Captain Phillips, The Wolf of Wall Street, Nebraska, Dallas Buyers Club, Her, Philomena.

Miglior sceneggiatura originale: American Hustle, Blue Jasmine, Her, Nebraska, Dallas Buyers Club.

Miglior attore: Matthew McConaughey, Chiwetel Ejiofor, Leonardo DiCaprio, Bruce Dern, Christian Bale.

Miglior attore non protagonista: Jared Leto, Michael Fassbender, Bradley Cooper, Barkhad Abdi, Jonah Hill.

Miglior attrice protagonista: Cate Blanchett, Judi Dench, Sandra Bullock, Amy Adams, Meryl Streep.

Miglior attrice non protagonista: Sally Hawkins, Jennifer Lawrence, Lupita Nyongo, Julia Roberts, June Squibb.

Miglior film d’animazione: Frozen, The Croods, The Wind Rises, Despicable Me 2, Ernest & Celestine.

Miglior documentario: The Act of Killing, The Square, Cutie and the Boxer, Dirty Wars, 20 Feet From Stardom

Miglior regia: Alfonso Cuaron, Steve McQueen, David O. Russell, Martin Scorsese, Alexander Payne

La grande rozzezza di Servillo: si chiede che almeno si scusi!

toni-servillo-tuttacronacaDopo la vittoria ai Golden Globe del film La Grande Bellezza, l’attore Toni Servillo, protagonista della pellicola, era stato intervistato telefonicamente in diretta a Rainews24 da Elena Scotoni. A una domanda scomoda, e pensando di non essere in onda, l’attore ha però risposto con un “vaffa” che non poteva non far clamore. L’Usigrai ha commentato così l’episodio: “Domandare è lecito, rispondere è cortesia. Ma quando la risposta diventa un insulto generato dal fastidio di domande forse sgradite, allora il passaggio dalla Grande bellezza alla grande rozzezza è questione di un attimo”.Il sindacato della Rai conclude quindi: “Ci aspettiamo le scuse alla collega, alla redazione e ai telespettatori». Anche il cdr della testata ha prenso posizione in merito all’intervista telefonica: “Toni Servillo è un grande attore. E il trionfo della Grande bellezza ai Golden Globe ci inorgoglisce. Ma Toni Servillo che insulta la collega di Rainews24 nel corso di un collegamento telefonico in diretta ci avvilisce. Ricordiamo al grande attore che il cardine del lavoro giornalistico è fare domande e che a quelle scomode c’è modo e modo di replicare”. Il Cdr di Rainews24 “a nome di tutti i colleghi del canale esprime piena solidarietà alla collega Elena Scotoni e la ringrazia per la professionalità, il garbo ed la giusta dose di ironia dimostrate nella circostanza”.

Toni Servillo e La grande… cafonaggine!

toni-servillo-la-grande-bellezza-tuttacronacaGuai a fare a un “artista” delle critiche… La caduta di stile è sempre dietro l’angolo. E così  la macchia di una giornata che doveva essere festosa, la crea proprio l’attore protagonista del film vincitore del Golden Globe, come migliore pellicola straniera, Toni Servillo. Inutile chiedersi se si senta superiore, galvanizzato dal successo o semplicemente intoccabile. Fatto sta che, durante un’intervista telefonica con una giornalista di Rai News, perde le staffe e dimostra un’umiltà inferiore a zero. “Inutile parlare delle critiche ora” risponde Servillo e, convinto di non essere in onda, si lascia scappare un “Ma vattene aff…” Il film riscuote successo mondiale, grazie anche al molto citazionismo dei grandi del passato, peccato che di quegli stessi grandi non si riesca a imitare la classe…

Lo scandalo dei finanziamenti nel mondo del cinema

GialloToscano-tuttacronaca“Grazie Italia, questo è davvero un Paese pazzo, ma bellisimo”. Sono parole di Paolo Sorrentino nel suo discorso di ringraziamento nel ricevere il Golden Globe. E pur gioiendo per il fatto che l’Italia abbia visto un suo esponente trionfare, è difficile affermare di essere d’accordo con lui. Soprattutto dopo aver letto un articolo, a firma Giacomo Amadori, su Libero. A voler osservare il panorama cinematografico italiano del momento in effetti non c’è molto di che esser felici. Lo stesso film che ha riportato l’Italia in vetta, La Grande Bellezza, viene definito dal New York Times “una metafora del declino italiano” e ancora una volta, pur con grande maestria, viene presentato un ritratto appassionato e amaro di una città, Roma, che è al tempo stesso bellissima e decadente. Perchè la verità è che il cinema italiano sembra non riuscire ad andare oltre all’osservazione e alla rilettura. Altrimenti ci sono i grandi campioni d’incassi, che fanno gioire al botteghino, riescono anche a far ridere molti (e sappiamo ce n’è bisogno), ma difficilmente restano impressi o se ne parlerà un domani. Del resto l’industria cinema ha le sue  cosidette “regole” . C’è il desiderio di non rischiare e  forse la necessità di strizzare l’occhio ai soliti noti, in un universo che sembra non voglia mai dare spazio a figure nuove. E poi ci sono i finanziamenti, almeno quelli che ancora non sono stati tagliati . Ora Libero parla proprio del fatto che Film commission della regione Toscana è riuscita a elargire decine di migliaia di euro per finanziare il filmino di due indagati in diverse inchieste giudiziarie. Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli, appresa la vicenda, ha commentato: “Pensare che la Regione Toscana  per mettere a posto i conti ha chiesto ai suoi cittadini di pagare, oltre al ticket, una gabella di 10 euro, con la scusa della digitalizzazione, per tac, radiografie e altri esami diagnostici anche se i pazienti sono poveri o malati terminali”.  poi anche LIbero commenta in dettaglio la storia di questi finanziamenti

La nostra storia riguarda Paolo Oliverio, commercialista quarantasettenne con la passione per gli affari con i padri Camilliani e gli 007, arrestato a novembre per sequestro di persona nell’ambito di un’inchiesta per riciclaggio. Oliverio dal gennaio 2013 è socio della Poyel produzioni, con capitale sociale di 100 mila euro, azienda trasferita a Napoli a ottobre e infine messa in liquidazione nel dicembre 2013, un mese dopo l’arresto di Oliverio.

Nonostante la breve esistenza, la Poyel ha fatto in tempo, si apprende da Internet, a produrre il film «Giallo toscano», un thriller girato a Buonconvento (Siena), realizzato insieme con l’Accademia dei Risorti, società di produzione cinematografica con sede proprio nel piccolo comune senese. Grazie al trailer si scopre pure che il film è stato realizzato con il contributo della Regione toscana e della Toscana film commission. Che ha versato, secondo i produttori, 30 mila euro. La trama è semplice: una mattina di giugno due tartufai in cerca di tuberi trovano il cadavere di una giovane archeologa. Inizia a questo punto la caccia all’assassino. Al film ha contribuito con la propria partecipazione gran parte della popolazione del paese. L’idea è stata del presidente dell’accademia, Lorenzo Borgogni, per quasi vent’anni influente portavoce di Finmeccanica, originario di Siena e residente a Buonconvento. La figlia Benedetta ha fatto l’aiutoregista. Anche Borgogni, come Oliverio, ha avuto le sue traversie giudiziarie: indagato nel 2011 nell’inchiesta su Finmeccanica, ha patteggiato una pena di tre mesi di reclusione per finanziamento illecito ai partiti e resta sotto processo per altri reati; attualmente è coinvolto anche nell’indagine sulle presunte mazzette pagate per la fornitura degli autobus di Roma Capitale.

Tutto questo non ha impedito alla Regione Toscana di finanziare il progetto. «Ma il film di Buonconvento con Oliverio non c’entra nulla» puntualizza Borgogni con Libero. «È stato realizzato nel 2012 e la Poyel è nata nel 2013». Eppure nei titoli c’è scritto che è stato prodotto dalla Poyel: «In realtà l’abbiamo inserito in quel catalogo per vedere se si poteva domandare qualche contributo con questa nuova società. I soldi dalla Toscana film commission li abbiamo ottenuti come Accademia dei risorti, di cui sono presidente: 25-30 mila euro in tutto».

La toppa sembra peggiore del buco: il pluriindagato Borgogni ottiene denaro pubblico per un’opera sul suo paese e poi con una società affidata a Oliverio e che millanta di aver prodotto un film non suo prova a ottenere altri finanziamenti. Ma come approda il fiscalista alla Poyel? «L’abbiamo fondata io e il mio amico Alfonso Gallo: lui ci ha messo dentro suo fratello e io Oliverio» risponde Borgogni. In effetti alla camera di commercio si apprende che soci al 50 per cento della Poyel sono la General holding company spa dei Gallo e Reb venture srl, in cui sono soci Borgogni e Oliverio, che possiede il 5 per cento delle quote. I due sono insieme anche nella System plus srl. «Nei giorni scorsi, dopo aver letto le notizie sulle presunte attività illecite di Oliverio abbiamo fatto dei controlli e scoperto numerose operazioni sospette e non autorizzate da Borgogni sui conti delle due società » avverte l’avvocato Stefano Bortone, difensore dell’imprenditore (…)

Dopo l’Europa, conquista gli Usa: La Grande Bellezza vince il Golden Globe

sorrentino-golden-globe-tuttacronacaDopo aver trionfato agli European Film Festival Awards, La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino continua a mietere successi. Stanotte il regista, che ha sbaragliato la concorrenza del francese La vita di Adele, del danese Il sospetto, l’altro film d’oltrecortina firmato Asghar Farhadi Il passato e il film d’animazione di Hayao Miyazaki Si alza il vento, all’Hilton di Beverly Hills ha potuto alzare al cielo il premio che spesso è stato un indicatore importante in vista degli Oscar le cui nomination sono previste il 16 gennaio. La cerimonia dei Golden Globes si è così tinta di azzurro come non accadeva dal 1989, con Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore. Commosso, il regista ha ritirato il premio e, tra i ringraziamenti agli attori, ai produttori e alla moglie, anche uno diverso: “Grazie Italia, questo è davvero un Paese pazzo, ma bellisimo”, ha dichiarato il registra prima di lasciare il palco. Sorrentino ha in seguito raccontato: “Non mi è stato anticipato niente, è stata una grande emozione. Agli americani è piaciuta la libertà con cui è stato utilizzato il mezzo cinematografico e questa grande cavalcata dentro Roma e una certa umanità”. Ora non resta che attendere il 16 gennaio, quando verranno annunciate le candidature del premio più agognato: l’Oscar, che verrà assegnato il 2 marzo.

Per quel che riguarda gli altri vincitori, Miglior Film Drammatico si è rivelato 12 anni schiavo mentre American Hustle – L’apparenza inganna si è aggiudicato tre statuette tra cui Miglior Commedia. Fra le attrici hanno vinto Amy Adams, Miglior Attrice Brillante per American Hustle e Cate Blanchett Miglior Attrice Drammatica per la sua interpretazione in Blue Jasmine di Woody Allen, a cui è andato il premio alla carriera Cecile B. DeMille. Il Globo d’oro al Miglior Regista è andato ad Alfonso Cuaron, che ha diretto Sandra Bullock e George Clooney in Gravity. Ad Ordinary Love degli U2 è andato il riconoscimento di Miglior Canzone Originale per Mandela: Long Walk To Freedom. I giornalisti della Hfpa hanno premiato anche la televisione e a vincere sono stati Breaking Bad, Miglior Serie Drammatica, e Brooklyn Nine-Nine, Miglior Serie Brillante.

Golden Globe: tra i nominati anche La grande bellezza

lagrandebellezza-goldenglobe-tuttacronacaIl 12 gennaio, a Beverly Hills, si terrà la cerimonia di premiazione della 71esima edizione dei Golden Globe, da sempre considerati l’anticamera degli Oscar. Ad annunciare le nominations di quest’anno sono stati Aziz Ansari, Zoe Saldana e Olivia Wilde e la piacevole sorpresa per l’Italia è che il fresco vincitore degli European Film Awards, “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino è candidato come Miglior Film Straniero. A contendersi la statuetta, “La Vita di Adele”, “The Hunte”, “Il Passato” e “The Wind Rises”. “American Hustle” e “12 Anni Schiavo” in testa con 7 candidature. Durante la cerimonia, Woody Allen riceverà il Premio alla carriera. Per quel che riguarda le altre candidature:

Come Miglior Film Drammatico in lizza ci sono: “12 Anni Schiavo”, “Captain Phillips – Attacco in mare aperto”, “Gravity”, “Philomena” e “Rush”. Candidati a Miglior film musicale e Commedia ci sono “American Hustle – L’apparenza inganna”, “Her”, “A proposito di Davis”, “Nebraska” e “Wolf of Wall Street”. Per l’ambita statuetta come Miglior Regista ecco i nomi di Alfonso Cuaron (“Gravity”), Paul Greengrass (“Captain Phillips – Attacco in mare aperto”), Steve McQueen (“12 Anni Schiavo”), Alexander Payne (“Nebraska”) e David O. Russell (“American Hustle – L’apparenza inganna”).

Emma Thompson (“Saving Mr. Banks”), Cate Blanchett (“Blue Jasmine”), Sandra Bullock (“Gravity”), Judi Dench (Philomena”) e Kate Winslet (“Un giorno come tanti”) sono candidate come Miglior Attrice Protagonista in un film drammatico. Per Miglior Attore Protagonista nelle stessa categoria ci sono:Chiwetel Ejiofor (“12 Anni Schiavo”), Idris Elba (“Mandela: Long Walk to Freedom”), Tom Hanks (“Captain Phillips – Attacco in mare aperto”), Oscar Isaac (“A proposito di Davis”), Matthew McConaughey (“Dallas Buyers Club”) e Robert Redford (“Tutto è perduto”). Come Miglior Attore in un film musicale e Commedia in lizza ci sono: Bruce Dern (“Nebraska”), Leonardo DiCaprio (“The Wolf of Wall Street”), Oscar Isaac (“A proposito di Davis”), Joaquin Phoenix (“Her”) e Christian Bale (“American Hustle – L’apparenza inganna”. Come Miglior Attrice per un film musicale e Commedia ci sono: Julia Louis-Dreyfus (“Non dico altro”), Julie Delpy (“Before Midnight”), Greta Gerwig (“Frances Ha”), Meryl Streep (“I segreti di Osage County”) e Amy Adams (“American Hustle – L’apparenza inganna”).

Barkhad Abdi (“Captain Phillips – Attacco in mare aperto”), Bradley Cooper (“American Hustle – L’apparenza inganna”), Michael Fassbender (“12 Anni Schiavo”), Jared Leto (“Dallas Buyers Club”) e Daniel Brühl (“Rush”) sono nominati come Miglior Attori non protagonisti in un film drammatico. Nella stessa categoria ma al corrispettivo femminile troviamo: Sally Hawkins (“Blue Jasmine”) Jennifer Lawrence (“American Hustle – L’apparenza inganna”) Lupita Nyong’o (“12 Anni Schiavo”) Julia Roberts (“I segreti di Osage County”) e June Squibb (“Nebraska”).

Tre le pellicole candidate a Miglior Film d’animazione: “Frozen – Il regno di ghiaccio”, “Cattivissimo me 2” e “I Croods”. Per Miglior Sceneggiatura ci sono Spike Jonze (“Her”), David O. Russell e Eric Singer (“American Hustle – L’apparenza inganna”), Steve Coogan e Jeff Pope (“Philomena”), John Ridley (“12 Anni Schiavo”) e Bob Nelson (“Nebraska”).

Candidati a Miglior Colonna Sonora Hans Zimmer (“12 Anni Schiavo”), John Williams (“Storia di una ladra di libri”), Alex Ebert (“All Is Lost”), Alex Heffes (“Mandela: Long Walk to Freedom”) e Steven Price (“Gravity”) Infine per Miglior Canzone Originale candidati “Let it Go” da Frozen – Il regno di ghiaccio, “Please Mr. Kennedy” da A proposito di Davis, “Atlas” dei Coldplay da “Hunger Games: la ragazza di fuoco”, “Ordinary Love” di “Mandela: Long Walk to Freedom” e “Sweeter Fiction da “One Chance”.

“La grande bellezza” del cinema italiano: trionfo agli European Film Awards

la-grande-bellezza-tuttacronacaIl film “La grande bellezza”, di Paolo Sorrentino, ha trionfato agli European Film Awards, vincendo come miglior film, miglior regia e miglior attore, grazie all’interpretazione di Toni Servillo, nonchè aggiudicandosi il premio per il Miglior montaggio, consegnato a Marco Travaglioli. Il regista Sorrentino ha commentato: “Sono davvero felice, è la mia seconda volta qui agli Efa dove ho già vinto con Il divo e Gomorra, ringrazio la European Film Academy, i produttori del film e soprattutto, naturalmente, ringrazio moltissimo Paolo Sorrentino”. “La grande bellezza” non era l’unico film italiano ad essere in lizza: oltre alle quattro nominatione per l’opera di Sorrentino (film, regia, attore per Toni Servillo e sceneggiatura), infatti, tre nomination erano andate a “La migliore offerta” di Giuseppe Tornatore e una a Riccardo Milani per “Benvenuto Presidente!”. E ancora anche il “Pinocchio” di Enzo D’Alò (nella categoria Miglior lungometraggio animato) mentre per le rivelazioni dell’anno era candidato “Miele” di Valeria Golino. Nella storia degli EFA l’Italia ha vinto per cinque volte il premio come miglior film, l’ultima volta è stato con Gomorra di Matteo Garrone.

Kim Basinger, pronta a spegnere le 60 candeline

kim-basinger-tuttacronacaKimila Ann Kim Basinger è nata l’8 dicembre 1953 ad Athens, in Gorgia, negli Stati Uniti e vinse il premio Oscar come Miglio Attrice Non Protagonista in L.A. Confidential. “Nel suo discorso di ringraziamento, disse: “Se qualcuno ha un sogno, che sappia che questa è la prova che è possibile realizzarlo”. Con Alec Baldwin, secondo marito dopo Ron Snyder, ha avuto una figlia, Ireland, una 18enne che le assomiglia molto e lavora come modella.

Come attrice, è stata una dei miti dell’erotismo cinematografico. In un’intervista del 1997, parlando del film che le fece guadagnare l’Oscar, nel quale interpreta una prostituta di lusso, la protagonista di 9 settimana e 1/2 confidò: “Essere un sex symbol in America è più difficile che non esserlo in Europa”. Il suo ultimo lavoro cinematografico è Grudge Match, una commedia con Sylvester Stallone e Robert De Niro. Uno dei suoi segreti di bellezza? Si dice sia non prendere il sole. Ecco una carrellata di foto per vedere i suoi cambiamenti nelle ultime decadi, ora che si appresta, domenica, a compiere 60 anni:

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Mettiti comodo: il video dei 25 migliori film dell’anno

migliori-film-2013-tuttacronacaQuello che, a livello di film, non avreste dovuto perdervi in questo 2013? Ve lo dice , che in un unico video della durata di 11 minuti ha raccolto alcune scene dei 25 migliori film dell’anno. Un countdown imperdibile per i veri cinefili!

Obama e la crociata contro le armi: “troppa violenza nei film”

Barack_Obama_tuttacronacaIl cinema è in grado di plasmare le menti dei giovani, siano o meno americani, e proprio per questo Barack Obama tenta di responsabilizzare Hollywood sui film definiti “violenti”.  Il presidente si è recato sulla collina che svetta su Los Angeles ed ha parlato davanti a duemila tra dipendenti e ospiti di DreamWorks Animation, dispensando parole di apprezzamento per il ruolo che il settore svolge per l’economia del Paese. L’industria cinematografica si è sempre dimostrata alleata di Obama e proprio forte di questa simpatia non ha esitato a lanciare il suo monito educativo. “L’intrattenimento è una delle punte di diamante della nostra economia”, ha detto, ma anche: “Pensate a lungo e in modo severo al messaggio che i film violenti possono trasmettere ai nostri figli”, facendo in particolare riferimento, all’uso delle armi. La crociata contro le armi lo vede da sempre impegnato in prima linea e per questo vuole avere al suo fianco il cinema: per la capacità del mezzo d’influenzare gli spettatori: “L’intrattenimento fa parte della diplomazia americana, si può andare ovunque nel mondo e troveremo un bambino che veste la maglietta del cartone Madagascar”, ha detto, spiegando che però “dobbiamo sempre fare in modo che nessuno possa glorificare la violenza” e sottolineando la “grande responsabilità” che leader e star del settore cinematografico hanno nei confronti del pubblico. “Non dobbiamo dimenticare – ha proseguito Obama – che le storie che voi raccontate hanno una grande rilevanza, formano in qualche modo le prospettive dei nostri figli e le loro vite”. Ma come spiega La Stampa, “la trasferta di Obama non è stata esente da polemiche specie da parte dei conservatori i quali hanno criticato il presidente per aver scelto gli studios di DreamWorks perché di proprietà di Jeffrey Katzenberg, uno dei principali donatori della sua campagna elettorale. Critiche a cui ha risposto in modo netto il vice portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest: «DreamWorks è un’azienda di successo che sta creando un sacco di posti di lavoro qui in California. E il fatto che Katzenberg abbia appoggiato le politiche del presidente non ha avuto alcuna incidenza sulla nostra decisione». L’azienda dal gennaio 2008 ha addirittura aumentato del 50% il numero dei suoi impiegati, anche se occorre dire che la spinta economica è comune a tutto il settore dell’intrattenimento che, ad esempio, solo dalla fine della crisi ha creato 9.500 posti di lavoro.”

Netflix e Facebook un matrimonio che potrebbe arrivare anche in Italia

netflix-facebook-tuttacronaca

Facebook si allea con Netflix, il servizio di streaming e noleggio via mail di film e show televisivi a pagamento più famoso e più usato negli Stati Uniti che ora punta a diventare anche più ‘social’. Entro la fine di questa settimana, annuncia Netflix, gli utenti Usa della piattaforma streaming avranno la possibilità di condividere sul social network le preferenze in fatto di pellicole o programmi tv visti. Dai video guardati ai ‘punteggi di gradimento assegnati agli show.
Gli utenti a stelle e strisce potranno quindi collegare il proprio account a Facebook e non solo condividere i propri gusti e le proprie abitudini ma anche sapere quali sono i film o i programmi che piacciono ai propri amici e decidere di guardarli, creando delle sorte di playlist. Massimo rispetto in ogni caso per la privacy: la possibilità di condivisione può essere disabilitata in qualsiasi momento e gli utenti possono scegliere se e cosa condividere. Netflix offre elementi ‘social’ ai suoi utenti internazionali da più di un anno, precisa la società, ma l’integrazione con Facebook negli Usa, sottolinea, è stata resa possibile dopo che all’inizio di quest’anno il Congresso ha aggiornato la sua legge sulla condivisione di video. Netflix, che dopo essere approdato in Europa in Irlanda e Gran Bretagna potrebbe arrivare anche in Italia, ha 33 milioni di utenti in 40 Paesi.

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