
Tutti gli articoli con tag paziente
Medici vs avvocati: la guerra si fa con gli spot

Pubblicato da tdy22 in febbraio 26, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/02/26/medici-vs-avvocati-la-guerra-si-fa-con-gli-spot/
Il chirurgo che sfida la bufera per salvare un paziente

Pubblicato da tdy22 in gennaio 31, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/01/31/il-chirurgo-che-sfida-la-bufera-per-salvare-un-paziente/
Panico all’ospedale, paziente afferra l’arma e minaccia i sanitari
Panico e terrore al Policlinico Casilino di Roma dove, questa mattina intorno alle 10, il personale medico ha trovato un’arma tra gli effetti personali di un paziente ricoverato al pronto soccorso nella giornata di ieri. Lo staff sanitario ha immediatamente segnalato il ritrovamento alla sicurezza interna, che dopo aver allontanato i medici si è avvicinato all’uomo insieme a un ausiliario. Il paziente immediatamente è andato su tutte le furie e ha minacciato, pistola alla mano, il personale paramedico e il vigilante. La guardia giurata è riuscita a entrare in bagno e ha armato la sua pistola, ma a causa del pavimento bagnato il vigilantes è scivolato ed è partito un colpo che per fortuna non ha procurato danni. Quando il paziente ha sentito il colpo è fuggito, ma è stato intercettato dagli agenti del commissariato Casilino intervenuti sul posto. Il paziente è stato quindi condotto al commissariato, ma poi è stato rilasciato ed è tornato al Policlinico Casilino dove ha avuto ancora un atteggiamento aggressivo tanto da esser necessario un secondo intervento da parte della polizia. E’ emerso anche che la pistola dell’uomo era ad aria compressa, un’imitazione di quelle reali. Il paziente è stato denunciato dagli agenti del Casilino per minacce, procurato allarme ed interruzione di pubblico servizio.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 10, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/01/10/panico-allospedale-paziente-afferra-larma-e-minaccia-i-sanitari/
Il Sant’Eugenio è al collasso, pazienti gravi lasciati in corridoio
Il Sant’Eugenio, uno dei più importanti ospedali di Roma è un paziente grave. La struttura non regge più, tra il personale insufficiente e l’afflusso continuo di malati, le condizioni sono davvero inaccettabili. Almeno 98 pazienti attendono infatti una visita o un posto letto e almeno 51 di questi sono in condizioni critiche.
E’ La Repubblica a riportare la difficoltà quotidiana che si vive tra i muri del Sant’Eugenio:
Il personale medico si sfoga:
“Non era mai accaduto”, si sfogano i medici della prima linea inchiodati al lavoro, quattro, cinque ore oltre l’orario. “Così non abbiamo faticato mai”. “Qui”, spiegano, “da giorni l’affluenza non molla la presa”. E la conferma arriva dagli equipaggi delle ambulanze del 118: “Dopo tre ore di fermo del nostro mezzo in un altro ospedale, ci hanno restituito la lettiga di bordo dopo la morte del paziente che la occupava”. “Qui al Sant’Eugenio”, aggiunge Monica Rinaldi, “aspettiamo da un’ora che si liberi la barella per poterci rimettere in marcia”.
I codici verdi attendono nei corridoi, mentre i pazienti gravi con infarti in corso vengono curati nelle corsie, dato che nell’Unità di terapia intensiva non c’è posto, spiega Lucio Alessandro, direttore del Dea:
“L’Unità di terapia intensiva coronarica”, ancora Alessandro, “è piena e siamo costretti a trattare qui i pazienti con infarto in corso”. Con le ambulanze del 118 ne sono approdati cinque quasi in contemporanea e solo per due di loro si è riusciti a eseguire l’angioplastica, a liberare cioè la coronaria ostruita. E gli altri? “Aspettano il loro turno coperti da un trattamento farmacologico”.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 8, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/01/08/il-santeugenio-e-al-collasso-pazienti-gravi-lasciati-in-corridoio/
Peggio dei ragazzini! Il chirurgo che incide le iniziali sul fegato del paziente
Avete presente i ragazzini che scrivono le loro iniziali in ogni dove? Beh, non possono competere con la “bravata” di un affermato chirurgo 48enne, Simon Bramhall. Il medico è finito infatti al centro dello scandalo in quanto accusato di aver inciso le sue iniziali “SB” sul fegato di un paziente durante un’operazione. Il “marchio” sarebbe stato realizzato utilizzando del gas argon. A scoprire il fatto, sarebbe stato un altro chirurgo nel corso di una successiva operazione. Il Queen Elizabeth Hospital di Birmingham ha sospeso il medico in attesa che si concluda l’inchiesta aperta dopo che i fatti sono stati resi noti.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 25, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/25/peggio-dei-ragazzini-il-chirurgo-che-incide-le-iniziali-sul-fegato-del-paziente/
Anziana cade dal letto troppo alto: ospedale condannato a pagare il risarcimento
Era il 2002 quando una 78enne sarda, ricoverata nel Policlinico Universitario di Cagliari, si fratturò il bacino e il femore cadendo dal letto dell’ospedale. La donna morì in seguito per le complicazioni. Gli eredi dell’anziana avevano presentato ricorso e ora il Tribunale di Cagliari ha obbligato l’ospedale e la sua assicurazione a pagare il risarcimento, 80mila euro più gli interessi, nonostante i letti rispettassero comunque le norme europee. Secondo il giudice, infatti, la struttura ospedaliera non poteva non tenere conto della paziente, di 154 centimetri, altezza diffusa in Sardegna soprattutto tra le persone anziane. Nelle motivazioni della sentenza si legge: “Il letto di degenza attesa la bassa statura della paziente, peraltro non eccezionale ma, al contrario, piuttosto ricorrente fra la popolazione sarda, tanto più fra quella anziana, era certamente inadeguato a garantire la sua incolumità”. Secondo quanto riporta l’Unione Sarda, il tribunale ha inoltre riscontrato anche un concorso di colpa: la paziente era stata invitata a rimanere a letto e ad avvalersi dell’ausilio del personale infermieristico a sua disposizione. Il procedimento penale a carico di madici e infermieri è stato archiviato, mentre il caso verrà comunque discusso in Appello.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 6, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/06/anziana-cade-dal-letto-troppo-alto-ospedale-condannato-a-pagare-il-risarcimento/
Roberto Vecchioni confessa: operato per un tumore al rene
Roberto Vecchioni si apre ai suoi fan e lo fa mentre firma l’introduzione del libro “C’era una volta il medico di famiglia”, scritto a quattro mano da Maurizio Bruni e Francesco Carelli. Parla proprio di salute e sanità, confessando: “L’anno scorso sono stato operato per un piccolo tumore al rene e ora sto bene. Ho visto dieci professori tra l’Italia e l’estero e ho ricevuto dieci pareri in cui ognuno mi prospettava con freddezza un intervento diverso. E posso dire che il paziente ha bisogno anche di sensibilità, del lato umano del medico”. Attraverso questo ruolo inedito di paziente il cantautore racconta uno spaccato della sua vita e coglie l’occasione per fare un appello: “Bisogna valorizzare la figura del medico di famiglia, quello di una volta, che sa tutto di te e dei tuoi parenti, che ha in mano le certelle di tutti, che non si chiude nella sua torre d’avorio ma vive sul campo, ti segue, si sbatte, va in giro”. E aggiunge: “Non dico che il medico deve essere innamorato del paziente ma non può lasciarlo ad operazione fatta, dargli una cura e poi andarsene. Il medico rimane ancora una figura che cura non solo il corpo, ma l’anima. E le due cose devono essere riportate insieme”. Il professore conclude spiegando che il camice bianco “è soprattutto un artista, ho questa concezione un po’ romantica di un professionista che sappia avere intuizioni, e le intuizioni sono artistiche”.
Pubblicato da tdy22 in settembre 28, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/28/roberto-vecchioni-confessa-operato-per-un-tumore-al-rene/
Taglia la strada all’ambulanza, questa si ribalta e la paziente muore
Un’ambulanza a sirene spiegate, con a bordo una donna di novantacinque anni in grave condizioni di salute, stava percorrendo la via Domiziana a Castel Volturno, in provincia di Caserta, quando un auto le ha tagliato la strada. Il conducente del mezzo di soccorso nel tentativo di evitare l’auto ha sterzato violentemente e l’autoambulanza si è ribaltata su se stessa finendo contro il guard rail. La paziente è morta sul colpo, feriti anche il conducente e i due paramedici a bordo. Illeso il conducente dell’auto.
Pubblicato da tdy22 in agosto 27, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/08/27/taglia-la-strada-allambulanza-questa-si-ribalta-e-la-paziente-muore/
Niente più “pazienti”: si chiameranno “persone assistite”
Nella bozza del codice deontologico dei medici è stato introdotto un nuovo termine: non si parlerà più di “paziente” ma di “persona assistita”. La Fnomceo, la federazione nazionale degli ordini dei medici, tornerà ad esaminarla a settembre per poi approvarla entro l’autunno. Rispetto alla versione del 2006, il testo è stato aggiornato in alcune parti e sottoposto a un restyling semantico mentre sono previste delle piccole modifiche. La nuova terminologia ha messo d’accordo tutti. Come spiega Amedeo Bianco, presidente di Fnomceo e senatore Pd, parlare di persona assistita è meglio perchè “trasmette il significato immediato di chi ha diritto a ricevere cure e assistenza senza passività. Anzi deve essere più che mai al centro del sistema. È un cambiamento importante. C’è stato un ampio dibattito, non va considerato un esercizio accademico”. Resta da capire se, nella pratica quotidiana, la nuova definizione verrà utilizzata, sia nel linguaggio tra colleghi che per iscritto. La probabilità, infatti, è che il termine paziente mantenga il predominio in quanto entrato ormai a far parte della professione. Questo non toglie che sia stato compiuto un tentativo di emancipazione, un nuovo passo avanti rispetto a quando il malato veniva identificato col numero del letto. A storcere la bocca è l’ematologo Franco Mandelli, che ha trascorso una vita a combattere le leucemie in corsia: “Preferisco dire paziente perché si addice a un malato che deve avere pazienza nell’accettare le cure e aspettare di guarire. Il concetto legato ad assistito non mi piace perché si può avere bisogno di un medico ma non della sua assistenza. Penso ad esempio a chi ha un valore sballato di globuli bianchi e non ha necessità di restare in ospedale. Continuerò a esprimermi come sempre ho fatto”. A favore della nuova scelta linguistica si schiera Giuseppe Lavra, segretario generale della Cimo, la confederazione dei medici ospedalieri: “Trovo felice la nuova definizione in quanto richiama alla nostra funzione e al rapporto con il malato. Paziente non mi è mai piaciuto però ha scontato i pregiudizi generati da un equivoco. Ricordo la celebrazione del centenario della Fnomceo da parte del ministro della Giustizia con il governo Prodi, Giovanni Maria Flick. Criticò il termine facendo riferimento al pazientare”. Roberto Lala, presidente dell’Ordine dei medici di Roma e provincia, il più grande d’Europa per numero di iscritti, è a sua volta favorevole al cambiamento: “Ogni passaggio che agevola il processo verso la centralità del cittadino che ha bisogno di cure è benvenuto. A volte in ospedale si sentono espressioni che fanno rabbrividire. La peggiore è utente. Ne approfitto per lanciare una proposta a chi fa le leggi. Perché non ritornare all’antico termine di primario? Oggi sul camice veniamo identificati come dirigenti medici e il paziente, pardon, la persona assistita, fa confusione”.
Pubblicato da tdy22 in agosto 21, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/08/21/niente-piu-pazienti-si-chiameranno-persone-assistite/
Dimesso dall’ospedale con un antidolorifico, muore d’infarto
Aveva 45 anni l’imprenditore edile di Oglianico in provincia di Torino, che si era recato al pronto soccorso dell’ospedale di Cuorgnè, per un problema ortopedico. Il medico ha somministrato al paziente un normale antidolorifico, ma poche ore dopo che l’imprenditore era stato dimesso dall’ospedale è morto per un infarto. Ora si è aperta un’inchiesta per accertare se l’uomo è stato vittima di un presunto caso di malasanità. Questa mattina, sul corpo, sarà effettuato l’esame necroscopico disposto dallo stesso ospedale.
Pubblicato da tdy22 in luglio 12, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/07/12/dimesso-dallospedale-con-un-antidolorifico-muore-dinfarto/
Poesie e racconti: i colori della fantasia
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