Pavel Astakhov, rappresentante del Cremlino per i diritti dell’Infanzia, stando a quanto riferisce l’agenzia Interfax, ha annunciato che le adozioni internazionali di bambini russi saranno consentite soltanto all’Italia, visto che il nostro Paese non riconosce i matrimoni gay. “Ci risulta che attualmente l’Italia è l’unico Paese i cui cittadini hanno la possibilità di adottare bambini russi, perché questo Paese non riconosce il matrimonio omosessuale, e, di conseguenza, non dobbiamo cambiare nulla nell’accordo vigente e, inoltre, loro rispettano i termini di questo accordo”. Il rappresentante ha quindi spiegato che i bimbi russi verranno affidati unicamente ai Paesi con i quali ci siano accordi bilaterali di adozione. Al momento esiste solo con l’Italia, mentre la Francia non ha completato le procedure di ratifica del documento: “Non è colpa nostra. Voi (i partner occidentali, ndr) dovreste lavorare più attivamente se volete che l’adozione internazionale prosegua, perchè la Russia ha altre priorità. La nostra priorità è dare in adozione i bambini all’interno del Paese”. Per quello che riguarda l’Italiam il presidente della Repubblica, preso noto che il numero degli affidi e delle adozioni è in calo, ha chiesto al Parlamento di affrontare i problemi che scoraggiano tanti genitori a intraprendere il lungo cammino necessario per poter accogliere un minore in famiglia. Lo scorso 20 novembre, si è svolta la Giornata per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e nel corso di un convegno organizzato dalla Commissione parlamentare infanzia, Pietro Grasso ha denunciato le criticità del sistema-adozioni in Italia: “Pur essendoci in Italia un numero di adozioni più elevato rispetto agli altri Paesi Ue, le domande di adozione negli ultimi anni hanno subito una flessione marcata. Uno dei deterrenti alla scelta di adottare è la complessità delle procedure e l’incertezza dei tempi per concludere il percorso”. La presidente della Commissione Michela Vittoria Brambilla ha quindi presentato i dati: calo delle domande di adozione nazionale (-33%) e internazionale (-22%) così come degli affidi (-14%) nel periodo 2007-2011. Cifre, ha sottolineato, che “devono far scattare un campanello d’allarme”. Oltre all’incidenza della crisi economica, ha spiegato, “uno dei deterrenti principali alla scelta di adottare è costituito dalla complessità delle procedure e dall’incertezza dei tempi (spesso superiori ai 3-4 anni), ma anche dai costi elevati che possono arrivare a 30 mila euro”. Da non dimenticare, poi, “un atteggiamento a volte troppo sospettoso verso gli aspiranti genitori”. Risultato: viene meno il principio del diritto del minore a crescere in una famiglia.
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In Italia possibile adottare bimbi russi… perchè non son concessi i matrimoni gay
Pubblicato da tdy22 in novembre 29, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/29/in-italia-possibile-adottare-bimbi-russi-perche-non-son-concessi-i-matrimoni-gay/
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