Caso Abu Omar: tutti prosciolti per l’esistenza del segreto di Stato

abu-omar-tuttacronacaL’ex capo del Sismi, Nicolò Pollari, il suo vice, Marco Mancini, e tre agenti coinvolti nella vicenda Abu Omar sono stati prosciolti dalla Cassazione perchè l’azione penale “non poteva essere proseguita per l’esistenza del segreto di Stato”. Per questo motivo la Corte Suprema ha annullato senza rinvio la sentenza della Corte d’appello, con la quale Pollari era stato condannato a 10 anni di reclusione, Mancini a 9, e a 6 anni ciascuno dei tre agenti dei servizi segreti. Il generale Pollari, commentando l’avvenimento, ha detto: “La giustizia c’è. Talvolta il percorso per ottenerla è lungo, però alla fine la verità viene sempre fuori”. E ancora: “Per me e per il Sismi da me diretto, che non solo non abbiamo mai fatto queste cose ma abbiamo impedito ad altri di farle l’aver subito quasi dieci di processi e inquisizioni è stato tutt’altro che gradevole. Per usare un eufemismo”.

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Abu Omar: la Corte Costituzionale annulla le condanne degli 007

abu-omar-tuttacronacaLa Corte Costituzionale ha annullato le sentenze di Corte di Appello e Cassazione con le quali erano stati condannati gli 007 italiani coinvolti nel “rapimento” da parte di agenti Cia del sospetto terrorista Abu Omar, trasferito al di fuori dei protocolli legali e quindi interrogato e torturato in Egitto). A vedersi annullate le condanne 4 uomini del Sismi, dall’ex direttore Niccolò Pollari (10 anni), a Marco Mancini, Giuseppe Ciorra, Raffaele di Troia e Luciano di Gregorio. Anche i ricordi dei governi Monti e Letta sono stati accolti. Tali ricorsi opponevano il Segreto di Stato, del quale invece la Corte di Cassazione nel 2012 aveva dato una interpretazione non estensiva rinviando tutto alla Corte d’Appello che infine decideva per le condanne degli imputati. Ora il procedimento è finito su un binario morto. Si legge sul Messaggero:

 

Con la sua decisione la Consulta (Palazzo della Consulta a Roma, sede della Corte Costituzionale, ndr.) farà retrocedere il processo in Cassazione, che si esprimerà il prossimo 24 febbraio. A quel punto i giudici del ”Palazzaccio” (sede della Corte di Cassazione a Roma, ndr.) non avranno che due strade: prendere atto dell’ampio potere discrezionale che la Consulta ha riconosciuto al presidente del Consiglio nell’apporre il segreto di Stato a garanzia della sicurezza nazionale, e dunque annullare le condanne di Pollari e degli altri uomini del Sismi; oppure rinviare alla Corte di Appello di Milano per ulteriori decisioni. Che, a questo punto, arriverebbero fuori tempo massimo, visto che la prescrizione è destinata a maturarsi nel giro di pochi mesi.

Lady, l’agente nel caso Abu Omar chiede la Grazia, ma…

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Napolitano ha ricevuto la richiesta di Grazia da parte dell’ex agente della Cia Bob Lady, condannato per il sequestro dell’imam egiziano Abu Omar a Milano nel febbraio 2003. Nella richiesta però ci sono anche molti dettagli come infatti ha sottolineato Lady c’era infatti una stretta collaborazione tra Usa e forze di polizia italiane. Lady ricorda anche «i milioni di dollari» garantiti dal governo Usa all’Italia nella lotta contro i qaedisti: «Fui in grado di aiutare l’utilizzazione».

Una cooperazione che, afferma l’ex uomo della Cia, permise di «fermare molti piani terroristici». Un’attività «agli ordini di alti funzionari Usa in collaborazione con alti membri del governo italiano». Lady giustifica il suo sottrarsi alla nostra giustizia con il fatto che non avrebbe mai potuto rivelare risvolti segreti: «Ho avuto accesso a informazioni confidenziali del governo italiano a seguito della mia attività di collaborazione con i (vostri, ndr) servizi. Per montare una difesa adeguata avrei dovuto violare sia la legge degli Stati Uniti che quelle dell’Italia. Non ero allora e non sono adesso, disposto a farlo».

Nel dare la sua versione, l’agente chiama in causa i superiori: «Mi era stato detto che le attività in cui ero coinvolto erano state esaminate attentamente e approvate dai legali e dai più alti funzionari del governo degli Stati Uniti». Infine Lady fa un parallelo con la vicenda dei marò in India. «Il rimedio che le chiedo», scrive è lo stesso che l’Italia «sta sollecitando nel deplorevole caso dei Fucilieri di Marina».

Secondo Lady poi il piano del sequestro sarebbe stato organizzato da un suo superiore diretto, il capo stazione Cia a Roma, Jeff Castelli, ed eseguito poi da un team composta da oltre 30 agenti. Un’operazione eseguita con l’assenso, più o meno tacito, dei partner italiani. Per gli inquirenti e la magistratura, invece, il suo coinvolgimento è stato più ampio, per questo è stato condannato a 9 anni di prigione.

Abu Omar. L’ong che sprona l’Italia a continuare gli sforzi in nome della giustizia

abu-omar-hrw-tuttacronacaDopo che è stata resa nota che l’ex capocentro della Cia a Milano, Robert Seldon Lady, è stato liberato a Panama, la ong Human Rights Watch ha lanciato una appello all’Italia “a continuare gli sforzi per ottenere giustizia rispetto agli abusi compiuti dalla Cia”. HRW afferma: “L’Italia ha fatto la storia come primo Paese a processare, e condannare, funzionari per le rendition e le torture” e “dovrebbe arrivare alla fine del processo di accertamento delle responsabilità cominciato”.

Caso Abu Omar: Robert Saldon Lady già rilasciato

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E’ stato fermato ieri a Panama l’ex capocentro Cia di Milano Robert Seldon Lady, condannato a 9 anni per la “extraordinary rendition” di Abu Omar. L’uomo, inseguito da un mandato di cattur internazionale dell’Italia sarebbe, stando a quanto riferisce il Washingon Post,stato rilasciato stamane dalle autorità locali e avrebbe già preso un volo alla volta degli Usa. Il rilascio sarebbe stato deciso per “evitare la possibilità che venga estradato verso l’Italia”. Greg Miller e Karen De Young, autori dell’articolo, citano una fonte di alto livello dell’amministrazione Obama, che dichiara: “in base alle nostre informazioni, (Lady) si trova a bordo di un aereo alla volta degli Stati Uniti proprio in questo momento”. Anna Maria Cancellieri, ministro della Giustizia, aveva chiesto la conferma del fermo ritenendo di avere due mesi per chiederne l’estradizione, ma non c’è un trattato bilaterale con Panama le cui autorità avrebbero quindi aiutato l’ex funzionario a sottrarsi all’ipotesi di tornare in Italia a scontare la pena. Sul Washington Post si legge anche che non sono noti i mezzi con cui gli Usa abbiano ottenuto il rilascio e la consegna di Lady.

Catturato Robert Lady: era coinvolto nel caso Abu Omar

abu-omar-tuttacronacaL’ex capocentro della Cia Robert Seldon Lady, coinvolto nel caso Abu Omar, è stato catturato a Panama. Lady era l’unico dei 23 americani condannati in via definitiva per il sequestro di Abu Omar ad essere ricercato in campo internazionale per volontà dell’ex Guardasigilli Paola Severino. La Procura generale di Milano aveva invece chiesto provvedimenti analoghi per tutti i condannati. Ora il ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, ha firmato la richiesta di fermo provvisorio e ci sono due mesi per chiedere l’estradizione.

Perché un ex ministro ha una doppia scorta in vacanza?

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Come è possibile che un ex ministro della Giustizia abbia una doppia scorta in vacanza? Sarebbe quasi incredibile la notizia eppure, Paola Severino, in ferie con la famiglia dall’11 luglio in una località brindisina ha una doppia scorta di polizia penitenziaria composta da quattro unità per turno e due mezzi protetti inviati dal Provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria di Bari.

E’ stato il  segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria Cosp, Mimmo Mastrulli, a denunciare il fatto preoccupato della carenza di organico e delle spese che bisogna sostenere per il “soggiorno della scorta in albergo e ristoro, strutture ristoranti, oltre all’utilizzo del budget per il lavoro straordinario e per il pieno trattamento missione”.

Gli ex ministri hanno diritto alla scorta per tutto l’anno successivo alla fine del mandato, ma perché concedere una doppia scorta? Se poi bisogna operare dei tagli perché non iniziare proprio dalle scorte? La Severino aveva dichiarato che avrebbe rinunciato alla scorta dopo 3 mesi dall’insediamento del governo, quindi bisognerà attendere fino al 28 luglio?

Paola Severino vista da Travaglio

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Tra i candidati della casta non dobbiamo dimenticare l’altra grande favorita, l’altra foglia di fico, voi sapete che si sta cercando di utilizzare il tema delle quote rosa per nascondere gli interessi di casta, quindi chi meglio di una donna, naturalmente ben aggreppiata al sistema consolidato per buttare un po’ di fumo negli occhi alla gente? L’abbiamo già visto con la Presidenza del Senato a Piero Grasso, un uomo dell’apparato, un uomo del sistema, un uomo che ha sempre fatto gli interessi del sistema e che viene presentato come se fosse un figlio dei fiori, un estraneo al mondo del potere, anzi un feroce inquisitore, ”mentre sappiamo che la sua biografia è esattamente il contrario. Ebbene la donna che viene destinata oltre alla Finocchiaro a questo ruolo di foglia di fico, per coprire le vergogne del sistema è Paola Severino.

Paola Severino: Paola Severino è un grande avvocato, grande nel senso che è molto brava come avvocato penalista e nel senso che il suo studio legale a Roma è forse il principale, il più prestigioso e più importante, almeno a giudicare dall’elenco dei clienti che ha avuto fino a un anno e mezzo fa quando la Severino divenne guardasigilli, Ministro della Giustizia del Governo Monti. La Severino è riuscita a difendere negli ultimi anni: Caltagirone di cui è tutt’ora ascoltatissima consigliera, la Rai, Fininvest, Eni, Enel, Telecom, Total, Geronzi, Prodi, Rutelli, Cesa, Formigoni, Mussari ultimo del Monte dei Paschi. Naturalmente lei mentre fa il Ministro non difende, ma per esempio nel suo studio lavora la figlia che degnamente la rappresenta. Più che un Presidente di larghe intese è un Presidente di larghe imprese, nel senso che le ha quasi tutte tra la sua clientela o le ha avute quasi tutte tra la sua clientela, naturalmente non ha mancato di difendere anche un uomo Fininvest come il complice di Previti nello scandalo Emissir e nello scandalo Mondadori e cioè il famoso Giovanni Acampora. Nessun avvocato ovviamente può essere chiamato a rispondere dei delitti dei suoi clienti ci mancherebbe altro, ma stiamo parlando comunque di una persona che è al centro, che è in crocevia di interessi e che evidentemente non potrebbe, per quanto ci provi e sicuramente ci proverebbe, spogliarsi di tutte quelle conoscenze, di tutte quelle relazioni nel momento in cui dovesse andare a rappresentare l’intero Paese. Infatti quando dei penalisti sono andati alla Presidenza della Repubblica, credo sia accaduto due volte e cioè con De Nicola, Presidente provvisorio e poi con Giovanni Leone, erano comunque dei giuristi che da un po’ di anni erano fuori dai giochi processuali e si occupavano di alto diritto. Volavano un po’ più in alto che non invece occuparsi del potere e poi all’epoca il potere non si processava com’è noto, quindi era difficile trovare tutti questi potenti imputati e bisognosi di un avvocato.
La Severino per quanto sia un avvocato molto competente e molto richiesto come abbiamo visto, sarebbe una sorta di consacrazione, di beatificazione del conflitto di interessi mentre noi invece abbiamo bisogno di un Presidente che non abbia nessun sospetto di conflitto di interessi e che aiuti il Paese a uscire da uno dei cancri che è quello dei conflitti di interesse che non riguardano solo Berlusconi ma che riguardano tutti gli intrecci e le cointeressenze che infestano l’economia, la finanza, la borsa e tutto quanto. Una netta distinzione fra il controllato e il controllore, quindi naturalmente questo identikit non può minimamente corrispondere, anzi proprio stride con la biografia dell’Avvocato e ancora per poco, Ministro Paola Severino. Fermo restando che comunque come Ministro della Giustizia è stata pessima: è riuscita a fare una legge anticorruzione che ha diminuito le pene per la concussione, mandando in prescrizione i reati di alcuni complici, coimputati, meglio di Penati nello scandalo delle tangenti di Sesto San Giovanni e naturalmente facendo anche un favore a Berlusconi che dello stesso reato, concussione per induzione deve rispondere nel processo Ruby. Da quando è passata la legge Severino anticorruzione è un reato punito con pene più basse e con prescrizione ancora più breve di quella che c’era prima!
Quindi, anche questa immagine di condottiera contro il malaffare non stiamo mica scherzando, anzi ha già annunciato che se fosse per lei farebbe l’amnistia, quindi noi di tutto abbiamo bisogno, tranne che di un Presidente di amnistia, abbiamo bisogno piuttosto di un Presidente che prenda a cuore la situazione delle carceri e che solleciti delle riforme strutturali per diminuire l’afflusso nelle carceri di chi eventualmente non ci debba andare, ma non certo per mettere fuori ogni due per tre qualche decina di migliaia di delinquenti che poi purtroppo in parte tornano a delinquere. Quindi fanno pure spendere un sacco di risorse in più allo Stato per riandarli ad acciuffare!

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