Ancora “pane tossico”: sequestrati 9 forni a Napoli e provincia

pane-tossico-tuttacronacaAncora “pane tossico” in Campania, tra Napoli e provincia. Dopo il blitz dello scorso ottobre durante il quale i carabinieri del comando provinciale di Napoli hanno sequestrato 17 forni e depositi di prodotti, oltre a 3,2 tonnellate di pane “illegale”, ora sono stati sequestrati altri 9 forni e diversi quintali di pane. Ancora una volta, si trattava di forni abusivi con condizioni igieniche precarie e scarti di rifiuti. “E noi li ringraziamo – commenta il presidente dei panificatori campani dell’Unipan, Mimmo Filosa -. Il pane tossico della camorra avvelena più del cibo contaminato della Terra dei fuochi”. Il leader degli ecorottamatori campani Verdi, Francesco Emilio Borrelli, aggiunge: “Questo pane avvelena di più perché lo mangiamo tutti e tutti i giorni e rischia di generare tumori. Ed è prodotto in condizioni igieniche allucinanti”. Filosa e Borrelli sottolineano ancora: “Infatti viene cotto in forni con scarti di rifiuti legnosi, legno verniciato e pieno di chiodi, addirittura in alcuni casi anche con quello delle bare. Come per tutti i legnami trattati, compresi i gusci di nocciola, le sostanze tossiche delle tinture presenti sul legno, con il calore si sciolgono e si trasformano in resine che si depositano sulle pareti del forno. Poi con le altissime temperature di cottura, la resina velenosa e cancerogena si scioglie nuovamente e viene assorbita da pane, pizze e dolci e finisce nelle nostre tavole per poi essere mangiata generando in diversi casi gravi malattie anche di carattere tumorale”. “Mentre le coltivazioni tossiche nell’area della Terra dei fuochi – concludono – per fortuna rappresentano una minima parte del mercato ortofrutticolo regionale, la criminalità gestisce la produzione e la vendita di circa il 50 per cento del pane in provincia di Napoli con una posizione di quasi monopolio il sabato e la domenica. Attualmente sono circa 1500 i forni abusivi presenti sul napoletano che i carabinieri gradualmente stanno smantellando”.

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Il suo forno aveva i sigilli: li toglie e riprende a sfornare pane

pane-abusivo-tuttacronacaIl suo era uno dei tanti forni sequestrati la scorsa domenica, ed era la seconda volta che incappava in una simile misura, ma  V.G., 50 anni, di Casandrino, nel Napoletano, ha riaperto il suo esercizio e si è rimesso al lavoro. I carabinieri, accortisi di quanto accaduto, sono intervenuti in via Annunziata, in pieno centro storico, ed hanno provveduto a chiudere nuovamente il forno e sequestrato 120 kg di pane già sfornato, oltre a una cinquantina di chili d’impasto. I militari hanno riscontrato le stesse pessime condizioni igienico-sanitarie della volta precedente, con tante pedane di legno, impregnate di vernice e altre sostanze oleose.  Questa volta per titolare è scattata la denuncia oltre che per panificazione abusiva, anche per violazione di sigilli e, in quanto custode giudiziario, anche per violazione degli obblighi della custodia.

Pane “illegale”: sequestrate 2.3 tonnellate nel Napoletano

pane-napoli-tuttacronacaI carabinieri del comando provinciale di Napoli hanno sequestrato 17 forni e depositi di prodotti, oltre a 3,2 tonnellate di pane “illegale”, nel corso di un blitz contro la panificazione illegale e a tutela della sicurezza alimentare. In alcuni forni è anche stata rinvenuta legna verniciata e con chiodi. Nel mirino dei carabinieri sono finiti i venditori abusivi che, soprattutto la domenica, commerciano lungo le strade, i negozi di alimentari e anche i supermercati. Una cinquantina sono state le persone denunciate per inosservanza alle discipline inerenti all’igiene e alla produzione e commercializzazione dei prodotti. Ma molte sono state anche le sanzioni amministrative comminate che, finora, ammontano a circa 40mila euro. Per quel che riguarda i forni sequestrati, abusivi e in condizioni igeniche pessime, si trovano a Frattamaggiore, Arzano, Pomigliano d’Arco, Sant’Anastasia, Acerra, Brusciano, Castello di Cisterna, Giugliano in Campania, Villaricca, Sant’Antimo, Somma Vesuviana e Torre Annunziata. A Napoli, in quartiere della sanità, è stato invece scoperto un deposito abusivo: qui le pagnotte venivano conservate infrangendo le norme igenico sanitarie. Il pane era destinato a clienti ignari, tra cui anche alcuni ristoratori della zona. Secondo quanto emerso da un’indagine della Coldiretti, che ha utilizzato come base l’attività svolta svolta dai carabinieri dei Nas dal 2007 al 2013, a causa della crisi sono aumentate le frodi alimentari con un incremento del 170% del valore di cibi e bevande sequestrate perché adulterate, contraffate o falsificate. Nei primi nove mesi del 2013 sono stati sequestrati beni e prodotti per un valore di 335,5 milioni di euro soprattutto con riferimento a prodotti base dell’alimentazione come carne (24%), farine pane e pasta (16%), latte e derivati (9%), vino e alcolici (8%), ma anche in misura rilevante alla ristorazione (20%).

Pane e camorra, la denuncia dei verdi e di Unipan

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Denuncia inquietante da parte dei Verdi, con il coordinatore Francesco Emilio Borrelli, e del presidente Unipan, ovvero l’Unione panificatori Campani, Mimmo Filosa che hanno fatto emergere la difficile situazione dell’alimentare nel territorio napoletano:

“La camorra dall’inizio della crisi economica ha messo nuovamente e prepotentemente le mani sul mercato alimentare del napoletano e casertano. In particolare stanno proliferando forni abusivi di pane ovunque. Solo tra Napoli e provincia ce ne sono oramai oltre 1500 ed il numero è in crescita – continuano Borrelli e Filosa – Forni in condizioni igienico-sanitarie pericolosissime, che realizzano un prodotto anche tossico: usano gusci di nocciole trattati con agenti chimici e quindi nocivi, se non legni trattati con vernici e solventi tossici. Il problema più grave e che oltre alla filiera totalmente illegale che parte dal forno abusivo e arriva alla vendita illegale per strada spesso ancora nei cofani delle macchine o con bancarelle improvvisate il pane della camorra è arrivato nei supermercati e nei salumieri legali. D’altronde i clan hanno capito che in un momento economicamente drammatico come quello attuale i cittadini possono rinunciare a tutto ma non al cibo. Per questo invochiamo un intervento drastico da parte dello Stato con la istituzione di un tavolo permanente in Prefettura tra Asl, comuni e forze dell’ordine e l’ applicazione della legge regionale sulla tracciabilità del pane”.

Nei prossimi giorni sarà presentato un dossier sui nuovi forni abusivi curato da Verdi e Unipan per mostrare la grave situazione nel Napoletano.

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