
La sua carriera inizia ben presto. Sharon infatti a 15 anni è membro dell’esercito clandestino ebraico Haganah e combatté come capo plotone nella guerra del 1948-49, dove rimane gravemente ferito. A 21 anni diventa capitano per poi passare ufficiale dei servizi segreti a 23. Dopo una breve esperienza all’Università ritorna nell’esercito. Negli anni cinquanta comanda come maggiore l’Unità 101, una forza speciale dell’esercito creata apposta per reagire con rappresaglie agli attacchi terroristici sul suolo israeliano. Un personaggio che ha sempre usato la forza per affermare il potere come in quel 28 settembre 2000 quando Sharon, capo dell’opposizione nel Parlamento israeliano, fece un clamoroso gesto dimostrativo. Accompagnato da una scorta armata (circa un migliaio di uomini), entrò in modo plateale nella Spianata delle moschee a Gerusalemme. La Spianata, nella quale si erge la Cupola della Roccia (luogo sacro ai musulmani che vi indicano il luogo in cui Maometto compì il suo miracoloso “viaggio notturno”) è tradizionalmente controllato dai palestinesi: col suo gesto Sharon intese far capire che anche quella parte della città sottostava alla sovranità israeliana. L’episodio (in seguito definito “la passeggiata di Sharon”) scatenò una serie di reazioni da entrambe le parti in conflitto, dando inizio in pratica alla Seconda Intifada. Diventato Primo Ministro nel 2001 il suo primo atto fu di confinare Yasser Arafat a Ramallah.
Rieletto nel 2003 avviò la costruzione di una barriera difensiva al confine con la Cisgiordania per ridurre al minimo gli attentati suicidi. Nel febbraio 2004 annunciò la sua intenzione di lasciare la striscia di Gaza. Il ritiro israeliano da Gaza, che nelle intenzioni di Sharon sarebbe dovuto essere un consistente segno di buona volontà israeliana nel volere la pace, provocò dure reazioni dalla destra religiosa e tuttavia non bastò ad arginare il terrorismo palestinese proveniente dalla Striscia. Il 20 novembre 2005 Sharon uscì dal Likud, il partito nazionalista liberale che aveva contribuito a far crescere, e fondò un nuovo partito, il Kadima (che in ebraico significa “avanti!”), centrista e liberale, in cui confluì anche il Premio Nobel per la Pace Shimon Peres (ex laburista).
Poche settimane dopo la fondazione del partito, Sharon ebbe però un improvviso grave problema di salute che ne provocò l’uscita dalla vita politica attiva. Ricoverato in ospedale il 18 dicembre2005 per un leggero ictus, Sharon venne dimesso due giorni dopo. A distanza di due settimane però, il 4 gennaio 2006, il premier venne colpito da una grave emorragia cerebrale che comportò il suo ricovero d’urgenza all’ospedale di Hadassa a Gerusalemme, dove fu sottoposto, in due diversi momenti, a due lunghi interventi per bloccare due episodi assai imponenti di emorragia cerebrale.
Un uomo dalle molte ombre che solo il tempo e una giusta rilettura delle sue vicende potranno chiarire comportamenti e atti spesso ritenuti violenti e oppressivi. Un primo Ministro dal pugno d’acciaio che forse, aveva però aperto uno spiraglio per la pace con la Palestina.
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