Imu così si chiama il nuovo incubo italiano. Un governo che cerca soluzioni al bilancio e che non può però rinunciare alla tassa più odiata dagli italiani (anche perché probabilmente c’è chi su questa tassa ci impiantato un’intera campagna elettorale e ha concorso a farne lo stendardo di ogni lotta). Che la tassa, così come era formulata, non potesse essere riproposta era sotto gli occhi di tutti, il problema era trovare come rideterminare l’Imu e consentire comunque un afflusso di risorse nelle casse statali. Sembra proprio che non ci possa essere nulla che garantisca allo stato in tempi brevi e con flussi certi di sostituire la tassa sulla casa. Così tra le tante ipotesi al vaglio c’è anche quella che esenterebbe i cittadini che pagano meno di 600 euro. E chi colpirà? I proprietari di villini! In questo modo nove italiani su dieci sarebbero esentati, ma ci sarebbero coloro che pagherebbero quasi il doppio. Alla prossima proposta chi sarà colpito?
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Sembrerebbe scongiurato il pericolo di una stangata sui villini, almeno da quanto si apprende dalle fonti di palazzo Chigi. Al centro della polemica c’è il Pdl con Brunetta che sembra deciso a non voler abbandonare la lotta dietro cui si decide gran parte del futuro delle larghe intese.
«Solo con una terapia d’urto di questo tipo si può finalmente invertire la rotta», è la parola d’ordine del capogruppo del Pdl, Brunetta.
Mentre il presidente della commissione Esteri di Montecitorio, Fabrizio Cicchitto snocciola gli ultimi «dati odierni sul calo dei consumi e sul livello elevatissimo di pressione fiscale» per dimostrare ancora una volta che «c’è un problema di domanda e che in questo contesto va affrontato e risolto il problema dell’Imu».
I falchi del Pdl, per tenere alta la bandiera, non rinunciano poi ad andare all’attacco del ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, che per cancellare del tutto l’Imu dovrebbe trovare una copertura di circa 4 miliardi. Il ministro, affonda Maurizio Gasparri, è «assolutamente inadeguato al ruolo, il governo deve affrontare sfide difficili, che vanno sostenute con lealtà, e proprio per questo dico che ci vuole un ministro dell’Economia, non una figura grigia e inadeguata».