Si era parlato nei giorni scorsi di un bollettino con la rata dell’Imu arrivato a un bimbo orfano di padre di soli sei anni. Ora il Comune di Sesegana, in provincia di Treviso, ha deciso di fare causa alla madre e al legale del piccolo, con l’accusa di “aver diffamato e leso l’immagine dei dipendenti e del Comune” dichiara il sindaco Vincenza Scarpa. La giunta, come spiega il Gazzettino, ha quindi deciso d’intentare una causa penale con la richiesta di risarcimento dei danni nei confronti della mamma del bambino di sei anni. Nei giorni scorsi, dopo l’arrivo di una cartella esattoriale per il pagamento dell’Imu da 1.754 euro, cartella intestata al piccolo, la madre si è rivolta ad un legale e hanno reso pubblica la vicenda, accusando il comune di aver sbagliato. “Non c’è stato alcun errore” ribadisce il sindaco. “In questo momento di crisi economica e di valori – attacca Scarpa – non possiamo sopportare che passi un messaggio del genere”.
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Il bimbo che deve pagare l’Imu: il Comune fa causa alla madre
Pubblicato da tdy22 in dicembre 17, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/17/il-bimbo-che-deve-pagare-limu-il-comune-fa-causa-alla-madre/
Il bimbo che ha 6 anni… e 1.754 euro di Imu da pagare!
Anche un bimbo di sei anni, orfano di padre, si è visto recapitare a casa un bollettino per il pagamento dell’Imu. E non si tratta di un errore. Il fatto è accaduto in provincia di Treviso, a Sesegana, ed è il sindaco a spiegare come sia possibile: “Non c’è stato errore. Se il minore ha ereditato l’immobile che è una seconda casa, deve pagare”. Quella cartella da 1.754 euro arrivata al piccolo ignaro di tutto, non è pazza. “È una cosa normale” dice il primo cittadino. E ancora: “Minori o disabili sono affidati ad un tutore legale, a questa figura spetta il compito di tutelarne gli interessi”. E dunque di pagare l’imposta, se è dovuta. “Anche se il bambino erede avesse soltanto due mesi sarebbe tenuto a pagare”. L’edificio su cui il piccolo deve pagare l’Imu era di proprietà del padre imprenditore, deceduto non molto tempo fa. La madre, ricevuto il bollettino, si è rivolta a un legale che ha fatto sapere che il bimbo è sì destinatario dell’eredità del padre defunto, ma che per diventare erede effettivo occorre l’accettazione. Che pare invece non ci sia stata. Al riguardo, precisa il sindaco: “Però non l’ha comunicato agli uffici comunali quindi non c’è alcun errore da parte del Comune”. Anzi, a Susegana di casi simili, ossia di cartelle esattoriali intestate a minori o disabili affidati ad un tutore che ne fa le veci davanti alla legge, ce ne sono almeno altri sei. “E tutti pagano regolarmente”. La tassa, quindi, va pagata entro il 16 dicembre. In caso di obiezioni da presentare, lo si potrà fare a pagamento avvenuto. “In ogni caso, se il tutore di questo bambino aveva delle contestazioni da fare – chiosa il sindaco Scarpa – poteva recarsi nei nostri uffici e gli sarebbero stati dati tutti i chiarimenti necessari”.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 15, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/15/il-bimbo-che-ha-6-anni-e-1-754-euro-di-imu-da-pagare/
La lunga strada per tornare a casa: c’impiega 25 anni, lo aiuta Google
Saroo Brierley, o Saroo Munshi Khan come si chiamava prima di essere adottato, aveva 5 anni quando, nel 1986, chiedeva l’elemosina assieme al fratello alla stazione ferroviaria di Berhanpur, in India. Un giorno, stanco, si addormentò su un treno in sosta. Al risveglio, il piccolo Saroo si ritrovò a 1500 km da casa, a Calcutta, dove iniziò una vita nuova ma non troppo dissimile dalla precedente. Quando le autorità si accorsero di lui, lo affidarono a un orfanotrofio. Passa il tempo e, nel 1987, viene adottato. La sua nuova famiglia ha origini australiane e lui la segue a Hobbart, in Tasmania, dove prende il cognome Brierley. Man mano che cresce, i suoi ricordi sfumano, le sue origini si sbiadiscono, ma resta forte il desiderio di rivedere la sua famiglia. Tutto quello che ha per ritrovarla sono solo alcuni luoghi, senza un nome, posti come la stazione, una diga, un serbatoio dove si era ferito. Inizia allora una laboriosa ricerca, che passa anche attraverso i social, durante la quale il giovane Saroo studia le linee ferroviarie collegate a Calcutta. Un aiuto arriva dalla lingua Hindi, con la ricerca che si concentra nelle aree dove viene parlata. Finalmente, un balzo in avanti: trova su Google Earth una struttura familiare, nei pressi di un ponte. Osservando la zona, riconosce la sua terra natia e così, ormai uomo, l‘anno scorso è finalmente tornato ad abbracciare sua madre. E l’ha presentata anche a suo figlio, Ayan Khan. La storia di Saroo, che all’epoca fece il giro del mondo, è diventata un libro: Long Way Home.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 18, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/18/la-lunga-strada-per-tornare-a-casa-cimpiega-25-anni-lo-aiuta-google/
Una coppia lo accoglie in casa: 17enne abusa del loro figlio
Era rimasto senza famiglia e così una coppia di amici lo ha accolto in casa. Ma il 17enne, come riporta il Secolo XIX, per tutta risposta ha compiuto abusi sessuali sul figlio di appena 6 anni della coppia che gli aveva aperto le porte. Ora il ragazzo spezzino si trova in una comunità di recupero, dopo la misura cautelare disposta dal Tribunale del minori di Genova. Sul giovane grava l’accusa di violenza sessuale e minacce infatti, oltre a molestare il bimbo ed a cercare di avere rapporti sessuali con lui, lo avrebbe minacciato affinchè non riferisse alla madre le sue attenzioni morbose. La vicenda è venuta alla luce dopo che le maestre del piccolo si sono allarmate per il suo improvviso peggioramento dell’umore, visto che l’alunno era diventato nervoso e svogliato. Le insegnanti hanno cercato di capirne il motivo ed il piccolo ha raccontato loro di avere subito abusi in bagno dove il 17enne l’aveva accompagnato. Non hanno esitato a riferire quanto saputo sia ai genitori che ai carabinieri e, dopo mesi d’indagini, il pm Francesca Ghiglione ha disposto la misura cautelare.
Pubblicato da tdy22 in agosto 7, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/08/07/una-coppia-lo-accoglie-in-casa-17enne-abusa-del-loro-figlio/
C’è a chi non passa più la febbre da… CAVALLO!
Chiude di Tor di Valle a Roma ed Enrico Montesano adotta uno dei cavalli rimasti orfani. “Me lo porterò in campagna per fare delle passeggiate e lo chiamerò Pomata”, ha detto l’attore romano che evidentemente ha ancora nel cuore quel personaggio (Er Pomata appunto) che ha interpretato insieme a Gigi Proietti nel film Febbre da cavallo, diretto da Steno nel 1976. “Sono dispiaciutissimo per la chiusura dell’ippodromo, per me è come se si chiudesse un’era. Con questa decisione che hanno preso si perde anche una conoscenza, un sapere, come si tratta e si allena un cavallo. Da sport più ricchi un aiuto al trotto proprio non poteva arrivare? Bisogna aiutare questo settore, anche togliendo le pesanti tasse che ci sono sopra. Sono molto avvilito: spendiamo tanti soldi in tombole o altri giochi. Salvare i cavalli proprio non si poteva?”.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 9, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/02/09/ce-a-chi-non-passa-piu-la-febbre-da-cavallo/
Leonessa salva e coccola un piccolo di impala rimasto orfano!
Il mondo animale è meno feroce di quello umano anche se ha esigenze e regole di sopravvivenza spietate, conosce i limiti e sa soccorrere chi è in difficoltà! Forse preda e predatore è molto più frequente nel mondo umano.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 8, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/02/08/leonessa-salva-e-coccola-un-piccolo-di-impala-rimasto-orfano/
Poesie e racconti: i colori della fantasia
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