Brunetta denuncia una giornalista di La7: violazione di domicilio

renato-brunetta-violazione domicilio-tuttacronacaIl capogruppo del Pdl alla Camera Renato Brunetta ha denunciato una giornalista di La7 per violazione della proprietà privata. L’inviata era entrata nel compensorio, dal quale è stata cacciata, per porre alcune domande all’ex ministro che ricostruisce così i fatti. “Nel secondo pomeriggio odierno, intorno alle 17.15, ho subito una violazione di domicilio da parte di una sedicente giornalista, presentatasi come inviata de La7, e da parte del suo operatore tv. Entrambi si sono intrufolati nel comprensorio dove si trova la mia abitazione, in una proprietà privata, senza alcun permesso e senza aver preventivamente chiesto a me alcun appuntamento”. Brunetta continua: “Quando mi sono accorto della loro presenza essendo stato chiamato, ho chiesto quale fosse il motivo della ‘visita a sorpresa’. La giovane giornalista mi ha risposto chiedendo la mia disponibilità a rilasciarle un’intervista. Al mio rifiuto la stessa continuava ad incalzarmi con affermazioni e domande provocatorie, invadendo la mia privacy e come già detto la proprietà privata. Ho manifestato loro l’intenzione di chiamare i carabinieri e sono rientrato in casa. Uscito dopo pochi minuti li ho visti scappare su un motorino”. Il politico ha quindi concluso: “Ho già provveduto ad informare del grave accaduto Paolo Ruffini, direttore de La7, Urbano Cairo, editore della stessa tivù, ed Enrico Mentana, direttore del Tg La7. Tutti mi hanno espresso la loro solidarietà e hanno condannato con decisione l’episodio. Allo stesso tempo ho dato mandato ai miei avvocati per le conseguenti azioni legali. Nel raccontare la mia amarezza per la violenza subita, desidero condannare un modo di fare giornalismo e informazione, se così possiamo ancora chiamarla. Lo scoop da buco della serratura, la ricerca perversa della notizia, l’origliare e lo spiare l’altrui vita come fosse un dettame professionale è assolutamente inaccettabile. Non mi stancherò mai di dirlo. E spero che gli amici Ruffini, Cairo e Mentana non debbano mai subire altrettante simili violenze”.

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La strage del pullman: Sophia Loren pronta ad aiutare “la sua gente”

loren-irpinia-pozzuoli-tuttacronacaE’ cresciuta a Pozzuoli l’attrice Sophia Loren e si sente vicina alla sua terra, tanto che ieri sera, nello stesso giorno della celebrazione dei funerali delle 38 vittime della tragedia stradale avvenuta domenica sera sul viadotto della A16 tra Monteforte Irpino e Baiano, in provincia di Avellino, ha telefonato al sindaco Vincenzo Figliolia per comunicare la sua disponibilità ad aiutare la “sua gente”, rendendosi fin da subito disponibile a dare concretamente una mano. Il primo cittadino di Pozzuoli, che nel pomeriggio di ieri ha fatto visita ai bambini e alle bambine ricoverate all’ospedale pediatrico Santobono e al Loreto Mare di Napoli, ha poi dichiarato: “Ho ringraziato di vero cuore Sophia Loren per la sensibilita’ umana e la solidarieta’ dimostrata alla citta’ di Pozzuoli. E’ stata una telefonata dal forte valore simbolico, perche’ la Loren e’ rimasta particolarmente scossa dalle immagini di strazio mostrate in questi giorni dalle televisioni italiane e straniere. Il dramma di Pozzuoli e delle sue tante famiglie e’ diventato lutto nazionale, ma anche occasione di riflessione sulle emergenze in campo infrastrutturale che il nostro Paese deve affrontare e risolvere”.

La tragedia in Irpinia diventa il pretesto per frasi razziste

irpinia-autobus-tuttacronaca“Precipita pullman vicino Avellino: 40 morti tra cui nessun italiano”. E’ quanto si leggeva in Facebook, nella pagina di un gruppo chiamato Average Italian Guy (Italiano Medio) poco dopo la tragedia del pullman precipitato dal viadotto a Monteforte e che è stata vissuta con sofferente partecipazione da tutta l’italia. Ancora una volta, così come con gli sciacalli di New Orleans e L’Aquila o con le scritte dopo la strage in Nassirya, ci sono persone che non riescono a trovare in sè senso di rispetto, umanità o sensibilità. Si è preferito proporre una frase a sfondo razzista nei confronti dei campani e soprattutto verso le vittime del bus ed i loro familiari. Ma la “medietà” dell’italiano è riscontrabile anche in quei 600 like ricevuti. Ci sono stati anche commenti di risposta, per riportare in alto l’orgoglio del popolo di Avellino e dintorni e non è mancato chi ha augurato, forse esagerando, delle sciagure all’ideatore.

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Poco dopo la pagina bannata viene aperto un nuovo profilo in Facebook:

Average Italian Guy è stata bannata dai Napoletani Moralisti del Ciriaco

Nella quale l’utente dice di non essere colui che era l’amministratore della precedente pagina, ma continua con uno stile a dir poco “irriverente”, in cui si mescola cattivo gusto e volgarità che davvero lasciano senza fiato.

Solo per citare una frase agghiaccianti sul profilo viene detto:

“L’ho detto io che doveva prendere l’autobbbus”

Che si aspetta a rimuovere questo profilo? Perché gli amministratori di Facebook non hanno ancora bannato questo nuovo account?

 

 

Resa nota la lista dei nomi delle vittime dell’incidente in Irpinia

vittime-irpinia-tuttacronacaScrive il premier Letta in Twitter: “In Consiglio dei ministri abbiamo appena deliberato il lutto nazionale per la giornata di domani, in cui si svolgeranno i funerali a Pozzuoli”.

Dei 48 passeggeri presenti sull’autobus precipitato in Irpinia, in 38 hanno perso la vita dopo tre giorni trascorsi in gita. Ora è stata pubblicata la lista dei nomi. Sono 26 abitanti di Pozzuoli, 8 di Napoli, 1 di Casalnuovo di Napoli, 1 di San Giorgio a Cremano, 1 di Ponza e 1 di Pietrastornina (AV):

Terracciano Alfonso – Pozzuoli 02/12/1944
Illiano Barbara – Pozzuoli 20/03/1950
Parrella Pasquale – Pozzuoli 14/01/1951
Artiaco Assunta – Pozzuoli 24/08/1952
Esposito Gennaro – Pozzuoli 03/09/1955
Rusciano Antonietta – Pozzuoli 07/09/1964
Basile Giovanni – Pozzuoli 21/04/1960
Di Paolo Filomena – Napoli 20/08/1963
Del Giudice Silvana – Napoli 17/02/1997
Del Giudice Antonio – Pozzuoli 21/08/1962
Illiano Agnese – Pozzuoli 06/04/1940
Russo Maria Elisabetta – Pozzuoli 06/05/1949
Musto Irene – Pozzuoli 01/06/1939
Conte Giovanni – Pozzuoli 10/02/1963
Rusciano Maria Rosaria – Pozzuoli 10/08/1962
Basile Carolina – Pozzuoli 27/11/1954
Caiazzo Luciano – Pozzuoli 10/06/1973
Paone Procolo – Pozzuoli 12/07/1929
Testa Salvatore – Pozzuoli 09/06/1925
Caiazzo Mario – Pozzuoli 24/04/1959
Restivo Teresa – Pozzuoli 24/03/1981
Bruno Salvatore – Casalnuovo di Napoli 23/10/1946
Iodice Olga – Ponza 18/01/1941
Rocco Luigia – Napoli 01/07/1939
Carannante Maria – Pozzuoli 28/11/1954
Mirelli Anna – Pozzuoli 10/02/1965
Artiaco Gennaro – Pozzuoli 24/05/1939
Delle Cave Teresa – Pozzuoli 22/08/1945
Chiocca Raffaela – Pozzuoli 09/04/1941
Lametta Ciro – Napoli 07/03/1969
Acquarulo Anna – Napoli 15/08/1948
Raiola Anna – San Giorgio a Cremano 08/08/1929
Lucignano Giuseppina – Pozzuoli 13/03/1931
Corsale Maria Luisa – Napoli 04/01/1950
Iuliano Elisabetta – Pietrastornina (Av) 20/11/1935
Ambrosio Immacolata – Napoli 05/09/1958
Vallefuoco Biagio – Napoli 10/06/1959
Trincone Vincenza – Pozzuoli 16/07/1962

Un testimone: autobus a velocità folle, fuori controllo e senza una porta

irpinia_tragediaincidente-tuttacronacaStando a quanto si apprende dall’ANSA, un operatore che, circa un chilometro prima del luogo dove il pullman è precipitato, segnalava rallentamenti sull’autostrada avrebbe affermato che il mezzo procedeva a forte velocità e con la porta anteriore aperta o mancante. Verso le 19 dei rallentamenti avevano cominciato a formarsi al km 28, in direzione Napoli: l’autobus è precipitato dal viadotto Acqualonga, al km 32 e 600 dell’A16, intorno alle 20.30. I rallentamenti sono segnalati tramite tre pannelli e un operatore, che sbandiera a circa un chilometro e 100 metri dal punto in cui è avvenuto l’incidente, con tutti i dispositivi del mezzo di servizio accesi. Proprio quest’ultimo racconta di aver visto avvicinarsi il pullman a forte velocità e con la porta anteriore aperta, o forse mancante, probabilmente a causa di un precedente contatto con il margine destro dell’autostrada.

La figlia di una vittima racconta: “Mia mamma aveva avuto una premonizione. Poco prima aveva chiamato: spero di arrivare sana e salva, sento che qualcosa non va. Eppure siamo stati bene questi 3 giorni”. Quello che ora si vuolo conoscere è come si sia arrivato a tutto questo. Sembra che il blocco della trasmissione del bus sia stato raccolto molto prima del luogo in cui ha sfondato in discesa il guard rail. Potrebbe averlo perso per un contatto con altri veicoli. Nel caso, sarebbero le telecamere di sicurezza della società autostrade a svelarlo. La curva al chilometro 32 è segnalata come molto peticolosa, con un limite di 80 Km/h che, per i mezzi di notevoli dimensioni, su riduce a 60 khm.

SCANDALO A BERGAMO: usa carta carburante del Comune per auto di famiglia!

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Un dipendente di un Comune della Bergamasca è stato denunciato per peculato dalla guardia di finanza: con la carta-carburante del Municipio faceva il pieno alle auto della sua famiglia, oltre a fare scorta di benzina in taniche. La tessera, secondo le indagini, è stata usata indebitamente almeno 60 volte nell’arco di sei mesi, con un danno di circa 4mila euro. Anche la moglie dell’uomo, proprietaria di una delle auto, è stata denunciata.

L’uomo, un messo notificatore e operatore ecologico, utilizzava una tessera magnetica di proprietà del Comune: i rifornimenti, come hanno dimostrato le indagini, avvenivano al di fuori del turno lavorativo, sia in orario notturno che in giorni festivi e anche quando il dipendente comunale risultava essere in ferie.

Le Fiamme Gialle hanno ricostruito e acquisito anche le immagini del sistema di video sorveglianza del distributore convenzionato con il Comune, nonché le ricevute dei prelevamenti effettuati

Rotto il polso al cameraman di Chi l’ha visto?

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La trasmissione di Rai3 “Chi l’ha visto?” prosegue le ricerche di Rosalia Molin e Paola Costantini, sparite nel nulla il 27 ottobre 1991. E l’altro giorno ha cercato di intervistare una delle persone a suo tempo coinvolte nel giallo: Nicola Alessandro, l’ex fidanzato di Rosalia, uno degli ultimi a vederla viva insieme alla cugina Paola. Ma l’uomo, oggi 52enne, non ha gradito l’ingerenza della troupe inviata per l’occasione a Quarto d’Altino, rifiutando di essere intervistato.

Risultato: il cameraman, un operatore 45enne di Treviso, è finito all’ospedale con un polso rotto. L’episodio è confermato dal responsabile di “Zeta Group“, la società di comunicazione di Treviso incaricata dalla redazione di Federica Sciarelli di raccogliere nuove testimonianze sulla sparizione di Rosalia e Paola. L’operatore televisivo si sarebbe fratturato il polso nel tentativo di trattenere la telecamere finita poi a terra, in seguito alla discussione sorta mentre la troupe di “Chi l’ha visto?” cercava di strappare alcune risposte a Nicola Alessandro. Il cameraman è stato quindi accompagnato al pronto soccorso del Ca’ Foncello, dal quale è uscito con il polso ingessato e con una prognosi superiore ai venti giorni.

Si è quindi recato in questura a raccontare quanto accaduto a Quarto d’Altino, riservandosi di sporgere querela. L’episodio, sempre secondo il racconto di “Zeta Group“, si sarebbe verificato in un parcheggio a ridosso del locale di Quarto d’Altino dove la troupe di “Chi l’ha visto?” era certa di trovare Nicola Alessandro. Il servizio era previsto nell’ambito di una nuova puntata sulle “buranelle” che la trasmissione di Federica Sciarelli aveva previsto per la puntata di questa sera, servizio che la redazione è comunque intenzionata a mandare in onda.

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