Si riaccende la luce a Ground Zero

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Quanto è alto è ancora un mistero! La guglia è compresa o non compresa nell’edificio? Da qui nascono tutti i dubbi che affascinano l’opera simbolica che è nata al posto delle Torri Gemelle e destinata a diventare il luogo della memoria di un’intera nazione. La prossima settimana la Commissione si riunirà e deciderà quanto è alto quel grattacielo nato sulle ceneri dell’attentato dell’11 settembre.  I dubbi su quella della Torre di New York nascono dal fatto che i costruttori si sono rifiutati di racchiuderne la base dentro una costruzione di fibra di vetro, molto bella architettonicamente ma molto difficile da tenere pulita. Le misure complessive di One World Trade Center hanno conunque un loro valore simbolico sia che la guglia sia compresa sia che non lo sia. Con la cuspide, la Torre sarà alta 1776 piedi (541 metri) e cioé evocherà la data di nascita degli Usa: il 4 luglio del 1776 le colonie pubblicarono la loro Dichiarazione di Indipendenza dalla Gran Bretagna. Ma se la guglia non venisse inclusa, l’altezza sarebbe di 1368 piedi (417 metri) e sarebbe cioé pari alla prima torre colpita dai terroristi quella mattina di 12 anni fa. Venerdì i newyorchesi guardando verso Battery Park e il Financial District hanno visto una nuova luce: bianca,rossa e blu. Lo skyline si è arricchito della Freedom Tower: 104 piani destinati a uffici, piattaforma turistica e una cuspide di 124 metri che fa anche da ripetitore per trasmissioni radio-tv.

 

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L’articolo di Bansky che il New York Times non pubblica

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Forse l’editoriale di Bansky che critica il complesso in costruzione a Ground Zero era davvero troppo underground e poco politically correct. Fatto sta che l’artista di murales non si è perso d’animo e dopo che il suo articolo è stato rifiutato dal New York Times, ha pensato bene di pubblicarlo sul suo sito

“Non abbiamo trovato un accordo sull’articolo, e lo abbiamo rifiutato”, ha confermato la portavoce del Nyt, Eileen Murphy.

Bansky risponde così “Oggi doveva esserci un mio editoriale sul Nyt, ma hanno rifiutato di pubblicare ciò che ho scritto”, si legge sul sito dell’artista britannico. Il pezzo, dal titolo ‘Shyscraper’ – giocando sulla parola ‘shy’, timido, e ‘skyscraper’, grattacielo – spara a zero sul Freedom Tower, od One World Trade Center, il palazzo costruito nel luogo dove sorgevano le Torri Gemelle.

“L’11 settembre ha rappresentato un attacco contro tutti noi e la risposta qual è? 104 piani di compromesso”, scrive Banksy, spiegando che il palazzo non mostra i muscoli e non rappresenta una degna ‘reazione’ all’attacco. Da qui la definizione di ‘grattacielo timido’. L’artista sostiene che il One World Trade Center ricorda “un ragazzo molto alto ad una festa, che goffamente curva le spalle cercando di non distinguersi dalla folla”.

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