Passano gli anni, si pensano acquisiti alcuni valori e improvvisamente arrivano i rigurgiti del “negazionismo”, quelli di chi nega i campi di sterminio nazisti e le camere a gas, rigurgiti che ci fanno sussultare e indignare. Così il blog di Odifreddi, matematico con origini geometre – padre e zii operavano infatti sulle misure – non riesce a prendere le distanze dalla morte e dalla relativa sepoltura di Priebke e “sbaglia” il risultato. Così il web s’indigna e si scaglia contro dil ui sia perché ha mosso le sue critiche contro la chiesa cattolica per non aver concesso i funerali all’ex Ss, sia perché ha parlato di “due tipi contrapposti e complementari di fanatismo davanti alla salma di un uomo senza vita, dunque con meno valore di un animale o un vegetale, dopo che paradossalmente per vent’anni era stata accettata senza grossi problemi la sua presenza a Roma da vivo”. E se tutto questo non bastasse si è scatenata anche la polemica per una risposta data da Odifreddi a un lettore dichiarando:
“Il processo è stata un’opera di propaganda. I processati hanno dichiarato, con lapalissiana evidenza, che se la guerra fosse andata diversamente, a essere processati per crimini di guerra sarebbero stati gli alleati”.
E poi ancora:
“Non entro nello specifico delle camere a gas, perché‚ di esse so appunto soltanto ciò che mi è stato fornito dal ministero della propaganda alleato nel dopoguerra, e non avendo mai fatto ricerche e non essendo uno storico, non posso fare altro che uniformarmi all’opinione comune; ma almeno sono cosciente del fatto che di opinione si tratti, e che le cose possano stare molto diversamente da come mi è stato insegnato”.
Nella tarda serata di ieri, Odifreddi ha provato a spiegare meglio il suo pensiero rispondendo a un lettore: ”
“Quello che intendevo era molto semplice. addirittura banale, direi e cioè, che la maggior parte di noi ha della maggior parte dei fatti storici una conoscenza non solo di seconda mano, com’è evidente, ma fantastica: cioè, basata principalmente su film, romanzi, serial televisivi e simili. Basta guardare le classifiche dei libri, ad esempio, per accorgersi che la maggior parte di quelli in classifica, e dunque venduti, sono opere di fantasia, mentre i saggi sono letti da pochissimi lettori(…) dunque, la stragrande maggioranza della popolazione ha della storia una conoscenza mediata dai racconti fantastici, che soprattutto nel caso dei film e dei romanzi sono fatti a fini commerciali da una parte, e apologetici dall’altra. In queste condizioni, come si può realisticamente pensare che si abbiano opinioni informate sulla storia?”
Che resta da dire a queste parole? A parte la speranza auspicata dal Capo dello Stato di istituire il reato di “negazionismo”, ci si può solo rallegrare con Odifreddi perché non ha dovuto toccare con mano gli stessi drammi di coloro che in quelle camere a gas hanno perso le loro radici e i propri cari.