Hoffman “vive” nella saga di Hunger Games, torna sul set in digitale

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Insostituibile Philip Seymour Hoffman, al punto che la Lionsgate che produce la saga di Hunger Games ha deciso che per il capitolo finale ovvero “Il Canto della rivolta”, Philip Seymour Hoffman tornerà a vestire i panni dell’ambiguo e misterioso personaggio di Plutarch Heavensbee, ovvero lo stratega dei giochi che avevamo conosciuto in La ragazza di fuoco. Hoffman rivivrà grazie al digitale! L’attore infatti aveva girato gran parte delle scene previste, anche se gli mancavano ancora 7 giorni di riprese e in particolare una scena ritenuta fondamentale per l’intera saga. La produzione ha deciso quindi di costruire una copia digitale dell’attore grazie alla computer graphic e altri trucchi digitali, Hoffman tornerà sullo schermo e darà inserito nelle sequenze che richiedono la sua presenza. L’indiscrezione arriva direttamente da The New York Post anche se non è stata confermata ufficialmente, ma senza dubbio sembra al momento la situazione migliore, essendo Plutarch Heavensbee poco presente nei capitoli conclusivi e avendo l’attore già girato la maggior parte delle scene. In particolare la copia digitale sarà usata per il quarto capito Il Canto della rivolta – Parte 2 che arriverà il 19 novembre 2015, a un anno di distanza da Hunger Games Il Canto della rivolta – parte 1 la cui uscita è prevista per 20 novembre 2014.

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L’ultima cena di Gandolfini

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E’ in volo verso New York la salma dell’attore americano famoso per la serie tv “I Soprano” morto a Roma, in una stanza dell’Hotel Exedra, mercoledì scorso a Roma all’età di 51 anni. Intanto arrivano le foto, svelate dal  New York Post, dell’ultima cena di James Gandolfini seduto al tavolo di un ristorante di Trastevere, in cui l’attore avrebbe consumato almeno otto drink:  quattro shot di rum, due Pina Colada e due birre, accompagnati da una doppia porzione di frittura di pesce con abbondante maionese e un grande piatto di foie gras.

Erasing Death… ora la morte si può cancellare!

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C’è un medico che riesce a far resuscitare i morti? No, ma c’è un medico, che sfruttando ogni strumento messo a disposizione del progresso in campo medico, riesce a volte a “Erasing Death”… cancellare la morte. Il dottor Sam Parnia scritto nel suo libro dello strano caso di Joe Tiralosi, un tassista newyorkese trovato accasciato a terra da un collega e dichiarato clinicamente morto dall’ospedale in cui era stato portato. Dopo 40 minuti di rianimazione e qualche settimana di ospedale l’uomo è tornato alla sua vita quotidiana.

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Sam Parnia sta per riscrivere la storia della Medicina, dice Die Welt, per la sua insistenza nel correggere e aggiornare le tecniche di rianimazione. “La morte non è uno stato ma un processo – per Parnia – e, come tale, può essere interrotto”. Come? La soluzione è il freddo e Parnia prende come esempio il film Titanic e la reale vicenda: “I corpi rimasti in acqua per ore e congelati: erano davvero morti? Con la rianimazione di oggi, forse, si sarebbero potuti salvare”. Parnia è definito da The New York Post come “rivoluzionario, al pari di chi ha scoperto il fuoco, l’energia elettrica, l’aereo, la bomba atomica e internet”.

Benzina al posto di gasolio e la limousine di Obama va in panne!

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Inizia con un guasto imbarazzante la visita di Barack Obama in Israele. Secondo la televisione commerciale, Canale 2, non è stato possibile in alcun modo mettere in moto la sua limousine blindata. Il sito New York Post pubblica la foto dell’auto caricata su un carro attrezzi come un’utilitaria qualsiasi e dà anche una spiegazione che ha dell’incredibile: la portentosa auto blindata era stata rifornita con benzina senza piombo, mentre il potente motore dell’auto presidenziale va a gasolio.
Di conseguenza è stato deciso di far arrivare un’identica vettura di rappresentanza americana, che si trovava in Giordania. L’intoppo non ha disturbato tuttavia i programmi immediati di Obama che dall’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv raggiungerà Gerusalemme in elicottero.

Dove abita Batman? Ora si può andare a trovarlo!

batman

E’ ufficiale, Gotham City, la città dove coabitano Batman e i suoi compatrioti è situata geograficamente sulla costa Est degli Stati Uniti. Per essere esatti l’eroe vive nel New Jersey, a qualche chilometro da New York.

Un po’ si sapeva- lo aveva scritto nel 1990 The Atlas of the DC Universe. Ma il sito americano BuzzFeed l’ha ricordato agli internauti, con annesse mappe e gift animate sul New Jersey.

Per i suoi creatori Batman sarebbe nato in campagna. Willam Safire scriveva per esempio nel 1990 sul New York Times che Gotham City era una certa parte che si vedeva della metropoli.

“Come tutti i fans di Batman sanno, Gotham City è New York, in particolare la parte della città sopra la 14. avenue: da Soho a Greenwich Village, il quartiere di Bowery, Little Italy, Chinatown e le zone vicine ai ponti di Manhattan e a Brooklyn”.

Christopher Nolan, regista di The Dark Knight Rises, ultima opera della sua trilogia consacrata al super-eroe, ha pregferito girare la maggior parte delle scene a Chicago, salvo qualcuna a Wall Street.

Ecco, la mappa di Gotham secondo Nolan:

GOTHAM-NOLAN- batman - map

MUORE ROBIN E I FANS SONO IN RIVOLTA SUL WEB.

Ma mentre si svela posizione geografica esatta di Batman, i fans piangono la morte programmata di Robin, il figlio del super-eroe, la cui fine è raccontata nel numero apparso martedì 26 febbraio, Batman Incorporated. Il personaggio partner di Batman dal 2006, non è altro che Damian Wayne, figlio di Bruce Wayne e di Talia al Ghul  (interpretato da Marion Cotillard in The Dark Knight Rises).

“Salva il mondo e muore da eroe assoluto”, ha annunciato in una intervista esclusiva al New York Post lo sceneggiatore Grant Morrison.

E subito i fans rendono pubblico il loro malcontento. Sul blog di DC Comics, hanno espresso il loro rimpianto. Lo sceneggiatore ha affermato che “non si può mai dire mai nei fumetti. In ogni caso Batman avrà sempre un compagno”.

robin-muore- batman

 

Difficoltà affettive? 200mila dlr per superarle

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L’amore dei genitori per i figli ha un prezzo? Per Bernard Anderson Bay, 32enne di Brooklyn, la risposta è senza’altro sì, e sa dire anche quale prezzo: 200mila dollari.Questa la cifra chiesta da Bay ai suoi tramite una causa per carenza d’affetto. I genitori sono considerati responsabili di averlo cresciuto in una casa povera e in un degrado tale da portarlo a vivere da senzatetto, privandolo dell’amore “dovuto a un figlio”. Bay ha raccontato di essere stato picchiato dal padre quando era bambino, che veniva chiamato “bastardo” e deoveva assistere al padre mentre si dorgava. «La nostra famiglia è veramente povera – ha detto Bey al New York Post – e io mi sento abbandonato e senza amore». Per poter soddisfare la richiesta economica del figlio, i genitori dovrebbero ipotecare la loro casa. Con quei soldi Bay vorrebbe comprare due “franchise” di Dominòs Pizza, diventare un uomo d’affari e sfuggire una volta per tutte alla miseria.

Lo chef Batali a New York trova il modo di “scampare” ai controlli

 

Un allarme in grado di avvisare i responsabili di un ristorante che un’ispezione sta per arrivare in modo di avere il tempo per risolvere le eventuali pecche e non pagare le multe.

Joe Bastianich parla di “un trucco che non accetterei”, smentisce così le lodi del New York Post alla trovata geniale di Batali. Mario+Batali+Star+Chefs+Barney+Window+Display+rx20LQvW6v1l

L’ex maghetto c’è ricaduto: sorpreso alticcio in un locale a Manhattan

Viene gettato tra i binari, fotografo scatta, New York Post pubblica. Polemica

Un uomo è stato spinto sui binari della metropolitana di New York da uno squilibrato mentre il treno era in arrivo. Al 58enne Ki Suk Han non è rimasto altro da fare che osservare la morte che correva verso di lui, mentre nessuno si è avvicinato per aiutarlo. Tra i presenti che hanno assistito all’accaduto anche due fotografi del New York Post di Rupert Murdoch che hanno immortalato l’intera sequenza. La foto scattata pochi secondi prima dell’impatto è poi diventata la copertina del giornale.

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