I nostri 7 giorni: quando cambia menu l’Italia?

7-giorni-tuttacronacaLuca Parmitano ha terminato la sua missione e lunedì mattina, alle 3.49, toccherà nuovamente il suolo. Chissà come gli apparirà la Terra “dal suolo”. Niente più cime innevate, alberi a ricoprire le brutture e distanze che tutto appianano. Abituato, letteralmente, a guardarsi attorno e vedere lo spazio infinito, come si ritroverà in mezzo a muri di burocrazia e macerie di quella che era l’Italia? Viene da chiederselo, perchè nella suoi 166 giorni di lontananza ci ha abiuati a spazi infiniti e ha condiviso con noi la bellezza del Mondo… visto dall’alto! Mancheranno a noi quelle foto che offrivano uno sguardo d’insieme che permetteva di vedere oltre. Ce lo chiediamo perchè in questi 7 giorni il tempo è trascorso ma tutto è rimasto uguale. Abbiamo continuato ad assistere ai soliti dibattiti, le solite prese di posizione, le solite proteste. La settimana è iniziata con i riflettori puntati sul ministro Cancellieri e Giulia Ligresti, con il primo che difendeva il suo operato e la seconda che, libera dalle sbarre, andava a fare shopping. Perchè in Italia possono cambiare volti e nomi, ma resta quel essere “amico di…” Ed ecco che ci si chiede: una questione umana, deve valere per un singolo, o la legge è davvero uguale per tutti? La fiducia nel sistema crolla, così come si sta sgretolando poco alla volta anche il Pdl, con quella lotta intestina che ormai è incarnata in Berlusconi e Alfano: se anche il “braccio destro” viene amputato perchè si permette di pensare con la sua testa, che ne sarà degli altri. Il governo intanto va avanti, prendendo tempo, parlando di una crisi dalla quale si uscirà “poi”, “un domani”, “un giorno”. Ora quel giorno è stato individuato a fine 2014. La teoria dei piccoli passi può anche andar bene, quando il tempo c’è e quando quei piccoli spostamenti in avanti si possono toccare con mano. Il problema sorge quando chi fa queste promesse non appartiene a quella categoria che si trova a dover chiedere costantemente aiuto ai genitori, ai parenti, agli amici per poter continuare a sopravvivere. Perchè tempo non c’è, non più. Quindi ora che Parmitano torna cosa gli offriremo? Il menù è variegato, ma non è mutato. Le lotte intestine proseguono anche nel Pd, un tempo erano le primarie che mettevano in contrapposizione Renzi e Bersani. Ora c’è Renzi contro il resto di un partito che crea scalpore anche solo per i tesseramenti. Un partito che tra i suoi esponenti ha il sindaco di Roma che pedala sempre più da solo e che si ritrova a fare i conti con l’ennesimo scandalo, quello dell’Atac, che ci mostra una volta di più quanto radicata e profonda sia la corruzione. E se non bastasse, si specula anche sulle tragedie, come la cresta sulla New Town de L’Aquila ha dimostrato. Con cosa addolciremo il ritorno del nostro uomo delle stelle?

7giorniMa ripercorrendo questa settimana non si può non ricordare anche il giallo sulla morte della 28enne Simona Riso, così come le migliaia di vittime del supertifone Haiyan che ha investito le Filippine. E non possiamo certo scordarci del clamore suscitato dall’apprendere la notizia delle baby squillo del Parioli, con la madre della più giovane delle due, appena 14enne, che la spingeva a vendere il suo corpo. La deriva di una generazione spesso abbandonata a se stessa, figlia di adulti che, forse, non sanno più comunicare con coloro che rappresentano il nostro futuro. Li si lascia da soli, magari in balia di web e televisione dove vengono appresi comportamenti rischiosi per la vita e modelli irraggiungibili che mettono a serio rischio la salute. Come la nuova moda dello svenimento indotto, ma anche quell’ideale di magretta del Thigh Gap e l‘anoressia che colpisce sempre più i giovani. E la tv questa settimana ha fatto parecchio discutere per quanto capitato ad Anna Oxa nel corso della trasmissione Ballando con le stelle. Se la settimana scorsa c’erano state polemiche, sabato l’artista è tornata ad esibirsi solo per infortunarsi e cadere a terra. La diretta è poi continuata, scatenando le ire del Codacons. Per fortuna il tubo catodico riesce anche a strapparci qualche sorriso prendendo spunto da personaggi positivi, ecco allora che arriva l’imitazione di Papa Francesco offertaci da Crozza: quel frigo sulle spalle forse non ci ricorda i nostri “pesi quotidiani”? E per chi era stanco di preoccuparsi (o disperarsi) sul proprio futuro con il sempre discusso tema delle pensioni, c’è stata la possibilità di guardare a un futuro più prossimo che riguardasse altro, con più precisione, la situazione del Milan, che si prepara a dire addio non solo allo storico ad Galliani ma, pare, anche all’intero clan Raiola, Mario Balotelli in testa. Per fortuna a gennaio sarà di nuovo stagione di calciomercato e, almeno per un po’, vedremo le cose cambiare veramente, anche se si tratta solo di panchine calcistiche. Un piccolo cambiamento però c’è stato anche in classifica: la Juve ha battuto il Napoli raggiungendo il secondo posto in classifica dietro alla Roma che si è dovuta fermare al pareggio. E proprio al Sassuolo è bello pensare: veniva considerato la Cenerentola del campionato, eppure ha guardato “dentro se stessa” dopo un’incredibile batosta contro l’Inter e ha imboccato un’altra strada. Noi vogliamo dare il bentornato a Parmitano con un augurio che riguarda tutti quanti noi: che anche se siamo “incastrati” in una vita che non ci appartiene, riusciamo a renderci conto che cambiare direzione è possibile (certo, non facile).

GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK!

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La maxi truffa de L’Aquila arriva in Europa, quanto peserà?

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Ultima tegola sul precario equilibrio italiano. Gli uffici della Commissione Ue infatti stanno rivedendo e setacciando una serie di presunte irregolarità che si sarebbero verificate in una serie di opere pubbliche nell’ambito della ricostruzione de L’Aquila e degli altri centri colpiti dal terremoto del 2009. Le opere sono costate 306 milioni di euro e ora l’Europa vuole fare chiarezza anche perché l’Italia sarebbe stata avvertita, proprio con una segnalazione dell’Ue, ma “avrebbe pagato regolarmente”, almeno secondo quanto denuncia Roberto Galtieri, consulente dell’eurodeputato danese Soren Sondergaard. La relazione della Commissione Europea, con dettagli che vengono già definiti “scottanti”, è stata secretata, ma nelle prossime ore dovrebbe diventare pubblica. Secondo quanto è emerso questo pomeriggio nell’audizione al Parlamento europeo del vice direttore della Direzione generale Regio dell’esecutivo Ue, Normund Poppens, l’Italia aveva presentato all’Ue i capitoli di spesa da coprire con fondi di Bruxelles, in particolare, i soldi, come avviene in questi casi, sono stati reperiti attraverso il Fondo europeo di solidarietà. E tra questi ci sono anche le famose opere costate 306 milioni di euro. La Commissione però vede che qualcosa non è chairo, non quadra. Ora cosa accade quando si solleva la protesta da parte dell’Ue? Il governo viene informato di una possibile indagine da parte di Bruxelles e sposta i fondi europei verso “spese pulite”, evita quindi che l’Olaf,  l’ufficio anti frodi dell’Ue, possa fermare i pagamenti o che possa recuperare le somme già erogate.

Secondo l’Huffington Post, che cita fonti di Bruxelles,  sembra che i progetti “poco puliti” siano stati pagati regolarmente e a farsene carico sarebbe stato il governo italiano. All’epoca il Premier era ancora Silvio Berlusconi e la Protezione Civile era nelle mani di Guido Bertolaso. Nulla è cambiato quindi dai propositi iniziali? Si sono solo utilizzati altri fondi per quelle operazioni che presumibilmente irregolari. Ma perché tale perseveranza? Perché la ricostruzione dell’Abruzzo che sarebbe servita come propaganda politica di certo non si sarebbe potuta arrestare.

Secondo quanto poi riporta l’Huffington:

Il risultato è che, oggi, ci sono diverse inchieste della magistratura che stanno mettendo a nudo le diverse falle della gestione della ricostruzione. Sono quelle, per esempio, che sono state riportate nel dossier redatto dall’europarlamentare danese Soren Sondergaard. Un dossier che è stato reso noto la scorsa settimana in una conferenza stampa all’Aquila e che contesta soprattutto tre aspetti: la maggiorazione delle spese (ogni nuova casa è costata il 158 per cento in più del valore di mercato, come accertato dalla Corte dei Conti europea), infiltrazioni della criminalità organizzata negli appalti (in particolare nei subappalti), sistemi elettrici e isolatori sismici difettosi. L’elenco delle presunte irregolarità messe nere su bianco sul dossier di Sondergaard è lungo. Ma non manca chi lo contesta.

L’eurodeputato del Pdl, Crescenzio Rivellini, ha presentato oggi a Bruxelles una contro-relazione che smentirebbe punto per punto le tesi del collega danese: “Il dossier è stato redatto in maniera confusa e rischia di provocare un danno d’immagine pericoloso per la stessa ricostruzione – dice – In questi mesi, infatti, stiamo chiedendo che le spese per la ricostruzione dell’Aquila non siano conteggiate nel patto di stabilità da parte dell’Ue. Guarda caso, questo dossier rischia di far saltare questa trattativa, fondamentale per il futuro delle opere in città”.

Anche la Commissione europea ha ribadito le sue critiche al dossier. Per esempio, sull’aumento dei costi per la costruzione delle case rispetto ai normali prezzi di mercato, l’esecutivo oggi ha ripetuto la tesi già espressa nei giorni scorsi: “Si tratta di un effetto della situazione d’emergenza in cui si è operato. Se gli operai lavorano 24 ore su 24 è normale che ci sia un aumento dei costi, ma lo si doveva fare”.

L’Ue ha impegnato in tutto 493 milioni. Di questi 350 per il progetto CASE. Su queste somme, la Commissione Ue ha assicurato che al momento non ci sono notizie di irregolarità o, peggio, di infiltrazioni mafiose. In due casi, comunque, l’Olaf starebbe indagando. Come a dire, anche se le spese “sporche” sono state a carico dell’Italia, non è detto che nei prossimi mesi l’Ue non scopra frodi anche su quei capitoli di spesa che finora ha considerato “puliti”. In questo caso, scatterebbe la richiesta all’Italia di restituire le somme. Per i 306 milioni “macchiati” da presunte frodi, invece, l’Ue non può far nulla. Solo la magistratura italiana può intervenire, come del resto sta già facendo.

Maxi-cresta su New Town, ecco quanto si rubò all’Aquila secondo la Corte Europea

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I conti tornano ed è proprio per questo che si può parlare di una maxi cresta effettuata ai danni della New Town, progetto fortemente voluto dall’ex premier Silvio Berlusconi, che con il progetto C.a.s.e. consegnò il giorno del suo compleanno 4.449 appartamenti agli aquilani. Quanto costarono? 123 mila euro ad alloggio in media 1510 euro a metro quadro ovvero 158% in più del valore di mercato… un caso simile a quegli 80 euro al chilo per i fagiolini di Palazzo Grazioli. Il 42% dei 185 edifici sono stati finanziati con i fondi europei, con un aumento del solo calcestruzzo pagato circa 4 milioni di euro in più rispetto al normale prezzo di mercato.

Un numero su tutti: si pensava che il terremoto dell’Irpinia fosse rimasto come il paradigma definitivo dello spreco per la ricostruzione, ma a fronte dei 7.889 euro pagati dallo Stato per ogni sfollato del sisma del 1980, dopo il terremoto del 2009 sono stati spesi 23.718 euro per ogni abruzzese rimasto senza casa.

Repubblica ha fatto una cronologia degli eventi:

Il terremoto scuote l’Abruzzo e in particolare L’Aquila il 6 aprile 2009 alle 3.32. Magnitudo 5,9: 308 vittime, 1600 feriti e 10 miliardi di danni.
Dei 67mila sfollati, 23mila restano in tenda otto mesi: saranno sistemati in alberghi, caserme e abitazioni. Il progetto Case ne ospita 6.700
Si parla subito della costruzione di una New town in periferia ma il Comune si oppone.
Il 15 settembre 2009 il premier Berlusconi inaugura a Onna le prime 93 villette destinate agli sfollati: sono moduli abitativi provvisori in legno.

Il report della Cont, la commissione di controllo del bilancio di Bruxelles, è stato elaborato dal danese Soren Sondergaard insieme all’italiano Roberto Galtieri, che dall’ottobre del 2010 hanno avviato una lunga istruttoria per capire dov’erano finiti i 350 milioni di stanziamenti comunitari per il progetto C.a.s.e..

Il rapporto finirà giovedì 7 novembre sotto la lente del Parlamento Europeo. Riporta Bolzoni:

«La situazione del centro storico rimane sostanzialmente invariata. In quattro anni solo un paio di edifici (uno pubblico e uno privato) sono stati ricostruiti nella cosiddetta zona rossa…». Poi informa la sua commissione dei sopralluoghi negli edifici del progetto CASE (Complessi Antisimici Sostenibili ed Ecocompatibili) e in quello dei MAP (Moduli Abitativi Provvisori), dove ha verificato con il suo «ispettore» Galtieri cosa c’era cosa e cosa non c’era: «Nelle case e nelle scuole non ci sono pannelli a indicare che sono state costruite con i fondi Ue… ma al contrario ci sono pannelli che specificano “edifici realizzati con donazioni da enti privati e amministrazioni locali”. Ciò è in contraddizione con le norme europee… ». Poi ancora segnala alla commissione la qualità delle costruzioni dei MAP: «Il materiale è generalmente scarso… impianti elettrici difettosi… intonaco infiammabile… alcuni edifici sono stati evacuati per ordine della magistratura perché “pericolosi e insalubri”… Quello di Cansatessa è stato interamente evacuato (54 famiglie) e la persona responsabile per l’appalto pubblico è stato arrestato e altre 10 persone sono sotto inchiesta».

Un intera parte del rapporto si concentra sulla criminalità organizzata e sulle infiltrazioni nei lavori dellaricostruzione.

“Primo punto: «Un numero di sub appaltatori non disponeva del certificato antimafia obbligatorio».
Secondo punto: «Il Dipartimento della Protezione civile ha aumentato l’uso del sub appalto consentito dal 30 al 50 per cento».
Terzo punto: «Un latitante è stato scoperto nei cantieri della Edimo, che è una delle 15 imprese appaltatrici».
Quarto punto: «Una parte dei fondi per i progetti CASE e MAP sono stati pagati a società con legami diretti o indiretti con la criminalità organizzata… ma le competenti autorità italiane non hanno ancora reso pubblici questi dati… ».
Quinto punto: «La commissione bilancio Ue ha dichiarato di avere scoperto casi di frode, ha comunicato tali risultati al Dipartimento della Protezione Civile, che successivamente ha scambiato questi progetti connessi con la frode con progetti nei quali non è stata scoperta alcuna frode…».

Un caso scoperchiato dopo anni di sospetto silenzio:

“Nel report Søren Søndergaard elenca le denunce dell’associazione Libera e di Site.it (la testata online che ha sollevato fin dai primi giorni lo scandalo della ricostruzione) e poi bacchetta il governo europeo dopo l’ispezione di una delegazione in Abruzzo nel 2010: «Nella sua relazione non menziona nessuno dei problemi che sono stati portati alla sua attenzione da diversi deputati. Un caso di evidente negligenza». È un’accusa di omesso controllo.
E infine, il deputato danese ricorda come la commissione bilancio Ue abbia anche elaborato una propria valutazione dei conti, tenendola però segretissima. Solo i deputati della Cont l’hanno potuta conoscere — e solo il 15 luglio del 2013 — con divieto di prendere appunti e divieto anche di commentare citare il contenuto di quanto avete appena letto. Tutto top secret. Per quattro anni, i contribuenti europei non hanno avuto il diritto di sapere come era stato speso il loro denaro.

[…] E riferendosi alla corte di giustizia europea, ribadisce quale è stata la sua «raccomandazione » al governo di Bruxelles: «È la richiesta all’Italia di rimborsare i fondi europei in caso, nel futuro, derivasse profitto dai progetti finanziati dall’Ue».

 

Shock alla new town dell’Aquila, si rompe l’isolatore antisismico

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Le prove nel laboratorio Srmd Caltrans di San Diego, una struttura della Università di California, hanno mandato in pezzi l’illusione di tranquillità che animava i cittadini che abitano la new town dell’Aquila. Durante le prove infatti si sarebbe spezzato un isolatore antisismico che avrebbe invece dovuto proteggere agli abitanti. Scusanti? Nessuna solo che le leggi in vigore in Italia e in Europa  non prevedono i controlli più sofisticati che invece avvengono negli Usa. Soprattutto in California, dove il terremoto è davvero di casa, vengono simulate scosse in  tre direzioni contemporanee, arresti frequenti e cambi di direzione. Secondo Alessandro De Stefano e di Bernardino Chiaia, i periti del Gip Marco Billi i simulatori, almeno 200 dispositivi uguali a quello che si è rotto, sarebbero  “non del tutto idonei allo scopo” . Come riporta l’Huffington:

Nei giorni scorsi il giudice del Tribunale dell’Aquila Giuseppe Romano Gargarella ha condannato a un anno con rito abbreviato Mauro Dolce, responsabile del progetto C.a.s.e., i 4500 alloggi nuovi teoricamente a prova di sisma che Berlusconi inaugurò con grande copertura mediatica. Lo stesso magistrato ha disposto il rinvio a giudizio con rito ordinario di altri due indagati, Gian Michele Calvi, direttore dei lavori, e Agostino Marioni, all’epoca dirigente dell’Alga spa., l’impresa che aveva costruito i meccanismi antisismici oggetto dell’inchiesta.

De Stefano e Chiaia avevano suggerito che si cercassero tutti i dispositivi “anomali” dei quali non avevano una mappa. Dopo aver capito dove erano stati collocati si sarebbe dovuto decidere se era il caso di sostituirli immediatamente o se era più opportuno sottoporli a “una approfondita campagna di prove”. I duecento apparecchi che dovrebbero neutralizzare le scosse del terremoto erano per loro un angosciante punto interrogativo. Non si sapeva dove fossero. La ditta fornitrice, l’Alga di Milano, non aveva comunicato che erano stati utilizzati «fino all’evidenza dei fatti».

La perizia è stata commissionata nell’ambito di un processo per «turbativa d’asta e frode nelle pubbliche forniture» aperto dalla Procura della città colpita dal terremoto il 6 aprile 2009. L’appalto sottoposto ad accertamenti era quello di 7300 isolatori sismici costati 7 milioni e 124 mila euro. La fornitura era stata assegnata per un terzo alla Fip di Padova e per gli altri due terzi all’Alga di Milano. Nove apparecchi sono stati prelevati e messi a disposizione dei giudici. Quattro dell’Alga e due della Fip sono stati mandati a San Diego. A differenza di quello dell’Alga, il materiale della Fip si è dimostrato «perfettamente idoneo allo scopo».

Berlusconi ha un sogno… per gli italiani è un incubo: LE NEW TOWNS

“Ho un sogno che e’ quello di realizzare, in tutti i capoluoghi di provincia, accanto alle vecchie citta’, delle nuove citta’, delle new town, costruite in modo ecosostenibile, con i criteri della piu’ moderna edilizia orizzontale e del risparmio energetico”.

MA SIAMO IMPAZZITI? FACCIAMO MORIRE LE NOSTRE CITTA’ D’ARTE PER ANDARE IN ORRENDI COMPRENSORI COME QUELLO CHE E’ STATO COSTRUITO PER I TERREMOTATI DELL’AQUILA? L’ecosostenibilità dobbiamo ottenerla nelle nostre città rispettando l’archeologia e l’architettura, acquisendo una cultura del patrimonio artistico che possediamo!

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