
“Quando mio figlio Joe era poco più che neonato gli facevo annusare la frutta, la verdura e le erbe aromatiche”. A raccontarlo è Lidia Bastinich, madre di Joe, l’imprenditore e ristoratore, famoso per essere stato tra i giudici di Masterchef nell’edizione italiana e americana. ” I bambini – dice Lidia Bastianich – entrano in relazione con il mondo attraverso l’olfatto, così come riconoscono la mamma dal suo odore. Prima di imparare a cucinare devono imparare a mangiare. E prima ancora ad annusare”. Purtroppo molti bambini rifiutano le verdure o la frutta, prediligendo spesso sapori che sono molto meno salutari come le patatine fritte, le merendine e più in generale il junk food. Il problema è che alcuni cibi non vengono avvicinati al bambino che poi si ritroverà a contatto con pietanze sconosciute e quindi rifiuterà di mangiarle. La Bastianich prosegue “L’olfatto è lo strumento più importante con cui i bambini conoscono il cibo: già a pochi mesi è bene abituarli a odori più intensi. Altrimenti quando avranno 5 o 6 anni non ne vorranno sapere di mangiare broccoli”.

La madre di Joe sfata anche un altro “mito”, non si cucina per i figli, ma gli si propongono cibi “Il cibo è parte della vita di famiglia. Non si cucina specificatamente per i figli: a loro si propone e si fa assaggiare tutto. E’ importante farli partecipare già quando acquistiamo gli ingredienti, e già da piccoli possiamo affidare a loro piccoli compiti, come pelare le patate o le carote”. Come sottolinea sempre la Bastianich è che c’è un progressivo allontanamento dei bambini dalla natura, soprattutto per chi vive nelle grandi città e molti bambini non sanno neppure da dove vengono le uova o il petto di pollo. Spesso quest’ultimo lo si trova dal macellaio già impanato pronto per essere fritto, è chiaro quindi che non lo si associ più all’animale. Secondo la madre di Joe quindi i bambini oggi ” hanno pezzi di informazione slegati gli uni agli altri, non hanno accesso alle fonti”. Altro fattore importante che oggi si sta perdendo è la stagionalità dei prodotti infatti nei supermarket o nei negozi di frutta e verdura durante tutto l’anno è possibile reperire ingredienti che invece dovrebbero essere disponibili solo in alcuni periodi dell’anno. E la Bastianich invece ricorda la sua infanzia quando con la nonna si recava all’orto e lì, a contatto con la terra, le è stato insegnato che c’è “una stagione per i piselli, una per le fave e una per i fichi”.
Questo slideshow richiede JavaScript.
Mi piace:
"Mi piace" Caricamento...