Manca ancora qualche mese al fischio d’inizio dei Mondiali di Brasile 2014 ma già è tempo di pensare a Euro 2016. Proprio questa mattina si sono tenuti i sorteggi dei gruppi delle qualificazioni e il responso è che gli azzurri si troveranno ad affrontare, nel gruppo H, Croazia, Azerbaigian, Malta, Norvegia e Bulgaria. Per assicurarsi l’accesso all’Europeo francese sarà necessario vincere il girone o classificarsi al secondo posto. Accederà anche la miglior terza mentre le altre otto squadre terze classificate disputeranno i playoff per aggiudicarsi i restanti quattro posti liberi nella competizione contentale. Le Nazionali sono state divise in base al coefficiente Uefa e gli azzurri sono stati inserita in prima fascia.
Questi tutti i raggruppamenti eliminatori:
GIRONE A: Olanda; Kazakistan; Islanda; Lettonia; Turchia; Repubblica Ceca.
GIRONE B: Bosnia-Erzegovina; Andorra; Cipro; Galles; Israele; Belgio.
GIRONE C: Spagna; Lussemburgo; Repubblica Ex Jugoslava di Macedonia; Bielorussia; Slovacchia; Ucraina.
GIRONE D: Germania; Gibilterra; Georgia; Scozia; Polonia; Repubblica d’Irlanda.
GIRONE E: Inghilterra; San Marino; Lituania; Estonia; Slovenia; Svizzera.
GIRONE F: Grecia; Isole Faroe; Irlanda del Nord; Finlandia; Romania;
GIRONE G: Russia; Liechtenstein; Moldova; Montenegro; Austria;
GIRONE H: Italia; Malta; Azerbaigian; Bulgaria; Norvegia e Croazia.
GIRONE I: Portogallo; Albania; Armenia; Serbia;
Si chiama The World Cup Draw la pagina Tumblr che si è riproposta di accompagnare tutti i tifosi di calcio nel lungo percorso che ci separa dai Mondiali 2014. Come? Con un viaggio nella memoria e un ripasso dei campioni che scenderanno in campo, proponendo i ritratti dei giocatori, uno al giorno, tutti rivisti grazie a Photoshop, utilizzando esclusivamente lo strumento “lazo poligonale”. Non potevano mancare i campioni del Mondo 2006, con Buffon, Totti, Del Piero, De Rossi, ma non mancano neanche glorie degli altri Paesi e che nel nostro campionato hanno giocato, come Batistuta, Rui Costa, Zidane, Desailly, Ibrahimovic e Nedved. Non mancano, ovviamente le star del momento: Messi, Cristiano Ronaldo e Neymar. Quanti ne riconoscerete da qui al calcio d’inizio?
Si pensa anche alla Terra dei Fuochi stasera al San Paolo di Napoli in occasione del match tra Italia e Armenia. Uno degli organizzatori della protesta, Dario Mocerino, è intervenuto ai microfoni di ClubNapoli AllNews sulle frequenze di TeleclubItalia. “Vogliamo fare una campagna di sensibilizzazione per i cittadini campani che vivono la questione della terra dei fuochi tutti i giorni. Noi abbiamo invitato tutti coloro che vengono allo stadio a venire anche solo con una maglietta nera. La manifestazione ci sarà principalmente nella Curva B. Noi stiamo distribuendo maglie e buste nere all’esterno dello stadio. Napoli? Ha dato dimostrazione di essere vicina a questa questione con lo striscione prima della partita con il Livorno”.Per quel che riguarda le formazioni, Prandelli ha rivisto quasi completamente la rosa, schierando un 4-1-4-1 con Marchetti; Abate, Astori, Bonucci, Pasqual; Pirlo; Florenzi, Aquilani, Montolivo, Insigne; Osvaldo. Risponde Minsayan con un 4-4-1-1 composto da Berezovski; Mkoyan, Haroyan, Arzumanyan, Airapetian; Yedigaryan, Mkrtchyan, Ozbiliz, Ghazaryan; Mkhitaryan; Movsisyan. Parte subito all’attacco l’Armenia che al 5′ minuto, approfittando di un errore di Aquilani, si porta in vantaggio: recuperata la palla viene servito Movsisyan in profondità che con un diagonale infila Marchetti. 0-1!Una reazione dell’Italia si ha all’11’, con Osvaldo che, servito in area da Montolivo, si gira e prova il sinistro a giro: non riesce a inquadrare lo specchio e la sfera finisce fuori. Dopo 4′ ci prova per l’Armenia Mkrtchyan: sinistro da fuori e palla molto alta sulla traversa. Anche Aquilani, dopo un minuto, tenta la soluzione dalla distanza: palla fuori. Al 22′ gli azzurri sfiorano il pareggio con un destro di Insigne dal limite che però colpisce il palo e poi rimbalza sul portiere armeno. Osvaldo arriva sulla ribattuta ma calcia tra le braccia di Berezovski. Al 24′ gli uomini di Prandelli approfittano di una palla persa dall’Armenia nella propria tre quarti: Insigne s’invola sulla sinistra che poi serve Florenzi sul secondo palo: il romanista non sbaglia di testa. 1-1! Al 30′ arriva un’azione personale di Mkhitaryan che prova a piazzare di sinistro ma il suo diagonale è largo. Altri 5′ e Insigne tenta di portare in vantaggio gli azzurri: si smarca con un colpo di tacco e tenta il destro ma senza riuscire a inquadrare la porta di poco. Altri 2 minuti e, su cross di Abate, tenta la soluzione al volo: la conclusione non è precisissima. Al 44′ ci provano gli armeni ma Yedigaryan è troppo distante e fa spegnere la palla sul fondo. Al 45′ ancora Insigne! Scambio ristretto tra il numero 17 e Florenzi, destro secco ma è pronto Berezovskiy a bloccare la sfera. Dopo un minuto di recupero, le squadre tornano allo spogliatoio sull’1-1.
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Tornano in campo a formazioni invariate le squadre nella ripresa. Dopo 5′ l’arbitro Oliver ferma il gioco: è rimasto a terra per un colpo Henrikh Mkhitaryan e vanno valutate le condizioni del giocatore del Borussia. Altri 3 minuti di gioco e arriva una buona prova degli azzurri che si conclude con un nulla di fatto: Insigne prova a servire Aquilani sul primo palo, pallone che termina lentamente tra le mani di Berezovskiy. Al minuto successivo apertura geniale di Pirlo per Osvaldo che si accentra e tira di destro sprecando la palla: non serve la sovrapposizione di Insigne. Al 9′ primo cambio per Prandelli: esce Osvaldo che cede il posto a Balotelli. All’11 arriva il primo cartellino giallo dell’incontro: Haroyan stende a pochi metri dall’area Montolivo, punizione pericolosa per l’Italia battuta da Pirlo che, nonostante la distanza, tenta il tiro in rete: palla alle stelle. Al 15′ tenta il tiro Balotelli, ma non preoccupa l’estremo difensore armeno. In rapida successione due cambi: per gli azzurri esce l’autore del gol Florenzi ed entra Candreva mentre Minsayan manda in campo Hovhannisyan al posto di Airapetian. Al 25′ è tutto da rifare per l’Italia: calcio d’angolo per l’Armenia, Mkhitaryan anticipa tutti di testa, la palla colpisce la traversa e rimbalza dentro. 1-2!
Prandelli deve trovare una soluzione e sceglie di puntare su Rossi: il giocatore sostituisce Insigne. Al 31′ ci pensa Balotelli a pareggiare i conti: verticalizzazione di Pirlo e il rossonero di destro non sbaglia. 2-2!
Dopo tre minuti arriva il secondo cambio tra le fila armene: esce Ozbiliz, entra Sarkisov. Balotelli continua a pressare: dopo un primo tentativo deviato in angolo e una palla troppo alta sopra la traversa, al 39′ riesce ad andare in gol: l’arbitro annulla perchè aveva visto un suo fallo su un difensore. Negli ultimi minuti di gioco gli azzurri soffrono. Al 45′ prova Pirlo a cercare il vantaggio, ma la palla schizza al cielo. Al 1′ di recupero cambio per l’Armenia, esce Yedigaryan, entra Pinheiro Pizzelli. Al minuto successivo personale di Balotelli che termina in un nulla di fatto: l’attaccante si fa tutto il campo, poi il suo diagonale finisce fuori di un soffio. Al triplo fischio, dopo un’occasione sprecata da Candreva, le squadre sono ancora in parità: l’Italia non sa ancora se riuscirà a rientrare nel novero delle teste di serie!
L’Italia ha staccato il biglietto per i mondiali in Brasile già a settembre, ma ora bisogna capire come ci arriverà: la sicurezza di essere tra le 8 teste di serie, infatti, servono tre punti da guadagnarsi questa sera contro l’Armenia. Al momento, nel ranking Fifa, il Belgio ha superato gli azzurri. Se la squadra di Prandelli pareggiasse al San Paolo, potrebbero fare lo stesso Colombia, Svizzera e Uruguay mentre l’’Olanda li raggiungerebbe. Una sconfitta, invece, sancirebbe un addio definitivo alla prima fascia. Per questo il ct ammette di essere preoccupato: “Noi per avere la certezza dobbiamo vincere. Ecco perché i miei timori sono legittimi. In questi giorni è mancata l’attenzione sulla partita: l’Armenia, tra l’altro, può ancora arrivare seconda e la sua forza sono le ripartenze”. A questo punto l’allenatore ha deciso di confermare in campo, rispetto alla partita contro la Danimarca, solo Montolivo e Osvaldo. Schierato anche Aquilani, che era entrato nella ripresa. “Sì, farò parecchi cambi. Se non ricordo male nella seconda partita facciamo spesso un po’ fatica e siamo sempre stati criticati. Almeno sette-otto giocatori saranno diversi. E molto motivati e freschi, capaci di mettere in discussione le mie scelte”. In forse anche Balotelli, che non gioca da due settimane e che va valutato dopo il virus intestinale che l’ha colpito. In campo, Insigne: “Lorenzo ha superato i problemi. Può aiutarci in quella zona del campo. Non solo liberandosi per entrare lui, ma per dare palle importanti ai compagni d’attacco”. Un po’ di spazio anche per Rossi. “In questo ritiro l’ho coccolato. Doveva riassaporare il clima azzurro e allenarsi con i compagni con i quali potrebbe giocare. Qualche minuto glielo faccio fare”. Ma la Nazionale non è solo i 90 minuti in campo, anche tutto quello che ruota attorno. “Non mi sono stufato, capisco… Sembra già la vigilia del mondiale. Abbiamo passato una settimana tra le polemiche. Si vede che la qualificazione in anticipo di due turni ha spostato l’attenzione su altro. Ma il Brasile è lontano e mi sembra tutto prematuro”. Il ct lo sa che la sua squadra attira veleni e comunque discussioni. “Ma io voglio sfatare anche il luogo comune che l’Italia va bene e vince solo quando è sotto tiro. Non mi piace che la mia squadra giochi contro, ma per…”. Sempre per quel che riguarda la formazione, questa sera tra i pali ci sarà Marchetti: “Avrò una chance importante. Il mio obiettivo era tornare a far parte di questo gruppo. Gigi è il nostro capitano: il suo valore è indiscusso. Conosco il mio ruolo e lo accetto con grande tranquillità. Sarà dura contro l’Armenia, ma noi vogliamo vincere per mantenere la posizione nel ranking”.
«Cassano dice che convoco tutti tranne lui e non capisce perché? Non rispondo, perché bisognerebbe fare un discorso e non una battuta: e dico questo per rispetto di Antonio», così Prandelli alla vigilia di Italia- Armenia. Lo stesso tecnico ha poi aggiunto: «Abbiamo vissuto giorni pieni di polemiche: evidentemente il Mondiale è cominciato in anticipo».
«Al Brasile ci penso, è un bellissimo paese: andarci in vacanza direi di sì, per il resto la vedo molto, molto dura»: così aveva detto Antonio Cassano, rilanciando la sua candidatura azzurra al Mondiale. «È un anno e mezzo che Prandelli non mi chiama – ha aggiunto l’attaccante del Parma in un’intervista a “TikiTaka”, in onda domani sera su Italia1 – Se in un anno e mezzo ha chiamato tutti tranne me avrà qualche motivo per la testa che non capisco e non conosco. Ma pazienza: non piangerò».
La Nazionale di Prandelli è arrivata sul campo del Nuovo Quarto per l’allenamento inserito nell’ambito di “operazione legalità” e centinaia di tifosi hanno incitato i loro idoli, in particolar modo Balotelli e Insigne. Ma non sono mancate le critiche a SuperMario, nell’ambito della polemica innescata dal suo tweet di ieri: “Io simbolo anti-camorra? Vengo a Quarto solo per giocare a calcio”. Ad attaccare il giocatore è stata la senatrice del Pd Rosaria Capacchione, che in passato è stata vittima di minacce per il suo impegno contro la criminalità organizzata: “Balotelli è un imbec***e. Un bambino capriccioso, viziato e pieno di soldi. Il messaggio che ha lanciato, visto anche il suo passato, è inopportuno”. Anche Antonio Pentangelo, presidente della Provincia di Napoli, ha commentato l’episodio: “Ho letto le dichiarazioni di Balotelli che si rifiuta di essere considerato un simbolo della lotta contro la camorra. Sono rimasto quanto mai perplesso proprio perché è un campione molto amato dai ragazzi. Temo che dietro il suo altolà si nasconda il timore di essere “usato” come testimonial. Ci vorrebbe qualcuno che gli spiegasse che qui non si sta sponsorizzando un prodotto commerciale, ma una campagna di civiltà e di legalità. Ci vorrebbe che qualcuno gli spiegasse che la camorra usa i giovani e li porta al macello per i suoi sporchi interessi. Insomma ci vorrebbe qualcuno che dicesse chiaro a Balotelli che se gli piace il ruolo di ragazzo terribile, lo può pure fare, ma senza utilizzare la lotta di tanti ragazzi napoletani contro la camorra, andando controcorrente per avere un titolo di rottura, l’ennesimo, sui giornali”. Pentangelo ha poi concluso: “La lotta alla camorra dalle nostre parti è una cosa seria. Stavolta, per favore, Balotelli si faccia da parte e lasci il palcoscenico a chi se lo merita”.
Ha parlato ai microfoni di Radio Anch’io Lo Sport il presidente della Figc, Giancarlo Abete. E non può esimersi dal rivolgere un pensiero a Balo e al suo tweet di ieri con cui rigettava l’ipotesi di essere un simbolo anticamorra: “A volte Mario dovrebbe essere più prudente con le sue comunicazioni. Sta vivendo un periodo impegnativo ma la pressione mediatica su di lui è troppo elevata, bisogna capirlo. Ci sono momenti in cui tutti possono avere dei problemi. Ha 23 anni e deve crescere”. Ma parla anche della manata con cui SuperMario ha colpito la telecamera di Mediaset all’arrivo alla stazione di Napoli al seguito della Nazionale: “Balotelli è stanco di essere sempre nell’occhio del ciclone, i suoi valori sono positivi e ne siamo convinti. Ha il carattere tipico di un ragazzo tutt’altro che passivo, ha personalità. Detto ciò, la Nazionale esprime certi valori e lui deve uniformarsi. Ma l’attenzione da parte dei media, nel caso di Balotelli, è sempre rivolta più al personaggio che al calciatore”. Ma i due episodi che ieri hanno caratterizzato la giornata dell’attaccante non sono piaciuti a molti in Federazione, che ora invocano il codice etico. Nel frattempo, è stato previsto per oggi un faccia a faccia tra il giocatore e Prandelli. A presentare le scuse, in esclusiva per Sport Mediaset, per il gesto di ieri sera di Mario è stato il direttore generale Figc, Antonello Valentini: “Mario Balotelli chiede scusa a tutta Mediaset e all’operatore. Ho visto con lui le immagini e ci ho parlato. E’ stato un gesto di insofferenza dovuto alla grande folla”. Spiega Valentini: “Mario ha cercato di liberarsi dal grande pubblico, senza violenze, sopraffazioni o mancanza di rispetto. E’ stato un momento di nervosismo”. Nervosismo, dice il d.g., “dovuto all’assalto, affettuoso, dei tifosi napoletani. Mario mi ha detto che non poteva andare né avanti né indietro e per questo si è fatto spazio nel modo in cui avete visto. La Nazionale deve essere casa sua e qui deve comportarsi come si comporta al Milan, rispettando le regola di autodisciplina”.
E’ arrivata alla stazione di Piazza Garibaldi a Napoli la Nazionale di Prandelli che martedì disputerà la partita contro l’Armenia. Ad accogliere gli azzurri oltre 400 tifosi pronti ad applaudire i nostri campioni. Sopra le loro teste diversi striscioni, uno con la scritta: “È un sogno che si avvera, Balotelli la nostra bandiera”. Ma per martedì è organizzata anche la manifestazione in favore della Terra dei Fuochi e anche maglie con la scritta “15-10-2013, San Paolo in lutto, noi vogliamo vivere” hanno fatto la loro comparsa. Cori, flash e applausi. Una festa improvvisata che ha fatto dire all’allenatore: “Bella accoglienza, grazie a tutti”.
Ma non poteva mancare la nota stonata che arriva sotto forma di Balotellata. Decisamente non è la giornata per l’attaccante: dopo i problemi di salute e la polemica dopo il tweet postato oggi per rispondere al titolo della Gazzetta dello Sport che lo definiva “simbolo anticamorra” (appellattivo che SuperMario non ha apprezzato), il milanista se l’è presa con la troupe di Mediaset mentre lasciava la stazione e i tifosi premevano su di lui. Molte telecamere lo seguivano e lui ha reagito colpendo due volte la telecamera del Biscione.
Nell’articolo, a firma Luigi Garlando, si legge: “domani a Quarto presterà la sua immagine forte al servizio della legalità, contro la camorra, attaccando così una pezza sull’infelice comparsata a Scampia”. Lunedì, infatti, la squadra di Prandelli si allenerà allo stadio Comunale Giarrusso di Quarto, l’impianto in provincia di Napoli della Nuova Quarto per la Legalità, squadra nata dopo il sequestro da parte della magistratura della società di proprietà di un clan camorristico. Il senso è che SuperMario, nonostante l’indolenzimento all’adduttore del pre-partita contro la Danimarca, e che ora è infastidito dalla febbre, scenderà in campo con la sua squadra per manifestare il suo no alla camorra. Il che potrebbe anche portare a mettere nel dimenticatoio le polemiche su di lui dopo una visita del calciatore a Scampia (con accuse che lui si era tra l’altro affrettato a smentire). Un messaggio positivo dunque. Che l’attaccante non ha gradito ed ha commentato in Twitter:
Insomma, un segnale positivo sembra quasi essere letto come “un’offesa” che si sente in dovere di rispedire al mittente. E se sicuramente non si pensa a Balotelli come simbolo anticamorra, meraviglia che si affretti a smentirlo, come se potesse intaccare la sua immagine.
Lasciatisi alle spalle il match contro la Danimarca, giocato lo scorso venerdì e terminato con un pareggio guadagnato negli ultimi minuti dopo esser passati in svantaggio, gli azzurri di Prandelli ora pensano alla sfida che li attende martedì: la Nazionale ospiterà infatti l’Armenia, in una partita valida per la qualificazione ai Mondiali di Brasile 2014, al San Paolo di Napoli. Dal ritiro, Giorgio Chiellini prende la parola e parla del grande assente della scorsa partita, Mario Balotelli: “Questa è e sarà sempre l’Italia di Balotelli, anche se è possibile giocare senza di lu. Anche lo scorso anno in Armenia non era venuto allo stadio perché non stava bene. Sarà antipatico a qualcuno ma è la storia della sua carriera, non conta se quello che fa è giusto o sbagliato: è fatto così, la Nazionale lo ha aiutato a togliere qualche antipatia. Speriamo che possa essere con noi martedì, è una partita importante. Non l’ho visto strano perché si è materialmente visto poco, è stato un ritiro molto sfortunato per lui: si è fatto male al primo allenamento, un quarto d’ora prima era inciampato in una zolla, poi ha avuto la febbre. Per sua fortuna ha ancora 3-4 giorni per riuscire a cambiare questo andazzo. Contro l’Armenia non sarà una partita inutile, così come quella di ieri sera: speriamo che Mario si riprenda, anche se nessuno è indispensabile, nemmeno Pirlo o il sottoscritto”.
Gli azzurri di Prandelli ieri hanno giocato a Copenaghen contro la Danimarca, un incontro valido per la qualificazione ai Mondiali di Brasile 2014 e allo sport si è mescolata la politica. In una curva, infatti, è apparso uno striscione che recitava: “L’Italia nel cuore, Silvio a San Vittore”. La polizia danese, su richiesta della Federcalcio Italiana, ha subito provveduto a farlo rimuovere, ma la foto comunque circola in rete. Da Roma è intervenuto il presidente dei senatori Pdl renato Schifani: “È assolutamente ignobile che si prenda a pretesto una partita di calcio all’estero per denigrare ed offendere pesantemente il presidente Berlusconi. È l’ennesima dimostrazione che quando si incita all’odio e al nemico politico poi i risultati, per l’immagine dell’Italia, non possono che essere deleteri e dannosi”.
E’ la serata-festa di Buffon questa: il portiere bianconero indossa per la 137esima volta la maglia della nazionale superando il numero di presenze di Fabio Cannavaro: è nuovo record per la nostra Nazionale. Agli italiani serve una vittoria per entrare tra le 8 teste di serie ai Mondiali di Brasile 2014. Se comunque non ci riuscissero questa sera a Copenaghen, avranno un’altra possibilità di riuscirci martedì prossimo al San Paolo, quando affronteranno l’Armenia.
Al Parken Stadium, Olsen schiera un4-3-3 con Andersen; Zimling, Bjelland, Agger, Boilesen; Ankersen, Kvist, Eriksen; Khron-Dehli, Bendtner, Braitwhite. Risponde Prandelli con un 4-3-2-1 composto da Buffon; De Silvestri, Ranocchia, Chiellini, Balzaretti; Thiago Motta, Montolivo, Marchisio, Candreva, Diamanti; Osvaldo. Balotelli non sarà neanche in panchina: il rossonero, di cui tanto si era parlato nei giorni scorsi, ora è vittima della febbre.
E’ la Danimarca a tenere il possesso di palla nei primissimi minuti la Danimarca, fino al 5′, quando gli azzurri arrivano al tiro con un Candreva poco convinto che si fa respingere il tiro senza problemi. Dopo alcuni tentativi da parte di entrambe le squadre, attorno al 12′ è l’Italia a fare il gioco. Al 13′ fallo di Agger su Diamanti, ma il richiamo dell’arbitro è solo verbale. Tre minuti e Diamanti a commettere fallo su Jacobsen che guadagna una punizione a metà campo. L’azione prosegue con i danesi che guadagnano un angolo. Al 21′ Osvaldo cerca la rete, ma lo fa in modo poco convinto: facile la parata per Andersen. Bisogna attendere il 28′ perchè la situazione si sblocchi: Thiago Motta per Osvaldo, stop a seguire e tiro preciso una volta rimasto solo davanti al portiere Andersen che viene battuto: 0-1!
Al 30′ Diamanti resta a terra per un po’ dopo aver subito un fallo di Kvist. La Danimarca inizia ad avanzare: al 32′ però pasticcia nell’area di Buffon mentre tre minuti dopo la sfera arriva davanti a Bendtner, accerchiato da quattro azzurri. Al 37′ Eriksen tenta un cross che si trasforma in una specie di tiro, ma non riesce a cogliere di sorpresa Buffon. Al 42′, con Prandelli che chiama un gioco più ordinato, l’Italia perde palla a centrocampo, i danesi però non attendono di avvicinarsi all’area azzurra: tentano il tiro ma la palla schizza alle stelle. Negli ultimi minuti del primo tempo gli azzurri sono distratti: Krohn-Dehli prova il tiro ma pasticcia troppo con la palla. Al 45′ la Danimarca agguanta il pareggio: Bendtner, di testa, su cross di Krohn-Dehli, approfitta di una difesa azzurra troppo rilassata in questo frangente: 1-1! Su questo risultato, le squadre tornano agli spogliatoi.
Alla ripresa cambio tra le fila della Danimarca: Larsen entra al posto di Braithwaite. Al 3′ ci provano gli azzurri: cross di Montolivo al quale non arriva Osvaldo: forse c’è una trattenuta su di lui. Inutili le proteste del centravanti. Dopo due minuti contropiede per gli uomini di Prandelli: Montolivo passa a Diamanti invece che a Candreva, il capitano del Bologna tira di esterno sinistro: palla fuori. Al 9′ Chiellini falloso su Larsen regala ai danesi un calcio di punizione da posizione centrale: batte Eriksen che colpisce il palo. Buffon era rimasto praticamente immobile. Gli uomini di Olsen fanno il gioco e bisogna attendere il 14′ per un’incursione di Marchisio che tenta il tiro, ma troppo debole. La Danimarca continua a pressare: si salvano gli azzurri ma i danesi continuano ad aggiudicarsi calci d’angolo. Al 18′, su corner avversario, Chiellini allontana il pallone di testa, prova ad arrivarci Diamanti ma su di lui Bjelland commette fallo: primo cartellino giallo del match.
Due minuti e Candreva tenta il destro da fuori: palla sul fondo. Al 21′ Buffon salva lo specchio da un tiro potentissimo di Zimling: pallone sopra la traversa, ne scaturisce un calcio d’angolo, la palla arriva a Bjelland dopo un rimpallo, traversa per il danese e nuovo calcio d’angolo. Subito dopo arriva il primo cambio per Prandelli: Aquilani sostituisce Marchisio. Al 26′ secondo cartellino giallo dell’incontro, per Zimling, che era già stato diffidato. I danesi continuano a pressare, con gli azzurri costantemente impegnati in difesa. Al 32′ Prandelli opta per un secondo cambio: esce Diamanti ed entra Cerci che al minuto successivo serve Candreva che tira in porta e Andersen devia in corner, lo batte Aquilani, la palla arriva a Osvaldo che però non riesce a tirare. Al minuto successivo la Danimarca passa in vantaggio: Balzaretti dorme e non controlla Bendtner che su cross di Krohn-Dehli tira di testa: 2-1 e doppietta per il danese. Subito dopo cartellino giallo per lui: si è tolto la maglia.
A nove minuti dal termine terzo e ultimo cambio per gli azzurri: entra Gilardino per Montolivo. Cambio anche per i padroni di casa: Zimling lascia il posto ad Andreasen. Anche l’autore della doppietta torna in panchina: entra Makienok. Al 38′ Agger anticipa Gilardino in area servito da Cerci. Tre minuti dopo è Candreva che lo serve, ma il giocatore perde la scarpa e inciampa. Altri due minuti ed è Gilardino a ricevere la sfera al centro dell’area. Prova a girarsi ma non riesce a calciare. Subito Chiellini commette fallo di mano e la Danimarca può ripartire. Al primo minuto di recupero finalmente l’Italia riesce a ritrovare la strada del gol dopo che c’ha provato negli ultimi minuti insistentemente: Aquilani tocca la palla tirata da Osvaldo e spiazza Andersen: 2-2!
Al minuto successivo terzo cartellino giallo per i danesi: Boilesen per fallo su Cerci. Gli azzurri guadagnano un calcio di punizione ma non preoccupano Andersen. Ancora un minuto e arriva il triplo fischio: finisce in parità grazie anche alla fortuna!
Antonio Conte e Rafa Benitez, due ct che devono fare i conti con le Nazionali, soprattutto con quella Italiana, già qualificata per i prossimi Mondiali, che pesca a man bassa dalle due squadre che sono alla rinconrsa della Roma per quel che riguarda il Campionato e, soprattutto, si giocano la possiblità di superare il girone della Champions. Ecco perchè, soprattutto dopo la dichiarazione di Prandelli che aveva detto: “Gestire Pirlo è compito soprattutto del suo allenatore. Certo, dal mio punto di vista, considerata la qualificazione ottenuta, avremo un occhio di riguardo per quei giocatori che hanno dato tanto e che hanno tantissimi impegni”, in casa bianconera non hanno gradito le convocazioni in massa. Convocati in maglia azzurra quindi per Buffon, Bonucci, Chiellini, Marchisio e, quella che forse stupisce maggiormente, Pirlo. Quello che preoccupa Conte sono spostamenti e relativo stress per i giocatori. Il ct bianconero è comunque riuscito a risparmiare Barzagli, alle prese con una fastidiosa tendinopatia.
Da parte sua il Napoli ha effettuato una mossa preventiva, con Benitez che ha chiesto e ottenuto di esentare Higuain, Albiol, Zuniga e Hamsik dalle convocazioni, per piccoli probleimi fisici; in più Maggio, che sta guarendo dall’infortunio e potrebbe tornare a disposizione la prossima settimana. I giocatori partiti sono in tutto dieci. Behrami, Inler e Dzemaili saranno impegnati con la Svizzera e rientreranno a Napoli già domenica, giocando solo la prima delle due partite di qualificazione. Per quel che riguarda invece Pandev, Reina, Armero, Mertens, Fernandez, Insigne e il giovane Radosevic si presume che verranno impegnati in due match e il rientro è previsto per mercoledì mattina; e comunque in questi giorni il lavoro di diplomazia (e di buonsenso) fra il club e le Nazionali continua, onde evitare supplementi di fatica. Anche perchè, quella stessa settimana, la sfida è di quelle che si attende con ansia: contro l’inarrestabile Roma.
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