Lutto nella letteratura: muore il re dello spionaggio, Tom Clancy

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Lutto nel mondo della letteratura mondiale. Lo scrittore e sceneggiatore statunitense Tom Clancy è morto ieri all’età di 66 anni in un ospedale di Baltimora. La conferma è arrivata dal suo editore. Clancy è famoso soprattutto per i suoi romanzi di spionaggio, campioni di incasso, come Linea di controllo e Atti di guerra. Re del «technothriller» per la abbondanza di dati tecnici militari nei suoi bestseller, Clancy ha firmato classici dello spionaggio come: Caccia a Ottobre Rosso, Patriot Games e Clear and Present Danger tradotti poi in celebri film. Il suo nome era anche legato a una «franchise» di romanzi e sceneggiature scritti da ghost writers e a una serie di non-fiction su soggetti militari. Clancy viveva in una vasta tenuta sul mare vicino a Baltimora. Nel suo studio decine di berrettini con le sigle delle varie agenzie Usa di spionaggio. Politicamente era a destra. Membro a vita della National Rifle association, la potente lobby dell’industria delle armi, aveva dedicato molti dei suoi libri a esponenti repubblicani tra cui l’ex presidente Ronald Reagan. Dopo le stragi dell’11 settembre aveva accusato il democratici di corresponsabilità nelle stragi per aver «svuotato» di fondi la Cia.

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Spara sulla ex la vedrai sanguinare.

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15 personaggi su cui poter far fuoco e vederli sanguinare. Allucinante solo il pensiero di questi manichini messi in vendita da un’azienda americana che li ha presentati alla convention della National Rifle Association (punta di lancia della potentissima lobby delle armi). Li chiamano “zombi” e nelle intenzioni ufficiali servirebbero per esercitarsi al tiro con le armi da fuoco. Testare quindi dove mirare per uccidere meglio. Secondo i parametri di alcuni americani, questi manichini-bersaglio sono “divertenti”. L’azienda aveva progettato anche un obama zombie, ma alla fine, dietro anche l’impulso dei repubblicani, si è preferito ritirarlo dl commercio… forse si aveva paura che qualcuno potesse poi trovare il “gioco così divertente” da confonderlo con la realtà.

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Ma se l’Obama zombie è stato ritirato c’è chi può consolarsi con l’ex ragazza. Un manichino con un abbigliamento succinto e il seno bene in vista. L’azienda si difende così: “discriminare le donne evitando di rappresentarle sarebbe stato sessista”. L’incitamento al femminicidio, secondo l’azienda, è un invenzione dei soliti “ben pensati” che odiano le armi e non capiscono il divertimento che richiama alla memoria i bei tempi del Far West. Di quei noiosi intellettuali di pacifisti che vorrebbero una riduzione delle armi in america dopo la strage in una scuola o dopo i continui gesti di violenza nelle strade dove ogni giorno qualcuno viene ucciso dai proiettili sparati per rabbia o per divertimento.

Ma perchè gli zombie? La trovata macabra è degna del peggior genio del male! Sparare è simile a una droga… gli americani prendono l’arma in mano nei momenti di tempo libero, esattamente come i dipendenti del sabato e della domenica che assumono droghe nei weekend. L’arma è anche il simbolo della forza, di non sentirsi fragili, precari… di poter in qualsiasi istante reagire con forza ai presunti torti subiti. Come una droga si può associare anche all’istinto sessuale… la virilità che esplode il colpo quando non si riesce a riconquistare una donna e si ha paura di perderla… ecco perchè gli zombie nella loro aberrazione sono geniali: sono la sintesi degli istinti legati all’arma. Ecco perchè c’è bisogno di “tranquillizzare” gli americani, di farli sentire protetti… non si deve fare la guerra alle armi si deve dimostrare che chi le usa è fragile… si deve far capire l’inutilità di un’arma quando una mente può essere molto più pericoloso e uccidere assai meglio all’occorrenza… si deve far capire che non è togliendo la vita che ci si protegge, ma ci si protegge quando si usa l’intelligenza per poter dialogare con chi ti vuole morto e in realtà ha solo più paura di te… fino a quel momento continueremo ad ucciderci tra di noi… buon massacro a tutti!

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Newton: i famigliari delle vittime ricevono telefonate in favore delle armi.

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Una valanga di telefonate preregistrate e lettere nelle cassette postali per convincere le famiglie ad opporsi alla stretta sulle armi voluta dall’amministrazione Obama. E’ la strategia che la National rifle association (Nra), la potentissima lobby delle armi, sta utilizzando in questi giorni in Connecticut, dove l’Assemblea generale sta facendo passi da gigante verso un più stringente “gun control”. Nulla di strano, se non fosse che ad essere bombardate di spam che difende il diritto a possedere pistole, fucili e armi da guerra sono le famiglie di Newtown.

“Il vostro senatore, Art Linares, avrà un ruolo chiave nella discussione sulla legge che limiterà il vostro diritto a possedere un’arma – scandisce la voce registrata – molti legislatori stanno presentando in maniera aggressiva numerose proposte per disarmare e punire i possessori di armi rispettosi della legge e gli appassionati di tiro sportivo. (…) E’ di vitale importanza che chiamiate il senatore Linares (…) e gli chiediate di opporsi a ogni tipo di legge che leda i diritti garantiti dal Secondo emendamento e il vostro diritto alla difesa personale“. Con tanto di numero di telefono a cui chiamare il politico.

Le famiglie, indignate, hanno deciso di reagire. L’allarme è stato lanciato su Facebook dalla “Newtown action alliance“, nata sull’onda emotiva causata dalla strage per promuovere la cultura del “gun control” nel Connecticut.

Mostra la foto del figlio con il fucile in mano… denunciato!

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Le armi in Usa sono un problema all’ordine del giorno sempre più alla ribalta, ma sicuramente ancora non si era verificato nessun caso del genere. Shawn Moore, un residente del New Jersey, ha fotografato il figlio, di soli 11 anni, in tutta mimetica che imbraccia uno dei suoi fucili calibro 22 (detenuto con regolare porto d’armi visto che Moore è registrato anche presso la National Rifle Association ed è istruttore di armi da fuoco). Ma proprio questa foto lo ha portato a una denuncia per “abuso di minore”, fatta con una telefonata anonima, al Dipartimento di Stato. La polizia ha fatto una vera  e propria irruzione a casa dell’uomo per verificare le armi e per vedere lo stato dei figli. Moore ha contattato il suo avvocato e spiegato: “Non c’è nessuno abuso. Mio figlio ha anche una licenza per cacciare. Non avevano nessun diritto di entrare in casa, senza avere nemmeno un mandato di perquisizione”. L’uomo sta pensando di intentare una causa contro lo Stato per il raid notturno.

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