Durante la Seconda Guerra Mondiale fu il genio matematico Alan Turing l’uomo in grado di decodificare il codice delle macchine Enigma usate dalle forze armate naziste. Il suo successo sul codice permise di modificare il corso della guerra e oggi Turing è considerato il padre dell’informatica e della crittografia moderna. La sua storia, tuttavia, è di persecuzione. Nato nella capitale inglese nel 1912, dove l’omosessualità è stata ritenuta illegale fino al 1967, si tolse la vita a soli 41 anni, dopo essere stato condannato e obbligato alla castrazione chimica dalle autorità britanniche perchè gay. Ora, 60 anni dopo la sua morte, la Regina Elisabetta II, accogliendo la richiesta del ministro della Giustizia Chris Grayling, ha concesso a Turing la grazia. Il ministro ha parlato del matematico come di “uomo eccezionale con uno spirito brillante”, la cui vita “è stata oscurata dalla condanna per omosessualità, condanna che consideriamo oggi come ingiusta e discriminatoria e che è ormai annullata”. Come ricorda l’Huffington Post, già nel 2009, l’allora primo ministro Gordon Brown aveva presentato delle scuse postume, riconoscendo che il grande matematico era stato trattato in modo orribile. Nel 2012, anno del centenario dalla nascita di Turing, undici scienziati britannici, tra cui Stephen Hawking, avevano chiesto l’annullamento della condanna del “matematico più brillante dell’epoca moderna”. Era arrivato in suo onore anche un francobollo della Royal Mail.
Tutti gli articoli con tag narcos
Il genio matematico condannato perchè gay riceve la grazia postuma
Pubblicato da tdy22 in dicembre 24, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/24/il-genio-matematico-condannato-perche-gay-riceve-la-grazia-postuma/
Shock in Messico: donna decapitata trovata dentro una valigia
Macabro ritrovamente della polizia messicana a Città del Messico: qui, sulla scala di accesso della stazione San Antonio è infatti stata rinvenuta una valigia con all’interno il corpo decapitato di una donna. Il bagaglio era stato notato nella notte di sabato da un poliziotto, come ha riferito la segreteria di Sicurezza Pubblica della Capitale. All’interno della valigia anche un messaggio scritto a mano su un cartoncino bianco: “Non rubare alla Familia Michoacana. Il prossimo sei tu, Jonas”. La Familia Michoacana è una organizzazione narco attiva nel centro del Paese. La donna -che apparentemente aveva dai 25 ai 35 anni- non è stata ancora identificata, tra l’altro perchè al cadavere sono state tagliate anche le mani.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 23, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/23/shock-in-messico-donna-decapitata-trovata-dentro-una-valigia/
Fosse comuni in Messico: trovato un cimitero narcos
In una zona remota tra gli stati di Jalisco e Michoacan, in Messico, vicino alle sponde del Rio Lerma, è stato scoperto un cimitero dei narcos. In questo luogo, sono stati rinvenuti 66 cadaveri suddivisi in diverse fosse comuni. Su alcuni di questi corpi sono stati riconosciuti segni di tortura. Gli ultimi ad esser stati localizzati, si trovavano sotterrati nei pressi di un campo coltivato. Le ricerche erano cominciate il 9 novembre scorso dopo l’arresto di 22 agenti della polizia municipale di Vista Hermosa e di tre civili accusati della scomparsa di due agenti federali, i cui cadaveri non sono stati ancora ritrovati.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 1, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/01/fosse-comuni-in-messico-trovato-un-cimitero-narcos/
Famiglia sterminata dai narcos in Messico
E’ stata sterminata un’intera famiglia a Ciudad Juarez, nel nord del Messico. Le otto vittime, tra le quali due bambine di quattro anni, sono state sorprese da dei killer armati che hanno fatto irruzione in un’abitazione. In questa città, che sorge a poca distanza dal valico con gli Stati Uniti El Paso, lungo la direttrice della droga, fino a non molto tempo fa era il centro più violento del Messico, dilaniato dalla violenza dei narcotraffico che dal 2006 si stima abbia fatto almeno 80.000 morti.
Pubblicato da tdy22 in novembre 18, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/18/famiglia-sterminata-dai-narcos-in-messico/
Messico-Usa andata e ritorno: scoperto maxi tunnel alla frontiera
Sorge nei pressi delle città di San Diego e Tijuana il mega tunnel che veniva utilizzato dalle bande dei narcos per trasportare da un Paese all’altro tonnellate di droga. Il passaggio sotterraneo che collega Messico e Stati Uniti è lungo 500 metri, alto un metro e 20 e largo novanta centimetri ed è fornito di tanto di rotaie, impianto d’illuminazione e condotti d’aerazione, è stato scoperto a fine ottobre. Secondo gli espetti, si tratta di una struttura talmente sofisticata che potrebbe essere stata progettata e costruita da professionisti, ingegneri e architetti. Ma il tunnel non sarebbe stato utilizzato solo per il traffico di droga, anche per favorire il passaggio di immigrati clandestini. Per quel che riguarda l’ingresso in Messico, una botola è stata rinvenuta all’interno di un edificio a soli 80 metri dal confine. Qui sono stati rinvenuti 8 tonnellate di marijuana e 150 Kg di cocaina. Stando a quanto sostengono l’Agenzia americana per l’Immigrazione e la dogana, si tratta della prima volta che in questo tipo di tunnel viene scoperta della droga. Le forze dell’ordine, nel frattempo, hanno individuato ed arrestato tre presunti responsabili che ora rischiano di trovarsi a scontare dai 10 anni di reclusione all’ergastolo.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/01/messico-usa-andata-e-ritorno-scoperto-maxi-tunnel-alla-frontiera/
Calciatore brasiliano sequestrato e torturato dai narcos!
Una di quelle storie che non si vorrebbero mai raccontare, ma su cui è importante che l’opinione pubblica rifletta. Il centrocampista del Vasco da Gama, Bernardo Vieira de Souza, stato sequestrato e torturato da un gruppo di narcotrafficanti dentro una ‘favela’ di Rio de Janeiro. Martedì scorso Bernardo è stato aggredito da alcuni membri del ‘Complexo da Marè’. Il motivo sarebbe la sua relazione con Dayana Rodrigues, una delle ‘fidanzate’ del boss della droga locale. Dopo essere stati sorpresi nella baraccopoli ‘Salsa e Merengue’, i due sono stati portati in un’abitazione isolata dove è iniziato il loro incubo: dapprima sono stati spogliati e poi legati con del nastro adesivo, torturati con scosse elettriche e picchiati selvaggiamente. La ragazza è stata anche ferita alle gambe da due colpi di arma da fuoco.
Secondo quanto scrive O Globo, i narcos avrebbero voluto uccidere Bernardo ma poi si sarebbero limitati alle torture in quanto l’assassinio del giocatore del Vasco avrebbe provocato eccessivo clamore e quindi anche l’occupazione della ‘favela’ da parte del battaglione UPP della polizia carioca, noto per la durezza dei suoi metodi.
La violenza è simbolo della povertà che continua ad attanagliare Rio de Janeiro e nonostante i miglioramenti che lentamente sembrano diffondersi si vive ancora in un clima di brutalità e criminalità in cui vige la legge del più forte. Le responsabilità naturalmente sono sulle spalle di una politica che per anni si è disinteressata al traffico di droga e che, spesso, si è collusa con gli stessi criminali. Per i giovani, gli emarginati e i disoccupati resta ancora l’unica fonte di reddito, da difendere con la forza. Una “dittatura ombra”, un secondo potere che riesce a mietere vittime e trova terreno fertile nel crescente malcontento delle classi più deboli.
A farne le spese ora è stato un giocatore, ma ieri o domani è l’uomo qualunque, il capo di un’altra banda, una ragazza o un disperato alla ricerca di qualche soldo per la propria famiglia… E’ la guerra del terrore tra chi ha davanti a se solo la criminalità e chi deve difendersi da essa.
Quando inizieremo a intervenire nel profondo del problema sradicando la povertà e riportando la “scelta” di una vita legale anche tra le classi più povere?
Pubblicato da tdy22 in aprile 26, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/26/calciatore-brasiliano-sequestrato-e-torturato-dai-narcos/
Come in un film! Ucciso boss dei narcos da due falsi medici
Cristoforo Jimenez, 42 anni, era uno dei boss del traffico di stupefacenti in Messico ed e’ stato ucciso nella lussuosa clinica ‘Medica Sur’ dove era ricoverato. Da quanto ricostruito due sicari travestiti da medici hanno sparato diversi colpi a Jimenez e poi sono fuggiti dal retro dove un complice li attendeva in auto.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 19, 2012
https://tuttacronaca.wordpress.com/2012/12/19/come-in-un-film-ucciso-boss-dei-narcos-da-due-falsi-medici/
Poesie e racconti: i colori della fantasia
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