Panico a Nairobi, in Kenya, dove nella mattinata di domenica un treno merci è deragliato schiantandosi sulle case della baraccopoli di Kibera, la più grande della città. Il timore era che decine di persone potessero essere rimaste intrappolate ma gli abitanti della zona hanno spiegato che in molti, al momento dell’incidente, si trovavano in chiesa mentre altri erano tornati nei loro villaggi per il Natale. La conferma è poi giunta dai vigili del fuoco che hanno spiegato che la maggior parte degli abitanti delle baracche investite dal convoglio piangevano fuori dalle strutture distrutte e quelli che erano rimasti intrappolati sono stati tratti in salvo. Proteste sono comunque giunte dai residenti della baraccopoli, che conta circa 250mila abitanti,a causa della lentezza dei soccorsi. Il ministro dei trasporti kenyano Joseph Kamau si è difeso ricordando che il governo ha sempre messo in guardia gli abitanti di Kibera dallo “sconfinare nelle linea ferroviaria”
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L’attacco al Westgate: restano le macerie. E cadaveri intrappolati?
Del Westgate Mall di Nairobi, lo shopping center che un gruppo di terroristi islamici ha assaltato lo scorso sabato mattina, restano le macerie. Il bilancio, ancora provvisorio, delle vittime è stato aggiornato a 72 dopo l’intervento delle forze speciali e l’uccisione dei membri del commando. Ma il Guardian riporta che sarebbero centinaia i cadaveri sepolti sotto quello che resta del mall. “Un obitorio si sta preparando per ricevere 160 cadaveri”, scrive il quotidiano. Una fonte degli 007 kenioti ha affermato: “Nel centro commerciale c’erano 200 lavoratori e 800 persone che facevano shopping. Le mura del supermercato sono crollate, ci sono molti cadaveri”.
Pubblicato da tdy22 in settembre 26, 2013
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L’attacco al Westgate: i terroristi parlano di 137 vittime
Tre giornate di lutto, a partire da oggi, in memoria delle 67 vittime dell’attacco al centro commerciale Westgate Mall di Nairobi. A comunicarlo, ieri, il presidente Uhuru Kenyatta. Altri 11 sospetti assalitori sono stati arrestati. Come riferisce la Bbc online, il presidente inoltre spiegato che secondo notizie di intelligence “una donna britannica e due o tre cittadini americani potrebbero essere coinvolti nell’attacco”. Quanto alla nazionalità degli assalitori, le informazioni sono ancora in corso di verifica. “Non possiamo confermare i dettagli al momento. Gli esperti sono al lavoro per accertare la nazionalità dei terroristi”, ha detto il presidente. The Daily Mail ha inoltre riportato che la polizia kenyota ha arrestato un cittadino di nazionalità britannica presso l’aereoporto della capitale del Kenya. L’uomo, 35 anni, è stato fermato lunedì pomeriggio al controllo dei passaporti mentre si preparava a salire su un volo della Turkish Airlines. Un portavoce del Foreign Office del Regno Unito ha dichiarato di essere a conoscenza dell’arresto, riporta il Daily Mail. Ma se le autorità hanno parlato di 67 vittime, il gruppo estremista islamico al-Shebab ha fornito il bilancio delle vittime tramite il suo account Twitter, spiegando che sono morti 137 ostaggi. Nel messaggio anche un’accusa alle forze kenyane: avrebbero utilizzato “gas chimici” per mettere fine all’assedio e “provocato il crollo dell’edificio, seppellendo le prove e tutti gli ostaggi sotto le macerie”.
Pubblicato da tdy22 in settembre 25, 2013
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Westgate Mall: il presidente dichiara il lutto nazionale
Il presidente del Kenya Uhuru Kenyatta ha confermato oggi che il bilancio delle vittime dell’assalto terroristico al Westgate Mall, centro commerciale di Nairobi, è salito a 67. Ha quindi agginto: “Nel blitz delle forze dell’ordine 5 fondamentalisti sono stati uccisi mentre 11 sono sotto custodia cautelare”. Il presidente ha inoltre dichiarato il lutto nazionale a partire da mercoledì: “Saranno tre giorni di preghiera dopo l’attacco dei terroristi che il Kenya ha sconfitto”.
Pubblicato da tdy22 in settembre 24, 2013
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Paura in Kenya: si minacciano nuovi attacchi
Paura in Kenya dove ancora non ha avuto fine l’orrore dell’attacco al centro commerciale Westgate di Nairobi da parte degli integralisti islamici somali Shabaab. Ora un loro portavoce ha minacciato nuovi blitz nello stato africano. “Noi lanciamo un avvertimento al governo keniano e a tutti coloro che lo sostengono, se vogliono la pace che lascino il nostro territorio”, ha detto in un messaggio web.
Pubblicato da tdy22 in settembre 24, 2013
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Elliot: a soli 4 anni, affronta un terrorista al Westgate
Si nascondeva in una cella frigorifera di un supermarket al Westgate Mall, a Nairobi, il piccolo Elliot Prior, di soli 4 anni. Con lui la madre Amber, la sorellina di 6 anni Amelia e un altro ragazzo. Speravano si sfuggire all’orrore ma uno dei fondamentalisti li ha trovati e ha sparato un colpo contro la donna, che stava tentando la fuga. Il piccolo, coraggioso Elliot, ha affrontato a quel punto chi aveva ferito la madre alla gamba dicendogli: “Sei un uomo cattivo”. Nel frattempo Amber lo supplicava di lasciarli andare. A quel punto il terrorista, come la madre di Elliot ha raccontato al Daily Mail, ha notato l’accento francese e le ha chiesto di convertirsi all’Islam. “Io ho cercato di essere gentile e disponibile e io gli ho risposto che lo avrei fatto”. Così il musulmano ha regalato due barrette di Mars ai due bimbi e li ha lasciati andare, concludendo: “Per favore dimenticatemi, noi non siamo dei mostri”.
Pubblicato da tdy22 in settembre 24, 2013
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Westgate Mall: l’incubo non è finito!
Dura ormai da sabato mattina l’incubo del Westgate, il centro commerciale di Nairobi assalito da parte del gruppo somalo al Shabaab. Il Ministero dell’Interno del Kenya aveva detto che tutti gli ostaggi di Westgate erano stati liberati e che il centro commerciale era stato “ripulito” dalle forze speciali, senza incontrare “resistenza”. Risale a ieri sera la ricognizione delle forze speciali per accertarsi non ci fossero altri ostaggi e l’assedio fosse terminato. Tuttavia, secondo alcune fonti della sicurezza nel centro commerciale ci sarebbero ancora “uno o due” uomini armati, sfuggiti al blitz di lunedì sera. Sono stati invece alcuni testimoni a raccontare di aver udito sporadici colpi d’arma da fuoco e un’esplosione provenienti dall’interno del Mall. I terroristi sarebbero stati localizzati vicino a un casinò in uno dei piani alti del Westgate. Amina Mohamed, ministro degli Esteri, a margine dell’Assemblea generale dell’Onu a New York, ha dichiarato che nel commando c’erano “due o tre americani e una cittadina britannica”, mentre il gruppo degli Shabaab, che ha rivendicato l’attacco, ha postato su Twitter una lista con nome e provenienza di 17 terroristi, molti dei quali residenti in Occidente, in particolare in Usa, Gran Bretagna e Svezia.
Pubblicato da tdy22 in settembre 24, 2013
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E’ finito l’incubo del Westgate? Forze speciali in ricognizione
Secondo il portavoce del governo kenyota Manoah Esipisu il centro commerciale Westgate di Nairobi è stato “ripulito”, dalle forze speciali, senza incontrare “resistenza”. Ovvero, non ci sono più ostaggi dei terroristi islamici.
“Penso che tutti gli ostaggi siano stati liberati, ma non vogliamo correre alcun rischio”,con queste parole Esipisu ha confermato la notizie e poi ha aggiunto “Le nostre forze speciali sono all’interno del palazzo e ne stando controllando ogni parte. Per il momento non incontrano resistenze”. Secondo Episu quindi la fine dell’assedio dovrebbe essere vicina. E’ davvero finito l’incubo?
Il ministro, in una conferenza stampa in diretta tv, ha dichiarato che “due terroristi sono stati uccisi nel blitz in cui quasi tutti gli ostaggi sono stati liberati, forse ne rimane solo qualcuno”. Il ministro ha precisato che i “terroristi hanno appiccato le fiamme all’edificio per tentare una manovra diversiva”. Il governo ha anche fatto sapere di aver “arrestato alcune persone all’aeroporto per interrogarle”. Questi atti avrebbero portato alla colonna di fumo che si è vista fuoriuscire dal centro commerciale. Anche 10 esplosioni sono state udite nell’area, riferiscono le tv locali, precisando che dopo le deflagrazioni è iniziata una sparatoria e le forze di sicurezza hanno tirato numerosi lacrimogeni.
Il bilancio delle vittime è di 69 morti e oltre 175 feriti. Tra le vittime, riferisce il Foreign Office, anche quattro cittadini britannici. Nel bilancio provvisorio delle vittime almeno 13 sono stranieri: tra questi figurano almeno due francesi, tre britannici e una olandese – tra i quali l’architetto Ross Langdon, con doppia nazionalità australiana, e la moglie incinta di otto mesi, Elif Yavuz – un sudafricano, una donna sudcoreana e una cinese, un peruviano e due indiani, oltre al celebre poeta ghanese Kofi Awoonor.
Gli Shabaab hanno attaccato il centro commerciale Westgate di Nairobi perché è un luogo “di incontro dei dirigenti kenioti, e perché ci sono negozi ebrei e americani”: così Abulaziz Abu Muscab portavoce militare degli integralisti islamici in una intervista con al Jazira. “Prima di imputarci le vittime civili, il Kenya dovrebbe interrogarsi sulle ragioni che lo portano a bombardare i somali nei campi profughi”, ha aggiunto, sottolineando che le vittime musulmane “non sono nostra responsabilità: i militari ci hanno sparato, noi abbiamo risposto al fuoco”.
Pubblicato da tdy22 in settembre 23, 2013
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Quando Twitter… nuoce al politico! La gaffe di Cameron
Il Primo Ministro inglese David Cameron ha aperto un account ufficiale nell’ottobre 2012 e in passato aveva messo in guardia sui pericoli di Twitter, dichiarando: “Too many tweets might make a twat” (“Troppi tweet possono fare un idiota”). Ora proprio Twitter è stato teatro di una nuova gaffe, che arriva a pochi giorni di distanza dalla foto pubblicata su Instagram da sua cognata dove lo si vede dormire. Sabato sera, dopo l’attacco terroristico al centro commerciale di Nairobi, Cameron ha utilizzato il social per fare le condoglianze al Presidente Kenyatta, annunciando anche un’imminente dichiarazione del Ministro degli Esteri, William Hague.
Tra le risposte ricevute via Tweet, una diceva: “David Cameron please call off William Hague. Hasn’t Kenya suffered enough today?”, ovvero: “David Cameron per favore richiami William Hague. Il Kenya non ha sofferto abbastanza per oggi?”. Proprio questo messaggio è stato inserito tra i preferiti dell’account di Cameron: operazione che normalmente viene fatta in segno di approvazione per il contenuto. L’impressione era quindi che il Primo Ministro approvasse il sarcasmo e la critica contro Hague. Il Daily Mail ha ipotizato che possa essere stato un giovane membro dello staff di Cameron addetto al suo account a segnare tra i preferiti proprio il Tweet che attaccava il Ministro degli Esteri e che proveniva da un account satirico intitolato a Norman Tebbit, ex ministro del Lavoro del governo Thatcher. Il tweet è stato poco dopo rimosso dai preferiti di Cameron (e poi cancellato anche da Twitter) e un suo portavoce ha dichiarato: “È un account molto offensivo al quale il Primo Ministro non vorrebbe mai essere associato”.
Pubblicato da tdy22 in settembre 23, 2013
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Tra le vittime di Nairobi anche il poeta Kofi Awoonor
Tra le vittime dell’attacco terroristico al Westgate Mall di Nairobi c’è anche il poeta e diplomatico ghanese Kofi Awoonor, 78 anni, uno dei più famosi intellettuali del continente africano. Lo studioso si trovava in Kenya per partecipare allo Storymoja Hay Festival di Nairobi, una manifestazione letteraria molto popolare in programma in questi giorni. Awoonor, nato nel 1935, si è laureato nel 1960 alla University College of Ghana. Il suo primo libro di poesia, Rediscovery, scritto mentre si trovava all’università e pubblicato nel 1964, come la maggior parte della sua opera era basato sulla riscoperta della poesia orale africana. Il poeta conseguì poi il dottorato presso la Stony Brook University di New York nel 1972. Due delle sue opere più famose, This Earth, this Brother, e My Blood, furono scritte negli Stati Uniti. Era il 1975 quando fece ritorno in Gana per dirigere il dipartimento di Inglese presso l’Università di Cape Coast. Arrestato con l’accusa di complicità a un golpe contro la giunta militare, imprigionato senza processo, venne poi rilasciato: Awoonor racconterà l’esperienza in The house by the Sea. Uscito dal carcere, il letterato diventò politicamente attivo iniziando a dedicarsi maggiormente alla saggistica. Dal 1990 al 1994 Awoonor è stato Ambasciatore del Ghana alle Nazioni Unite, dove ha diretto il comitato contro l’Apartheid. Era anche uno stimato e amato professore di letteratura inglese e africana presso l’Università del Ghana. Il poeta Kwame Dawes, suo cugino, ha commentato: “Kofi Awoonor era uno dei maggiori poeti africani e lo era da molti anni. Tutti lo rispettavano e lo ammiravano. È stato un grande colpo e un’immensa perdita”.
Pubblicato da tdy22 in settembre 23, 2013
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La terrorista britannica, “vedova bianca” al servizio degli islamici
Nel commando che ha assaltato il centro commerciale di Westgate, a Nairobi, ci sarebbe anche una donna di origini britanniche, originaria di Aylesbury, nella contea del Buckinghamshire, Samantha Lewthwaite, la “vedova bianca” del terrorismo internazionale. La 29enne è la vedova di Germaine Lindsay, uno dei kamikaze dell’attentato alla metro di Londra del luglio 2005 in cui vennero uccise 52 persone. Madre di tre figli, ricercata per complicità negli episodi di Londra, è sospettata anche di aver partecipato in prima persona all’attentato del giugno 2012 in un locale di Mombasa, in Kenya, che ha provocato tre morti e 25 feriti. Della donna si sono perse le tracce nel marzo 2012 quando fu intercettata mentre attraversava la frontiera dal Kenya alla Somalia. I sospesti si sono concentrati su di lei quando alcuni testimoni hanno affermato che nel commando vi era anche una donna.
Tuttavia gli Shabaab alla Bbc avrebbero negato: “non ci sono americani o britannici” nel commando armato che ha attaccato il centro commerciale. L’uomo, che si dice affiliato agli islamisti Shabaab e che si fa chiamare “Abu Omar”, smentisce anche la presenza della “vedova bianca” nel gruppo, Samantha Lewthwaite: “Si tratta solo di voci infondate”.
Pubblicato da tdy22 in settembre 23, 2013
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SALTATI IN ARIA! Epilogo triste a Nairobi, finisce nel peggiore dei modi
Forse è finita la battaglia tra le forze dell’ordine kenyote e gli islamisti armati, barricati da sabato nel centro commerciale di Westgate, a Nairobi. Secondo fonti locali, infatti, i miliziani si sarebbero fatti esplodere in aria causando una vera e propria carneficina. Sarebbe quindi finita nel modo peggiore e il bilancio delle vittime è di 69 morti (tra cui 4 britannici) e 175 feriti che era stato confermato ieri, ora è destinato a salire a seguito di queste nuove esplosioni.
Questa mattina il centro è stato scosso da tre forti esplosioni, che hanno fatto levare dal complesso una fitta colonna di fumo nerastro. Secondo alcune fonti di sicurezza, le esplosioni sono state provocate dal tentativo delle unità speciali keniote di penetrare nell’edificio passando dal tetto. “Siamo noi che abbiamo causato le esplosioni, stiamo cercando di entrare nel centro commerciale attraverso il tetto”, hanno dichiarato le fonti. La televisione nazionale ha trasmesso immagini dal sito dell’assedio, mostrando soldati in tuta mimetica correre intorno all’edificio per prendere posizione in punti diversi dai precedenti. Anche un blindato per il trasporto truppe è stato visto spostarsi. Giornalisti e operatori erano già stati fatti allontanare in precedenza, soltanto al personale sanitario è stato consentito rimanere vicino al Westgate.
Polizia e soldati kenioti avevano dato il via a un blitz ieri sera, promettendo una “soluzione rapida” e affermando che la maggior parte degli ostaggi sarebbe stata evacuata di lì a poco. Ma così non è stato. E, secondo la Croce Rossa, durante il blitz sarebbero stati trovati altri nove corpi. Più di mille persone sarebbero state soccorse. Secondo una fonte di polizia, una decina di assalitori sarebbe ancora all’interno del centro commerciale. Vi sarebbero ancora ostaggi, ma non si sa quanti e in quali condizioni.
Stamane, dopo una violenta sparatoria udita all’interno del centro commerciale, gli stessi jihadisti hanno avvertito che giustizieranno gli ostaggi che ancora detengono (più di una decina) se le forze di sicurezza del Kenya tenteranno di sopraffarli. Abbiamo autorizzato i mujahedeen all’interno del centro commerciale ad agire contro i prigionieri” se continuerà l’operazione delle forze di sicurezza keniote contro di loro. Lo ha detto, in una dichiarazione pubblicata online, il portavoce del al Shabaab, Mohamud Rage. Sempre online, il gruppo terroristico somalo, denuncia come “un tentativo di intimidazione delle forze israeliane e altri governi cristiani” con la loro presunta partecipazione a sostegno delle forze keniote nel blitz in corso al Mall di Nairobi Westgate.
Pubblicato da tdy22 in settembre 23, 2013
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Orrore a Nairobi: sale a 68 il numero delle vittime dell’attacco al Mall
Stando alla stampa locale a Nairobi, in Kenya, sarebbe in corso l’attacco delle teste di cuoio kenyane, aiutate da esperti Usa, israeliani e britannici, per liberare gli ostaggi all’interno del centro commerciale Westgate. Nel frattempo, una forte esplosione è stata sentita nei pressi dell’edificio. Gli ultimi aggiornamenti vedono salire il bilancio delle vittime: sarebbero almeno 68, come annuncia la Croce Rossa locale che ha rinvenuto altri 9 corpi. Gli autori dell’assalto, che ancora trattengono un numero imprecisato di ostaggi, sono mujaheddin legati ai ribelli somali al Shabaab. Il gruppo Shabaab, che ha legami con al Qaeda, ha rivendicato l’attacco e in passato aveva più volte minacciato attentati sul territorio se Nairobi non avesse ritirato le proprie truppe dal Corno d’Africa. L’ex premier Raila Odiga ha intanto reso noto che il governo sta comunicando con i militante ancora asserragliati all’interno dello shopping center: “Esiste una comunicazione tra loro e i leader politici del paese”, ha detto ai giornalisti. “È un’operazione difficile. Ogni sforzo verrà fatto per trarre in salvo gli ostaggi”. Quando l’attacco è partito, all’interno del Mall si trovavano oltre mille persone, molte famiglie con bambini e fin da ieri si era a conoscenza della morte di vari stranieri, tra i quali due francesi e due canadesi, incluso un diplomatico. Ma tra le vittime ci sono anche almeno due bambini e alcuni componenti della famiglia dello stesso presidente del Paese, Uhuru Kenyatta. La Farnesina ha confermato la morte di un somalo sposato con un’italiana, mentre tutti gli italiani sono in salvo. Il viceministro degli Esteri, Marta Dassù ha riferito che “sono stati 13 i cittadini italiani coinvolti direttamente nell’attacco al centro commerciale di Nairobi, ora tutti in salvo”. Ha quindi precisato: “Naturalmente la nostra Unità di crisi riesce a seguire le persone che si sono registrate e le informazioni vanno prese con beneficio di inventario. In queste ore il lavoro dell’Unità di crisi è stato molto importante in raccordo con l’ambasciata in Kenya. Ci siamo tenuti costantemente in contatto con le persone che erano nel centro commerciale attraverso il telefono e così via. Gli italiani sono salvi ma purtroppo sono morte molte altre persone o locali o di altri paesi come Francia e Canada”.
Pubblicato da tdy22 in settembre 22, 2013
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Nairobi: continua l’orrore
E’ assediato da un gruppo armato da oltre 20 ore il centro commerciale Westgate Mall di Nairobi dall’interno del quale si sono uditi provenire colpi d’arma da fuoco, come hanno riferito testimoni. Imprecisato il numero di ostaggi detenuto mentre, nel frattempo, sul luogo sono arrivati dei rinforzi dell’esercito con caschi e giubotti antiproiettile, alcuni con dei lancia granate. La Croce Rossa ha intanto reso noto il nuovo bilancio provvisorio dell’attacco al centro commerciale: si tratta di 43 morti e 200 feriti.
Gli integralisti somali Shabaab hanno rivendicato su twitter l’attacco: “L’attacco al #WestgateMall – recita il testo – è soltanto una piccolissima frazione di quello che i musulmani somali hanno sofferto per mano degli invasori kenyiani”. “I mujaheddin che oggi sono penetrati a Westgate», il centro commerciale di Nairobi assaltato da un gruppo armato, “hanno ucciso più di cento infedeli kenyani e la battaglia prosegue”, hanno affermato i ribelli. “Solamente gli infedeli sono stati uccisi”, proseguono gli jihadisti, mentre “tutti i musulmani presenti sul posto” sono stati risparmiati e “scortati fuori dal centro dai nostri mujaheddin prima che iniziasse l’attacco”.
Pubblicato da tdy22 in settembre 22, 2013
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Un italiano è stato ucciso nel centro commerciale a Nairobi?
Nonostante la Farnesina abbia detto che i dieci italiani presenti al Westgate Mall di Nairobi, oggi preso d’assalto da uomini armati, fossero tutti in salvo, sembra che tra le vittime ci sia un cittadino italiano. A riferirlo Massimo Albertizzi, inviato del Corriere della Sera in Kenya intervistato da Skytg24. Il giornalista ha spiegato che si tratterebbe di un italiano di origine somala, residente a Torino, che si trovava nell’edificio con la moglie incinta. Sarebbe stato ucciso, ha detto Alberizzi, all’inizio dell’attacco “terroristico”. Sono almeno 22 le vittime dell’assalto al Westgate Mall, dove ora il gruppo di uomini armati, che secondo la sicurezza si tratta di un gruppo terroristico, sarebbe “accerchiato” dalle forze speciali kenyane.
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/21/un-italiano-e-stato-ucciso-nel-centro-commerciale-a-nairobi/
La Farnesina comunica: gli italiani a Nairobi si sono salvati
Erano 10 gli italiani che si trovavano all’interno del Westgate Mall, il centro commerciale di Nairobi preso d’assalto da un gruppo armato. La Farnesina ha comunicato che tutti si sono salvati. Sei di loro sono riusciti a uscire dal piano terra dello shopping center prima che la situazione degenerasse. Gli altri erano rimasti all’interno dell’edificio, ma ora sono al sicuro. Dalle prime informazioni, risultava che fossero solo due i connazionali bloccati nella struttura.
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
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Strage al centro commerciale di Nairobi: anche degli italiani tra gli ostaggi
Secondo quanto riporta la Croce Rossa locale, sarebbero al momento 15 i morti dell’attacco armato al centro commerciale Westgate Mall di Nairobi, in Kenya. Il capo della polizia, Benson Kibue, che viene citato dallo Standard Digital, pensa che potrebbe trattarsi di un attacco terroristico. Ci sarebbero circa 10 persone armate coinvolte. Al momento, si procede all’operazione di evacuazione dello shopping center e al recupero delle persone all’interno dell’edificio. Gli uomini armati che hanno assaltato lo shopping center di Nairobi “parlavano una lingua straniera, forse arabo o somalo” e hanno “giustiziato” numerosi clienti.
Un giornalista spagnolo che si trova sul posto, ha detto all’ANSA che “L’attacco al centro commerciale Westgate di Nairobi è ancora in corso e all’interno ci sono anche italiani, ma non posso confermare al momento quanti sono”. Aggiungendo: “Le vittime sono decine, e gli assalitori parlano una lingua simile all’arabo o al somalo”. Uhuru Kenyatta, presidente del Kenya, riporta il giornale kenyota Daily Nation, è costantemente informato della situazione al centro commercialei, dove continua lo scontro con la polizia. Intanto, la Croce rossa del Paese scrive su Twitter che “decine di feriti” sono state soccorse e che vengono trasportate in diversi ospedali.
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
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Terroristi assaltano centro commerciale in Kenya
E’ stato attaccato da un gruppo di uomini armati un affollato centro commerciale di Nairobi. Stando a quanto riferito dalla polizia e da alcuni testimoni, durante l’incursione oltra ad aver aperto il fuoco, gli assalitori avrebbero usato anche degli esplosivi. Non ci sono, al momento, conferme ufficiali su eventuali vittime, ma un fotografo della Reuters sul posto ha riferito di aver visto cinque cadaveri. Il Westgate Mall, centro commerciale frequentato da ricchi kenyani e turisti stranieri, è stato circondato dalla polizia e, secondo le prime informazioni, i terroristi sarebbero ancora asseragliati all’interno. Circa 20 minuti dopo l’inizio dello scontro a fuoco, anche all’esterno sono stati esplosi degli spari mentre circa 50 persone sono riuscite a fuggire dall’edificio. Rob Vandijk, dipendente dell’ambasciata olandese, ha raccontato che stava pranzando in un ristorante dentro la struttura, quando gli assalitori hanno lanciato bombe a mano all’interno. Ha detto di aver poi sentito iniziare la sparatoria, che la gente urlava e si buttava a terra.
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
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“Ecco quanto ci pagano per uccidere”, così i bambini di Napoli costretti all’illegalità
C’è chi alla loro età va a trascorrere il pomeriggio su un campo di calcio, loro invece imbracciano il calcio di un fucile. Loro sono i bambini di Napoli quelli che si possono incontrare girando nel quartiere Gianturco, alla periferia est. Un luogo spettrale che potrebbe sembrare Korogocho o Dandora a Nairobi o una bidonville di Rio de Janeiro. Qui i ragazzini girano in bici tra i rifiuti, tra i rottami, tra le macerie della vita di qualcun altro che getta addosso al futuro gli escrementi di un passato di violenza e sopraffazione. Qui i ragazzini vengono avviati alla “professione”: i maschi diventeranno killer e le femmine prostitute. Si inizia con piccole operazioni per qualche uomo affiliato ai clan, si porta un fucile da un posto all’altro della città e intanto si imparano le scorciatoie tra i vicoli o i luoghi dove nascondersi. Un vero e proprio addestramento. Questo è il quadro desolante che emerge da molte indagini della Dda, di carabinieri, polizia e guardia di Finanza. E’ quello documentato anche da un video de Il Corriere della Sera.
Esiste un vero e proprio “prezzario” e a rivelarlo è una ragazza di 17 anni che vive a Milano, ma nata a Secondigliano. I suoi amici e i suoi fratelli erano usati proprio per effettuare le consegne:
Per la droga: “I guadagni dipendono dall’andamento delle piazze di spaccio. Il budget settimanale può andare dai 1500 euro, 2mila e a volte anche 3mila per uno spacciatore, mentre un palo guadagna circa 150 euro al giorno. Chi detiene le armi guadagna di più perché è richiesta responsabilità, chi fa il cassiere 5/600 euro alla settimana ma comunque dipende da quanta droga si vende”.
Per uccidere: “Beh.. quello dipende dalla persona che stai andando ad uccidere. E’ chiaro che il prezzo è diverso se devi uccidere un ragazzo di una piazza di spaccio o un boss avversario”.
Ma un ragazzino dove trova il coraggio per uccidere? Spesso nella droga: “Una persona con un minimo di cervello, non dico di intelligenza, non ha la forza di togliere la vita ad uno che nemmeno conosce, di cui non sa niente e che gli hanno fatto vedere solo in fotografia. Sono quelli che non hanno niente da perdere ma non hanno capito niente. Quelli più grandi fanno rischiare la vita e la galera ai più piccoli”.
E dove sta lo Stato? Chi può intervenire se si continuano a tagliare i budget alle forze dell’ordine in nome della spending review e non si levano invece i contributi pubblici ai partiti? Chi restituirà l’infanzia violata e violentata a quei bambini di Napoli costretti all’illegalità?
Pubblicato da tdy22 in settembre 5, 2013
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Tremendo incendio all’aeroporto di Nairobi, scalo chiuso
Un tremendo incendio si è propagato all’aeroporto di Nairobi, la capitale del Kenya, e le autorità sono state costrette a chiudere lo scalo di “Jomo Kenyatta International”. La notizia è stata diffusa dal ministero dell’Interno kenyota:
“Stiamo facendo tutto il possibile per limitare i danni”, ha dichiarato Mutea Iringo.
L’hub è uno dei più importanti di tutta l’Africa orientale. Al momento non si registrerebbero vittime anche se le informazioni arrivate sono ancora scarse.
L’incendio – ha riferito il responsabile del ministero – ha “completamente distrutto” la hall degli arrivi e l’area immigrazione. Ancora ignota la causa scatenante.
Pubblicato da tdy22 in agosto 7, 2013
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Esplode Nairobi! Feriti, alcuni gravi, davanti alla moschea Al Amin a Eastleigh.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 19, 2012
https://tuttacronaca.wordpress.com/2012/12/19/esplode-nairobi-feriti-alcuni-gravi-davanti-alla-moschea-al-amin-a-eastleigh/
Esplosione a Nairobi (Kenya): 3 feriti
Pubblicato da tdy22 in novembre 6, 2012
https://tuttacronaca.wordpress.com/2012/11/06/esplosione-a-nairobi-kenya-3-feriti/
Poesie e racconti: i colori della fantasia
Two sides of God (dog)
Mexico and beyond
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NON SONO ACIDA, SONO DIVERSAMENTE IRONICA. E SPARGO INSINCERE LACRIME SU TUTTO QUELLO CHE NON TORNA PIU'
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