Fatto a pezzi e mangiato, all’orrore non c’è mai fine

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Atti di cannibalismo fanno precipitare il clima nella complicata situazione nella Repubblica Centroafricana e in particolare nella capitale di Bangui dove negli ultimi giorni vi sono stati atti di una violenza inaudita oltre ai saccheggi e ai linciaggi compiuti nel nord della capitale. Sono alcuni testimoni interpellati dall’Associated Press  ha raccontare l’orrore di qaunto sta accadendo e di come ci sia poco rilievo di questi eventi agghiaccianti sui media occidentali e in particolare su quelli italiani:

 Jean-Sylvestre Tchya, 35, ha descritto una scena impressionante ad esempio una scena davvero allucinante che si è svolta sotto i suoi occhi: «Un musulmano che si trovava a bordo di un taxi bus è sceso a Petevo per lasciar passare un altro passeggero. Prima di risalire è stato aggredito da un gruppo di persone che lo hanno linciato e fatto a pezzi con il machete. Uno del gruppo si è preso un braccio ed è andato a comprare del pane e si è messo a mordere la carne, accompagnandola con il pane. La scena ha fatto vomitare più persone, alcune delle quali hanno urlato per l’orrore». Un altro testimone, Alain Gbabobou, ha aggiunto: «un altro individuo, anziano, si è procurato la testa che ha incartato meticolosamente leccandosi già i baffi pregustando il pranzetto che lo attendeva».

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Comprano una casa, la restaurano e… scoprono una stanza-moschea!

stanza-blu-tuttacronacaAvevano comprato una casa in un vecchio edificio nel centro storico di Palermo, città che nel tra il ‘700 e l’800 ospitò commercianti tunisini e si altri paesi nordafricani, per poi ristrutturarla. Durante i lavori, la sorpresa insospettabile. Mentre gli operai scrostano strati di vernici, calce e ducotone, viene alla luce la storia della stanza: è una moschea blu con preziosi disegni, versetti e iscrizioni arabe. E’ accaduto a una giovane coppia che ha acquistato un appartamento in via Porta di Castro, vicino Palazzo dei Normanni. La coppia, i giornalisti Giuseppe Cadili e la moglie Valeria Giarrusso, ha bloccato immediatamente i lavori. Le foto della stanza sono giunte tra le mani, tra gli altri, anche di Vittorio Sgarbi, che vi ha colto “il simbolo perfetto dell’eterna presenza araba in Sicilia, così come della vocazione interculturale che di quella presenza è frutto”. Quando la notizia è rimbalzata negli ambienti dei musulmani Fareed Al Khotani, presidente della Lega islamica in Italia, trovandosi a Palermo per uno scambio culturale e commerciale fra Sicilia e mondo arabo, ha voluto visitare l’edificio ed ha assicurato il suo interesse: “Qualche lettera riesco a interpretarla, ma è uno stile antico. Debbo studiare il caso. Confrontando disegni e iscrizioni con le scritture custodite alla Mecca dove abbiamo grafie e caratteri succedutesi nei secoli”. I proprietari dell’appartamento sono cattolici praticanti che hanno deciso di rispettare un simile tesoro musulmano, dell’ampiezza di 3 metri e mezzo per lato e con un balcone aperto in direzione della Mecca. Ha spiegato la Giarrusso: “Per noi sarà una stanza di meditazione dove rispetteremo la cultura islamica. Come dico agli amici che vengono a trovarci, né vino, né birra. Mai alcolici qui. Si beve in salotto. Non in moschea”. E il marito: “Un riguardo alla religione musulmana”.

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L’uomo che cambia il berretto con un velo e diventa una donna musulmana

L'uomo che cambia il berretto con un velo e diventa una donna musulmana-tuttacronaca

Da ex soldato del Territorial Army a prima donna musulmana transgender della Gran Bretagna. Lucy Vallender al secolo Laurens, solo ora ammette di sentirsi “fedele a se stessa”, dopo aver cambiato sesso 3 anni fa. La 28enne ora sposata a un altro uomo musulmano che ha incontrato su un sito di danting on line e quando si sono sposati suo marito non era a conoscenza che una voltà Lucy fosse stato un uomo. Lei ora, come tutte le donne musulmane, fuori casa indossa un velo integrale.

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Già a 14 anni Laurens sapeva che voleva diventare donna, ma ha fatto di tutto per cercare di essere un uomo. Ha cercato ogni aspetto “macho” nella sua vita: da arruolarsi ad avere delle fidanzate “ma non ha funzionato, cercavo di essere qualcuno che non ero”, ha affermato Lucy che poi ha aggiunto “Mi sentivo diverso dagli altri, attratto dagli uomini, ma ho represso i miei sentimenti e ho cercato di vivere come la maggior parte delle persone della mia età.  Unirmi ai Territorial Army è stato il mio ultimo tentativo di provare ad adattarmi a quel tipo di vita, ma non ho potuto più gestire la situazione e ho lasciato dopo circa un anno. Mi sentivo come se fossi in un corpo sbagliato e per continuare a vivere come un maschio, stavo vivendo una bugia”.

 

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