Da lite nasce lite? “Caso” Muccino Bros: ora si azzuffano anche gli estranei

muccino-lotta-tuttacronacaDopo che Gabriele Muccino si è ritirato dalla stessa ‘arena’ che aveva creato e nella quale il fratello Silvio ha fatto solo una rapida incursione per rispondere e difendere la sua posizione, il dibattito si è innescato tra il giornalista Gabriele Parpiglia e l’agente dei Vip Lucio Presta. Il primo ha dichiarato infatti: “Bravi tutti i giornalisti che ora riprendono la vicenda Muccino vs Muccino. Chissà perché io l’ho rivelato mesi fa su http://parpiglia.com .” Presta ha quindi ribattuto: “@GParpiglia forse era il caso di tacere, dietro una notizia ci sono le vite delle persone. Non dimenticartelo”. Certo, se la vita propria e altrui – come ha fatto Gabriele M. – viene raccontata sui social, sotto gli occhi di tutti, forse poi è un po’ difficile difendere la propria privacy.  Comunque la replica del giornalista è arrivata a tempo di record: “@PrestaLucio Io mi sono chiesto che fine avesse fatto Silvio, da fan. Poi da giornalista sono andato a fondo. Il buco c’era a prescindere da me”. Noi di Tuttacronaca avevamo parlato ancora, tempo fa dei progetti di Silvio, ma forse per Parpiglia  che a comando si mette la veste del Fan, sembra sia stato più interessante scavare nella vita personale di Silvio. Che poi  perché dire fan riducendoli ad a gente di gossip, quando, spesso, proprio i fan sono quelli che più  si appassionano  alla professione dei divi?e? Basta gossip, meglio il cinema!

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Il botta-risposta tra i Muccino Bros. giunto al capolinea?

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Chi ha sfoderato per primo il coltello ha deciso di riporre le armi? Così sembrerebbe visto che Gabriele Muccino, la cui pagina Twitter ha goduto di fama in questi ultimi giorni per i suoi feroci attacchi alla sceneggiatrice Carla Vangelista che hanno coinvolto il fratello minore del regista ex “L’ultimo bacio” nonchè reduce dal flop (ma non chiamatelo così, visto che lui stesso ha dichiarato che ”Si può parlare di flop quando un film che è costato 120 milioni di dollari ne incassa poi solo 20, ma non è il caso nostro” aggiungendo che “’Quello che so sull’amore’ ha avuto dei costi molto più bassi, 20 milioni di dollari”. Certo, se consideriamo il sito Movieplayer i costi si aggirerebbero attorno ai 35 mln e difficilmente si potrebbe parlare di gran successo visti gli incassi…) “Quello che so sull’amore” ha cinguettato oggi: “Ragazzi mi cancello da twitter” spiegando che “Quest’arena non è il mio posto! Non serve a nulla è superficiale e sto meglio senza. Buon proseguimento”. C’è forse un problema di fondo in Italia? C’è chi cerca pubblicità  anche strumentalizzando i sentimenti? C’è forse chi preferisce l’arena virtuale sperando che arrivino gli spettatori, pronti ad applaudire, quando il gladiatore di turno ucciderà la vittima designata?  Peccato che in rete il combattimento non finisce sempre come ci si sarebbe aspettato…  Ma quel che può rassicurare Muccino Sr è l’attenzione che hanno rivolto nei suoi confronti. C’è anche chi ‘preoccupato’ ha lanciato un ironico appello che recita: “Un minuto di silenzio per @GabrieleMuccino. Anche lui ha preso la #mentanite”.

Perché dunque lasciare Twitter ora che c’era tanta attenzione sui social? Perché  Ma cosa ha portato a questo dietrofront proprio in chi fino a qualche giorno fa si era messo in luce grazie ai social, che ovviamente, trattandosi di un regista, raccolgono innumerevoli seguaci e le cui dichiarazioni, è certo, non cadranno nel nulla? Gabriele ha iniziato lamentando il silenzio del fratello con cui non parla da anni dopo un periodo idilliaco trascorso assieme sui set. Poi è passato all’attacco della collaboratice del fratello, la Vangelista, “rea”, secondo Gabriele, di averlo plagiato e, imperdonabile, di essersi spinta a denunciarlo per diffamazione. A questo punto, dopo qualche giorno di silenzio, la risposta di Muccino Jr: “Gabriele conosce benissimo i motivi del mio allontanamento, e sa che riguardano gravi episodi vissuti nella mia infanzia all’interno del nucleo familiare. Episodi di cui non parlo per decoro e per non nuocere alla mia famiglia” che ne ha approfittato anche per rinfrescare la memoria al fratello maggiore: “Pochi anni fu proprio lui (Gabriele) a tagliare i ponti con la mia famiglia, per costruirsi una vita serena con la moglie di allora. Fu proprio lui a dirmi che sarei dovuto ‘scappare da quella famiglia’. Ora sembra aver dimenticato. O forse preferisce non ricordare, perché quando il suo matrimonio naufragò, rinnegò tutto e mi comunicò che era stato ‘plagiato’ dalla ex moglie”. Ovviamente il “protettivo fratello maggiore” che tanto amore ha sbandierato verso il più giovane ha ribattuto con un laconico: “Non replicherò alle infamità deliranti nei confronti dei nostri anziani genitori rilasciate ad agenzia stampa da parte di mio fratello. Pena”. Ora forse siamo giunti alla fine con un ultimo saluto di Gabriele, a cui restano gli amici che si schierano con lui come Veronesi che gli ha dimostrato la sua solidarietà: “io ti capisco e sono con te. E’ una brutta storia questa e tu stai difendendo i tuoi sentimenti. Spero che Silvio si ravveda”. Forse il ravvedimento c’è stato… da parte di Gabriele?

Silvio, torna al passato e risponde a Gabriele: “gravi episodi di famiglia”

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Silvio Muccino rompe il silenzio e risponde al fratello che qualche giorno fa su Facebook aveva scritto una lettera aperta dai contenuti “sprezzanti” nei confronti di Carla Vangelista, la sceneggiatrice con cui Silvio collabora da diversi anni.

«Dopo 5 anni di assoluto silenzio – dice l’attore, scrittore e regista – stanco e disgustato dalle sempre più gravi dichiarazioni pubbliche di mio fratello che riguardano la mia vita, sono costretto a parlare del mio privato sperando che questo metta fine al suo delirante soliloquio che da anni intasa siti internet e giornali».

E poi aggiunge:

«A spingermi sono le parole, basse e infamanti, secondo le quali sarei stato “plagiato” e “sequestrato”: io, un uomo di 31 anni, e da chi? da Carla Vangelista, un’amica, una scrittrice più che stimata, che collabora con me da anni, ingiustamente offesa dalle deliranti accuse di Gabriele. Non riesco a leggere niente di costruttivo nel cuore di quelle dichiarazioni. Non vedo l’artista, che mai mi sarei aspettato  di veder cadere così in basso al punto da trascinarmi per anni nel fango del pettegolezzo più bieco e non vedo neppure il fratello, perché Gabriele conosce benissimo i motivi del mio allontanamento e sa che riguardano gravi episodi vissuti nella mia infanzia all’interno del nucleo familiare. Episodi di cui non parlo per decoro e per non nuocere alla mia famiglia. Gabriele sa. E se la memoria lo tradisce può sempre rileggere tutte le mail che gli ho inviato»

E precisa:

«Pochi anni fa fu proprio lui a tagliare i ponti con la mia famiglia, per costruirsi una vita serena con la moglie di allora. Fu proprio lui a dirmi che sarei dovuto ”scappare da quella famiglia”. Ora sembra aver dimenticato. O forse preferisce non ricordare, perché quando il suo matrimonio naufragò, rinnegò tutto quello che aveva detto fino a quel momento a me e ai  nostri genitori e mi comunicò che era stato ”plagiato” dalla ex moglie. Mi dispiace che un uomo come Gabriele abbia una così bassa stima di sé, ma questo non lo autorizza a proiettare su di me le sue paure. Questa del plagio è una vecchia storia a casa Muccino e ora si sta ripetendo. Per il semplice motivo che è il modo più facile e veloce di spazzare sotto il tappeto le vere cause di scelte tanto radicali e dolorose come quelle che portano un figlio ad allontanarsi».

E conclude:

«Anni fa questo scempio si compiva ai danni di un’altra donna, l’ex moglie di Gabriele. Io allora, in nome della mia famiglia, non la difesi abbastanza. Non me lo sono mai perdonato. Oggi le chiedo scusa. Oggi che il logoro e deresponsabilizzante copione familiare del “plagio” è messo in scena ai danni di Carla Vangelista, rivivo tutte le dinamiche di perversi meccanismi familiari. Nelle parole volgari di Gabriele intravedo il tumulto di un uomo insensato e rabbioso, che si riversa nell’etere mediatico senza sapere che con questo atteggiamento sta facendo a pezzi il suo stesso nome. Le dichiarazioni di Gabriele segnano uno spartiacque nella mia esistenza e mi dimostrano che allontanarmi da tanta violenza era l’unica scelta possibile per costruirmi una vita equilibrata, serena e consapevole. Non sono più disposto a sopportare questo ridicolo teatrino fatto di sentimenti esibiti e di uno sbandierato amore fraterno nel quale non scorgo alcuna traccia di rispetto per me e le mie scelte, che siccome non condivise, si dichiarano frutto di plagio. Sarò pronto ad ostacolare ogni iniziativa di Gabriele che possa nuocere a me ed alle persone che mi sono vicine e forse, così facendo, lo aiuterò anche a salvarsi dallo spirito autodistruttivo che sembra ormai possederlo»

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