Protesta contro le barriere anti-rumore: ristoratore si dà fuoco

ristoratore-protesta-tuttacronacaErano da poco passate le 22 di lunedì 24 febbraio quando un ristoratore, che aveva investito tutti i suoi soldi in un bar tavola calda, da anni in difficoltà a causa dei lavori per la realizzazione del tunnel urbano in viale Lombardia a Monza, si è dato fuoco in strada. L’uomo, proprietario del bar Raffaello, protestava da alcune settimane con altri commercianti già da alcune settimane. Motivo: evitare il posizionamento di barriere anti rumore che non solo offuscherebbero le facciate delle attività, ma anche, dicono i proprietari, impedirebbero sosta e accesso di mezzi nei passaggi carrai. C.D.G. ha scelto come forma di protesta il fuoco: ha intriso una coperta di benzina e ha minacciato di darsi alle fiamme. Sul posto sono arrivati gli agenti di una volante della Polizia Stradale di Seregno mentre l’uomo saliva sulla coperta alla quale aveva dato fuoco. Il comandante della Polizia Stradale di Seregno è rimasto ustionato insieme ad un agente. I tre uomini sono stati soccorsi da vigili del fuoco e operatori del 118. Le loro condizioni non destano attualmente preoccupazione, anche se il commerciante ed uno dei poliziotti hanno riportato ustioni estese su tutto il corpo.

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Lega al letto la fidanzata ed esce a prendere la cena

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E’ stato arrestato il 34enne con piccoli precedenti penali legato al consumo di droga che al termine di una lite con la fidanzata di 21 anni, ha legato la ragazza al letto e l’ha imbavagliata con il nastro adesivo e poi è uscito per andare a ritirare la cena al take away. La giovane sin dalla mattina voleva lasciare l’abitazione dell’uomo, tanto che aveva ingerito candeggina per costringere il 34enne a portarla in ospedale, ma l’uomo l’aveva costretta a vomitare e l’aveva chiusa in casa fino a sera. Ora la 21enne è stata ricoverata in ospedale dove è tenuta in osservazione, l’uomo è stato arrestato, Bernareggio, in provincia di Monza e Brianza.

Sparatoria in Brianza: il carabiniere è fuori pericolo

carabinieri-tuttacronacaEra rimasto ferito in un conflitto a fuoco durante una tentata rapina all’ufficio postale in via Molino a Cogliate (Monza e Brianza), l’appuntato scelto Domenico Peta. Il 36, in servizio alla Tenenza di Cesano Maderno (Monza), era stato raggiunto da un colpo di pistola che gli ha trapassato la coscia sinistra. L’uomo, sposato e padre di un bimbo di 3 anni, è fuori pericolo di vita. Nel corso della stessa sparatoria era rimasto ferito anche un rapinatore che invece è stato sottoposto a un delicato intervento all’addome: le sue condizioni sono gravi.

Sparatoria durante una rapina: feriti un carabiniere e un malvivente

carabiniere-sparatoria-tuttacronacaConflitto a fuoco in via Molino a Cogliate (Monza e Brianza) durante una rapina a un ufficio postale avvenuta attorno alle 13.30. Durante la sparatoria sono rimasti feriti un carabiniere all’inguine, non grave, e uno dei malviventi che sembrerebbe essere in peggiori condizioni, il complice è riuscito a fuggire. All’arrivo dei militari, allertati per la rapina, i delinquenti hanno iniziato a sparare. Entrambi i feriti sono stati soccorsi sul posto il personale del 118 con ambulanza e automedica.

Caserma fantasma… costata 5 milioni di euro e inutilizzata

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Lo scandalo è scoppiato a Monza dove una caserma provinciale dei Vigili del Fuoco di Monza di via Cavallotti, costata 5 milioni di euro per due anni di lavori ora rischia di non essere utilizzata. L’ennesimo spreco di danaro pubblico è stato reso noto da Riccardo Rosa sul Corriere della Sera:

L’Unione sindacale di base dei pompieri, che l’ha già ribattezzato «cattedrale nel deserto», ha lanciato l’allarme. «L’edificio è pronto – spiega Fabio Magliocco, della segreteria provinciale Unione sindacale di base -. Fra settembre e ottobre hanno consegnato le chiavi ed Enel ha fatto gli allacciamenti, ma arrivati a questo punto non sappiamo più che farcene». Il nuovo comando provinciale, infatti, oltre a non avere più ragione di esistere dal momento che la Provincia di Monza dovrebbe sparire nel giro di qualche mese, è stato concepito come struttura amministrativa, quindi dotata di uffici e sale convegni, mentre il distaccamento monzese dei pompieri è esclusivamente operativo.

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Alta quattro piani, moderna e dotata di tutti i comfort compreso cellule fotovoltaiche e telecamere, la palazzina non può nemmeno essere riciclata. A meno che, aggiunge Magliocco, «a Milano non decidano di trasferire qua alcuni uffici amministrativi». Dal capoluogo, tuttavia, aggiunge Sergio Lamperti, portavoce Usb, «non ci hanno ancora comunicato niente». «In più di una circostanza abbiamo chiesto informazioni anche al ministero degli Interni – dice -, ma non abbiamo mai ricevuto risposte». E in questa fase di stallo, ovviamente, si stanno accavallando le voci più disparate su eventuali suoi riutilizzi: caserma della guardia di finanza, sede alternativa della Prefettura e persino punto vendita di Mc Donald.

Padre in manette: picchiava il figlio di 3 mesi anche durante il ricovero

maltrattamenti-neonati-tuttacronacaLo scorso 7 ottobre un piccolo di soli tre mesi era stato portato in ospedale per una visita di routine. Nell’occasione i medici, che avevano notato delle lesioni sospette, avevano inoltrato una segnalazione alla Procura dei Minori che a sua volta ne aveva fatta scattare una alla Procura ordinaria. Ad essere tenuto sotto controllo, il padre del piccolo, un 35enne, che l’11 ottobre è stato arrestato dalla polizia di Monza mentre percuoteva il figlio ricoverato in ospedale per lesioni. Il piccolo ha riportato, oltre ad alcune lesioni sul corpo, una ferita alla testa. Il gip ha già convalidato l’arresto.

Trova 105mila euro e li riconsegna!

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Un 49enne brianzolo ha trovato 105mila euro chiusi in una valigetta in via San Gerardo, a Monza e li ha riconsegnati al proprietario, un tedesco di 72 anni che avrebbe dovuto utilizzare quella somma per un evento in programma all’Autodromo. I soldi facevano parte di un furto avvenuto nei giorni scorsi che poi erano stati abbandonati. Il brianzolo infatti l’aveva trovati passeggiando: la valigetta giaceva tra due auto parcheggiate. Una delle due vetture aveva il finestrino rotto, probabilmente la valigetta è scappata di mano al ladro mentre sfuggiva.  La riconsegna è avvenuta all’interno del commissariato.

Foto shock della rapina a Monza: arrestati 5 ladri

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Sono cinque le persone arrestate a seguito della rapina avvenuta nel supermercato “Il Gigante” di Usmate Velate, Monza.  Gli arrestati sono tre stranieri e due italiani, di età compresa tra i 22 e i 35 anni. Nel gruppo c’è anche uno degli addetti alla sicurezza dell’esercizio commerciale che ha fornito le informazioni ai complici, permettendo il furto di 40mila euro in contanti. La rapina, avvenuta i primi di agosto, aveva suscitato l’interesse della rete e foto shock avevano fatto il giro del web.

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GP di Monza: qualificazione con polemica in casa Ferrari

alonso-ferrari-ragazzisietescemi-tuttacronacaGiornata di qualifiche per il Gp di Monza e arriva la polemica in casa Ferrari con Alonso che se la prende in diretta con la squadra a causa di una scelta sbagliata di strategia. Via radio, il pilota ha detto al team: “Mamma mia ragazzi, siete scemi”. La Ferrari cambia la versione e rilegge con “geni” la registrazione con l’audio disturbato. Il motivo del nervosismo di Alonso va ricercato nel fatto che Massa lo precedeva per creare un effetto scia aiutandolo a fare un buon tempo, ma era troppo lontano. C’è però anche un’altra interpretazione, che è ancora da chiarire. Questa vorrebbe che Massa, che montava gomme usate, non sarebbe stato per questo motivo sufficientemente veloce per aiutare davvero lo spagnolo spagnolo. L’ingegner Stella, in seguito, ha detto ad Alonso: “Cerca di stare vicino a Massa” ricevendo in risposta: “E’ troppo lontano”.

L’Italia fallisce:+6% di aziende presentano la procedura fallimentare

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La ripresa sarà anche alle porte, ma c’è chi ha già chiuso i battenti. Nel primo semestre del 2013 si sono registrate circa 6.500 nuove procedure fallimentari, in aumento rispetto allo scorso anno di quasi il 6%. Sono questi i dati allarmanti diffusi dall’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza sui fallimenti delle aziende. Con la crisi economica sono a rischio anche le imprese “storiche”. Tra il 2008 e il 2012 sono circa 9mila quelle che, nonostante oltre 50 anni di attività, hanno chiuso i battenti.

Subito dietro dopo la Lombardia, Lazio e Toscana fanno rilevare il dato più alto per nuovi fallimenti in rapporto al numero di imprese attive (in entrambe le regioni 1,5 imprese su 1000 hanno iniziato la procedura di fallimento nei primi sei mesi del 2013). Tra le regioni italiane, la percentuale delle imprese storiche che hanno cessato l’attività tra il 2008 e il 2012 sale in Calabria e supera la metà delle imprese storiche (53%, circa 250 imprese), così come in Puglia (47,6%, circa 300 imprese).“

Non va meglio in Francia dove sono oltre 60 mila aziende francesi ad aver dichiarato fallimento nell’arco di un anno. Nel giugno 2013, il maggior numero di aziende che hanno fallito sono piccole imprese, e il loro numero è aumentato del 4%. Le principali aziende fallite, registrate dalla Banca Centrale Francese si occupano del settore immobiliare, di quello della ristorazione, e dell’edilizia.

Riti satanici a Monza, madre e padre coinvolgono la figlia 13enne

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Quelle tranquille famiglie italiane… I carabinieri sono arrivati dopo l’allarme dato dai vicini che durante la notte non erano riusciti a chiudere occhio. I residenti di Via Papini sentivano strane urla e invocazioni (tra cui “siamo i figli di Odino”) provenire dalle mura della casa di due coniugi con figlia 13enne. Lui M.I, classe 1961 di Vaprio D’Adda e lei G.P.S., 43enne di Sesto San Giovanni avevano costretto la figlia a prendere parte ai riti satanici. Marito e moglie in stato confusionale, probabilmente drogati, si sono scagliati contro la polizia. Anche la figlia sembrava piuttosto scossa e sotto l’effetto di sostanze allucinogene. Girando per l’abitazione le forze dell’ordine hanno trovato una grande quantità di solventi sparsi, probabilmente la famiglia si era drogata “sniffando” solventi. La coppia è stata arrestata e la ragazzina mandata in comunità d’accoglienza.

L’Italia appesa al filo dell’Expo?

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Giorgio Napolitano lancia l’esca e il premier Letta abbocca e restituisce l’amo? Sicuramente il duetto a Monza del Presidente della Repubblica e del Capo del Consiglio faranno parlare a lungo nei prossimi giorni.

L’expo 2015 a Milano è  “un’occasione straordinaria per un nuovo sviluppo dell’Italia per il superamento della crisi che stiamo vivendo” che sta “mettendo a dura prova l’economia e la società” così Napolitano che poi ha aggiunto: “Siamo un Paese che ha fiducia in se stesso, che deve averne anche più di quanta ne dimostri, percorso com’è ancora da nervosismi destabilizzanti e da tendenze al pessimismo”

Attraverso “l’impegno” per realizzare l’Expo a Milano bisogna riuscire ad uscire “dalle diatribe domestiche” dimostrando che l’Italia non intende “ripiegarsi su se stessa”. Secondo il Presidente della Repubblica sfide come questa dimostrano come, “nonostante le tensioni e i fattori di instabilità” che ci sono, le forze politiche sanno dimostrare “una feconda coesione sociale e istituzionale” sulle “esigenze vitali” del Paese. Queste sono state le parole di Giorgio Napolitano che poi sono state riprese da Enrico Letta che ha affermato:
“Expo 2015 sarà fondamentale, leghiamo ad Expo l’obiettivo della ripresa economica del nostro Paese” e questo “vuol dire impegnarsi tutti. L’Expo sarà di tutti o non sarà. Per questo garantisco l’impegno totale del governo”, ha aggiunto. “L’Italia deve uscire dalla cappa di sottovalutazione e autolesionismo e l’Expo sarà l’occasione per uscirne perché è una cappa che stona con la nostra storia e le nostre capacità”.
Come si può legare la ripresa di un paese ad un evento? Per quanto l’Expo rappresenti un’opportunità sicuramente il suo indotto sarà molto importante per la Lombardia e per il nord Italia, ma sicuramente non si può pensare che sia la bacchetta magica con la quale riattivare l’intera economia italiana. Davvero il futuro italiano è legato all’Expo?
Qualche giorno fa però  Beppe Grillo aveva condannato l’Expo scrivendo su Twitter che “Una delle ‘emergenze’ finanziate con l’aumento dei bolli, è l’Expo 2015 di Milano” e aveva aggiunto “sono entrati in vigore i rincari del 10%” di quelle che definisce “marche da Expo”.

Sull’Expo si sono pronunciati anche i parenti del giovane che oggi si è tolto la vita. Un 26enne muratore disoccupato che ha deciso di farla finita. Sicuramente le parole dei parenti sono frutto della rabbia e della disperazione del momento, ma in un momento così delicato per la popolazione italiana bisogna prestare ascolto proprio alle voci che si sollevano da chi quotidianamente vive sulla propria pelle il dramma della disoccupazione.

“È una vergogna, questo ragazzo aveva sempre lavorato, era abituato ad avere responsabilità e a mantenersi – dice con rabbia Giuseppe Neletti, lo zio, – adesso si lamentava con la sorella che non aveva più nemmeno i soldi per comparsi le sigarette. Questo Stato è incapace”.

“Ma quale Expo – gli fa eco un altro parente – tanti milioni di euro spesi e qui non si lavora, le aziende che prendono i subappalti sono tutte dello stesso giro e gli operai vengono dal sud o da fuori, pagati in nero. Quali controlli? E cosa deve fare un ragazzo che cerca un lavoro onesto?”.

Pagheremo o pagherà l’Expo?

Si suicida a 26 anni, non sopportava di essere disoccupato

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Tragedia sociale a Meda (località tra Monza e Brianza) dove un 26enne preoccupato  da tempo si è sparato perché non riusciva a trovare un lavoro. Il ragazzo aveva già lavorato per un periodo come muratore, poi non era riuscito a trovare nulla. Ieri sera i genitori verso le 11 sono tornati a casa e non trovandolo alzato hanno sfondato la porta della sua camera. Lì giaceva senza vita il corpo del giovane con la pistola al fianco di cui ancora non si conosce la provenienza. Ora al vaglio degli inquirenti ci sono alcuni scritti, ma ancora non sono emerse certezze su cosa lo abbia definitivamente spinto a togliersi la vita.

Muore in carcere a Monza a 22 anni

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Si chiamava Francesco Smeragliuolo ed è morto l’8 giugno, a 22 anni, in carcere. Così la madre si è rivolta all’Osservatorio permanente sulle morti in carcere chiedendo aiuto perché venga fatta luce sul decesso del figlio. A quanto sembra dopo che la Procura di Monza ha fatto gli accertamenti del caso, il giovane sarebbe morto per cause naturali. La madre, Giovanna D’Aiello, continua ad alzare la voce e non credere a questa tesi: “Sono sicura che non si tratta di morte naturale. Voglio sapere cosa è successo, voglio la verità”.

Un tapiro per Greggio? La magistratura indaga sui suoi stipendi…

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Ufficialmente è residente a Montecarlo Ezio Greggio, storico conduttore di Striscia la notizia, motivo per il quale la Rti spa, società del gruppo Mediaset, gli ha pagato lo stipendio con un regime fiscale agevolato. Ma Greggio ha anche una villa a Lesmo, in Brianza, e buona parte dell’anno è impegnato negli studi di Cologno Monzese per le registrazioni del tg satirico. E, come scrive il Corriere, è “difficile immaginare un pendolarismo quotidiano Montecarlo-Milano”. Potrebbe essere quindi una residenza di comodo quella nel paradiso fiscale bergamasco? Gli ispettori del Fisco sembrano sospettarlo, visto che Greggio si è ritrovato sotto inchiesta a Monza, dove i pm hanno ricevuto le informazioni raccolte negli ultimi mesi dall’Agenzia delle Entrate. E’ sempre il quotidiano a spiegare che “L’inchiesta riguarda cifre che superano i 20 milioni di euro accumulate negli ultimi cinque anni, considerando lo stipendio percepito per condurre Striscia, e altre partecipazioni ai programmi Mediaset. Al vaglio dei magistrati, inoltre, è finita anche una società con sede in Irlanda, nella quale sarebbero confluiti parte degli stipendi di Greggio.” Pronta la risposta del conduttore, che ha risposto con una nota ufficiale: “Ma per favore! Da oltre 20 anni risiedo a Monaco, come tutti sanno, e quando lavoro in Italia pago le tasse dal primo all’ultimo centesimo. Si tratta di una non notizia; il volpino non sono io, e parafrasando Totò: io pago, io pago!”.

Che aridità d’animo verso Morgan! Jessica lo lascia su Facebook.

morgan- ospedale-selvaggia lucarelli

Non c’è più rispetto per nessuno… non c’è più la dignità di risolvere i propri problemi privatamente. Non c’è più moralità, nè etica, nè sensibilità. Solo la pubblicità, quella più becera, che viaggia in rete e approda sulla stampa. Oggi è  Jessica Mazzoli, l’ex concorrente di X Factor diventata fidanzata di Morgan e madre di sua figlia Lara, ha lasciare Morgan, in ospedale per una rehab, via Facebook:

«Ho necessità di riprendere in mano la mia vita – ha scritto Jessica poco dopo le 15.30 di oggi- lo devo a me stessa e a mia figlia Lara. Ho provato in ogni modo a costruire una famiglia con Marco, il mio amore per lui è stato davvero grande e forse lo è ancora».
«Mi accorgo, però, di essere impotente contro i suoi demoni, quei demoni che lui stesso aveva dichiarato di voler definitivamente sconfiggere, quei demoni che ancora oggi, in una stanza di ospedale, continuano ad esser presenti… L’arrivo di Lara era la grande occasione, nulla, purtroppo, è cambiato nonostante i buoni propositi e le tante promesse… Sono stanca, delusa, amareggiata. Ho atteso, sperato, combattuto… Ho deciso di tutelare me stessa e la mia bambina, dare lei una vita, una famiglia… Entrambe abbiamo bisogno di luce… Sono consapevole che la scelta di allontanarmi, sia oggi, la cosa migliore»

E il post rimbalza sul Twitter, di Selvaggia Lucarelli, accusata nei giorni scorsi di ‘cannibalizzare’ le disavventure di Morgan per farsi pubblicità, che cinguetta: «Lascia Morgan con un comunicato su fb, mentre è in ospedale. Poi ero io quella che gli doveva rispetto e discrezione».

Insomma Morgan non sarà riuscito a liberarsi dai suoi demoni, ma sicuramente nessuno ha fatto nulla per aiutarlo. Hanno solo sfruttato il suo ricovero per farsi tutti pubblicità, quella più indegna e amorale. Che esempio traggono le adolescenti in internet? Come siamo scesi così in basso?

Morgan scappa dall’ospedale, ma per poche ore

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Dopo la polemica innescata su twitter da Selvaggia Lucarelli, Morgan, entrato in ospedale rehab, dopo pochi giorni avrebbe tentato la fuga. Novella 2000 scrive sul sito: “Morgan è scappato dall’ospedale di Monza, ma la sua fuga è durata neanche mezza giornata. Poche ore fa il cantante ha lasciato la sua stanza sfuggendo al trattamento sanitario obbligatorio ottenuto dopo il ricovero di venerdì 5 aprile. A piedi Morgan, vero nome Marco Castoldi, si è dileguato senza farsi vedere per raggiungere la sua abitazione. Le forze dell’ordine lo hanno già ritrovato”.

Morgan aggressivo e confuso per colpa dei farmaci, ricoverato!

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Selvaggia Lucarelli, pochissimi minuti fa, ha pubblicato uno status su Facebook che farà sicuramente discutere. Il soggetto di questo status è Morgan, ex cantante dei Bluvertigo e conduttore di X-Factor.
Morgan ricoverato da ieri all’ospedale di Monza. Pare mix di farmaci. Pare fosse molto aggressivo e confuso e sia stato difficile ricoverarlo.”, queste le parole della Lucarelli apparse sul social network. I fan, intanto, restano in attesa di sapere qualcosa di più sulla vicenda.

Eletta e dimessa!

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45 anni, impiegata di Cesano Maderno, Monza e Brianza, la donna era salita all’attenzione degli attivisti lombardi del Movimento quando alle Parlamentarie di dicembre era balzata in testa come capolista al Senato nella circoscrizione Lombardia. E si era involontariamente trovata al centro di una polemica che si inquadra nella più generale «rivalità» tra gli attivisti di Milano e quelli della brianza.

Tutto inizia a dicembre 2012. Nella circoscrizione Lombardia 1 alle primarie interne del Movimento appena concluse hanno stravinto a sorpresa i candidati «monzesi». Al Senato i primi tre posti sono occupati tutti da loro: Giovanna Mangili, con 231 voti, Monica Casaletto, con 199 e Bruno Marton, di Desio, con 199 voti. Incredibilmente gli attivisti milanesi si vedono a secco di propri rappresentanti in una delle circoscrizioni più importanti d’Italia.
Iniziano a fare alcuni calcoli. E diversi puntano il dito proprio contro Giovanna Mangili, definita una «candidata per caso». Molti fanno notare come non abbia esperienze passate di attivismo, e come si sia avvicinata al Movimento soltanto negli ultimi tempi (si è iscritta al Meetup nell’ottobre 2012) all’indomani dei successi del Movimento alle amministrative di Parma e alle Regionali siciliane. Altri sottolineano maliziosamente il suo matrimonio con Walter Mio, attivista M5S come lei, eletto pochi mesi prima consigliere comunale a Cesano.
Com’è possibile, si chiedono, che un attivista appena iscritta al Meetup abbia preso più voti di molti altri che da anni lavorano sul territorio? Normale dinamica territoriale, risponde un attivista monzese. Monza e Brianza sono sempre state un’isola felice. Il numero dei candidati era molto esiguo rispetto agli attivisti, naturale che i voti si siano dispersi di meno. Una vera e propria cordata, rispondono invece i milanesi. Pensano che gli attivisti di Monza abbiano deciso di fare «gioco di squadra» e abbiano dirottato in massa i propri voti (3 a testa) solo su pochi candidati scelti. Una procedura normale negli altri partiti. Un’eresia all’interno del Movimento in cui uno vale ognuno e le cordate sono bandite.
Annusato il pericolo, lo stesso Grillo ha messo in guardia gli attivisti con un post in cui minacciava di diffidare chiunque avesse tentato di pilotare il voto con «congreghe partitiche su base locale create per favorire uno o più candidati a scapito di tutti gli altri».  Secondo alcuni attivisti, non tutto è andato come previsto. «Alcuni gruppi hanno adottato strategie di concentrazione dei voti. Queste sono cose veramente gravi», constata amaramente qualche giorno dopo Vito Crimi, attuale portavoce al Senato del Movimento 5 Stelle e scalzato dal posto di capolista al Senato della Lombardia dalla Mangili.
Le accuse hanno spinto la Mangili a rispondere con le dimissioni: «Con questo gesto», ha scritto il marito Walter Mio, «vogliamo ridare dignita’ personale ad una persona che ha sopportato in silenzio attacchi per non danneggiare un MoVimento che ha sempre sostenuto e che sempre sosterrà».

Si staccano i pezzi del sistema sanitario Formigoni…

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Ci sono gesti destinati ad assumere un forte significato simbolico. Così, nella Regione Lombardia che fa i conti con la fine dell’era Formigoni, fanno rumore le dimissioni appena rassegnate da Francesco Beretta, 66 anni, ciellino, amico fraterno del Celeste con cui ha perfino condiviso in gioventù per quattro anni la casa dei Memores domini di via Bazzoli. Beretta lascia la poltrona da direttore generale dell’ospedale San Gerardo di Monza dove sedeva dal gennaio 2011, l’ultimo posto occupato dopo una carriera che dagli anni Novanta l’ha visto in posizioni chiave. È l’uscita di scena dunque – salvo ripensamenti – di un pezzo da novanta della Sanità formigoniana, travolta dagli scandali giudiziari degli ospedali San Raffaele e Maugeri.

950 operai licenziati, Bridgestone chiude a Bari!

bridgestone-tech- bari-chiusura stabilimento- tuttacronaca

Bridgestone Europe avvia le procedure per la chiusura dello stabilimento di pneumatici per auto di Bari-Modugno. Bridgestone prevede la cessazione delle attività dello stabilimento non oltre la prima metà del 2014. La fabbrica di Bari è uno degli otto impianti di pneumatici del Gruppo in Europa: dà lavoro a 950 persone.

Bridgestone Europe, società con sede a Zaventem in Belgio, produce anche in Spagna, Francia, Polonia e Ungheria ma – si precisa in una nota aziendale – la decisione non ha alcuna conseguenza sulle altre strutture del gruppo presenti in Italia, uno dei mercati chiave in Europa, quali il Centro Europeo di Ricerca & Sviluppo di Roma e la struttura commerciale di Agrate Brianza a Monza.

Calo della domanda, con conseguente crisi del settore, e concorrenza dei Paesi emergenti per quanto riguarda la fascia di prezzo più bassa. Logistica penalizzante e i costi energetici. Sono queste le ragioni che hanno portato l’azienda a tagliare lo stabilimento di Bari, ritenuto non più conveniente.

“La decisione è il risultato di un’approfondita analisi condotta sui cambiamenti strutturali avvenuti nell’ultimo biennio nel mercato dei pneumatici, sia a livello europeo, sia globale. Secondo fonti e studi indipendenti, nel complesso il segmento dei pneumatici per autovetture è sceso dalle 300 milioni di unità del 2011 alle 261 milioni del 2012 (-13%), con previsioni che stimano un recupero dei volumi pre-2011 soltanto a partire dal 2020. Il segmento dei pneumatici di alta gamma è l’unico non previsto in contrazione nei prossimi anni. In aggiunta al calo strutturale della domanda di pneumatici per autovetture – si legge ancora – il settore soffre la crescente pressione esercitata dai produttori dei Paesi emergenti, che continuano a incrementare la propria quota di mercato nel segmento di bassa gamma a discapito dei maggiori produttori di qualità come Bridgestone, operando con significativi vantaggi sui costi di fabbricazione”.

 “Per rispondere a queste dinamiche – è spiegato – Bridgestone Europe ha ravvisato la impellente necessità di accelerare lo spostamento strategico della propria produzione verso il segmento dei pneumatici di alta gamma.  Lo stabilimento di Bari, a causa dei suoi processi, della sua struttura e dei suoi macchinari è sempre stato focalizzato su una produzione principalmente basata su pneumatici oggi considerati di uso generico ed è penalizzato dal punto di vista dei costi a causa di fattori sfavorevoli come la logistica e i costi energetici. Nonostante le diverse azioni intraprese, volte a supportare lo stabilimento di Bari alla luce di queste nuove sfide, elementi come il crollo strutturale della domanda e il necessario spostamento verso il segmento premium, combinati con i fattori già menzionati relativi alle altre fabbriche europee di Bridgestone Europe, non hanno permesso al Gruppo di optare per una scelta diversa dalla chiusura della struttura produttiva.

“Prima di giungere a questa conclusione, Bridgestone Europe ha preso in considerazione tutte le opzioni e le alternative possibili, nessuna delle quali si è rilevata percorribile. L’azienda è disponibile fin da subito a iniziare la discussione per individuare la migliore soluzione in grado di minimizzare il più possibile l’impatto sociale della decisione sui circa 950 dipendenti coinvolti, coerentemente con la cultura del Gruppo.  Auspica, inoltre, che dal dialogo possa scaturire un percorso condiviso per individuare i tempi, i termini e le modalità per la chiusura del sito produttivo. Tuttavia, Bridgestone Europe prevede la cessazione delle attività dello stabilimento non più tardi della prima metà del 2014”.

Prendi appuntamento con un dinosauro!

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Appuntamento al Parco della Reggia di Monza per incontrare i nostri “BIS BISNONNI”.  Oltre 40 rettili, mammiferi e anfibi preistorici sono visibili alla mostra i “Dinosauri in Carne e Ossa – Scienza e Arte riportano alla vita i dominatori di un Mondo perduto”,  in programma dal 1 marzo al 28 luglio. Tra i dinosauri in mostra i carnivori più grandi fino ad oggi conosciuti, tirannosauro e spinosauro, e i dinosauri italiani soprannominati “Ciro” (Scipionyx samniticus), un piccolissimo cucciolo di carnivoro, e “Antonio” (Tethysadros insularis), un erbivoro delle dimensioni di un bovino. Una sezione ospita gli animali estinti in epoca recente e recentissima per causa dell’Uomo, un’altra il paleoacquario, un progetto sperimentale che utilizza le nuove tecnologie del virtuale ed è dedicato alla ricostruzione dei “mostri marini” mesozoici.

Asta d’epoca a Parigi, anche la Bugatti guidata da Varzi!

Un’asta di pezzi unici e rari quella di Parigi. Il pezzo centrale è una Bugatti Tipo 54 del 1931, che portò alla vittoria del Gran Premio di Monza il pilota Achille Varzi. Fra i pezzi da assegnare ai migliori offerenti, oltre ad auto che hanno fatto la storia vincendo il Grand Prix, anche il biplano utilizzato nelle riprese del film premio Oscar ‘La mia Africa’. Uno dei pezzi più prestigiosi è la limousine Mercedes-Benz usata dalla regina Elisabetta II durante la sua visita nella Germania Ovest nel 1965. Si stima che potrebbe essere venduta a un prezzo d’asta di 950mila euro. In totale, con la vendita di tutte le auto, dovrebbero essere raccolti fino a 3 milioni e mezzo di euro.
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Arrestato il bidello pedofilo a Monza!

Molestava le allieve nel bagno della scuola!!!

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Un imprenditore minaccia il suicidio dopo il fallimento della sua azienda per una serie di estorsioni

 

Succede a Monza, dove l’uomo è salito sulla torre dell’Arengario in piazza Roma. Tramite un megafono, chiede di parlare con le autorità.

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