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Se soffrite di vertigini, non fa per voi. Ma se amate la montagna e siete in cerca di emozioni forti, difficilmente troverete di meglio. Alzando lo sguardo, tra la val Ferret e Cormayeur, potete già vedere un avveniristica struttura tubolare rossa e bianca sospesa sul ghiacciaio del Freboudze, di fronte al Monte Bianco. È la nuova capanna Gervasutti, un progetto tutto italiano commissionato dal CAI di Torino e realizzato dallo studio LEAPfactory, specializzato nella costruzione di alloggi modulari per situazioni estreme.
Si tratta di un’unità di sopravvivenza prefabbricata composta di vari moduli, che sono stati trasportati singolarmente in elicottero e poi assemblati in loco. Installata a metà ottobre, sarà aperta al pubblico dalla prossima primavera e funzionerà come un normalissimo bivacco:accesso gratuito, prenotazione consigliata tramite un sito web che sarà attivato nei prossimi mesi.
30 mq di superficie, 12 posti letto e un peso totale di 2500 kg. La sicurezza va di pari passo con il rispetto ambientale: per il rifugio sono stati utilizzati materiali in grado di resistere alle rigide condizioni atmosferiche, tecnologia d’avanguardia e pannelli fotovoltaici in grado di produrre 1,5 kwh di energia solare.
L’interno ricorda la cabina di un aereo. I letti a castello e gli armadi sono concentrati nella parte posteriore, a ridosso della montagna. Cucina e zona pranzo, invece, occupano la parte più esterna, che dalla roccia si allunga sul vuoto e si apre completamente verso il paesaggio grazie alla grossa vetrata circolare. La vista, inutile dirlo, non ha eguali.
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