A 16 anni si prostituiva a Napoli…

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Dovrebbe avere 16 anni la minore che si prostituiva nel quartiere di Fuorigrotta, nell’area intorno a piazza Garibaldi. A scoprirlo sono stati i vigili urbani di zona che stavano effettuando controlli sul territorio e tra le altre ragazze hanno trovato due giovanissime romene che avevano dichiarato di essere maggiorenni. Ma mentre una aveva 20 anni, la’ltra, sottoposta all’esame auxologico del polso che aiuta a definire l’età di una persona, è risultata minorenne e probabilmente non ha più di 16 anni. La ragazza è stata quindi affidata a una struttura protetta.

 

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Lo strano caso della cartomante che fa arrestare lo stupratore

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Lei una ragazzina di 16 anni, lui, 35 anni, era un amico di famiglia, nonché marito della cugina. Una persona di fiducia al di sopra di ogni sospetto che però è stato smascherato da una cartomante che alla zia della ragazzina disse che all’interno della sua famiglia c’era una minore violentata e che lo stupratore si annidava proprio tra i parenti. Il giudice ora l’ha condannato a due anni di reclusione per aver abusato della ragazzina all’interno della rimessa per attrezzi della casa di campagna.

15enne finisce in comunità: ha cercato di strangolare la madre

figlio-maltratta-madre-tuttacronacaA Bovalino, in provincia di Reggio Calabria, gli agenti della Polizia di Stato hanno arrestato un 15enne in flagranza di reato. Il giovane, responsabile di maltrattamenti, estorsione e stalking nei confronti della madre e del convivente, stava tentando di strangolare la donna dopo averne aggredito il compagno. La storia che gli agenti hanno ricostruito parla di degrado familiare, costellata di intimidazioni e violenze mai denunciate dall’adulta, per amore del figlio che era arrivato a minacciarla con un coltello. Ora il 15enne è stato collocato in una comunità per minori a Catanzaro.

Infermiere accusato di violenza sessuale su minore

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Arresti domiciliari per un veneziano di 56 anni, infermiere professionista, ritenuto responsabile di  violenza sessuale ai danni di minore e di detenzione di materiale pornografico. Secondo l’accusa l’infermiere, presso una struttura poliambulatoriale, nel corso di una seduta di massaggi, avrebbe costretto una minore a subire atti sessuali. Durante, poi, una perquisizione domiciliare, nella casa dell’uomo sarebbe stato trovato anche uno smartphone contenente un video che ritraeva un minore nell’atto di compiere e subire atti sessuali e di un computer che conteneva quasi mille file immagine/video con minori. L’indagini erano state avviate quando una coppia di romeni era stata arrestata per estorsione ai danni dell’uomo. La coppia aveva infatti chiesto 50 mila euro all’uomo in cambio del silenzio su un video che lo ritraeva in atti sessuali insieme al figlio della coppia.

Violentata e segregata la minore salvata in un campo rom

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Al centro della vicenda una minore romena arrivata insieme alla zia nella speranza di una vita migliore, ma in Italia ha incontrato solo violenza ed emarginazione. Segregata in un campo nomadi di via del Foro Italico a Roma, la minore è stata violentata da un uomo di 58 anni che avrebbe anche derubato la zia. Entrambe private del passaporto e segregate non avevano al forza di ribellarsi all’aguzzino. Sabato mattina però un testimone ha deciso di chiamare il 113 e ha fatto una descrizione dell’uomo che era in fuga. I poliziotti poi sono riusciti a rintracciarlo, mediante la geolocalizzazione fornita dal cellulare dell’uomo, poco più tardi nel quartiere Spinaceto, dove alcuni parenti dell’uomo hanno anche provato un depistaggio per proteggerlo, ma gli uomini dell’arma lo hanno trovato nascosto in un locale motori dell’ascensore adiacente all’abitazione dei parenti.  I due familiari sono stati denunciati per favoreggiamento mentre per l’uomo è scattata anche una denuncia per ricettazione. La minore invece è stata portata in un ambiente protetto e affidata a una psicologa.

Marinaio accusato di violenza su minore

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In occasione della Festa della Marineria, conclusasi domenica scorsa a La Spezia, un marinaio della Marina militare di 34 anni di stanza su una delle Tall Ship avrebbe conosciuto in una birreria una ragazza 17enne e, secondo il racconto della giovane, avrebbe abusato di lei. La ragazza ha raccontato di essere stata aggredita dal marinaio e gli esami ospedalieri confermerebbero la sua versione. Il marinaio interrogato avrebbe ammesso di aver conosciuto la giovane, ma ha negato la violenza.

 

Sposa bambina violentata nel Padovano: indagati il padre e il marito

sposa-bambina-tuttacronacaNon ricordava nulla del Bangladesh, la sua terra. Viveva in Italia, frequentava la scuola e aveva molti amici, oltre a due fratellini e dei genitori con i quali c’era un buon rapporto. Prima del Natale del 2011, la confessione al padre: era innamorata. Da allora è trascorsa solo qualche settimana prima che il genitore la conducesse nel Paese natale dicendo che andavano a trovare dei parenti. La verità era diversa: lei si è trovata sposata a un cugino del padre che ora ha 34 anni. Era l’uomo a cui era stata promessa il giorno della sua nascita, con lo stesso genitore che gli aveva messo in braccio la neonata. Nel luglio 2012, il neosposo è arrivato in Italia e da allora vive a casa del cugino che è diventato anche suo suocero, in un comune della provincia di Padova, nel Camposampierese. Da quel giorno ha costretto la giovane moglie, ora quindicenne, ad avere rapporti con lui. La sposa bambina ha subito le stesse pressioni dal padre: doveva andare a letto con il marito. Ora la ragazzina si trova in una comunità e trascorre il suo tempo piangendo e sententdo la mancanza della madre. Nel frattempo, il pubblico ministero Francesco Tonon ha concluso l’inchiesta su questa vergognosa vicenda. E vuole portare davanti ai giudici del Tribunale sia il padre, sia il cugino-marito con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e di violenza sessuale. La giustizia italiana non riconosce come matrimonio una simile unione: si tratta di violenza sessuale.

Rapinano un 89enne, lasciandolo agonizzante e vanno in un locale

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Quattro ragazzi – un 23enne ed un 21enne originari della provincia di Foggia, un 24enne nato in Costa d’Avorio ed un diciassettenne – hanno massacrato un 89enne di Chiusi, il cui corpo è stato trovato da un nipote. In un primo momento si era pensato a una morte per cause naturali, poi invece è affiorata la tragica verità: morte violenta. E’ anche emerso che quando i giovani sono scappati dopo aver rubato all’anziano 200 euro, l’uomo era ancora in vita, agonizzante sul pavimento. Ancora più agghiacciante sembrano essere le motivazioni che hanno spinto al gesto, il denaro sarebbe stato usato per entrare in un locale notturno e passare una serata di divertimento. I tre maggiorenni si trovano in carcere, mentre il minore è stato affidato a una struttura fiorentina. 

 

Lasciano la figlia in camper per fare una gita a Venezia

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Hanno lasciato la loro figlia di 10 anni chiusa in camper perché la piccola non voleva andare a fare una gita a Venezia di notte insieme ai genitori. Il padre ha 47anni, la madre 36, entrambi tedeschi di Dresda. La coppia è stata denunciata dai carabinieri di Cavallino che hanno dovuto anche cercare di ricostruire la vicenda. La famiglia, a quanto sembra, era arrivata sabato sera con il camper intorno alle 20, a Punta Sabbioni, da dove avevano poi volevano imbarcarsi a bordo di uno dei vaporetti che collegano la località a Venezia. L’idea era quella di potersi godere una vista nelle prime ore della notte e passare una serata indimenticabile. Ma quando sono giunti, la bambina si è rifiutata di seguirli all’imbarcadero. I genitori non ci hanno pensato su molto e hanno deciso di chiudere la bambina nel camper e di andare a Venezia ugualmente. La bambina però è riuscita a uscire dal mezzo, tirandosi la porta dietro. In poco tempo si è resa conto di non riuscire più ad aprire il camper e si è avventurata in lacrime all’imbarcadero in cerca di mamma e papà. Alla fine stremata si è seduta su un marciapiede e qui è stata notata da una signora di Jesolo che si è avvicinata e ha cercato di confortare la bambina. Poi la donna ha deciso di chiamare i carabinieri e la piccola è stata condotta in caserma. Qui sono iniziate le ricerche dei genitori che sono stati rintracciati poco dopo la mezzanotte, appena scesi dal vaporetto, di ritorno da Venezia. Denunciati per abbandono di minore, hanno fatto poi rientro al camper con la figlia.

Pedofilo bacia sulla bocca bimbo di 4 anni. Linciaggio della folla.

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Ieri mattina, sul litorale romano di Ostia, intorno alle 11.30, un anziano di 72 anni, M. I., si è avvicinato con una scusa a un bimbo di 4 anni  che stava passeggiando con il nonno sul marciapiede in via Carlo Greco.  Dopo gli usuali complimenti per il bell’aspetto del bambino, l’anziano ha chiesto al nonno se poteva baciarlo. Il nonno ha risposto con un fermo “no” e a quel punto il 72enne si è chinato sul bambino e lo ha baciato sulla bocca. Sono state le grida del nonno a richiamare l’attenzione dei passanti che immediatamente sono corsi in aiuto. Quando è arrivata la polizia, il 72enne stava per essere linciato e non è stato facile sottrarlo alla folla inferocita. Al commissariato l’anziano originario di Catanzaro ha confessato di essere attratto dai minori. E’ stato arrestato per violenza sessuale aggravata dal fatto che il minore avesse meno di 14 anni.

Minorenne abbandona neonato nei bagni pubblici

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Una ragazza minorenne ha abbandonato il figlio appena nato nei bagni pubblici, ma grazie ad alcune telecamere di sorveglianza il piccolo, nascosto in un cestino, è stato salvato e la ragazza arrestata. La Cina è sotto shock. Ora la minorenne è stata rilasciata sotto la custodia dei genitori, mentre il neonato è stato affidato alle cure del personale medico.

 

Mostra la foto del figlio con il fucile in mano… denunciato!

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Le armi in Usa sono un problema all’ordine del giorno sempre più alla ribalta, ma sicuramente ancora non si era verificato nessun caso del genere. Shawn Moore, un residente del New Jersey, ha fotografato il figlio, di soli 11 anni, in tutta mimetica che imbraccia uno dei suoi fucili calibro 22 (detenuto con regolare porto d’armi visto che Moore è registrato anche presso la National Rifle Association ed è istruttore di armi da fuoco). Ma proprio questa foto lo ha portato a una denuncia per “abuso di minore”, fatta con una telefonata anonima, al Dipartimento di Stato. La polizia ha fatto una vera  e propria irruzione a casa dell’uomo per verificare le armi e per vedere lo stato dei figli. Moore ha contattato il suo avvocato e spiegato: “Non c’è nessuno abuso. Mio figlio ha anche una licenza per cacciare. Non avevano nessun diritto di entrare in casa, senza avere nemmeno un mandato di perquisizione”. L’uomo sta pensando di intentare una causa contro lo Stato per il raid notturno.

Arrestata la madre del piccolo buttato nel McDonald’s di Roma!

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In manette Grancea Andreia, la 20enne romena che alla vigilia di capodanno, dopo aver partorito, gettò il figlio appena nato all’interno di un water del McDonald’s di piazza Luigi Sturzo, a Roma.

La ragazza aveva partorito nel bagno e ha gettato il piccolo nel water per poi fuggire. A dare l’allarme erano state due ragazze che, entrate nella toilette del fast food, avevano visto un braccino uscire dal gabinetto.

La giovane romena – ripresa anche dalle telecamere interne del fast food – è stata individuata grazie alle indagini svolte dalla squadra mobile di Roma che non hanno mai smesso di cercarla. Una volta identificata, gli investigatori hanno comunicato il suo indirizzo alla polizia romena. Nei confronti della ragazza, accusata di tentato infanticidio, era stato emesso un mandato di cattura europeo.

Le ricerche condotte dalla squadra mobile hanno avuto esito positivo quando è stato comunicato alla polizia romena il luogo in cui Andreia si era rifugiata: un piccolo villaggio in Romania. Nei prossimi giorni la 20enne verrà estradata in Italia.

Il piccolo Emanuele – questo il nome che è stato dato al bambino – era stato ricoverato in ospedale in buone condizioni. Numerose, ad oggi, le richieste di adozione pervenute.

ZIO MICHELE NON ERA PRESENTE AL MOMENTO DELLA MORTE DI SARAH?

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«In questo processo gli imputati hanno detto una serie di falsità, a cominciare da Michele Misseri che si accusa del delitto ma non ha neppure visto uccidere Sarah. Lui, riferendo che era stata la figlia Sabrina per poi tornare ad accusarsi del delitto, ha rotto un patto di famiglia scellerato». Lo ha detto il pm Mariano Buccoliero nella requisitoria in corso dinanzi alla Corte di Assise di Taranto al processo per l’omicidio di Sarah Scazzi. «Misseri non può, in quattro minuti come si evince dalle loro stesse dichiarazioni – ha detto il pm – aver ucciso Sarah, cercato di coprire il corpo ed essere uscito dal garage per parlare con Sabrina che già era in veranda. Il delitto è stato commesso in casa, dove in quel momento c’erano tre persone: Sabrina, Cosima e Michele. Lasciamo stare le chiacchiere di Michele Misseri, questo è il processo di Sabrina Misseri, che ha sempre negato persino che Sarah quel giorno sia arrivata a casa sua, tirando fuori la storia del rapimento, e del suo risentimento e della sua gelosia nei confronti di Sarah per il rapporto con Ivano Russo».

Cinese lascia figlia in auto per andare a giocare!

abbandono auto

Ha lasciato la figlia di 10 mesi in auto per andare a giocare al punto Snai di Sesto Fiorentino. Un 38enne cinese è mancato circa un ora, esponendo la piccola a temperature rigide. La piccola fortunatamente sta bene. Il padre della piccola è stato denunciato per abbandono di minori dalla polizia, intervenuta su segnalazione di alcuni passanti che avevano notato la bimba dormire nell’auto.

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