“C’era proprio bisogno di un ministro di colore? Con tutto il rispetto per la signora”, ha scritto don Alessandro Loi, 65 anni, che poi precisa: ‘Non sono razzista, ma mischiare le razze e’ pericoloso’.
Prima di tutto non è una signora, è un ministro della Repubblica italiana. In secondo luogo dichiararsi “non razzisti”, ma non accettare l’integrazione suona come dire che la Chiesa non è poi così universale. A sentire la parola di Cristo quindi possiamo ammettere solo i bianchi in Italia oppure dobbiamo dividere i banchi, le ore delle Messe o i confessionali?
Oggi sulla vicenda è intervenuto il parlamentare sardo di Sel, Michele Piras, che nel condannare le frasi del sacerdote, ha commentato: ‘Differentemente dalle dichiarazioni di don Loi noi, che pure non abbiamo votato la fiducia al Governo Letta, siamo felici della nomina di Cecile Kyenge a Ministro per l’integrazione, perchè finalmente anche il nostro Paese compie un passo verso la multiculturalità e il riconoscimento dei diritti dei migranti. Dispiace davvero leggere tanto odio nelle parole di un uomo di Chiesa e ci chiediamo cosa ne pensi il Vescovo e Papa Francesco di una tale stridente contraddizione con il messaggio evangelico’.
Intanto il parroco di Lotzorai, paesino di duemila anime sulla costa ogliastrina, intervistato dall’emittente sarda Videolina oggi ha precisato di ‘aver detto cio’ che molti pensano’. E’ questa la grande rivoluzione di una Chiesa francescana e rivolta all’umiltà e all’accoglienza di tutti?
E ci fermiamo qui… ma riflettiamo se anche questo è un sacerdote.