Si è spenta una “forza della natura” così la potremmo definire Milena Milani. Una donna e una scrittrice che non ha avuto paura di fare un solo passo indietro quando negli anni ’60 il suo libro “La ragazza di nome Giulio” venne sequestrato e lei fu accusata di oltraggio al comune senso del pudore. Riuscì a essere assolta in appello con la formula piena grazie anche al poeta Giuseppe Ungaretti che difese l’opera della Milani.
Lei, amica di grandi artisti, come Filippo Tommaso Marinetti e Corrado Alvaro, fece parte dello spazialismo dalla sua fondazione grazie all’artista Lucio Fontana.
Per l’assessore savonese Elisa Di Padova fu ”una grande artista che ha dato alla sua città e alla Pinacoteca opere importanti della sua collezione privata contribuendo anche alla nascita di una Fondazione per studiare artisti di livello come Capogrossi, Fontana e Picasso”.
Se ne va sottovoce, aveva espresso la volontà che i suoi funerali venissero svolti in forma strettamente privata e così la famiglia ha ribadito che saranno celebrati.
“Io non fuggo la solitudine, e nemmeno la cerco: essa è presente nel mio modo di essere, di avere vita”