S’infittisce il giallo su Michelangelo Salpietro, l’uomo ritrovato morto nella sua casa in via Portuense, a Roma. L’uomo lavorava come archivista a piazza Barberini presso i Cavalieri del Lavoro.
Secondo le ipotesi degli investigatori, l’archivista potrebbe aver invitato a casa uno sconosciuto per passare alcune ore in intimità. Ad avvalorare questa tesi, c’è la considerazione che la vittima potrebbe avere avuto rapporti sessuali nelle ore immediatamente precedenti all’aggressione. Si pensa quindi a un incontro erotico finito male o una rapina avvenuta subito dopo un incontro occasionale.
Un vicino, ha raccontato al quotidiano il Messaggero: “Ricordo che qualche volta di notte nella sua abitazione arrivava qualche straniero. Credo si trattasse di romeni”. “Cinque mesi fa – ha detto un altro residente – di notte mi sono accorto che due ragazzi romeni stavano scavalcando il cancello d’ingresso. Li ho fermati per chiedergli dove stessero andando. Mi hanno risposto che li aspettava Michelangelo”.
L’episodio ha fatto tornare alla mente un altro delitto consumatosi sempre a Roma, ma nel quartiere Garbatella, lo scorso aprile. Un uomo di 41 anni, noto nell’ambiente del teatro romano, era stato accoltellato nella sua abitazione dopo un rapporto sessuale. L’autore dell’omicidio fu poi rintracciato: Alì Mehmet Yirmaz, un curdo di 21 anni che era residente a Roma con regolare permesso di soggiorno per rifugiati politici.