350 feriti ma nessun morto: il bilancio dei festeggiamenti coi botti

Botti-di-Capodanno-tuttacronacaIl bilancio della polizia parla di poco più di 350 feriti e nessuna vittima per l’uso dei botti a Capodanno: era dal 2010 che non si registravano morti. A Roma il 118 ha effettuato 296 soccorsi mentre sono state 2.161 le chiamate giunte alla sala operativa. Sette sono le persone rimaste seriamente ferite: per un uomo, trasportato al Gemelli, è stata necessaria l’amputazione della mano. Inoltre negli ospedali da campo del 118 di Roma sono stati soccorsi altri 123 pazienti. A Milano sono rimasti feriti due bambini: uno, di sette anni, ha perso la mano destra mentre un altro, di 10, ha riportato una prognosi non grave per ustioni da polvere pirica. I due amichetti stavano giocando nello stesso cortile di un palazzo nella zona nord della città. In tutto tra Milano e provincia i feriti sono 5. Numero che sale a 51 a Napoli e provincia, tra i quali otto minori. La prognosi più grave è per un ragazzo di 16 anni, ricoverato all’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia: ha riportato ferite alla mano per l’esplosione di un petardo. Un uomo di 49 anni di Napoli, ricoverato all’ospedale Cardarelli ha riportato invece gravi ferite all’occhio. Numerosi sono stati gli interventi dei Vigili del fuoco per spegnere gli incendi di cassonetti di rifiuti sia a Napoli che in provincia. Principi di incendio anche in una decina di abitazioni; coinvolte anche alcune autovetture. Per quel che riguarda il Salernitano, si contano 19 feriti a causa del’esplosione dei botti. Per due persone le prognosi sono riservate, in quanto hanno riportato traumi alle orecchie e gli occhi. Si tratta di un trentenne e di un cinquantottenne ricoverati all’ospedale di Salerno. A Sarno una bambina di 4 anni ha riportato ustioni alle dita di una mano ed è stata giudicata guaribile in dieci giorni, mentre a Battapaglia un cittadino straniero ha raccolto a terra un petardo che gli esploso in mano. Due persone sono rimaste ferite nel Frusinate. A Bari sono invece sei i feriti,  due dei quali hanno perso la vista ad un occhio a causa dello scoppio di grossi petardi mentre due uomini di età compresa tra i 20 e i 30 anni hanno subito l’amputazione della una falange di una mano uno e l’altro lo scoppio di un bulbo oculare. Al policlinico sono stati trasportati dagli operatori del 118 un altro paziente di Giovinazzo (Bari) con trauma grave ad un occhio ed un altro ferito ad una mano: sembra che quest’ultimo sia un immigrato residente a Trani (Bari). Al pronto soccorso è stato trasportato da parenti un altro uomo per una ustione al collo. All’ospedale Di Venere, in seguito ad una esplosione, un uomo ha dovuto fare ricorso ai sanitari per una frattura ad una mano. Infine, durante i festeggiamenti di fine anno in città, hanno preso fuoco alcuni cassonetti e un’automobile in via Leotta, nel quartiere San Paolo.

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Nudi a mezzanotte e il Capodanno diventa erotico!

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Nudi alla meta… anzi nudi a mezzanotte! Così quest’anno il Capodanno diventa erotico e dall’America all’Europa c’è chi è pronto a festeggiarlo tra champagne e sesso estremo. A Los Angeles già sono andati a ruba i posti per il party in stile Eyes Wide Shut, con la riproduzione di alcuni rapporti sessuali “al buio”. Coperti dalle maschere e da mantelli

Capodanno erotico: molti in Europa e in America si apprestano a passarlo lontano dalla famiglia, in condizioni di sesso estremo, fra belle donne e champagne. Un’altra festa erotica invece sarà a pochi passi dall’Italia, 13 km per l’esatezza, al “Wellnesshotel& Erotik“, hotel del benessere e dell’erotismo a Hohenthurn, Carinzia, in Austria.

 

Gelato vietato a Milano dopo mezzanotte?

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Chi pensa che Cenerentola sia solo una fiaba forse si dovrà ricredere. Negli scorsi mesi la giunta di Milano guidata dal sindaco Giuliano Pisapia ha posto dei vincoli ai locali delle aree cittadine più frequentate durante l’orario notturno. Molti milanesi, dopo la giornata in ufficio o nelle università, si ritrovano, sui Navigli, così come in zona Ticinese, nella zona dell’Arco della Pace, vicina al Parco Sempione, e in Corso Como, la via dei locali di ballo più frequentati della metropoli lombarda, e passano la serata tra un panino e una bibita. I cittadini che abitano in quelle vie si erano lamentati degli schiamazzi notturni così il sindaco aveva posto dei limiti alla vendita di panini, pizze e bibite dopo la mezza. Ora che sta per arrivare l’estate si scopre che il divieto riguarda anche i gelati.

I milanesi che vorranno gustarsi il gelato anche dopo la fatidica ora dovranno spostarsi nella periferia. La disposizione della giunta ha già scatenato numerose polemiche, come era prevedibile ora che il caldo è tornato anche a Milano. I commercianti hanno già protestato in modo piuttosto accesso, mentre la giunta per ora non ha preso posizione dopo che il caso è stato sollevato dagli organi di stampa. Sul suo profilo Facebook  Pierfrancesco Majorino, non ha saputo dare una risposta a chi gli chiedeva conto del divieto di gelato. L’assessore ai Servizi Sociali di Milano ha prima detto che “ mi dicono che è l’effetto della legge regionale.certo così non va bene”, per poi autosmentirsi così: “ sta cosa è una boiata pazzesca ma mi dicono che non è così”. Oggi il partito di Majorino, e maggior azionista della giunta Pisapia, il Pd, è secondo in molte piazze della città,  ma tutti i milanesi vogliono solo aver rassicurazioni sul loro gelato da degustare vicino all’Arco della Pace o lungo i Navigli.

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Ma una simile notizia poteva non far detonare una bomba? Ovviamente no! Ed è già arrivato l’hashtag adatto: #Occupygelato. Ma niente più gelato quindi? Gli assessori al commercio e alla sicurezza hanno spiegato che “Il divieto cui si fa riferimento riguarda l’asporto di cibo e bevande al di fuori dei locali che non dispongono di tavoli esterni (cosiddetto «plateatico»). Il locale, sia esso una pizzeria da asporto, un kebab, un bar, una gelateria, non ha alcun obbligo di chiusura, il cui orario è uguale a quello di tutti gli altri nelle zone della «movida», vale a dire le h 3 per le sale interne e le h 2 per il plateatico all’esterno. In tutto il resto della città, 95% in termine di superficie, 97% in termini di popolazione, 85% in termini di esercizi commerciali, 99% in termini specifici di vendita di gelati, è in regime di liberalizzazione totale”. Ma ci sono gelaterie coinvolte e amanti del gelato insoddisfatti e sono gli stessi commercianti a spiegare che la perdita economica sarà immediata: “Qui non si parla soltanto di sei gelaterie, ma si penalizza in realtà fino a 200 esercizi se consideriamo anche i bar che vendono prodotti confezionati e ghiaccioli e crêpes,” spiega Alfredo Zini vicepresidente dell’Epam, l’Associazione Provinciale Milanese dei Pubblici Esercizi. “É vero che sarà possibile mangiare in altre zone, fuori dall’area del divieto, ma vorrà dire comunque danneggiare una serie di imprenditori, favorendone altri”. Ecco allora che domani si terrà il gelato Mob in zona Ticinese, violando l’ordinanza, e mangiando gelato dopo le 24.

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