”Contro di noi c’è stato un tentativo di usare il metodo Boffo che in realtà è diventato un metodo buffo al limite del ridicolo”, così Antonio Ricci, uno degli autori di di Drive In che oggi compie 30 anni dalla prima volta che fu mandato in onda. Per celebrare l’evento anche un dvd, con aneddoti e curiosità e la possibilità del pacchetto deluxe con annesso il libro.
Ecco l’intervista riportata da #Assoigitale:
“Irriverente, nuovo, moderno, frizzante, il varietà satirico più famoso della tv che ha trasformato il modo di far ridere conserva ancora oggi tutta la sua vivacità – è l’Antonio Ricci-pensiero – La critica della Milano da bere e del bocconiano rampante Sergio Vastano, del paninaro sfigato Enzo Braschi e della top model pentita Antonia Dell’Atte. Il riflusso e l’edonismo reaganiano presi in giro da Gianfranco D’Angelo nei panni del ministro guerrafondaio Giovanni ‘John’ Spadolini e del socialista viveur Gianni De Michelis. La satira in anticipo sui tempi di Ezio Greggio ed Enrico Beruschi fino alle curve pop della ragazze Fast-Food (che Ricci mette alla pari coi ragazzi Fast-Food, ma alzi la mano chi se li ricorda…ndr), i tormentoni e i modi di dire rimasti ancora oggi nel parlato quotidiano (“Troppo giusto!”; “A me, me pare ‘na strunzata”, “E’ chiaro ‘stu fatto”, “Ce l’ho qui la brioche!”, “Has Fidanken”)”, sono nati perchè, all’epoca “si è aperta una finestra di libertà per sperimentare cose nuove in tv”, ammette Ricci.
C’è da chiedersi, 3 decenni dopo, da allora cosa sia accaduto.
Ma Ricci la mette così: “Tutte le trasmissioni che sono venute dopo hanno risentito di una certa paura. C’è sempre diffidenza davanti a un’idea nuova. E tutti preferiscono non rischiare affidandosi tutt’al più alle case di produzione esterne che propongono i loro format”.
Non c’è alcuna possibilità, quindi, di vedere in tv una trasmissione nuova come lo fu all’epoca Drive In? “Nella tv di oggi – risponde Ricci a proposito di innovazione – ci sono mille canali. Ma chi piacciono davvero?”
Forse non piacciono i mille canali di oggi, come può non piacere tornare indietro nel passato e vedere trasmissioni come Drive In che, se secondo Ricci hanno innovato la tv ( e questo è indiscutibile), c’è da chiedersi se davvero ci interessava innovare in questo modo, se non si poteva trovare la via di una tv esilarante, ma anche educativa, una tv che non diventasse una roccaforte di coloro che hanno sfruttato il mezzo catodico per poi accumulare potere da usare in altri ambiti e contesti. Si può pensare una tv innovativa in cui non ci siano solo le donne oggetto o le battute facili? perché non inspirarsi a programmi scientifici come quelli condotti da Morgan Freeman che riescono anche a divulgare nozioni scientifiche non annoiando?