Il valore di Messi è di 400 milioni di euro ma se già di per sè la notizia sarebbe una bomba c’è anche chi si dice disposto a investirli per strappare al Barcellona il suo campione. A dirlo poi non è una voce qualsiasi, ma quella di Gerardo Molina, esperto di marketing sportivo che rivela: “Non posso fare nomi per una questione di privacy, però tre grandi club europei ci hanno commissionato uno studio per valutare quale sia il reale valore di Messi e come si possa imbastire un’operazione per strapparlo al Barcellona. Ebbene, il valore del ‘sistema Messi’ è stato calcolato in 401 milioni di euro e tra le società che si sono rivolte a noi ce ne è una in particolare che sta valutando l’operazione”. Anche se Molina non fa nomi è chiaro il riferimento al Psg e già gli spagnoli vedono la minaccia dello sceicco qatariota padrone del team francese disposto a tutto per avere il fuoriclasse in squadra. “L’impatto mediatico di Messi – ha continuato Molina – surclassa quello di Cristiano Ronaldo che vale tra i 150 e i 160 milioni. Questo è un risultato di uno studio durato anni. Acquistare Messi anche a queste cifre sarebbe comunque un investimento positivo”.
Chi sono i calciatori più amati al mondo? Basta vedere quali sono le maglie più vendute per poter stilare una classifica. Ai primi posti: Rolando, Messi e Ozil, ma si piazzano bene anche Ibrahimovic, Neymar, Aguero!
C’è chi grida al capolavoro architettonico e chi all’ossessione del lavoro, ma Lionel Messi si sta facendo costruire una “casa del calcio” che sorgerà a Barcellona. La struttura della villa monumentale è stata progettata dall’architetto iberico Luis de Garrido, che ha seguito le precise direttive dell’inquilino… Vista dall’alto, l’area edificata è molto simile a un campo di calcio sul quale è adagiato – come la palla sul dischetto del rigore – lo stabile di forma circolare, in tutto simile a uno stadio, ma senza le curve… La “casa stadio” si completa di una piscina, che circonda quasi tutto l’edificio, e di una installazione di pannelli solari estraibili. Un tempio più che una casa di autocelebrazione per il quattro volte pallone d’oro.
Per andare dal Pontefice, Lionel Messi ha deciso di indossare un abito della sarta argentina Elisabet Vozzo confezionato con tessuto (un fresco lana blu) fornito dal negozio ‘La Firma’ di Castelfidardo. Una contaminazione quindi di omaggio a Papa Francesco che originario dell’Argentina è stato “adottato” dall’Italia. Il proprietario del negozio Claudio Scataglini si è detto onorato «che un personaggio così importante abbia indossato un nostro tessuto». Il campione del Barcellona infatti è stato inviato a San Benedetto per la Giornata delle Marche. Si spera anche che Messi trovi il tempo per visitare Recanati, la città da cui i suoi antenati sono partiti per poi stabilirsi in Argentina.
Lionel Messi, Pallone d’Oro, uno dei calciatori più forti di sempre, sarebbe affetto da autismo. La rivelazione sarebbe avvenuta attraverso un tweet postato dall’attaccante brasiliano Romario:
“Lo sapete che Messi ha la sindrome di Asperger? È una lieve forma di autismo che conferisce il dono di una maggior concentrazione”
Dopo le numerose discussioni accesesi in Twitter, ha poi sottolineato: “Anche Newton e Einstein avevano la stessa forma di autismo. Spero che, come loro, continuerà a voler migliorare per regalarci del gran calcio”
Un’accusa pesante, quella rivolta alla stella del Barcellona e della Nazionale argentina, che, come affermato dallo stesso Romario, costringerà il padre di Messi ad avviare azioni legali contro l’ex nazionale brasiliano che si è dato alla politica. Del resto, se il Twitter ha acceso così tante polemiche, c’è da sottolineare il fatto che, come lui stesso spiega, si è limitato a riportare una notizia che lui stesso aveva appreso dai media, e posta anche il link dell’Exame.com, dove appare l’articolo.
“Secondo suo padre Messi non è autistico. Io non sono un medico – aggiunge Romario sempre sul social network – per discutere della questione. Ma se vuole procedere per vie legali lo faccia pure”.
Che sia su Twitter o in Parlamento, Romario, che ha un figlio di otto anni affetto dalla sindrome di Down, interviene regolarmente su temi scientifici e medici relativi a persone con disabilità.
Aveva cercato inutilmente di attirare l’attenzione di Messi e poi di Sanchez, un ragazzo che aveva assistito al riscaldamento dei calciatori del Barcellona, ma questi erano entrati dritti negli spogliatoi. Piqué invece si ferma, si toglie la maglia e la regala al ragazzo che scoppia in lacrime dalla felicità.
Pirlo quindi in panchina, perché Prandelli gli ha preferito Verratti.
Prima di dare inizio alla gara viene “simbolicamente” piantato l’ulivo regalato ieri dagli azzurri al Papa. I capitani, Buffon e Mascherano, partecipano alla “cerimonia”. E’ poi l’Argentina a battere il calcio d’inizio e subito si concretizza una punizione a favore dei biancocelesti. Batte Garay tentando di provare il colpo di potenza, ma la palla volo lontanissimo dalla porta. Riparte quindi l’Italia con Giaccherini, ma l’azione s’interrompe per un fallo si Campagnaro. Manovra ancora l’Italia e dopo un tocco in verticale per Verratti, la palla finisce sul fondo. Al 5′ Bello spunto di Higuain che mette al centro, De Rossi riesce a fermare il cross, poi dribbla un avversario e fa subito ripartire l’azione. Passaggio in verticale lungo per Osvaldo, ma è stato bravo il centrocampista giallorosso. Al 7′ ancora Giaccherini sulla sinistra, dribbling e cross per Osvaldo, ma anche in questo caso il suggerimento non è preciso. Al 10′ ancora Italia in affanno e De Rossi efficace nel ruolo di difensore centrale, il suo rinvio non è pulitissimo, ma evita guai peggiori.
Al 12′ c’è la prima grande occasione della partita ed è per l’Argentina. Palacio va via in area di rigore, dal fondo il cross per Di Maria che arriva in corsa ma non riesce a stoppare e concludere con precisione venendo anticipato dai difensori a rischio, pericolo per l’Italia. Ma la palla resta fuori dalla rete. Al 14′ l’Argentina viene fermata in fuorigioco, ma l’Italia non riesce ad uscire dalla propria metà campo. Un minuto più tardi ci prova Osvaldo che ruba palla sulla trequarti e appoggia per Giaccherini che prova a calciare dal limite, tiro respinto. Dopo le fiammate dei primi minuti di gioco il ritmo si abbassa dopo il primo quarto d’ora. Al 17′ punizione per l’Italia per un fallo su Verratti, Stark lo sanziona con un calcio di punizione. Candreva calcia, ma la palla va alta.
Al 19′ arriva il gol per l’Argentina firmato HIGUAIN. Errore di De Rossi in impostazione, Di Maria riceva, suggerisce per l’attaccante del Napoli che si accentra e con il destro mette in rete dai 16 metri!
L’Italia prova una reazione, ma sin qui l’Argentina è stata nettamente superiore e alla prima occasione ha saputo mettere in rete la palla del vantaggio meritatissimo.
Ci prova al 24′ Candreva che si porta sulla destra, ma la palla finisce in angolo dopo il tackle di Palacio. Poco spettacolo in campo, soprattutto dopo il gol dell’Argentina. Gli azzurri di Prandelli sembrano sottotono nella prima parte della gara. Dopo cinque minuti in cui l’Argentina amministra e l’Italia è in affanno, finalmente arriva una buona manovra con Montolivo, Candreva e Maggio che dialogano fra loro e portano il napoletano sul fondo per il cross, ma ne viene fuori una traiettoria innocua per Andujar che blocca.
Al 33′ brutto contrasto tra Basanta e Maggio, il napoletano resta a terra qualche secondo lamentando un colpo al costato, ma si rialza con le sue gambe. Una buona occasione potrebbe esserci al 35′ quando l’Italia conquista un corner, Chiellini arriva a colpire di testa, ma la palla è alta. Negli ultimi minuti del primo tempo, l’Italia riprende fiducia in se stessa e ruba due volte palla, riesce, anche ad impostare una buona manovra offensiva, alla fine Verratti allarga per Candreva che con un cross profondo cercava Osvaldo sul secondo palo. L’attaccante della Roma non arriva di un soffio. Poi la grande ccasione per l’Italia al 39′, Candreva con un cross trova Marchisio sotto porta che colpisce con il destro in scivolata, sicuramente non la scelta migliore, anche se di più era difficile chiedere al giocatore italiano, in ritardo su pallone. Scontro sotto aerea azzurra al 41′ e Chiellini rischia il calcio di rigore, contatto con Higuain sulla progressione dell’argentino, alla fine cadono entrambi e l’attaccante del Napoli protesta chiedendo inutilmente la massima punizione.
Al 44′ Calcio di punizione per l’Italia. Lo batte Candreva, l’Argentina ha un attimo di difficoltà, ma il laziale prova un dribbling di troppo. Contropiede dei sudamericani che volano e sfiorano il gol con Palacio che non arriva per una frazione di secondo in scivolata sull’assist di Di Maria. Dal possibile pareggio al rischio concreto di subire il 2-0, tutto in una manciata di secondi. Finale da brivido all’Olimpico.
Finisce il primo tempo, sicuramente una bella prova degli argentini, molto meno quella dell’Italia anche se sul finale gli azzurri stavano trovando il ritmo giusto.
Fotogallery del Primo Tempo:
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Il secondo tempo riprende con tre cambi per l’Italia: fuori Candreva, Montolivo, Marchisio dentro Insigne, Florenzi e Aquilani. Cambio anche nelle file argentine: Entra Ever Banega, giocatore del Valencia, fuori Lamela.
Dopo il fischio d’inizio è Giaccherini ancora una volta fermato sulla trequarti, che però non molla e riconquista palla a sua volta. Al 3′ Florenzi guadagna un calcio d’angolo, lo batte Insigne, senza successo. Andujar esce bene.
Al 4′ contropiede veloce dei sudamericani, Higuain appoggia per l’accorrente BANEGA, stop a tiro dai 16 metri. Buffon non può nulla, 2-0 per gli “ospiti”. Il gol di Banega è una doccia fredda per gli azzurri che si ritrovano sotto di due gol e con poche energie per trovare la rimonta.
Prova a cambiare la squadra Prandelli, fuori Giaccherini per Diamanti, ma entra anche Marchetti per Buffon che si accomoda in panchina. Al 10′ Argentina scatenata, ancora un contropiede condotto dalla coppia Higuain – Palacio, poi De Rossi riesce a mettere fuori. Al 11′ sulla conclusione di Palacio deviata da Marchetti l’attaccante del Napoli con il piatto trova ancora l’intervento del portiere. Si rischia il 3-0. HIguain sbaglia un gol fatto. L’Italia sembra tramortita.
Al 15′ Cambio nell’Argentina, il passato e il futuro del Napoli: dentro Lavezzi, esce Higuain. Dopo il primo quarto d’ora della partita gli azzurri abbozzano un possesso palla che per ora si rivela sterile. Non arrivano conclusioni, in realtà non ne sono mai arrivate, nello specchio della porta difesa da Andujar. Tre calci d’angolo consecutivi ottenuti dall’Italia, Diamanti non li batte benissimo e non arrivano vere occasioni da gol. Scocca il 22′ e arriva la traversa di Diamanti. Il fantasista del Bologna guadagna una punizione e la calcia alla grande, la palla deviata leggermente da Andujar batte sul legno. Sullo sviluppo dell’azione Aquilani mette in rete, ma era in fuorigioco. Al 26′ per l’Argentina c’è spazio anche per Coloccini, che entra al posto di Garay. Altro cambio anche per l’Italia dove esce Maggio ed entra Cerci. Torna così la difesa a tre per gli azzurri. Al 27′ Biglia fa un fallo su Aquilani, Stark fischia, ma Campagnaro (atteggiamento ingiustificato) protesta fino a farsi ammonire. Sul calcio di punizione la difesa argentina libera male, Osvaldo potrebbe calciare con il sinistro da posizione defilata, non trova la porta. Al 30′ altro cambio per l’Argentina fuori Mascherano, dentro Maxi Rodriguez. 31′ INSIGNE va in gol! L’attaccante azzurro di prima intenzione mette la palla all’incrocio dei pali battendo Andujar, rete episodica frutto di un grande colpo di Lorenzo. 1-2 gli azzurri accorciano le distanze.
Al 34′ Palacio manda in angolo, Insigne batte per Chiellini che non trova un buon impatto con il pallone ma guadagna il corner dalla parte opposta. 35′ fa un miracolo Marchetti che nell’uno contro uno con Di Maria riesce a bloccare un pallone destinato a entrare in rete. Subito dopo quest’azione esce proprio Di Maria ed entra l’interista Ricky Alvarez. Al 40′ Antonelli con un tunnel su Campagnaro entra in area e guadagna un corner. Nella di fatto sullo sviluppo del calcio d’angolo, ma bravo il genoano. Al 45′ Altro miracolo di Marchetti in controtempo sulla botta di destro di Maxi Rodriguez il portiere della Lazio dice di no alla rete del 1-3!
Una partita giocata sottotono nel complesso dagli azzurri, con solo dei buoni spunti individuali, tra cui le splendide parate di Marchetti. L’Argentina invece ha saputo mostrare un bel gioco. Una vittoria meritata quella degli argentini che rispecchia ciò che si è visto in campo.
Una partita orfana di due grandi protagonisti quella che si giocherà tra un’ora all’Olimpico e che sembra aver perso un po’ d’interesse. Certo avviene la sera prima di ferragosto, con molti italiani intenti a pensare al pranzo di domani, ma soprattutto lo show sembra essersi consumato nell’udienza dal Papa. Il resto è una pratica da archiviare e forse un bel pareggio farebbe contenti tutti, anche lo stesso Pontefice.
Il matrimonio di Leo Messi con Antonella potrebbe essere a rischio se davvero l’indiscrezione che sta circolando in queste ore fosse confermata. Leo Messi è stato fotografato con una ragazza bionda a La Vegas e la rivista argentina di gossip Pronto ha pubblicato in anticipo la copertina del prossimo numero, in cui comparirà un servizio che rischia di mettere nei guai il fuoriclasse del Barcellona. Il titolo è inequivocabile: «Le foto che mettono a rischio il matrimonio di Lionel Messi».
Il quattro volte Pallone d’Oro viene presentato in atteggiamenti intimi con una donna che viene presentata come una ballerina di striptease.
«Leo e Antonella, la madre di suo figlio Thiago, stanno vivendo una grave crisi», scrive Pronto, che nella sua versione online svela la prima pagina del prossimo numero incentrato sulla presunta «notte brava a Las Vegas» di Messi. Secondo il settimanale la stella ‘blaugrana’, dopo la partita di beneficenza giocata a Chicago all’inizio di luglio, avrebbe raggiunto Las Vegas per partecipare a una festa organizzata dall’ex stella brasiliana Ronaldo in un albergo di lusso, dove sono state scattate le foto incriminate.
Il campione del Barcellona Lionel Messi, per godersi un po’ di tranquillità aveva comprato casa nella tranquilla zona di villeggiatura Castelldefels, a 20km dalla città della sua squadra. La sua quiete, però, è stata intaccata dalla crisi economica. I proprietari del terreno confinante con quello del campione argentino, infatti, non potendo più mantenere l’abitazione, avevano provato a metterla in vendita ma, non trovando nessuno interessato all’acquisto, hanno optato per affittarla. Conseguenza immediata è stato l’incremento di confusione e romure che ha messo a dura prova la pazienza di Messi che, in cerca di una rapida soluzione, ha fatto costruire un muro tra le due abitazioni, tra l’altro non a norma. Ma la curiosità dei nuovi vicini non ha accennato a scemare, portando il campione ad optare per una soluzione più drastica: procedere lui stesso all’acquisto della proprietà!
Fiocco azzurro in casa Cassano, l’attaccante dell’Inter è diventato per la seconda volta papà. A darne notizia è stata la moglie Carolina Marcialis su Twitter. Il bambino si chiama Lionel, come Messi, il fuoriclasse argentino del Barcellona. Twitter impazzisce e piovono messaggi, curiosità e gossip in poco tempo invadono la rete… appena nato fa notizia!
Partita di champions che vale per gli ottavi ma potrebbe benissimo essere una finale!
Il primo tempo si chiude sullo 0 a 0. Gran bel gioco quello messo in campo dai rossoneri, gol sfiorato da Boateng. Per i catalani molto possesso di palla e poche conclusioni che non hanno impensierito la rete del Milan.
Al 12′ della ripresa arriva il vantaggio del Milan! Boateng batte Valdes con il sinistro, dopo un rimpallo su Zapata
Al 36′ raddoppio del Milan! Muntari riceve da El Shaarawy e batte Valdes con un bel sinistro al volo
Annunciati i vincitori delconcorso internazionale di progettazione per studenti Buenos Aires High Performance.
I partecipanti si sono cimentati con la progettazione di un edificio dedicato al gioco del football e ai ragazzi argentini, da sempre appassionati di sport e soprattutto dediti al calcio e desiderosi di entrare nella leggenda di questa disciplina, sperando di eguagliare il talento di Maradona o di Lionel Messi. L’idea di un complesso sportivo per le nuove promesse nasce dall’esigenza reale di dotare la città di Buenos Aires di un luogo che permetta di coltivare i nuovi talenti, evitando che questi siano costretti ad emigrare per potenziare le loro capacità sportive.
Il nuovo edificio, il BAAR – Buenos Aires Alto Rendimiento viene immaginato come qualcosa in più del semplice centro sportivo, al suo interno i ragazzi devono trascorrere gran parte del loro tempo. Il centro viene pensato come la nuova casa dei futuri calciatori, un luogo dove vivere, studiare, allenarsi e condividere esperienze con altri giovani. La collocazione del nuovo complesso viene individuata nel Parco Julio A. Roca nella zona meridionale della capitale argentina.
Al primo posto
SSL – Lauro Vicente, Santiago Paez, Lucia Sanguiñedo, Sebastian Gimenez
Università FARQ – Udelar
La giuria ha voluto premiare la sensibilità con cui il progetto si relaziona con il contesto urbano, attraverso volumi bassi e trasparenti, chiari e di completamento della preesistenza. L’edificio si inserisce come un elemento chiave di transizione nel tessuto urbano, generando un passaggio graduale tra l’agglomerato urbano e l’area metropolitana. L’edificio si presenta come un riferimento che, per la sua particolare condizione, si trasforma in un’icona sociale, risaltando l’importanza delle funzioni che la circondano e diventando elemento chiave per lo sviluppo della zona.
Al secondo posto
GARADA – Gabriel Muñoz Moreno, Daniel Fernández Prada, Rafael Garcia-Monge Pozo, Eduardo Garrido Rodriguez, Ricardo Casas de la Cuesta
Università: Escuela Politécnica Superior San Pablo C.E.U
Si premia il valore paesaggistico del progetto che genera una sorta di “tappeto topografico”. L’edificio principale sparisce, generando gradini e percorsi necessari per l’utilizzo del campo di calcio. Stretta la rispondenza del progetto con il programma del concorso e buona la relazione con il parco esistente.
Al terzo posto
GRUPODOS – Sofia Zunino Silva, Yanina Pauer Hernández, Martin Gómez Diaz, Mauricio Núñez Olivera
Università: Udelar
Il progetto si configura come una transizione ottima tra la città diffusa e l’edificio. Conserva la memoria dell’attuale parco senza snaturarlo e genera un’inclinazione per dar vita alle gradonate dello stadio, che diventano parte e continuazione del paesaggio. A sua volta, questa inclinazione nasconde le funzioni dell’edificio, creando una facciata urbana che si confronta con la città e con la sezione stradale.
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