Uccisa a 21 anni, era una volontaria! La denuncia degli attivisti di Euromaidan

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Gli attivisti di Euromaidan, fautori della protesta in Ucraina,  accusano la polizia di aver ucciso la giovane Olesya Zhukovskaya, medico 21enne che si era offerta volontaria per curare i feriti.

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La foto è Virale su Twittere l’ultimo status di Olga su Facebook dice: “Sto morendo”.

Nelle ore successive sono però arrivate altre informazioni contraddittorie: dal fatto che la ragazza non fosse un medico, ma un’infermiera e che sarebbe anche sopravvissuta e si troverebbe ora ricoverata in ospedale a Kiev attaccata ad un respiratore dopo essere stata curata. Quel “sto morendo” ha concluso una serie di messaggi allarmanti scritti dalla Zhukovska. Ad esempio, quello precedente recitava: «Venite tutti a Kiev. Abbiamo bisogno del vostro aiuto. La carneficina è iniziata nella mattina», con la Zhukovska arrivata nella capitale una settimana fa. Nei suoi messaggi ha espresso eccitazione, paura e frustrazione nella descrizione del sangue e del dolore presente in piazza Maydan, parlando delle voci che vogliono l’arrivo delle truppe russe in sostegno di Yanukovich, di come ha cercato rifugio in una chiesa e di come la situazione stesse peggiorando. E poi l’ultimo messaggio, scritto alle 9.44 di giovedì. E da allora il silenzio. Si rimane quindi nell’incertezza e nella speranza di avere una comunicazione certa sulle condizioni della giovane volontaria.

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Il chirurgo che sfida la bufera per salvare un paziente

chirurgo-eroe-tuttacronacaL’America è commossa dall’impresa del suo eroe quotidiano, il dottor Zenko Hrynki, che ha rischiato di morire assiderato per salvare la vita a un paziente che aveva assoluto bisogno di lui. Il medico si trovava  al Brookwood Medical Center di Birmingham, in Alabama, quando è stato chiamato per compiere un intervento chirurgico delicatissimo e d’urgenza al cervello: questione di vita o di morte. il paziente, però, era ricoverato in un’altra struttura, il Trinity Medical Center, a 10 chilometri di distanza. Non una spazio incolmabile, se non fosse che la bufera di neve che ha colpito il sud degli Stati Uniti ha paralizzato le strade e bloccato migliaia di automobilisti per ore. Muoversi in auto, dunque, era impossibile. E neanche le autorità locali hanno potuto aiutarlo. A questo punto Hrynkiw, l’unico neurochirurgo dell’ospedale, sapendo che se non operato subito il paziente aveva il 90% di possibilità di morire, ha deciso di avventurarsi a piedi sotto la bufera, mettendo in pericolo la sua stessa incolumità. I media statunitensi ripostano che il medico ha impiegato ben cinque ore per raggiungere la meta. Dopo l’intervento, il paziente ora si trova in condizioni stabili. Spiega il chirurgo: “Se avessimo aspettato sarebbe morto. Così ho pensato che questo non poteva succedere per colpa mia”. Steve Davis, caposala del reparto di terapia intensiva dove ha avuto luogo l’intervento, afferma: “Questa storia racconta la dedizione di un uomo”. “Poco prima che iniziasse a operare, tutto ciò che sono riuscito a dirgli è stato: ‘Tu sei un uomo buono'”. Nonostante milioni di americani lo ritengano un eroe, Hrynkiw non si sente un uomo speciale: “Non ho fatto nulla di eccezionale – ha detto – solo il mio lavoro”.

La donna morta nell’ambulanza con il portellone bloccato: il figlio “niente medici”

polizia-ospedale-tuttacronacaDelia Re, una 84enne, è morta all’interno dell’autoambulanza che l’aveva trasportata in ospedale perchè, una volta giunta a destinazione, il portellone non si apriva. Ora si sta svolgendo l’autopsia sul suo corpo e intanto la Procura, come atto dovuto, ha iscritto nel registro degli indagati cinque tra medici e paramedici. Il figlio della donna, Vincenzo Lattanzi, si sfoga: “Mia madre era da codice rosso, ma a casa è arrivata un’ambulanza con a bordo solo un’infermiera”. La donna aveva accusato una grave aritmia la mattina di martedì e il figlio ha chiamato il 118 chiedendo l’intervento a casa, a San Claudio di Corridonia. Spiega l’artigiano 56enne: “L’ambulanza è arrivata in ritardo, ho fatto due chiamate al 118, a distanza di mezzora. Nella prima chiamata, alle 8,30, ho spiegato ai sanitari che mia madre aveva 192 battiti al minuto, sudorazione e affanno. Mia madre era cardiopatica e aveva una grave aritmia. Nella seconda ho chiesto se avessero sbagliato via perché non sentivo le sirene e dopo altri cinque minuti è giunta l’ambulanza”.  A casa della donno sono arrivati “l’autista e un’infermiera. Mi sono informato con altri medici mi hanno detto che per stabilizzare mia madre serviva un’iniezione di cordarone, farmaco che si può somministrare solo in presenza di un medico. Doveva venire un’auto medica e poi l’ambulanza, mia madre era un codice rosso – ripete – Mia madre era cosciente, prima di salire in ambulanza mi ha detto: ‘Ho freddo, copritemi’. Non so se si sarebbe salvata o meno, ma qualcosa è andato storto fin dall’inizio”. Il legale della famiglia Lattanzi-Re, Sandro Giustozzi, aggiunge: “I figli di Delia Re sono provati, hanno visto morire la mamma perché si è rotta una maniglia dell’ambulanza. Sono disperati, hanno negli occhi quei drammatici momenti, la mamma in ambulanza che stava morendo e i vigili del fuoco che facevano un gran rumore per cercare di aprire il portellone”. Alla domanda se la donna poteva essere salvata: “Secondo me sì, il reparto di rianimazione a Macerata è eccellente”. Poi prosegue: “Posso portare l’esperienza diretta di mio padre, arrivato in ospedale in arresto cardiaco è stato subito ricoverato e curato in Rianimazione ed è vissuto altri due anni. Anche Delia secondo me poteva essere salvata. Abbiamo chiesto alla magistratura di accertare la verità e vogliamo sapere perché a casa non è stato mandato un medico, la donna era grave, aveva un’aritmia seria e doveva essere soccorsa più prontamente” conclide il legale.  Il direttore dell’Area Vasta 3 di Macerata, Enrico Bordoni dice: “Da un punto di vista dell’assistenza la donna è stata curata al meglio e, come da protocollo, è stata rianimata in ambulanza. Ci dispiace per ciò che è successo. Facciamo centinaia di interventi al giorno e mediamente diamo una risposta soddisfacente con operatori preparati”.

Muore una donna all’interno di un’ambulanza: non si apriva il portellone

ambulanza-donna-morta-tuttacronacaL’ambulanza era giunta al parcheggio dell’ospedale, a Macerata, dove stava accompagnando una donna di 85 anni. Ma il personale non è riuscito ad aprire il portellone del mezzo, forse per colpa di un guasto alla maniglia. L’anziana è rimasta intrappolata nella vettura per circa 15 minuti, mentre un medico l’ha raggiunta entrando dalle porte anteriori, ma le manovre di rianimazione si sono rivelate inutili. Sono dovuti intervenire i vigili del fuoco per aprire il portellone, bloccato probabilmente per la rottura della serratura, dopo che il personale, come racconta Il Resto del Carlino, le ha provate tutte, compreso un tentativo di “scasso” con un piede di porco, prima di arrendersi e chiamare il 115. Per la donna si è rivelato fatale un arresto cardiaco, a lei che in passato era stato impiantato un pacemaker. Sul posto è intervenuta anche la polizia. Al momento non risulta aperto alcun fascicolo sull’accaduto e non vi sarebbero indagati.

L’uomo che non può entrare allo stadio… per troppo amore!

tifoso-stdio-tuttacronacaLa storia di Paolo Stefanuto, originario di Teglio Veneto, nel Veneziano, ma ormai da quasi quarant’anni pordenonese doc, è raccontata dal Gazzettino. E’ una storia che parla del grande amore dell’uomo per il Calcio Prata, passione che rischia di metterne in pericolo la vita al 64enne, che vive talmente in simbiosi con il suo club da non poterlo seguire dal vivo. Spiega il quotidiano che Paolo è il custode dello stadio comunale di Prata. Lo conoscono tutti ma da quasi tre mesi la domenica allo stadio non c’è più. Il “suo” stadio non lo apre più lui. L’uomo, infatti, soffre di un serio problema cardiaco e a marzo si sottoporrà ad un’operazione a Milano. Nell’attesa dell’intervento il suo medico curante ha emesso la “sentenza”: lui, che ama il Prata alla follia, non lo può più andare a vedere dal vivo. Perché? Soffre troppo, si emoziona e quindi rischia la vita. “Ho visto le prime tre partite in campionato ma alla fine sono dovuto andare due volte al pronto soccorso” racconta.

Il primario in malattia che lavorava in privato

guardia_di_finanza-tuttacronacaEra in malattia da circa sette mesi, almeno stando a quanto risultava all’azienda ospedaliera e al reparto che dirige, ma la Guardia di Finanza ha rilevato che il medico svolgeva la sua attività privatamente, nel suo studio. Lui è un primario dell’ospedale Camberlingo di Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi, e ora è stato denunciato per truffa aggravata ai danni della Asl. Le Fiamme Gialle hanno trovato e sequestrato nel suo studio un centinaio di ricevute sanitarie che aveva emesso e firmato.

Papa Francesco versione “farmacista” diventa un business

papa-francesco-misericordina-tuttacronacaDue settimane fa Papa Francesco dava un “consiglio medico” suggerendo a tutti l’assunzione della Misericordina, una medicina per l’anima che prevede santino e rosario in confezione farmaceutica con tanto di bugiardino. Ma se allora le confezioni erano state regalate ai presenti, ora il Pontefice viene utilizzato come testimonial e la Misericordina si può acquistare nei negozi vicino San Pietro e anche on line, a prezzi che variano da 5 a 35 euro. Si è venuto così a creare un business internazionale, alimentato dal migliore “spot” della storia. Il Papa aveva esortato tutti: “Non dimenticatevi di prenderla” e quella che voleva essere un’idea per invitare alla preghiera, si è trasformata in un banale business. Le confezioni in vendita sono identiche a quelle mostrate in Piazza San Pietro e il prezzo varia tra cinque e sei euro a seconda del negozio: molto, se paragonato a quello degli altri rosari, circa 1 euro, per i quali esistono pure offerte speciali, dodici a cinque euro. Ma anche in rete è possibile acquistare la “medicina” e qui i prezzi lievitano: ci sono store online che la vendono per 5 euro come i negozi, ma su eBay non mancano quelle garantite “originali” vendute a 34,90 dollari, ai quali va aggiunta la spedizione. In Vaticano sembrano non aver visto il rischio che qualcuno potesse sfruttare il prodotto, ma non è sfuggito ai commercianti di oggetti religiosi. La Misericordina, più che una cura per l’anima, è diventata un souvenir accanto al Colosseo di plastica. O meglio, accanto a tutti quei prodotti che sul sacro giocano, dal prete gonfiabile per confessioni lampo al sapone a forma di Gesù per lavarsi l’anima, fino alla forma che stampa il viso della Vergine sui toast.

Quant’è moderno Papa Francesco? Tanto da avere un’app tutta per lui!

papa-francesco-app-tuttacronacaE’ l’Ansa a lanciare una nuova app dedicata interamente al Pontefice. Si chiama “Papa Francesco News” e riporta notizie, speciali e approfondimenti sul nuovo corso in Vaticano, permettendo di restare sempre aggiornati sui principali eventi che coinvolgono il Santo Padre, la sua svolta riformatrice, il suo stile, la visione della ‘’chiesa povera’’.  Non mancheranno inoltre le migliori foto che testimoniano non solo il suo operato ma anche i fuoriprogramma, i momenti solenni e le curiosità. Di facile consulatazione, la nuova app permette di non perdere nessuna novità su quanto riguarda documenti pontifici, discorsi del Papa, vita delle istituzioni vaticane e celebrazioni dei grandi appuntamenti. E ancora si trovano approfondimenti sulla sua biografia e non mancano le analisi della vaticanista Ansa Giovanna Chirri, la giornalista che per prima ha dato al mondo la notizia delle dimissioni di Papa Ratzinger. Ancora, sarà possibile avere sul cellulare la storia di Papa Francesco raccontata da Francesca Ambrogetti, autrice della biografia del Pontefice nella quale racconta 3 anni di conversazioni con Bergoglio sulla sua vita e su Dio. Per tutte le informazioni, basta dare uno sguardo a http://www.papafrancesconewsapp.com.

Papa Francesco: “Non stancatevi di chiedere perchè”

Papa-Francesco-tuttacronacaPapa Francesco ha incontrato la comunità filippina, che ancora è scossa per il dolore e la devastazione provocata dal tifone Haiyan e ha esortato i presenti a non smettere mai d’interrogarsi su quello che accade: “Nel momento della prova ci chiediamo perché succedono queste cose, e non si può spiegare. Non stancatevi di chiedere il perché, cosi attirerete la tenerezza del Padre”. Il Pontefice ha quindi confessato: “In questi giorni anch’io sono stato molto scosso. Ho sentito che il dolore era forte ma anche la solidarietà di tutti nel momento della prova”.

Il Papa medico prescrive la misericordia. Prendetene tutti!

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Prendetene tutti! Il papa medico distribuisce 20.000 scatolette di Misericordina durante l’Angelus a san pietro«Come mezzo di prevenzione si assume una volta al giorno – recita la posologia – e in casi urgenti si assume tante volte quante chiede la tua anima. La posologia è identica per bambini e adulti». Tirati in ventimila copie i «bugiardini» realizzati in italiano, polacco, inglese e spagnolo, spiegano quando ricorrere a «Misericordina – 50 grani per il cuore». E ventimila scatolette della «medicina» vengono distribuiti in piazza San Pietro dopo l’Angelus del Papa. Si tratta di 20.000 rosari, contenuti in una piccola scatoletta in tutto simile a quelle dei farmaci – con l’ illustrazione di un miocardio e di un tracciato cardiaco – e accompagnati dalle istruzioni. Tra queste: «prima di usare la medicina, leggere il contenuto di questo prospetto; se è necessario leggerlo una seconda volta, e quando è necessario un consiglio o una informazione aggiuntiva, mettersi in contatto con un sacerdote». Seguono le spiegazioni su cosa sia Misericordina e quando vada usata, sulle precauzioni per l’uso, la posologia, le forme di somministrazione, le controindicazioni. Le scatolette – nate da una idea dei seminaristi polacchi devoti di santa Faustina Kowalska (la suora polacca che ha iniziato il culto della ‘Divina misericordia’, influenzando anche papa Wojtyla, ndr) e realizzate per impulso di padre Konrad, l’elemosiniere del Papa, hanno ricevuto l’approvazione di papa Francesco. All’Angelus il Papa ha suggerito la «Misericordina» come un «modo per concretizzare i frutti dell’Anno della fede che volge al termine. Si tratta – ha detto – di una ‘medicina spirituale chiamata ‘Misericordina’. È contenuta in una scatoletta, che alcuni volontari distribuiranno mentre lasciate la piazza. C’è una corona del rosario, con la quale si può pregare anche la ‘coroncina della Divina misericordia’, aiuto spirituale per la nostra anima e per diffondere ovunque l’amore, il perdono e la fraternità». «Vorrei adesso – ha detto prima di consigliare la ‘medicina’ – consigliarvi una medicina, ‘ma che, ora il Papa fa il farmacista?’». Tenendo in mano la scatolina, e agitandola per farla vedere a tutti, il Papa ha spiegato la iniziativa. «Non dimenticatevi di prenderla – ha esortato – perché fa bene al cuore, all’anima, a tutta la vita».

Padre e due figli morti in un camper nel Torinese

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Tragedia alle porte di Torino. Un uomo ed i suoi due figli di 15 e 9 anni sono stati trovati morti un camper. I ragazzini avrebbero dovuto disputare oggi una gara di motocross a Rivarolo.
Il campo di gara è vicino a dove avevano parcheggiato il camper, nella regione Godie. A trovare la famiglia, il medico legale della gara. Il 118 ha potuto solo constatare il decesso dei tre.
In base ai primi accertamenti dei carabinieri e dei vigili del fuoco, sembra che il padre e i figli siano morti per un’intossicazione da monossido di carbonio. Sono comunque in corso ulteriori verifiche per chiarire la vicenda.

Shock: chirurgo mette il dito nella piaga? La salma di Priebke nella tomba di famiglia

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Shock nel Bresciano dove un cardiochirurgo di 52 anni si è detto disposto a «ospitare la salma di Priebke nella tomba di famiglia» nel cimitero della frazione di San Vitale nel Comune di Rovere. Lo riporta l’«Arena» spiegando che l’uomo, Alberto Negri, accoglierebbe la salma, «spese di tumulazione escluse». «Il cimitero è su una collinetta a San Vitale, lì sono già sepolte mia madre e mia nonna», spiega il medico al quotidiano.

«Il messaggio che voglio lanciare è semplice: bisogna perdonare – spiega – Ho deciso di ospitare la salma di Priebke perché vengo da una famiglia abituata a farsi carico delle sofferenze degli altri. Io sono medico da trent’anni e anche mio padre lo era. Priebke non si è pentito? Vero, ma non era obbligato a farlo. I rancori e le ingiustizie vanno sistemate in vita fra gli esseri umani. Dopo la morte, per chi è credente, si passa a una giustizia superiore che non è più di nostra competenza. Allora lasciamo fare a Lui senza accanirci su una salma. In fondo chi l’avesse ritenuto opportuno, avrebbe potuto fargliela pagare in vita e, magari, raccontarlo con orgoglio ai figli. Ma chi prende a calci un cadavere lo racconterà ai suoi figli?».

«La mia – continua – è una scelta di coscienza che nasce da un desiderio di riappacificazione. Credo che anche una persona in grave torto debba avere la dignità di una sepoltura. Non si può andare avanti così, tra calci, sputi e rifiuti: se nessuno fa niente non si farà mai niente, continuerà per sempre ad esserci la guerra tra ebrei e palestinesi».

Ma la madre e la nonna del chirurgo sono pronte a ospitare la “scomoda” salma?

Overdose di viagra e gli amputano il pene

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Effetti collaterali della pillola blu se il dosaggio non viene rispettato. Così un 66enne colombiano, ex agricoltore e politico locale,  dopo un’overdose di viagra è stato costretto a rivolgersi a un medico. In ospedale il personale sanitario ha riscontrato nel genitali segni di cancrena, oltre all’infiammazione e alla frattura del pene. Per fermare al più presto l’avanzare della cancrena i medici hanno amputato il pene.

Il cv di un medico passa per la lavanderia!

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Se vuoi diventare medico devi esser disposto a dare passaggi in auto al Professore, a ritirare la biancheria in lavanderia, a dedicargli 24h su 24 della propria vita e forse qualche speranza alla fine ci può essere. Questo è l’agghiacciante racconto di una specializzanda in medicina che ha deciso di fare la sua dichiarazione a Il Fatto Quotidiano:

Si inizia già al terzo anno. Prima di decidere che medico vuoi diventare, devi individuare un professore abbastanza importante e dedicargli i prossimi anni della tua vita, 24 ore su 24. I passaggi in macchina solo il minimo. C’è anche chi è costretto a ritirare in lavanderia la biancheria del professore di turno.
Come ha fatto il ragazzo che accompagnava il professor Fedele con la sua macchina.
Sì. Questo ragazzo ha tentato per due anni il concorso. Poi al terzo tentativo è entrato. Poverino, non so quanto abbia speso di benzina! Non conta quanto studi, conta per quanto tempo lavori gratis in reparto.Tutti i giorni, anche di domenica o durante le feste, anche la notte. Senza nessun rimborso spese. È un ricatto. Loro ti prometto: “Al prossimo concorso tocca a te” e tu speri. A cardiologia, pediatria e ginecologia si aspettano in media 3 anni. Se smetti di lavorare perché intanto sei diventato un medico e vorresti anche vedere 10 euro a fine mese, hai perso il tuo posto in fila.

Hector Sanabria muore in campo, shock in Argentina

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E’ morto in campo Hector Sanabria, calciatore del Deportivo Laferrere, squadra che milita nella terza divisione argentina. Stroncato da un attacco cardiaco nel corso della partita contro l’Atletico General Lamadrid a soli 28 anni. Il giocatore improvvisamente si è accasciato a terra al 29esimo minuto di gioco e ogni successivo intervento medico si è rivelato inutile.

Un nuovo inizio: Bova-Muccino diventono fratelli, dirige D’Alatri

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Leggerezza, serenità, allegria… Buttare fuori il fiato e raccontare una storia lieve, per riflettere divertendosi e facendo divertire, questo è l’obiettivo di “Un nuovo inizio” il nuovo film diretto da  Alessandro D’Alatri, interpretato da Raul Bova e Silvio Muccino e prodotto da LuxVide (per Rai Cinema) la società di produzione capitanata dai fratelli Luca e Matilde Bernabei.

«Per me — spiega Muccino — è un omaggio ai film con cui sono cresciuto. Io sono dell’82 e nella mia formazione sono stato accompagnato e mi hanno divertito storie come quelle dei Blues Brothers. Il buddy movie secondo me si presta molto bene per raccontare la storia di due fratelli. Dopo gli ultimi film che ho fatto, volevo dedicarmi a una storia leggera, positiva e soprattutto volevo tornare a fare solo l’attore senza però prendermi troppo sul serio. La voglia di giocare, in questo caso, sui rapporti familiari, sulle dinamiche tra fratelli: questo film è pieno di speranza, è positivo, e vorrei che facesse serenamente ridere, che fosse sdrammatizzante».

“Un nuovo inizio” è un progetto scritto a quattro mani dallo stesso Muccino e da Carla Vangelista e narra la storia di due fratelli Lorenzo e Giacomo, uno l’antitesi dell’altro. Lorenzo, interpretato da Muccino, è uno stuntman 30 enne, con l’anima del Peter Pan, che riesce sempre a mettersi nei guai proprio per la sua esuberanza e per quello spirito adolescenziale che non lo ha ancora abbandonato. E chi deve correre in aiuto dell’irriducibile scapestrato? Naturalmente Giacomo, il fratello con la testa sulle spalle. Medico, sposato con una bambina, uomo posato e razionale, in definitiva l’opposto di Lorenzo! Ma come andrà a finire? A darci una mano a immaginarlo è il sottotitolo della commedia: “Le cose a volte non vanno come speriamo noi. Vanno meglio“.

“Conosco Silvio – dice Bova – da molti anni, abbiamo cominciato a frequentarci a Los Angeles. Lui ha una decina d’anni meno di me e io, all’epoca, vedevo questo ragazzo così pieno di entusiasmo, carico di energia… Già nella realtà siamo molto diversi… anche io ho i miei entusiasmi, ma sono più posato, lui invece è un vulcano in eruzione. E quando ho letto il copione gli ho chiesto se l’avesse scritto proprio pensando a noi due“.

“Un nuovo inizio” spezza quindi quella tradizione degli ultimi film di Silvio Muccino in cui a lui era affidata anche la direzione, oltre che l’interpretazione e la sceneggiatura. Si rompe anche con quella linea stilistica iniziata con “Parlami d’amore” e continuata con “Un altro mondo”. Anche se in modo diverso entrambi i film avevano una linea di continuità per quanto fosse ricercato e studiato il primo e quanto invece cercava di essere “improvvisato” e “sperimentale” il secondo. Ci si allontana da quel cinema che risentiva di modelli come Litvak o come il free cinema e si approda a una commedia di puro intrattenimento, con spunti riflessivi.  Due fratelli, due uomini, due storie, due modi di  giocare la partita della vita con sensibilità e istinto diverso, ma quanto ci sarà poi alla fine di Lorenzo in Giacomo e quanto di Giacomo in Lorenzo?

Bimba di 3 anni muore per una supposta prescritta dal medico.

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La Procura di Trani sta indagando sulla morte di una bimba di 3 anni che è avvenuta ieri ad Andria. La bambina aveva crisi di vomito ed era celiaca. I genitori della piccola avrebbero anche informato il medico della malattia autoimmune, ma la guardia medica dell’ospedale Bonomo avrebbe comunque somministrato una supposta per placare i conati della piccola. Dopo la somministrazione la bimba si è addormentata e quando dopo alcune ore i genitori hanno provato a svegliarla si sono accorti del decesso. Al vaglio degli inquirenti ci sono diverse possibilità, intanto sul corpo della bambina è stata disposta l’autopsia per accertare prima di tutto le cause del decesso.

Uccisa per un errore medico: levano le ovaie invece che l’appendice

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Un errore medico è costato la vita a Maria De Jesus, una 32 enne, incinta di 32 settimane che è rimasta uccisa in sala operatoria. Una storia incredibile iniziata per una banale operazione di appendicite che invece si è trasformata in tragedia quando i chirurghi hanno asportato per errore l’ovaia. Maria è stata dimessa dalla clinica dopo 8 giorni di degenza, ma fin da subito ha iniziato ad accusare dolori di stomaco e malessere generale. I medici si sono subito dell’errore appena la donna è tornata in ospedale e hanno cercato attraverso l’aborto di salvarle la vita, ma il suo ventre si era riempito di liquido settico e nonostante gli interventi pochi giorni dopo è deceduta. Probabilmente a causare il fatale errore sono stati dei tirocinanti che hanno confuso gli organi durante l’intervento, ma l’ospedale ha aperto l’inchiesta.Come riporta il Daily Mail, distrutto sarebbe il marito della donna: «La morte di Maria era evitabile, era entrata in ospedale per un’appendicite». La donna lascia anche un altro figlio di 16 anni, Pedro, che in lacrime ha dichiarato: «É stata una grande ingiustizia».

Come può nel 2013 morire così una donna? Un banale errore dei tirocinanti distrugge una vita umana? Non c’è nessun medico esperto in sala operatoria quando si opera?

Gino Strada mette paura ai politici… non lo vogliono al Colle?

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Gino Strada è un personaggio scomodo e questo è più che evidente, ancor di più dopo l’incontro di ieri tra B & B.

Che possa diventare Presidente della Repubblica qualcuno che è al di fuori dell’apparato politico spaventa sia il Pd che il Pdl che devono quindi trovare una strada per far perdere credibilità a tutti i candidati che non siano “politically correct”, che in questo caso significa tutela di privilegi e possibilità di tattiche nella formazione di un governo. Così a farne le spese per primo è Gino Strada, fondatore di Emergency e possibile candidato del M5S, che alla trasmissione radiofonica un  Un Giorno da Pecora ha dichiarato “Alle ultime elezioni non ho votato perché ero a Los Angeles. Faccio una confessione: ho votato una volta sola negli ultimi decenni. Ho votato Orsoni   perché ho semplicemente pensato che Brunetta fosse esteticamente incompatibile con Venezia. Secondo me lui non c’entra niente con Venezia”.

Secca la replica di Brunetta “Anche nella Germania degli anni Trenta c’erano medici, colleghi del dottor Strada, che esprimevano opinioni estetiche simili a quelle espresse dal fondatore di Emergency. Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere  da vergognarsi”

Anche Cicchitto si scaglia contro Gino Strada, che definisce il medico all’interno di un movimento di “un preciso filone culturale la cui traduzione politica ha esercitato una grande influenza in vaste zone dell’Europa negli anni Trenta e Quaranta. Mi sembra che la sua continuità con il dottor Mengele sia perfetta.”

Durissima anche la reazione della Carfagna  che invita Strada a stare “nei limiti della buona educazione e del rispetto della persona. Le sue affermazioni sono irricevibili, oltre che di cattivo gusto le valutazioni di carattere estetico sulle persone, purtroppo per lui, sono tipiche di chi non ha argomenti”.

Sicuramente l’affermazione di Strada non è stata delle più felici e come al solito la strumentalizzazione politica la fa apparire anche nella sua veste peggiore. Dispiace che una persona così preparata e intelligente come il Dott. Strada non abbia valutato la reazione politica che poteva scatenare con una tale affermazione. Un brutto autogol e un’altra possibilità degli italiani che va in fumo di vedere qualcuno che non sia prettamente un politico salire al Colle.

 

Ciao Enzo, nell’abbraccio di Milano!

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Il suono degli strumenti di una banda ha accompagnato l’uscita della bara di Enzo Jannacci dalla Basilica di Sant’Ambrogio dove si sono appena conclusi i funerali. L’uscita del feretro, come l’ingresso, è stata accompagnata anche da un lungo applauso e da momenti di commozione. La salma del cantautore sarà sepolta al Famedio al cimitero monumentale di Milano.
Fra i primi ad arrivare anche l’amico Roberto Vecchioni: «Nessuno è mai riuscito a dare la dimensione di Milano come ha fatto lui». «Enzo era una persona che quando non c’era si faceva sentire ugualmente perché quando era presente dava un senso diverso alla serata. È lui che mi ha fatto cambiare carriera, è lui che mi ha fatto diventare un artista», le parole con cui Teo Teocoli ricorda l’amico Jannacci. «Era il vero collante tra di noi – ricorda il comico arrivato ai funerali con il collega Massimo Boldi -, tant’è vero che i suoi primi pazienti siamo stati io, Massimo Boldi, Cochi e Renato».

Ha preso le mosse da una una delle più famose canzoni di Enzo Jannacci ‘Vengo anch’io, no tu no’ l’omelia di Don Roberto Davanzo, direttore della Caritas ambrosiana che sta celebrando i funerali del cantautore nella basilica di San’Ambrogio a Milano. «Si potrebbe andare tutti quanti al tuo funerale… cantavi anni fa caro Enzo – ha esordito Don Davanzo – ebbene ora ci siamo al tuo funerale e siamo in tanti e siamo tutti».
«Ma nella canzone precisavi il motivo, la curiosità – per vedere se la gente poi piange davvero – ha proseguito il sacerdote durante l’omelia -. E anche questo te lo possiamo garantire: la gente ti voleva bene, ti vuole bene, perchè non si può non voler bene a chi con la sua arte ha dato voce a quelli che la voce non ce l’hanno, ai tanti anonimi sconfitti della storia».

Ma c’è anche chi rinuncia alla cerimonia… Adriano Celentano e la moglie Claudia Mori non riescono ad entrare nella Basilica di Sant’Ambrogio.  La coppia si è quindi soffermata fuori dalla Chiesa per alcuni minuti e poi si è allontanata: «Avrei preferito poter assistere alla cerimonia – ha spiegato il Adriano – ma c’era troppa gente ed è giusto così».

Morto Scapagnini, fu medico anche di Berlusconi!

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E’ morto in ospedale a Roma l’ex deputato del Partito delle libertà Umberto Scapagnini, che è stato per due mandati sindaco di Catania e medico personale di Silvio Berlusconi. Era grave da tempo. Sarà tumulato nella tomba di famiglia a Napoli.  Fu indagato per buchi al bilancio comunale, abuso d’ufficio e violazione della legge elettorale per la vicenda dei contributi previdenziali concessi ai dipendenti del Comune per i danni subiti a causa della cenere dell’Etna

Si suicida il medico di Koh Lanta… Maledizione?

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Si sta trasformando in un programma maledetto il reality francese Koh-Lanta. A dieci giorni dalla morte di un concorrente di 25 anni durante il primo giorno di riprese in Cambogia, in una delle prove più impegnative, quella del ‘naufragio’, si è suicidato il medico del programma dell’emittente privata TF1. Thierry Costa, 38 anni, lavorava per la produzione del reality da quattro anni. L’uomo ha lasciato un biglietto per la sua famiglia prima di togliersi la vita. Il programma era stato sospeso proprio il giorno della morte del concorrente, Gerald Babin, stroncato da un attacco cardiaco.

Subito dopo TF1 aveva annullato le riprese della 12esima stagione del reality e con molta probabilità lo show non andrà più in onda per tutto il 2013.

CIAO ENZO! Addio a “El portava i scarp del tennis”

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Ciao Enzo,

Tu che sapevi avvicinare a quel mondo complesso che è la musica, tu che sapevi parlare di sociale con l’armonia delle tue note, tu che non avevi bisogno di parolacce per stupire nei tuoi monologhi, era il ritmo a trascinare il pubblico. Tu che facevi vivere lo spettatore, là sul palco insieme a te, raccontando del barbone morto di cui restano impresse solo le scarpe da ginnastica o dell’Armando…  i drammi umani, i sentimenti e le emozioni. Ciao a te che sapevi sorridere e carezzare quella solitudine umana, quella nostalgia che si respira e che diventa poesia in ogni tua canzone. Tu che sapevi unire leggerezza e contenuti, tu che trasformavi uno spettacolo in un esperienza di vita, tu che sapevi dare al pubblico la tua visione del mondo, senza mettere maschere, filtri. La tua immediatezza, la tua arte e il tuo sguardo sulla vita saranno per sempre un insegnamento per ogni generazione, sia per quelle che ti hanno conosciuto, che per quelle che ti conosceranno attraverso le tue canzoni, i tuoi spettacoli, il tuo esempio. Ciao, Enzo!

Si sentiva Dio… ha ucciso 300 pazienti. Il cv della dott.ssa “MORTE”

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Una anestesista brasiliana accusata di aver ucciso sette pazienti in terapia intensiva per liberare posti letto in un ospedale evangelico potrebbe essere responsabile della morte di altri 300 degenti, secondo un ispettore inviato dal ministero della salute. Virginia Helena Soares de Souza, 56 anni, è accusata di aver iniettato un miorilassante, il Pavulon, e di aver ridotto la somministazione di ossigeno ad almeno sette pazienti in terapia intensiva, provocandone la morte per asfissia. «Il numero potrebbe aumentare, abbiamo già identificato 20 casi similari e dobbiamo analizzarne altri 300», ha detto Mario Lobato, inviato dal ministero della salute per fare luce sulle ‘morti sospette‘ verificatesi nell’ospedale evangelico di Curitiba, nello stato meridionale di Paranà.
La dottoressa Soares De Souza è stata arrestata il 19 febbraio scorso, assieme ad altri sette componenti della sua equipe medica, ma è stata scarcerata giovedì scorso, in attesa che il giudice formalizzi i capi d’imputazione. La procura ha chiesto oggi un nuovo ordine di arresto nei confronti dell’anestesista per il rischio di inquinamento delle prove. Ma il legale della professionista, Elias Mattar Assad, ha respinto le accuse, affermando che non vi sono prove dei presunti omicidi, e ha annunciato che proverà l’innocenza della propra assistita, che si dichiara non colpevole. A inchiodare il medico ci sono però le dichiarazioni di un infermiere, Silvio de Almeida, che ha rivelato: “Lei si sentiva Dio”.
Faceva quello che voleva e anche altri tre medici agivano come lei». La dottoressa Soares De Souza era a capo dell’unità di terapia intensiva dell’ospedale evangelico di Curitiba dal 2005 e gli ispettori del ministero hanno annunciato che passeranno in rassegna i quasi duemila casi di morte avvenuti durante tale periodo.

Trovato il fegato per Sara, la stanno operando!

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É in corso l’intervento su Sara Anzanello, la campionessa di pallavolo ricoverata in gravissime condizioni per una forma fulminante di epatite. Secondo quanto fa sapere lo staff sul profilo facebook della giocatrice, «è iniziata questa mattina l’operazione di trapianto del fegato. Nel pomeriggio sarà comunicato il bollettino medico. Grazie a tutti per il vostro affetto».

Il malore è stato avvertito martedì, poi il ricovero a Baku, in Azerbaijan, dove la centrale originaria di Ponte di Piave gioca attualmente. Poi il trasferimento in Italia. La Anzanello era stata sottoposta di recente a controlli prima a Baku e poi a Istanbul. La decisione del trapianto è spettata ai medici italiani, che hanno visto aggravarsi improvvisamente le condizioni di Sara. I genitori, padre operaio e madre impiegata, si sono precipitati al capezzale della figlia e stanno vivendo ore d’angoscia.

La frana travolge il 118!

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Un’auto medica del 118, con a bordo un medico e un infermiere, è stata travolta e distrutta da una frana staccatasi all’altezza del porticciolo turistico di Cravieu, a Celle Ligure (Savona). Lo smottamento ha colpito in pieno l’auto, ma i due passeggeri, che stavano rientrando da un servizio a Varazze, si sono salvati miracolosamente senza riportare conseguenze. Bloccata la statale Aurelia: il traffico è stato deviato in autostrada.

Berlusconi rimane dentro!

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Silvio Berlusconi rimarrà ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano anche per tutta la giornata di oggi: la conferma arriva dal suo medico personale, Alberto Zangrillo. “Oggi rimane ancora ricoverato – spiega -. Effettueremo gli accertamenti previsti, tra cui quello sulla funzionalità dell’albero coronarico. Le sue condizioni sono stazionarie, ma non critiche. Non ci preoccupano”.

Berlusconi si è messo agli arresti domiciliari in ospedale?

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Nuova richiesta di leggittimo impedimento. Stavolta a far star male il Cavaliere oltre che uveite agli occhi ci si è messo anche il cuore. Il medico Zangrillo fa sapere che da ieri Silvio Berlusconi è sottoposto a stretto monitoraggio cardiovascolare. Se le condizioni dovessero rimanere queste, è probabile che il leader del Pdl possa trascorrere un’altra notte in ospedale. Intanto la Procura di Milano ha chiesto un’altra visita fiscale nell’ambito del processo sul caso Ruby. I magistrati chiedono di verificare se l’impedimento per motivi di salute presentato al processo è “assoluto”. I giudici si sono ritirati in camera di consiglio. Il processo Ruby va avanti tra certificati medici e visite legali. La difesa questa mattina ha già presentato 3 nuovi certificati medici per chiedere il legittimo impedimento per il leader del Pdl per motivi di salute. Intanto Berlusconi è “rinchiuso” al San Raffaele… forse i giudici potrebbero concedergli gli arresti domiciliari in ospedale?

Si staccano i pezzi del sistema sanitario Formigoni…

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Ci sono gesti destinati ad assumere un forte significato simbolico. Così, nella Regione Lombardia che fa i conti con la fine dell’era Formigoni, fanno rumore le dimissioni appena rassegnate da Francesco Beretta, 66 anni, ciellino, amico fraterno del Celeste con cui ha perfino condiviso in gioventù per quattro anni la casa dei Memores domini di via Bazzoli. Beretta lascia la poltrona da direttore generale dell’ospedale San Gerardo di Monza dove sedeva dal gennaio 2011, l’ultimo posto occupato dopo una carriera che dagli anni Novanta l’ha visto in posizioni chiave. È l’uscita di scena dunque – salvo ripensamenti – di un pezzo da novanta della Sanità formigoniana, travolta dagli scandali giudiziari degli ospedali San Raffaele e Maugeri.

Ritrovamento agghiacciante! 3 bambini sgozzati.

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Un padre, un medico specialista francese ha trovato i suoi tre figli di 9, 11 e 17 anni quando è rientrato a casa dal turno di notte in ospedale.

La madre è ricercata dopo che il padre ha lanciato l’allarme. Quarant’anni circa, la donna è al momento introvabile e irraggiungibile.

Il padre, in stato di profondo shock, è stato affidato a una cellula di soccorso psicologico. Secondo i primi accertamenti, la coppia stava vivendo una crisi coniugale.

51 mln dollari per la scrittrice Patricia Cornwell!

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Ammonta a 51 milioni  il maxi risarcimento per la scrittrice statunitense Patricia Cornwell, regina del romanzo poliziesco con i suoi libri che hanno per protagonista il medico legale Kay Scarpetta. Cornwell ha vinto infatti una causa per danni contro gli ex gestori del suo patrimonio, da lei accusati di truffa per avere investito in prodotti finanziari ad alto rischio, contro la sua volontà. La Corte distrettuale di Boston, Nel Massachusetts ha dato ragione alla scrittrice e le hanno anche riconosciuto i danni per “stress emotivo” causati dalla vicenda che la rendeva protagonista. Questo stress poi si è ripercosso anche sulla produzione dei libri della scrittrice tanto che non è riuscita a consegnare entro la data pattuita il suo nuovo romanzo.

Giallo su Bevilacqua… la compagna denuncia “è prigioniero in clinica”!

Il medico smentisce “Il dottor Bevilacqua è cosciente e ha espressamente detto di non voler cambiare clinica. Siamo stati in sintonia sia con la sorella che con la signora Macaluso. Martedì è stato mandato anche un suo consulente che ha definito congrua la terapia in atto. Ieri qui da noi sono arrivati i Nas. La situazione è grave, ma lui è lucido e cosciente”

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Ortopedico corrotto! Chiede soldi al paziente per operarlo a carico del SSN

BENVENUTI IN ITALIA!

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“Mi hai stuprato a 5 anni!” 14enne accusa il padre medico.

Il padre arrestato si è sentito male ed è stato trasportato in ospedale.

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