La rete in subbuglio: “Arisa ha plagiato Micol Barsanti”

arisa_controvento-tuttacronacaIl Festival di Sanremo è terminato decretando Arisa vincitrice della 64esima edizione ma ancora se ne parla.

A lanciare la bomba è l’esperto di musica Red Ronnie, storico conduttore della trasmissione Roxy Bar, la canzone proposta dall’artista, “Controvento”, sarebbe un plagio. Ronnie ha lanciato l’accusa su Twitter, da dove si è rapidamente diffusa: secondo l’esperto, il brano sarebbe in parte copiato da “Entra nel cuore” di Micol Barsanti. Anche la stessa Barsanti sostiene di essere stata plagiata e nel frattempo la Rete si scatena in commenti che accusano e difendono Arisa.

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La città dei fiori incorona Arisa: è lei la vincitrice di Sanremo

arisa-sanremo-tuttacronacaEra primo nella classifica provvisoria Francesco Renga, ma non ce l’ha fatta neanche a salire sul podio. I magnifici tre della 64esima edizione del Festival di Sanremo sono infatti Arisa, vincitrice con la sua Controvento, e gli altri due finalisti Raphael Gualazzi e The Bloody Beetroots con “Liberi o no” e Rubino con “Ora”. La vincitrice ha commentato: “Tutto ok, sono contenta, sono veramente felice”.

Nel corso della serata sul palco anche Luciano Ligabue che, dopo aver commentato: “Popolare è l’aggettivo migliore che si possa mettere vicino alla parola canzone”, ha cantato “Certe notti”, “Il giorno di dolore che uno ha”, “Il sale della terra” e “Per sempre”. Alla fine, tutti in piedi a urlare “Luciano! Luciano!”

A sorpresa, anche l’esilarante classifica personale di Luciana: Premio frangia a Noemi, Il premio antifurto alla Ruggiero, il premio Mercalli ai Perturbazione. Il Rebibbia a Gualazzi. Famiglia più numerosa in platea a Rocco Hunt, a Renga il premio “non c’è mutanda che tenga” e Pa**e d’acciaio all’orchestra. Cristiano De Andrè con la canzone ‘Invisibili’ è il vincitore del Premio della Critica Mia Martini, nella sezione Campioni.

“Fighissimo me”! Crozza-show all’Ariston

CROZZA-RENZI-tuttacronacaLa serata finale del Festival vede un ospite d’eccezione: Maurizio Crozza. Memore delle contestazioni dell’anno scorso, Fabio Fazio avverte il pubblico: “Mi raccomando. Non facciamoci riconoscere!” Lo stesso comico, da dietro le quinte, rispondendo all’invito del conduttore ad entrare afferma: “C’ho paura. Faccio un monologo fuori campo”. Indine, alla sua apparizione sul palco, si nasconde dietro uno scudo con la scritta ‘pace. Dopo di che… è Crozza-show, battute sui politici Bossi, Giovanardi e Razzi e l’inno alla grande bellezza e agli enormi disastri dell’Italia.

Durante il suo monologo, Crozza ha parlato anche di John Elkann e della “più grande caz****a dell’universo”. Il punto di partenza è stato i giovani e il lavoro. Crozza ha detto “Enzo Ferrari nel 1939 ha inventato la macchina più bella del mondo, nel 2014 John Elkann ha sparato la ca****a più grande dell’universo: i giovani non hanno lavoro perchè gli piace stare a casa. Bisogna modificare la struttura sintattica: i giovani stanno a casa perchè non trovano lavoro, ma soprattutto perchè non hanno ereditato la Fiat da tuo nonno come te”: ovviamente in sala non mancano gli applausi. Ma ovviamente non può mancare una battuta sul nuovo premier, che imita: “La Disney sta facendo un film su di me, Fighissimo me 1, 2”. Parlando delle promesse del nuovo premier: “Il successo non mi ha cambiato, sono io che ho cambiato il successo: cambierò il Paese, abbasserò il Pil, aumenterò il pilates, meno tute blu, più bluetooth”. E sempre restando in politica: “Abbiamo ceduto la Corsica ai francesi e Napoleone c’è nato poco dopo. Per poco non è nato genovese. A Genova c’è già nato Beppe Grillo, ci mancava un altro pazzo che voleva dichiarare guerra all’Europa. Te la immagini Waterloo in diretta streaming?”

Crozza: “Renzi come Moretti “Ecce Bimbo”

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Crozza anche questa sera porta il sorriso nelle case degli italiani e nonostante il difficile momento politico, il comico genovese, ha voluto, presentando la copertina di Ballarò, alleggerire  il clima con queste parole: “Renzi è come Moretti in “Ecce Bombo” ti ricordi lui diceva mi si nota di più se non vengo, o se vengo e me ne sto in disparte? A Letta ho detto chiaro e tondo sono con te. A patto che cambi squadra, programma, priorità, partito. Montatura occhiali può andare”.

Crozza: tra Berlusconi e Casini come Albano e Romina e Toti come il Gabibbo

crozza-copertina-tuttacronacaMaurizio Crozza presenta la sua copertina a Ballarò, la trasmissione condotta da Giovanni Floris su Rai3 ed esordisce con una domanda: “Scusa Giova, ma tu, con la Boldrini in auto, cosa faresti? (…). Che domanda è? E’ come se io la sera scrivo sul mio profilo: ‘Ho un cetriolo in mano, cosa ne faccio’. Quanti saranno quelli che mi danno la ricetta dei sottaceti?” Nel suo riassunto della settimana, il comico ripercorre i fatti salienti partendo dai grillini che insultano le deputate del Pd e la presidente della Camera, Laura Boldrini, all’alluvione a Roma, al falò dei libri di Corrado Augias. Morale: “Seguire un tg è come far fare zapping a un babbuino”. Ma non poteva mancare una battuta sul ritorno di Casini da Berlusconi, come Albano e Romina Power in “Felicità”. Dopo di che, anche una battuta per Giovanni Toti, presente in studio: “Pensi, Toti: Berlusconi ha lanciato prima Gianfranco Fini, poi Angelino Alfano e ora lei. Non ci vogliamo grattare un po’?” Senza contare che Toti è stato da sempre in Mediaset, come lui, solo il Gabibbo.

Brunetta vs Crozza: “Ha offeso Berlusconi”

crozza-brunetta-tuttacronacaIl presidente dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta, ha presentato un esposto all’Agcom contro Maurizio Crozza. Secondo il politico, infatti, il comico avrebbe offeso Berlusconi con la storia del “cavallo pieno di tr…”. L’esposto, presentato all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, fa riferimento alla copertina satirica di Crozza nella puntata di “Ballarò” dello scorso 21 gennaio, i cui toni erano “offensivi, insultanti e gravemente lesivi” verso Forza Italia e Berlusconi. Brunetta denuncia all’AgCom “la palese violazione del Testo Unico della radiotelevisione e del Codice Etico della Rai” e chiede un intervento al fine di garantirne l’osservanza.

“Martedì 21 gennaio scorso – scrive nell’esposto – è andata in onda una nuova puntata della trasmissione condotta da Giovanni Floris ‘Ballarò’. Il talk show di RaiTre si caratterizza per una introduzione satirica del comico Maurizio Crozza. L’intervento del comico genovese ha avuto toni fortemente offensivi, insultanti e gravemente lesivi della dignità degli esponenti di Forza Italia e del suo leader Silvio Berlusconi”.

“In particolare, si è fatto riferimento all’incontro del presidente Berlusconi con il segretario del Pd Matteo Renzi, avvenuto presso la sede del Partito Democratico, a proposito del quale il comico ha dichiarato: ‘E’ stato un evento storico. Berlusconi è entrato nella sede del Pd, ma purtroppo hanno bloccato all’ingresso l’enorme cavallo di legno che Silvio si era portato. Il famoso cavallo pieno di troie’; ‘un pregiudicato si aggira per la sede del Pd’”.

“L’utilizzo del turpiloquio, da parte di Crozza, è sistematico e non può in nessun modo essere assimilato alla satira, ancor più considerando la messa in onda del programma in prima serata, con un’elevata visibilità. Il conduttore Giovanni Floris – sottolinea il capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati – non è intervenuto in alcun modo per dissociarsi dalle dichiarazioni del comico, ma al contrario ha mostrato apprezzamento e compiacimento per le ripetute volgarità di Crozza, il quale non è nuovo ad episodi di questo tipo”.

“Tra gli ospiti della puntata, inoltre, a fronte dell’on. Maria Elena Boschi, parlamentare del Partito Democratico, non era presente nessun esponente di Forza Italia e più in generale lo schieramento di centrodestra è risultato fortemente sottorappresentato; gli altri ospiti presenti sono stati l’on. Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia), il sen. Pier Ferdinando Casini (Udc), Edward Luttwak (politologo), Alessandro Sallusti (Il Giornale), Beppe Severgnini (giornalista del Corriere della sera e scrittore), Livia Salvini (professoressa), Roberta De Monticelli (filosofa)”.

L’Italia e la “demopazzia”: Maurizio Crozza a Ballarò

maurizio-crozza-rai31-tuttacronacaCopertina di Maurizio Crozza come da tradizione nella puntata odierna di Ballarò e il comico ha avuto l’imbarazzo della scelta sui temi da trattare. L’incipit ha preso l’avvio dalle varie sentenze emesse negli ultimi tempi:

Giovanni, aiutami. Segui il mio ragionamento. Berlusconi è stato sconfitto dalla Cassazione. La legge elettorale l’ha cambiato la Corte costituzionale. Il metodo Stamina lo verificano i giudici del lavoro. Le acciaierie che inquinano le chiudono le Procure. Sbaglio o l’analisi è che questo Paese è governato dai giudici?

 

In seguito ha definito la politica “un simpatico passatempo tra una sentenza e un’altra” prima di passare a parlare del caso Cota in Piemonte e sbizzarrirsi in un’imitazione di Antonio Conte. Sempre riguardo le vicissitudini piemontesi: di fronte alla sentenza che ha annullato le elezioni regionali, “la Lega non ci sta, sta già organizzando un Movimento no Tar”. E dopo una frecciata ai giudici che “non si ammazzano di lavoro” ha ipotizzato che siano i Savoia a prendere nuovamente in mano il governo in Piemonte, supportando la tesi con il fatto che Emanuele Filiberto non ha più reality a cui partecipare e voglia di lavorare proprio non ne ha (”mi sembra assurdo”). Ma non poteva passare inosservato il caso De Girolamo:

 

La ministro pare avesse molta influenza nelle decisione della sanità di Benevento. Ci sono intercettazioni imbarazzanti, lei non è indagata però. Riflessione: Benevento ha dato alla politica Mastella e De Girolamo. Io penserei ad una politica di controllo delle nascite. Proporrei una legge che dica che da Benevento debba uscire un politico al massimo ogni cento anni.

 

Quindi la chiusa, dedicata alla Francia e a Hollande:

 

I francesi arrivano dieci anni dopo. Noi siamo già alla compravendita di parlamentari, al doppio Papa. Voi state ancora all’amante del presidente.

La copertina di Crozza: Napolitano e la Lambada

Crozza-ballarò-tuttacronacaCome ogni martedì, all’inizio della trasmissione Ballarò, anche ieri sera Crozza ha presentato la sua copertina per la quale si è trasformato in Napolitano per parlare dei “passi avanti e passi indietro” che gli chiedono di fare e per prendere di mira il leader di Forza Italia: “A Berlusconi di grazie ne do tre: Grazia, Graziella e grazie a…”. Nonostante alle sue spalle ci sia una decorazione natalizia, parla della mancanza proprio del clima festivo. “C’è un clima che, se mi entra uno dal camino coi capelli lunghi e la barba bianca, lo scambio per Beppe Grillo e lo mando affan… prima che apra il sacco!” “C’è un clima più disteso fra Stato e Mafia, che fra Stato e piazza”.

Crozza si sente vecchio!

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Largo ai giovani! Renzi svecchia il Pd e “Giova… mi sento vecchio… sono pieno di acciacchi… ormai il paese è in mano ai trentenni… Anche questa cosa di fare ancora la copertina in piedi, mi sta massacrando… A proposito di copertina… se ci fosse un plaid da mettermi sulle spalle… Giova… è una rivoluzione! “

Balla Renzi a Ballarò e apre a Grillo sul Senato!

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“Grillo ha 160 deputati, se votano la proposta del Pd sul Senato si fa. Questo senso di urgenza Grillo non lo butti via, provi a cambiare le cose senza pensare che basta un post”. Questo è l’incipit dell’intervista a ‘Ballarò’ di Matteo Renzi. Poi altri temi caldi del momento sono le elezioni politiche e il governo.  “La legge elettorale si fa con tutti. Non solo con la maggioranza”, dice Renzi. Ma Letta è d’accordo? “Siamo d’accordo tutti che la legge elettorale si tolga dal Senato, dove l’hanno messa lì, aspettando che cresca. Come la pasta della pizza”, aggiunge. Renzi poi spiega che Sulla Porcellum la Consulta si è espressa “non so con quale razionalità”, perché il ricorso a suo avviso andava respinto ma “comunque le sentenze si rispettano” e sull’esecutivo il sindaco di Firenze è chiaro “Enrico Letta è il primo ministro di questo paese che deve, nel giro di un anno, fare le cose che ci siamo detti di fare. Ha un’occasione straordinaria”. Ma per le Europee ci sarà di nuovo il gioco delle poltrone e D’Alema e la Bindi saranno candidati? “No, non credo proprio – spiega -Renzi -. Alle Europee mandiamoci qualcuno che poi resta lì”, quelli “interessati all’Europa e non ai giochini italiani”.

Beppe Grillo e il movimento dei forconi. Quanto chiesto a Grillo alle forze dell’ordine dopo il loro atteggiamento verso i forconi è “demagogico e strumentale” da parte di qualcuno che “invitava i militanti no Tav a picchiare i poliziotti”. “In piazza – continua – ci sono persone molto diverse. È un movimento composito che va guardato con molta attenzione”. E aggiunge: “Tra quelle persone ce ne sono alcune veramente in difficoltà”.

E sulla Cancellieri c’ è la stoccata. Domani le peserà che il Pd rinnovi la fiducia al ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri? “Credo – afferma Renzi – che sia costata l’altra volta, credo sia stato un errore tenerla lì. E’ una persona per bene, ma ha dato l’idea che la legge non è uguale per tutti”. Il leader democrat spiega: “Non mi hanno eletto per cambiare il ministro della Giustizia ma per cambiare il Paese. Vorrei riaprire il dossier Alitalia, il dossier Telecom ma non sono qui per prendermi una rivincita”.

Berlusconi. “Berlusconi mi ha chiamato all’una di notte. Mi ha fatto molto piacere ricevere la telefonata di tutti i leader politici. Lui mi ha detto: ‘finalmente farai un grande partito socialdemocratico’. Gli ho risposto di fare anche lui le primarie nel centrodestra”.

Bersani. “Bersani – dice Renzi – mi ha mandato un messaggio molto carino: ora tocca a te. Gli ho risposto mi piacerebbe vederti. Lui mi ha detto, prima dormi. Sa che in questi giorni è un frullatore”.

Il Cavaliere decaduto: Crozza non si lascia sfuggire la satira facile

crozza-decadenza-berlusconi-tuttacronacaCome avrebbe potuto Maurizio Crozza “mancare l’appuntamento” con la decadenza da senatore di Berlusconi? E com’era prevedibile, il tema è stato il fucro della puntata di Crozza nel Paese delle Meraviglie andata in onda ieri sera su La7. E così il “Cavaliere decaduto” è stato uno show iniziato scomodando niente di meno che Frank Sinatra, del quale il comico ha proposto la versione italiana di “Strangers in the night” diventata, per l’occasione, “Solo più che mai”. Del resto ieri è stata la giornata in cui il mondo di Berlsuconi è stato maggiormente scosso: subito dopo la decadenza, infatti, sono arrivati l’addio di Galliani al Milan e le motivazioni della sentenza del processo Ruby bis.

Subito dopo, ecco che le note sono quelle di “They don’t care about us” di Michael Jackson che vedono riunirsi l’Esercito di Silvio, più combattivo che mai e pronto a dar battaglia in primis al Pd e al suo congresso.

Ma vent’anni in politica non possono essere rinchiusi in una decadenza e così Crozza ha presentato la sua compilation delle peggiori gaffe dell’ex premier.

Quindi, il monologo sull’adesso: “E’ decaduto ragazzi! Non potrà più entrare in Senato. Ma in fondo lui al Senato non c’è mai entrato. E’ come se a me vietassero di entrare in una cisterna etrusca…“. E non poteva mancare un riferimento alla Pascale e al suo appello al Papa perchè ascolti la storia di Berlusconi. Per finire, il consiglio di tornare a “mangiarsi un Calippo”, con riferimento alla sua precedente vita da soubrettina nelle tv locali. Una satira troppo facile e scontata?

Giorno di lutto per la Sardegna, Crozza annulla la copertina

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Giorno di lutto per la Sardegna e Maurizio Crozza decide di annullare la copertina di Ballarò. “Cari tutti, ho deciso che la mia copertina a Ballarò di questa sera non andrà in onda. Di fronte ad una tragedia come quella che ha colpito la Sardegna non si ha tanta voglia di ridere. Almeno, io non ce l’ho. Un abbraccio a tutti gli amici sardi”, questo il messaggio diffuso su Facebook da Crozza. Ma intanto sono molti i programmi televisivi che hanno deciso di rivedere il palinsesto proprio per rispetto delle vittime del maltempo.

“Sono libero”… così l’Alfango di Crozza

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Torna l’Alfango di Crozza per dichiarare l’avvenuta liberazione. Non è più in schiavitù l’Angelino del comico genovese che ispirandosi all’ultimo film di Tarantino, rimane in controluce per questa nuova puntata de “Nel Paese delle Meraviglie” e lascia spazio  alle immagini animate che scorrono dietro di lui. Tra i nuovi “amici” che Alfango incontrerà ci sarà anche Brunetta, uno da cui scappare in fretta.

Crozza e “Cosa si salverà della Legge di Stabilità?”

crozza-ballarò-tuttacronaca“Cosa si salverà della Legge di Stabilità?” e’ la grande domanda che si è posto questa sera Maurizio Crozza durante la copertina di Ballarò. Il comico ha esordito parlando del rientro in Italia dell’astronauta Luca Parmitano, che immagina chiederà quand’è possibile ripartire, per poi confessare che sabato scorso, appreso della possibilità di caduta sulla Terra di un satellite, ha pensato che “se cade mette anche un po’ d’ordine”. Dopo di che ha parlato dell’emendamento che suggerisce di sostituire alla Trise, la Tuc: a questo punto ha consigliato di associare a ogni tassa uno sponsor, visto che a una si dà il nome di un cracker. Non poteva mancare la cementificazione delle spiagge italiane e la perdita del senso della bellezza: “le nostre spiagge sono diventate come… Meg Ryan”: a furia di ritocchi, “vien voglia di baciar Harry”.

I nostri 7 giorni: quando cambia menu l’Italia?

7-giorni-tuttacronacaLuca Parmitano ha terminato la sua missione e lunedì mattina, alle 3.49, toccherà nuovamente il suolo. Chissà come gli apparirà la Terra “dal suolo”. Niente più cime innevate, alberi a ricoprire le brutture e distanze che tutto appianano. Abituato, letteralmente, a guardarsi attorno e vedere lo spazio infinito, come si ritroverà in mezzo a muri di burocrazia e macerie di quella che era l’Italia? Viene da chiederselo, perchè nella suoi 166 giorni di lontananza ci ha abiuati a spazi infiniti e ha condiviso con noi la bellezza del Mondo… visto dall’alto! Mancheranno a noi quelle foto che offrivano uno sguardo d’insieme che permetteva di vedere oltre. Ce lo chiediamo perchè in questi 7 giorni il tempo è trascorso ma tutto è rimasto uguale. Abbiamo continuato ad assistere ai soliti dibattiti, le solite prese di posizione, le solite proteste. La settimana è iniziata con i riflettori puntati sul ministro Cancellieri e Giulia Ligresti, con il primo che difendeva il suo operato e la seconda che, libera dalle sbarre, andava a fare shopping. Perchè in Italia possono cambiare volti e nomi, ma resta quel essere “amico di…” Ed ecco che ci si chiede: una questione umana, deve valere per un singolo, o la legge è davvero uguale per tutti? La fiducia nel sistema crolla, così come si sta sgretolando poco alla volta anche il Pdl, con quella lotta intestina che ormai è incarnata in Berlusconi e Alfano: se anche il “braccio destro” viene amputato perchè si permette di pensare con la sua testa, che ne sarà degli altri. Il governo intanto va avanti, prendendo tempo, parlando di una crisi dalla quale si uscirà “poi”, “un domani”, “un giorno”. Ora quel giorno è stato individuato a fine 2014. La teoria dei piccoli passi può anche andar bene, quando il tempo c’è e quando quei piccoli spostamenti in avanti si possono toccare con mano. Il problema sorge quando chi fa queste promesse non appartiene a quella categoria che si trova a dover chiedere costantemente aiuto ai genitori, ai parenti, agli amici per poter continuare a sopravvivere. Perchè tempo non c’è, non più. Quindi ora che Parmitano torna cosa gli offriremo? Il menù è variegato, ma non è mutato. Le lotte intestine proseguono anche nel Pd, un tempo erano le primarie che mettevano in contrapposizione Renzi e Bersani. Ora c’è Renzi contro il resto di un partito che crea scalpore anche solo per i tesseramenti. Un partito che tra i suoi esponenti ha il sindaco di Roma che pedala sempre più da solo e che si ritrova a fare i conti con l’ennesimo scandalo, quello dell’Atac, che ci mostra una volta di più quanto radicata e profonda sia la corruzione. E se non bastasse, si specula anche sulle tragedie, come la cresta sulla New Town de L’Aquila ha dimostrato. Con cosa addolciremo il ritorno del nostro uomo delle stelle?

7giorniMa ripercorrendo questa settimana non si può non ricordare anche il giallo sulla morte della 28enne Simona Riso, così come le migliaia di vittime del supertifone Haiyan che ha investito le Filippine. E non possiamo certo scordarci del clamore suscitato dall’apprendere la notizia delle baby squillo del Parioli, con la madre della più giovane delle due, appena 14enne, che la spingeva a vendere il suo corpo. La deriva di una generazione spesso abbandonata a se stessa, figlia di adulti che, forse, non sanno più comunicare con coloro che rappresentano il nostro futuro. Li si lascia da soli, magari in balia di web e televisione dove vengono appresi comportamenti rischiosi per la vita e modelli irraggiungibili che mettono a serio rischio la salute. Come la nuova moda dello svenimento indotto, ma anche quell’ideale di magretta del Thigh Gap e l‘anoressia che colpisce sempre più i giovani. E la tv questa settimana ha fatto parecchio discutere per quanto capitato ad Anna Oxa nel corso della trasmissione Ballando con le stelle. Se la settimana scorsa c’erano state polemiche, sabato l’artista è tornata ad esibirsi solo per infortunarsi e cadere a terra. La diretta è poi continuata, scatenando le ire del Codacons. Per fortuna il tubo catodico riesce anche a strapparci qualche sorriso prendendo spunto da personaggi positivi, ecco allora che arriva l’imitazione di Papa Francesco offertaci da Crozza: quel frigo sulle spalle forse non ci ricorda i nostri “pesi quotidiani”? E per chi era stanco di preoccuparsi (o disperarsi) sul proprio futuro con il sempre discusso tema delle pensioni, c’è stata la possibilità di guardare a un futuro più prossimo che riguardasse altro, con più precisione, la situazione del Milan, che si prepara a dire addio non solo allo storico ad Galliani ma, pare, anche all’intero clan Raiola, Mario Balotelli in testa. Per fortuna a gennaio sarà di nuovo stagione di calciomercato e, almeno per un po’, vedremo le cose cambiare veramente, anche se si tratta solo di panchine calcistiche. Un piccolo cambiamento però c’è stato anche in classifica: la Juve ha battuto il Napoli raggiungendo il secondo posto in classifica dietro alla Roma che si è dovuta fermare al pareggio. E proprio al Sassuolo è bello pensare: veniva considerato la Cenerentola del campionato, eppure ha guardato “dentro se stessa” dopo un’incredibile batosta contro l’Inter e ha imboccato un’altra strada. Noi vogliamo dare il bentornato a Parmitano con un augurio che riguarda tutti quanti noi: che anche se siamo “incastrati” in una vita che non ci appartiene, riusciamo a renderci conto che cambiare direzione è possibile (certo, non facile).

GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK!

Crozza e il “lato umano” della politica. La copertina di Ballarò

crozza-tuttacronacaE’ il tema più caldo di questi giorni, quello della telefonata tra il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri e la famiglia Ligresti, e nella copertina di Ballarò Maurizio Crozza non poteva certo ignorarlo. Ecco allora che, parrucca in testa, esordisce con “Io sono umana. I Ligresti sono amici miei e io li saluto”. Il comico ha ironizzato sul “lato umano” e ha ricordato il “contate pure su di me”, prima di mostrare come sa essere compassionevole la ministra. E dopo uno scambio di battute con Gasparri, ospite in studio, ha parlato di decadenza e delle primarie del Pdl con tanto di rivisitazione de Alla fiera dell’Est.

Per scarcerare un parente premi… Cancellieri!

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Quante volte chiamiamo un call center per risolvere un problema? Dal guasto telefonico, alla lavastoviglie che inonda d’acqua la cucina fino al numero verde per chiamare un carroattrezzi… quindi perché non dovrebbe esistere anche il numero per scarcerare un parente? Secondo Crozza, basta comporre il numero, inserire il numero di matricola e poi premere… Cancellieri!

La Marina Berlusconi di Crozza… e il Gran Rifiuto ovvero “oltre le gambe c’è Dudù”

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Maurizio Crozza imita Marina Berlusconi: “Siamo donne, oltre le gambe c’è Dudù”.  Crozza ironizza sul “Gran Rifiuto” della figlia di Berlusconi a scendere in campo e a sostituire il padre in politica.

 

Voto segreto o palese? Sia come sia, ci spiano tutti! Crozza a Ballarò

crozza-ballarò-tuttacronaca“La giunta che deve decidere come decidere sulla decadenza di Berlusconi ha deciso di non decidere!” E’ iniziata così la copertina di Ballarò di questo 29 ottobre, con Maurizio Crozza che tratta di questa telenovela infinita che è la decadenza del Cavaliere. E in verità non è una battuta, ma la tragica realtà! “Ma i senatori non dovrebbero votare secondo coscienza? Ah vabbeh, se avessero avuto una coscienza non saremmo qui. Comunque, se tu vuoi salvare Berlusconi sei padronissimo, anche se vuol dire che Berlusconi è padronissimo di te, ma perché vuoi che sia segreto?” Dopo una serie di esempi per far capire la differenza tra palese e segreto, il comico si è rivolto a Quagliarello, ospite in studio: “Ma quanto durerà questa storia? Definitivamente e immediatamente sono avverbi che non lasciano spazio ad interpretazioni. Se la prof mi cacciava dalla classe ‘immediatamente’ non uscivo dopo sei mesi!”. E dopo aver elencato tutte le cose per cui bisognerà votare chiosa: “Il giorno del giudizio universale, anche Dio rimanderà la sua sentenza!” Ma in questi giorni in cui Datagate è una tra le parole più pronunciate, non manca di chiedere: “Ma poi, quali segreti, che siamo spiati da tutti?” per poi scherzare sui regali di Putin e sul fatto che “tu sei capo di stato e accetti i regali di uno che era a capo del Kgb?” E infine: “Chissà cosa avrà registrato per tutti questi anni il lettone di Putin!”

“La politica italiana è come i crackers rotti nello zaino: inutili”

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La nuova copertina di Crozza e la similitudine dei crackers rotti nello zaino ha aperto l’ennesima puntata di Ballarò. Il comico ligure, attraverso i crackers ha cercato di sottolineare la fragilità della politica italiana, ma anche di veicolare il tema dell’inutilità. Nel mirino è caduto il Pdl, poi Mario Monti e infine Formigoni…

I nostri 7 giorni: a volte ci vorrebbe un po’ di zucchero…

7giorni-tuttacronacaLa verità è che ogni tanto ci vorrebbe un po’ di zucchero. Come cantava Mary Poppins. Per mandare giù la pillola. Perchè di amare ce ne sono state molte questa settimana. Tra quelle che hanno più colpito, la deriva razzista in Facebook, con gli insulti alla Kyenge. Perchè se è vero (e giusto) che ognuno abbia una propria opinione e se gli italiani che si vedono ogni giorno più messi alle strette e strozzati da crisi, tasse e aumento dell’Iva hanno il giusto diritto di chiedere che i politici pensino a loro, è anche vero che a volte, semplicemente, rabbia e frustrazione fanno sbagliare la scelta dei vocaboli. E’ così sottile il confine tra ragione e torto… Del resto non tutti hanno la possibilità di fare come Crozza e mandare le risposte agli attacchi via Rai. Il fatto è che a volte le cose si possono dire anche pacatamente, come ha dimostrato Michelle Bonev ospite di Santoro: in fin dei conti quando cade una bomba non fa molto rumore, la detonazione arriva dopo. E infatti la reazione è stata quella di generare panico e attacchi. Sicuramente, ha fatto molto discutere. Anche se il più discusso della settimana, non c’è dubbio, è stato SuperMario. Non il suo periodo migliore, prima l’infortunio, poi l’influenza, quindi quel prendersela con i giornalisti e rispondere per le rime a chi lo chiama “simbolo anticamorra”. Non c’è uscito bene con la sua irruenza e forse non è neanche più possibile cercare una giustificazione nell’età: perchè a 23 anni non sei un bambino e la vita ti dovrebbe già aver insegnato tante cose. E quello che non si prova sulla propria pelle lo si conosce tramite i media. Ma la palla gira. E Balo resta sempre nel cuore dei tifosi. Che gli perdonano tutto. In cambio di un gol. Chi non trova perdono è Erich Priebke, il boia delle Fosse Ardeatine: ora sembra si sia trovato un posto per la sua salma, ma quante discussioni si sono succedute in questa settimana, con tanto di assalto al feretro. Perchè 335 vite sono molte, sono troppe. E tuttavia sono solo il culmine: perchè in fin dei conti se l’ex generale si era macchiato di un crimine che definire orribile è poco, in lui si vedeva anche il sistema in cui era immesso. E soprattutto questa settimana, con il 70° anniversario del rastrellamento degli ebrei di Roma, la memoria fa ancora urlare di dolore. Quelle ferite, quei numeri sulle braccia, non andranno via. C’è da sperare che non tornino. Che il domani sia un po’ più dolce, appunto. E che ci sia sempre un fiore per non dimenticare.

7giorniFiori in vista però sembra non ce ne siano per il popolo italiano: arriva la nuova Legge di Stabilità e sono le spine quelle che saltano all’occhio, con troppe domande inevase. E ovviamente, nuovi scontri, recriminazioni, critiche. Potranno aver da poco votato la fiducia, ma quello che è sempre più palese è che ormai è il popolo a non averne più. Monti si è dimesso da presidente di Scelta Civica (e ha dato il via libera agli attacchi e ai giudizi negativi), Fassina ha minacciato a sua volta di lasciare la sua poltrona. Chi davvero si è alzato è stato sono stati gli italiani, scesi a Roma per manifestare contro quello che non va. Si è riusciti ad evitare il peggio, ma il livello di pericolo era alto. Del resto, quando basta connettersi in un social network per rendersi conto di quanta furia respiriamo ogni giorno, non ci si può attendere molto di diverso. Quello che è difficilmente comprensibile è perchè si voglia distruggere anche quello che resta di positivo: come lo skatepark di Ostia. Sembra quasi che non si voglia più nulla di bello. Meglio poter prendersela con qualcosa o qualcuno. Fosse anche una squadra di calcio che fallisce l’ennesimo obbiettivo: giocatori della Lazio a piedi e la testa di Petkovic che cade. Siamo davvero diventati così cinici? In fin dei conti no. Tant’è che ancora ci appassioniamo, ci preoccupiamo, abbiamo abbastanza buonumore per pensare anche ad Halloween e a far fotomontaggi che strappano sorrisi. Questa settimana ci siamo preoccupati per la salute di Battistuta (forse per nulla, ma significa che la memoria l’abbiamo anche per i nostri campioni) e abbiamo dato il bentornato a Maradona. Ma ci siamo concessi anche un po’ di svago con il gossip: perchè ogni tanto la nostra mente dev’essere come una casa in grado di prendere il volo. E portarci ovunque vogliamo. Magari in un luogo dove, tra le altre cose, ci sia anche un po’ di dolcezza…

GOOD NIGH, AND GOOD LUCK!

“Sono stupito che Crozza smentisca se stesso”, così il giornalista del Mesaggero

 

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“Sono stupito che Maurizio Crozza smentisca se stesso e le cose che analogamente ha detto davanti a una platea di tre milioni e mezzo di persone come quella di Ballarò”. Così Alberto Guarnieri, giornalista de Il Messaggero che reagisce dopo la smentita del comico avvenuta a mezzo Facebook  nella quale Crozza, tra le altre cose, affermava: “Mi stupisco molto nel leggere un’intervista totalmente inventata e valuterò l’opportunità di adire le vie legali”. Sempre Guarnieri afferma  “Vorrei anche precisare che non si tratta di un’intervista, come ho scritto, ma di un colloquio”.

Sulla frase “che ha tanto colpito Crozza – dice Guarnieri -, ovvero Vedo che nel mirino finiscono solo artisti considerati di sinistra devo ammettere che non mi è stata riferita direttamente da lui, ma da una persona a lui molto vicina dopo un colloquio con Crozza stesso. E si poteva comunque evincere anche dalla battuta del comico durante Ballarò, quando rivolgendosi al conduttore Giovanni Floris dice Giova, la prossima volta tocca a te. Tutti gli altri virgolettati invece li ho registrati”.

E Guarnieri sottolinea anche: “Non ho fatto nessuno scoop dato che tutto quello che ho riportato era già stato detto da Crozza durante la copertina di Ballarò. Quasi le stesse identiche parole”.

Il nuovo contratto di Crozza a La7.

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Maurizio Crozza e La7 il matrimonio è fatto e lo ha annunciato Urbano Cairo in una conferenza stampa che si è tenuta a MIlano. Dopo le polemiche che hanno interrotto la trattativa con la Rai ora il comico ha rinnovato con l’emittente di Cairo un contratto di durata triennale «in esclusiva totale», fatti salvi però gli impegni che già il comico ha: quindi Crozza può continuare ad intervenire alla trasmissione“Ballarò” della Rai.

Il cachet del comico e imitatore per il nuovo contratto al momento non viene reso noto e, dopo le otto-nove puntate dello show, già previsto sulla rete di Cairo in autunno, Crozza inizierà un programma, sempre su La Sette, a partire dalla prossima primavera.

Beppe Caschetto, l’agente del comico-imitatore, ha riferito che «Crozza nell’ipotesi di un programma in Rai avrebbe percepito 110 mila euro a puntata: le cifre enormi che sono state dette non attengono alla realtà» e ha aggiunge che «per ogni intervento a Ballarò riceve un compenso modesto: 2.500 euro a puntata».

«C’è stata una trattativa con tutte le piattaforme generaliste italiane, l’offerta di Mediaset è stata importantissima – aggiunge Caschetto durante la conferenza stampa a Milano nella quale è stata annunciata la conferma di Crozza per La7 – ma Urbano Cairo è quello che lo ha voluto davvero, gli altri lo volevano ma…».

Arriva la smentita di Crozza all’articolo de Il Messaggero!

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Arriva la smentita di Maurizio Crozza all’articolo de Il Messaggero. Il comico su Facebook dichiara di non aver mai rilasciato alcuna intervista al quotidiano romano. Secondo il comico quindi le dichiarazioni riportate nell’articolo di  Alberto Guarnieri, non corrisponderebbero alle sue parole.

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Quelle polemiche di Crozza e gli artisti di sinistra

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Il contratto è saltato, ma le polemiche  sembrano appena sbocciate! Ora a parlare è il diretto interessato: Maurizio Crozza. Il comico ligure si è sfogato sulle pagine de Il Messaggero:

“Vedo che nel mirino finiscono solo artisti considerati di sinistra…”

Secondo il comico, dunque, gli attacchi di Renato Brunetta, erano rivolti a colpire gli artisti e gli intellettuali di sinistra… Può essere una giusta ricostruzione, ma chi altro avrebbe dovuto attaccare Brunetta visto che la cultura di destra, almeno televisiva, è così difficile da trovare?  Brunetta quindi deve aver preso di mira gli intellettuali di sinistra perché  ha trovato solo quelli, perché forse sono davvero gli unici che esistono in Italia… Ora, tornando a Crozza è corretto e ragionevole che tutti abbiano la giusta  ricompensa… A ciascuno secondo i suoi meriti… Ma é  principio base  anche quello che un’azienda non può stare in perdita perché altrimenti fallisce… E poi c’è un Italia in crisi… E senza voler fare i moralisti suona male, come dire…  sembra  brutto, che proprio i campioni, i cavalieri –  che nell’immaginario collettivo vanno ancora  lancia in resta a denunciare le ingiustizie  e a portare avanti i  diritti dei deboli – finiscano poi per avere retribuzioni così elevate, così da ricchi…  Ma seguitiamo a leggere Crozza su Il Messaggero…

“C’è l’intento di colpire artisti e intellettuali di sinistra, lui dice, il tutto senza tenere conto dei benefici, in termini di audience, che l’accordo avrebbe potuto portare alla televisione pubblica”.

E  a questo proposito, sempre sulle pagine del quotidiano romano, il comico ritorna sulla “parabola del maiale”

“Per l’azienda – spiega – potevo essere come il maiale per il macellaio: un investimento redditizio”.

E poiché l’intesa Rai-Crozza prevedeva, nei prossimi tre anni, 22 puntate in prima serata al costo ‘chiavi in mano’ di 450 mila euro ognuna, al comico genovese sarebbero andati complessivamente 5 milioni di euro. E,  a questo proposito lui prosegue:

“È giusto controllare i costi della Rai. Ma io controllerei anche i ricavi. Perché, se un salumiere spende dei soldi per comprarsi un maiale, poi se lo tiene perché si affeziona? No. Il maiale è un investimento. Sul maiale il macellaio ha un progetto: ci fa i salami. Li vende e ci guadagna. Io, forse forse, avrei potuto essere il maiale di Raiuno. Da me – aggiunge riferendosi alle varie possibilità di lavoro vagliate con viale Mazzini – potevano tirar fuori anche due coppe e un pregiato culatello”. Ma “forse sbaglio”, aggiunge ironico. “D’altra parte io non sono un Nobel mancato come Brunetta, sono solo un Raiuno mancato. E infatti, nel dubbio, ho preferito farmi da parte”.

Quello che dice Crozza è pienamente condivisibile, ma allora facciamoli questi conti e facciamoli bene e prima di stipulare i contratti, senza  limitarci a enunciarli. Se poi i conti sono già stati fatti, fateli conoscere a noi e al Prof. Brunetta… Perché ci sono modelli economici che consentono di valutare esattamente i costi e i benefici, ma non prendendo genericamente in esame solo  l’audience, che si sa, porta pubblicità, ma  comunque  è uno solo dei molti parametri che si possono prendere in considerazione.   Se poi il beneficio  per la Rai – e quindi per i cittadini –  è superiore al compenso di Crozza  può diventare giustissimo darglielo, rendendo  estremamente facile ricacciare indietro tutte le accuse di Brunetta.

Tutto il resto é chiacchiera ed anche, perdonateci, noia.

Aggiornamento 17 ottobre 2013 ore 14.18:

Maurizio Crozza con un messaggio postato su Facebook smentisce categoricamente l’articolo de Il Mesaggero.

Mamma Rai è un covo di polemiche?

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Tanto tempo fa era “mamma Rai” ovvero la tv pubblica generalista d’intrattenimento, ora invece è diventata un covo di polemiche e una guerra all’ultimo centesimo, pardon  all’ultimo milione! Ora dopo aver rinunciato al contratto con Crozza e Benigni, la Rai vuole fare la voce grossa e difendere a spada tratta il suo operato e soprattutto il conduttore di punta, cioè  Fabio Fazio, a cui ha appena rinnovato il contratto con 5,4 milioni di euro fino al 2017. Così i consiglieri della Rai Benedetta Tobagi e Gherardo Colombo, la prima figlia di Walter Tobagi  e il secondo nel pool di mani pulite, insorgono per difendere l’operato della tv pubblica  «Siamo sconcertati dalla passività di Rai di fronte all’ingiustificato atteggiamento di Renato Brunetta nei confronti di Fabio Fazio», passività «mantenuta nonostante i ripetuti solleciti ad emettere una nota ufficiale» e poi annunciano la guerra… «Il silenzio della dirigenza ci obbliga a un intervento, che avremmo volentieri evitato, per ristabilire la correttezza su alcuni fatti».

I due consiglieri ribattono all’ex ministro che Fazio ha detto il vero quando ha affermato che il suo programma si ripaga con la pubblicità e «anzi, Che tempo che fa addirittura guadagnare – come ha sottolineato ieri anche la collega Todini». E quindi quale sarebbe il problema di pubblicare i compensi e azzittire le voci? Perché continuare a negare la trasparenza ai cittadini?

Sulla pubblicazione dei compensi, Tobagi e Gherardo precisano che «in verità non esiste un obbligo dell’azienda a tale pubblicazione. La legge (decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33) obbliga le amministrazioni pubbliche, per trasparenza, a fornire dettagli anche sulle cifre dei compensi di dirigenti e collaboratori. Ma, secondo due ordinanze delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione (ordinanze n. 28329 e 28330 del 22 dicembre 2011), Rai non è “in alcun modo annoverabile tra le pubbliche amministrazioni”, come definite ai sensi di altre norme».

La Rai, ricordano, è un «ibrido: società per azioni di diritto privato che agisce commercialmente in un mercato concorrenziale, però ad azionariato completamente pubblico. Il problema andrebbe affrontato nelle sedi opportune, certo. Ma intanto l’obbligo di pubblicare tutti i compensi non sussiste». E in proposito, i due membri del cda, sottolineano come la divulgazione di dati, «peraltro non verificati, abbia causato la rottura della trattativa con un noto artista», facendo riferimento al contratto con Maurizio Crozza.

«I compensi sono dati sensibili la cui divulgazione può alterare pesantemente la concorrenza nel settore radiotelevisivo, già gravato dalla cappa del conflitto d’interessi, e danneggiare la Rai (quindi anche e soprattutto i contribuenti che pagano il canone). Solo incidentalmente notiamo che il tema della tutela della libera concorrenza dovrebbe essere tenuto particolarmente presente dal capogruppo del partito capeggiato dal maggiore azionista del principale concorrente della Rai».

Infine sulle polemiche relative alle produzioni esterne, «possiamo affermare che, con il piano industriale, Rai ha intrapreso un percorso per la massima valorizzazione e razionalizzazione delle risorse interne. Il percorso richiede tempo e fatica, e gli attacchi gratuiti non aiutano a farlo procedere».

Quindi tutti zitti!!!

Salta Benigni… costa troppo!

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Dopo Crozza, la Rai deve dire addio anche a Roberto Benigni! Lo show del comico toscano previsto per il periodo natalizio, “Dieci comandamenti”, non si farà. La motivazione ufficiale sono gli impegni all’estero di Benigni. In realtà in questo modo si risparmieranno 4 milioni di euro. Quei soldi pubblici che ormai sono sotto gli occhi dei contribuenti che si trovano a pagare un canone per vedere poi perennemente i conti in rosso della tv pubblica che viene anche foraggiata dallo stato… forse il vero giro di vite dell’Italia è la Rai?

“Quanto costa, quanto costa?” Crozza tra Brunetta e il paragone suino

crozza-ballarò-tuttacronacaHa approfittato della tradizionale copertina di Ballarò Maurizio Crozza per lanciare il suo attacco a Renato Brunetta. Il comico infatti si è lanciato in un’imitazione del capogruppo del Pdl alla Camera dei deputati caricaturando il suo intervento a Che tempo che fa dove il politico aveva preso di mira lo stipendio di Fazio. L’incipit dell’intervento è stato quindi un, palesato, discorso sul suo mancato passaggio in Rai. Via libera quindi al ritornello “quanto costa” per poi parlare di “Nobel mancato” e chiudere con l’annuncio di aver fatto un passo indietro dopo le polemiche e passando al paragoine suino: “Io controllerei anche i ricavi di un programma, perché se il salumiere spende i soldi per comprarsi un maiale poi se lo tiene perché si affeziona. Fa un investimento, ci fa i salami e lo vende e ci guadagna. Ecco, io sarei potuto essere il salame di Rai1.” Smessi i panni del politico il comico ha quindi illustrato la Legge di Stabilità sottolineando che non verranno effettuati tagli alla sanità:”Se ci ammaliamo e poi moriamo, le tasse chi le paga?”. Non potevano poi mancare le battute sulle nuove sigle che si stanno profilando in questi giorni: Tari, Tasi e Trise.

Troppe polemiche? Salta l’accordo tra Rai e Crozza?

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Troppe polemiche per quell’ingaggio milionario che ormai tutti davano per certo per Maurizio Crozza che sarebbe dovuto approdare alla Rai? Sembra proprio che all’ultimo momento ci sia stato un passo indietro della tv di Stato che si è sentita bersagliata per elargire compensi, a detta di molti, eccessivi in tempi di crisi dove si taglia la spesa pubblica e sembrano non esserci risorse per la scuola. Così viale Mazzini avrebbe deciso di fare a meno del comico de La7 anche se qualche tempo fa il direttore Giancarlo Leone aveva sentenziato “Per Crozza spenderei tutto quello che ho” (in realtà risorse pubbliche). Il “sogno” di strappare il comico però alla tv recentemente acquistata da Urbano Cairo sembra dover essere rimandato a “tempi migliori”

A dirlo è Primaonline.it che scrive: “Marcia indietro della Rai nella trattativa per portare su Raiuno Maurizio Crozza – si legge sul sito -. L’intesa prevedeva nei prossimi tre anni 22 puntate in prima serata al costo ‘chiavi in mano’ di 450 mila euro ognuna (con la produzione della Itc2000 di Beppe Caschetto). Al comico genovese sarebbero andati complessivamente 5 milioni di euro”. “A far saltare l’accordo – conclude Primaonline.it – le polemiche politiche già innescate dal possibile ingaggio di Crozza, poco amato sul fronte del Pdl”.

Ogni puntata di Crozza sulla Rai costerà 475mila euro?

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Non è certo per fare i conti in tasca o per speculare sui soliti compensi, a detta di alcuni, gonfiati che è scoppiata la polemica sul passaggio di Maurizio Crozza in Rai. Il periodo storico e la crisi dell’Eurozona sicuramente amplificano il coro dei dissidenti davanti a somme inimmaginabili che vengono distribuite in Rai (quindi nella tv pubblica italiana) mentre c’è chi dorme in auto e non ha più una casa poiché la banca, dopo 12 anni di mutuo pagato, ha portato via un bene essenziale a una famiglia di Chioggia. Certo le tensioni sociali stridono se si pensa anche ai comparti industriali in fuga dall’Italia o a Telecom che sta per essere venduta, mentre nella tv pubblica continuano a essere elargiti stipendi milionari. E’ il Giornale a svelare che arriverà giovedì, cioè nella prossima seduta di Consiglio d’amministrazione della tv pubblica , il contratto di Maurizio Crozza.

I dettagli li anticipa Laura Rio:

Confermata l’ipotesi di un accordo del valore complessivo di 25 milioni di euro: tra i 4,5 e i 5 andrebbero al comico, mentre i restanti servono per la produzione del programma, gestita dalla Itc2000, società di Beppe Caschetto, manager di Crozza.
Il one man show dovrebbe andare in onda da marzo 2014 su Raiuno, appena finito Sanremo, fino all’estate 2016. L’accordo, infatti, sarebbe biennale.
In totale il contratto prevederebbe una cinquantina di puntate (per l’esattezza 53 – una ventina nel 2014, un’altra ventina nel 2015 e le restanti nel 2016), ognuna al costo di 475mila euro. E proprio questo dettaglio sarebbe quello contestato da alcuni consiglieri, che ritengono troppo alta tale cifra in considerazione del fatto che si tratta di uno show della durata di 70 minuti (evviva, finalmente su Rai1 approderà il promesso formato corto).

Il Giornale calcola anche il compenso al minuto di Crozza:

Dunque 475mila euro diviso 70 fa 6.785 euro al minuto! Per avere un raffronto basta pensare che uno show di prima serata, della durata ben più lunga di due ore e mezza (come Tale e quale show o Ballando con le stelle), costa attualmente tra i 500 e 600 mila euro a puntata. Ma, mentre questi programmi hanno forti costi di produzione: dai numerosi ospiti, ai famosi concorrenti, al trucco, alle riprese in esterna, il comico sta semplicemente su un palco, (quasi sempre) da solo, impegnato nelle sue spassose imitazioni.

In ogni caso da venerdì Crozza tornerà in onda su La7, per l’ultima stagione. Otto puntate fino a dicembre, poi il trasferimento a Viale Mazzini.
Dove la serata del venerdì post Festival di Sanremo potrebbe essere formata da Crozza prima e Benigni dopo (in partenza verso le 22.30) con le letture dantesche registrate la scorsa estate (il comico toscano avrebbe trovato l’accordo con la Rai: 4 milioni di euro per lo show sui Dieci comandamenti e per le seconde serate, appunto).

I numeri due: Letta e Alfano, diventano Robin e Robin

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Il ventennio berlusconiano che torna, così Maurizio Crozza apre Ballarò con la sua consueta copertina. Che ventennio sarà il prossimo?

“E’ finito un ventennio! Lo dicono tutti! Di già! Proprio vero che quando ti diverti il tempo vola! Ora il problema è il prossimo ventennio! Con Letta e Alfano? Un duo di numeri due! I Robin e i Robin! I Watson e Watson”

Sulla stabilità, nuovo mito delle genti, Crozza a Ballarò dice: “Siamo così stabili che siamo morti”. E su Pd e Pdl: “Sono uguali, solo che nel Pdl sai chi comanda, nel Pd non si è mai saputo”.

Sul congresso del Pd: “Sono congressomani, si parla solo di congresso, è come l’antipatia per Libero, se non ci fosse, chi gli andrebbe appresso? E nel Pdl? Un congresso non c’è mai stato, lo han fatto per cacciare Fini: Che fai mi cacci? Sì. Fine congresso, fine Fini”. E suggerisce alla Serracchiani: “Pd e Pdl si uniscano in un’aula bunker e facciano un maxi congresso”.

Crozza passa poi a Berlusconi: “Dovrebbe trovarsi un’associazione di gente che aiuta persone con seri problemi comportamentali. Non potrebbe continuare nel Pdl?”

Renzini, le praline dell’ovvio: Crozza e lo spot… da scartare!

crozza-renzini-tuttacronacaVenerdì 18 ottobre, su La7, prenderà il via la nuova stagione di Crozza nel Paese delle Meraviglie e il comico non ha mancato d’iniziare a far satira già dallo spot. Nel video trasmesso dall’emittente, infatti, appare travestito da Matteo Renzi e sponsorizza la nuova specialità (politica): i Renzini, ossia, le praline dell’ovvio. La critica al sindaco di Firenze, presentato a suon di espressioni a tutti i costi “giovani”, è chiara nella “composizione” dei cioccolati: “40% di niente, 30% di Baricco, un velo di sinistra e un cuore morbido di cioccolata”. Se è vero come dice Forrest Gump che la vita è come una scatola di cioccolatini… vista la confezione, a che “gusto” sarà la trasmissione?

Crozza alla Rai e salirebbero i milioni, sarebbero 20!

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Il Fatto Quotidiano riporta la notizia che Maurizio Crozza sta sempre più traslocando in Rai, ma nel frattempo i 5 milioni iniziali di cui si era parlato tempo fa ora sarebbero divenuti  più di 20.

A procurare al comico genovese questo contratto da record, scrive sempre Il Fatto Quotidiano, l’agente Giuseppe Caschetto, già al servizio di star della tv nostrana come Fabio Fazio, Daria Bignardi e Luciana Littizzetto.

Gli oltre 20 milioni stanno alzando polemiche e dando scandalo anche perché sono ben più del tetto limite Rai per l’intrattenimento fissato a 5-600mila euro per 2 ore. Lo stesso Crozza a La7 prendeva 450mila euro per 60 minuti di show.

Caschetto avrebbe imposto a Viale Mazzini condizioni dure, avocando a sé il 100% della produzione, senza calcolare i recenti patti di sindacato che prevedono ristrutturazione e commesse esterne limitate e valorizzazione degli stipendiati Rai.

Avrebbe anche convinto il direttore generale Luigi Gubitosi ad abdicare anche al controllo editoriale, togliendogli ogni possibilità di cambiare le scalette e gli argomenti trattati.

Un contratto dettagliatissimo, scrive Pagani. A cui manca solo la firma.

Crozza e l’Alfango di Quentin Tarantini

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“Letta domani chiederà la fiducia in Parlamento. Farà vedere una foto di Renzi e dirà: Paura eh?!”. Così esordisce Crozza a Ballarò.

Ma l’argomento di oggi non poteva essere altro che Berlusconi: “Cicchitto lo ha sfidato! Per la prima volta in vent’anni! Ha alzato la voce e ha detto: Posso andare in bagno?”. Poi tra tante battute c’è anche: “Dai! Quando avevano promesso di andare via ho pensato ‘ce l’hanno fatta! Hanno dimezzato la metà dei parlamentari! Ed era anche la metà buona!”.

Ma ce n’è anche per il Pd: “Faranno la gara col Pd, io mi dimetto, io mi dimezzo lo stipendio, io mi trovo un lavoro! Seeeeh!”. E su Giovanardi: “Ti dà la stessa gioia di uno strappo sui pantaloni a un matrimonio. E’ elettrizzante come una caviglia in un tombino”. E per Marina Berlusconi: “Hanno raddoppiato anche i Berlusconi”. E sfotte Sallusti: “Come titolate domani? Il box del cognato di Cicchitto? Cicchitto ha fatto le scuole da Al Qaeda?”. Sallusti resta impassibile con lo sguardo serio. Sul finale c’è anche l’imitazione di Napolitano: “E’ con viva e vibrante indignazione che denuncio il falso! Io avrei fatto una telefonata per 200 milioni? Ma almeno 400, 500, mille!” Ma il finale è forse la parte meno divertente, visto il momento di crisi e di difficoltà, i cittadini sono infatti stretti intorno al Presidente che rappresenta l’ultimo baluardo di unità del Paese.

Ancora polemiche su Crozza alla Rai, arriva la nota del responsabile.

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Stefano Luppi, responsabile Rai per i rapporti con la Commissione parlamentare di vigilanza, invia una nota a Renato Brunetta, che aveva rivolto al presidente della Commissione una interrogazione basata sulla rivelazione del sito  Dagospia: tra  4 e 5 milioni di euro per due anni.

La Rai, conferma Luppi,

“è interessata ad avvalersi della collaborazione artistica di Maurizio Crozza”.

Aggiunge:

“Al momento è in corso una negoziazione per l’acquisizione di un suo “programma” ma che ad oggi non vi è in essere ancora nessun contratto perfezionato”.

Se la trattativa andasse in porto, l’accordo

“dovrebbe essere portato all’approvazione dei competenti organi aziendali”.

Ecco perché

“non è possibile fornire una risposta dettagliata sui contenuti del contratto in quanto ne verrebbero minate le corrette dinamiche di concorrenza, essendo ancora in una fase di trattativa tra le parti”.

In ogni caso, precisa la Rai,

“al momento i contenuti risultano ancora approssimativi mentre relativamente al compenso per l’artista si evidenzia come non sia al momento possibile procedere ad una sua quantificazione economica specifica in quanto la negozi.azione in corso verte esclusivamente su un’unica voce di costo complessivo del “programma” i cui valori economici si situano sugli stessi livelli di costo dei programmi di prima serata di RaiUno”.

“In Italia c’è rimasto soltanto Balotelli, ecco perchè è così inc*****o”

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Telecom è l’argomento del giorno, Telecom è la radiografia dell’Italia reale che non è il sogno utopico di ripresa e di speranza che molti vorrebbero farci credere. Maurizio Crozza apre quindi la sua copertina del talk show Ballarò chiedendosi: “Ma Ballarò è ancora italiano o romeno?” prima di elencare tutte le aziende italiane passate all’estero. Ed è davvero la domanda che molti italiani si stanno facendo: ma cosa ci sta rimanendo in Italia? La disoccupazione? Il femminicidio? Il finanziamento pubblico ai partiti? Una cosa ce l’abbiamo: “In Italia c’è rimasto soltanto Balotelli, ecco perchè è così incaz***o”.

Poi il comico passa all’aumento dell’Iva: “Aumentare i prezzi per risolvere la crisi è come curare la depressione con una foto di Alfano”. Ma ce ne è anche per Renzi e Papa Francesco.

Crozza e la Concordia che non c’è nel videomessaggio del relitto Berlusconi!

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Crozza e la Concordia che non c’è nel videomessaggio del relitto Berlusconi! Una seconda puntata con la copertina di Crozza che come sempre tocca gli argomenti più importanti della settimana, tra le allegorie e le imitazioni c’è anche il tempo per un contratto in nero con gli italiani!

Crozza alla Rai: tra smentite e conferme, si tratta per 5 mln in 2 anni

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Non ci sono certezze, ma solo indiscrezioni. Contatti invece ce ne sono stati, ma probabilmente quella firma di Crozza sul contratto Rai ancora non è arrivata, nonostante Dagospia non abbia dubbi e abbia già annunciato il passaggio del comico sulla tv pubblica a partire dal 2014. Maurizio Crozza alla Rai? L’indiscrezione, nell’aria da qualche tempo, è data per certa da Dagospia.

E’ stato Giancarlo Leone, direttore di Rai1, ha twittare una frenata:

«Tv. Se fosse vera la notizia del passaggio di Crozza alla Rai lo avremmo annunciato noi. Tra il dire e il fare…».

Ma sembra che le strategie per un possibile passaggio ci siano tutte. Nel contratto di Crozza a La7 infatti ci sarebbe una clausola che svincolerebbe il comico qualora la rete televisiva cambiasse linea editoriale e visto che dal nuovo anno sono previsti diversi cambiamenti è probabile che Crozza sia disponibile a liberarsi per firmare un nuovo contratto con la Rai. Come scrive Renato Franco sul Corriere della Sera:

La speranza, dalle parti di viale Mazzini, è quella di avere il comico su Rai1 dopo Sanremo. Intanto però c’è ancora La7, che non commenta l’indiscrezione ma si limita a confermare che in autunno il comico genovese sarà regolarmente in onda ogni venerdì con il suo Crozza nel Paese delle meraviglie a partire dalla metà di ottobre. Di sicuro dunque Crozza su La7 fino a dicembre.

Per quanto riguarda il compenso, Franco scrive che:

Si sussurra di un contratto da quattro/cinque milioni di euro per due anni.

Torna Ballarò e Crozza ironizza su Berlusconi!

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Nella prima puntata della nuova stagione di Ballarò condotta da Giovanni Floris, Maurizio Crozza torna con le sue copertine e non poteva mancare in una giornata come oggi, con la Giunta riunita in queste ore che sta decidendo sulla decadenza di Silvio Berlusconi una puntata dedicata al Cavaliere:

Prima chiede la grazia e poi lo immagina ai servizi sociali:

 

Gad Lerner lascia La7 e completa la fila degli “esodati”

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Addio a La7 anche per Gad Lerner. Anche lui aderisce al nucleo in esodo composta da:  Luca Telese, Nicola Porro, Gianluigi Nuzzi, le sorelle Parodi, Maurizio Crozza. A questo punto per il direttore Enrico Mentana si tratta solo di dover accettare che davvero qualcosa è cambiato e che molti hanno deciso di abbandonare la rete. Lerner poi era un fedelissimo de La7, ci ha trascorso gli ultimi 12 anni. Eppure non ha esitato e ha scritto sul suo blog: ”Con tutto l’affetto e la riconoscenza, pur mantenendo un rapporto di amicizia con il nuovo azionista Urbano Cairo – scrive – lo confesso: non mi ci ritrovo più”.

”Tutto ha un termine, e nel mio caso – sottolinea Lerner nel post pubblicato sul blog – si tratta solo di un lieve anticipo sulla tabella di marcia che mi ero prefissato. A 12 anni dalla sua fondazione, cui mi onoro di aver partecipato, lascio La7. Con tutto l’affetto e la riconoscenza, pur mantenendo un rapporto di amicizia con il nuovo azionista Urbano Cairo, lo confesso: non mi ci ritrovo più”.

”A scanso di equivoci sgradevoli – difendere il lavoro compiuto dalle malelingue resta un dovere – in tutti questi 12 anni, fino all’ultimo, il rapporto costi/ricavi/ascolti delle mie trasmissioni – precisa il giornalista – è stato eccellente. Lo sanno i vari manager che si sono succeduti. Se ora interrompo la collaborazione che Cairo mi offriva di proseguire è perché bisogna saper riconoscere il tempo che passa, anche il logoramento, le mutate condizioni ambientali, le nuove scelte editoriali legittime ma distanti dalla mia visione”.

”Ringrazio tutti, a cominciare dai miei meravigliosi collaboratori. Sono stati 12 anni belli. Ma non trovo saggio invecchiare – conclude Lerner – davanti a una telecamera. Conto di avere ancora qualcosa da dirvi e da darvi”.

Io nel dubbio mollo! Crozza e la politica quotidiana!

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“Io nel dubbio mollo!” Inizia così il monologo  di Maurizio Crozza nei panni di Giorgio Napolitano, ma dopo poche battute il comico passa al tema caldo del Datagate:  «Ma davvero gli americani spiano le cose che si dicono i nostri politici in privato? Non gli bastano le m*******e che dicono in pubblico?». Non risparmia Monti: «Spiano anche lui? Ma se non lo invitano più neanche alle riunioni di condominio» né Letta: «Letta? Non lo sente nessuno, figuriamo se lo intercettano». L’ultimo colpo è per la Santanchè: «È un volto nuovo? Certo lo cambia dal chirurgo ogni mese».

“Berlusconi è perseguitato… dai reati”, così Crozza

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L’inizio è per la Gelmini “Come mai è venuta lei? La Carfagna aveva Pilates. Le ho dato un dispiacere?”. Ma dura poco perchè il tema caldo della serata è ben altro: “Mi sa che è finita la stagione di Silvio…l’estate 2013 se la ricorderà per un po’. Detto così sembra un film dei Vanzina… Sapore d’estate? No, sapore di sbarre”. Poi aggiunge: “Berlusconi è davvero perseguitato. Dai reati! In un anno ha preso 12 anni. La magistratura gli sta allungando la vita! Ma a Berlusconi non è venuto il dubbio che Ghedini si sia laureato al Cepu? E’ l’unico difensore che riesce a far prendere al suo assistito più anni di quelli chiesti dall’accusa!” E la Boccassini? “Non c’era alla lettura della sentenza. Vuoi mettere vederla a casa con gli amici? Con il dolby surround?”

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Poi si concentra su Brunetta, quindi passa alla Biancofiore e all’ineleggibilità di Berlusconi. Si passa al Pd: “Non commentano la sentenza, anzi, dicono che va divisa dalla politica. Eh sì, perché la concussione la faceva da chansonnier”. E sulla Idem: “Ah, si è dovuta dimettere: se sei tedesco e fai il furbetto in Italia, il Pd ti fa un culo così. Se sei brianzolo….ti fa un inciucio così”. Poi: che differenza c’è fra un f35 e il Pd? Uno si spacca non appena prende quota, l’altro è un aereo”. Ce n’è anche per Beppe Grillo: “Sono le 21.34 e Grillo non ha ancora cacciato nessuno? Ci saranno problemi con il wi.fi”

Maurizio Crozza su Letta: se Letta lo trovi a letto con tua moglie stanno solo parlando

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Serata di Ballarò e dell’immancabile Crozza che punta il dito sul carisma di Letta: «Fino a due settimane fa era uno col carisma di un portapacchi di una Punto…  Da bambini c’era quello che giocava se portava il pallone, Letta non giocava neanche se portava il campo… Era il vice di Bersani, uno che ha sbagliato tutto, anche il vice… Letta è uno di quelli che se lo trovi a letto con tua moglie e ti dice che stavano solo parlando, tu ci credi»

Crozza e la Gabanelli… Report al Colle?

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La copertina di Ballarò a cura di Maurizio Crozza del 16 aprile è dedicata a Milena Gabanelli, la giornalista di Report candidata al Quirinale dal Movimento Cinque Stelle. Comincia con l’osservazione che il popolo grillino ha da sempre osteggiato la categoria dei giornalisti, ha continuato con un ipotetico discorso alle Camere della prima presidente donna in pieno stile Report, “cari Onorevoli e care Onorevoli ma quanti siete? Ma sì tanto paghiamo noi…”, per poi passare all’icontro con la tedesca Angela Merkel: “quella ci fa un Report così”.

L’ironia di Crozza colpisce i saggi!

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Maurizio Crozza “in versione capo dello Stato” durante una riunione dei saggi al Quirinale. E’ questo lo sketch che apre lo spettacolo del comico “Paese delle meraviglie”. Dalla stanza dove i saggi sono riuniti per favorire la nascita del futuro governo arrivano palloni da calcio e da basket. E per rispondere alle polemiche sull’assenza di donne nel gruppo ecco arrivare il colpo di scena: un gruppo di “sagge” invitate dai saggi per un “festino”.

“Mio figlio era una testa di…, ma non un drogato”, così Franco Gatti

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Comprendendo il dolore di un padre per la prematura morte di un figlio, sicuramente la frase di Franco Gatti, nei confronti del figlio Alessio, suona comunque come una nota stonata!

“Il corpo non appariva particolarmente debilitato e, secondo quanto appreso, non sono stati trovati resti di medicinali o altre sostanze nello stomaco o nelle vie aeree della giovane vittima. Il ragazzo era stato trovato morto dai vigili del fuoco all’interno della villa del padre in via Capolungo, a Nervi, nel levante di Genova. Sul tavolo di fronte a lui erano state rinvenute tracce di una polvere marroncina, una banconota spiegazzata e alcune confezioni di farmaci. Le sostanze chimiche sono state repertate e inviate ad analizzare. A uccidere il ragazzo e’ stato un arresto cardiaco”.

Nulla si puo’ dire, pero’, sulle cause che hanno portato all’infarto di un ragazzo così giovane. Inizialmente si era parlato di morte per overdose. Circostanza che il padre ha seccamente smentito in un’intervista in cui diceva che il figlio amava bere ed era particolarmente stressato ma aveva il terrore della droga.

Questa mattina si sono celebrate le esequie, nella chiesa di San Siro a Nervi. Una folla commossa ha salutato per l’ultima volta ad Alessio Gatti.
Presenti in chiesa oggi, tra gli altri, anche Angela Brambati e Angelo Sorgiu, così come l’ex quarta componente del gruppo Marina Occhiena.
Forse fra due settimane conosceremo cosa ha spezzato la vita di Alessio.

“Inviterei ancora Crozza” così Fazio!

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Il festival 2014? ”E’ prematuro parlarne, ci vuole un tempo di decantazione, serve un’idea di racconto. Il rischio piu’ grande e’ replicare esattamente quello che si e’ fatto l’ultima volta’. Sanremo si chiude stasera, ma per Fabio Fazio e’ gia’ tempo di bilanci e di uno sguardo al futuro . Intanto sottolinea: ”Abbiamo lavorato in assoluta autonomia e liberta”’. E non ha rimpianti: in particolare, inviterebbe ancora Maurizio Crozza. E sulla Littizzetto: ‘e’ stata un gigante”.

Voi che ne pensate?

Bianca e le sue dichiarazioni al Festival…

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Sono stata un po’ corteggiata da Sanremo in questi anni, ma solo le avances di Fabio mi hanno convinto a partecipare: sono veramente contenta, caspita!’‘. (noi un po’ meno!) Bianca Balti arriva in conferenza stampa e conquista tutti per la sua spigliatezza (?) con cui racconta il suo rapporto con il festival.

”Nei giorni scorsi l’ho guardato in tv con una certa ansia, ma e’ stato talmente piacevole che non vedo l’ora di salire sul palco”, confessa. A Sanremo l’ha accompagnata la mamma: ”Viene tutti gli anni al festival, a casa della sua amica Lalla a prendere autografi. Purtroppo proprio quest’anno, in cui finalmente la figlia partecipa al festival, e’ in albergo ammalata”.

MA CHE NOTIZIE INTERESSANTI… MA INVITARE UNA FEMEN AL FESTIVAL? MAGARI UNA DONNA CHE NON FACCIA DUBITARE DELL’INTELLIGENZA FEMMINILE?

MA IL FESTIVAL SI SA’ SI STA RIVOLUZIONANDO E SI CAPISCE DALLE PAROLE DEI SUOI OSPITI DI QUALE RIVOLUZIONE SI TRATTI!

E siamo a quota 13 mln per il Festival social, pop e vintage! Insalata mista?

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Social lo è di sicuro visto che tra Twitter, Facebook e altri social network, il web si è mobilitato per seguire in rete il Festival della canzone italiana. Pop, popular e popolare sta dimostrando di esserlo di sera in sera… Il Festival delle Polemiche?  Dell’amarcord? Del vintage?  O solo una formula che già all’estero sembra consolidata?  Si chiama “macedonia di frutta” o “insalata mista”. In che consiste? La formula è semplice… far innovazione senza innovare… mettere qualcosa di diverso, ma che rientra nei canoni classici… serate “trasgressive” (per il pubblico sanremese) con la vittoria di una canzone a tematica gay e poi la nuova statua di Mike Bongiorno, l’ovazione per Pippo Baudo e le canzoni simbolo dei vecchi Festival! Ecco la formula “macedonia” o “insalata mista”. All’estero è un format collaudato, volti vecchi che si affiancano a volti nuovi per il passaggio di testimone, eventi vecchi per lanciare eventi “nuovi”, illudere un rinnovamento che in realtà è apparenza, perchè al Festival, poi, la musica è sempre la stessa, ma con meno spazio rispetto al passato! E’ innovazione? Forse!

Oggi c’è grande attesa per la serata finale, ma anche anticipi di campionato da giocare… Come andrà lo share?

Sezione giovani: ANTONIO MAGGIO “MI SERVIREBBE SAPERE” è il vincitore

Al termine della quarta serata del Festival, dopo che i Big si sono cimentati con le grandi canzoni del passato, è il tempo di premiare i giovani. Il premio Mia Martini, assegnato dalla critica, è andato a Renzo Rubino con la sua “Amami Uomo”: per la prima volta a Sanremo si è parlato di omosessualità mostrando quanto sia naturale questa forma d’amore. La giuria tecnica ed il pubblico votante hanno premiato invece “Mi piacerebbe sapere” di  Antonio Maggio. Il 26enne era apparso per la prima volta al grande pubblico ad X-Factor, dove faceva parte del gruppo Aram Quartet, si è poi reinventato come solista nel 2010, quando il gruppo si è sciolto.

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