Siracusa è la seconda città visitata da Matteo Renzi in veste di premier e in mattinata il presidente del consiglio si è recato alla scuola Salvatore Raiti. Qui, in precedenza, era stata organizzata una claque, con foglietti distribuiti agli alunni per fare “clap and Jump”. A renderlo noto è la giornalista di Agorà Cecilia Carpo che spiega che ai giovani studenti è stato dato un foglietto con le strofe della canzone da cantare al premier. Non è noto, al momento, chi abbia preso l’iniziativa e chi abbia distribuito materialmente i fogli ai bambini.
Facciamo un salto… battiam le mani
Ti salutiamo tutti insieme presidente Renzi
Muoviam la testa, facciamo festa
A braccia aperte ti diciamo “benvenuto al Raiti”
L’effetto complessivo: organizzazione, bimbi che cantano, testo della canzone, è pessimo. Il tweet della giornalista è rimbalzato in rete e molti i commenti tra l’ironico e l’indignato, con chi scrive: “Questa è violenza su minore”.
Seconda tappa del “Matteo Renzi premier tour” con il nuovo presidente del Consiglio che, dopo la visita a Treviso la settimana scorsa, oggi incontra gli studenti dell’istituto ‘Salvatore Raiti’ di Siracusa, una scuola elementare e media, per incontrare gli insegnanti e i bambini. La scuola, nel quartiere di Santa Lucia, è frequentata da molti figli di immigrati e accoglie tra gli studenti anche diversi disabili. Renzi, che al termine dell’incontro ha parlato in conferenza stampa, ha spiegato che “Mercoledì prossimo non farò la tappa in giro per l’italia perchè farò una corposa conferenza stampa a Roma di lancio di alcuni provvedimenti molto importanti” che riguardano le politiche di crescita del paese”. Nel dettaglio, il premier ha spiegato che presenterà “Il jobs act, gli interventi sulla scuola, interventi per il piano casa” sottolineando che “ci sono 2 miliardi di euro pronti per l’edilizia scolastica”. Ai bimbi il premier ha detto: “Tanti dei vostri genitori forse hanno difficoltà per il lavoro. È un momento molto difficile. Pensate, è il momento più difficile per il lavoro da 30 anni. Ma c’è adesso la possibilità di investire per nuovi posti di lavoro”. Ai sindaci, ha invece spiegato che “Fino a ieri ero anch’io un sindaco, ma ieri ho optato per la carica di premier”.
Matteo Renzi, come aveva anticipato nei giorni scorsi, oggi è partito alla volta di Treviso per la sua prima uscita ufficiale da neo premier. Prima tappa: la scuola media Coletti a S.Liberale dove, ad attenderlo, ha trovato dei militanti di Forza Nuova con uno striscione: “Dopo Monti e Letta, ecco Renzi, la terza marionetta”. “Faremo il possibile”: Matteo Renzi ha risposto così a una rappresentante del comitato dei genitori delle scuole di Treviso, Maria Riso, che ha avuto modo di incontrarlo alla media Coletti e di sollecitargli “meno tagli alle scuole, anche se sappiamo che i problemi sono tantissimi”.
“Se c’è qualcosa che non va poi me lo segnalate alla casella matteo@governo.it. Ogni settimana andrò nelle scuole ad ascoltare le richieste e poi torno a Roma con i compiti a casa”. Il premier Matteo Renzi si rivolge così ad insegnanti ed alunni della scuola Coletti di Treviso, annunciando nei prossimi giorni l’apertura di una casella di posta per ascoltare richieste e problemi. Renzi ha sottolineato più volte l’importanza dell’educazione scolastica come “punto di ripartenza del Paese”. Renzi ha incontrato per quasi un’ora ragazzi e insegnanti della scuola multietnica alla periferia di Treviso in un auditorium molto pieno insieme ai ministri dell’Istruzione Stefania Giannini e a quello del Lavoro Giuliano Poletti. “L’Italia – ha sostenuto Renzi – diventa grande ed importante solo se riesce ad investire nella scuola. Per questo noi abbiamo deciso di partire da qui dopo che negli ultimi anni gli insegnanti sono stati considerati un po’ poco”. Il presidente del Consiglio ha interagito con domande e risposte con gli studenti improvvisando una lezione di educazione civica su temi come l’arte e l’inquinamento sottolineando come “il presidente del Consiglio e il sindaco possono fare qualcosa ma non bastano per risolvere i problemi”. “Al governo – ha spiegato Renzi – dobbiamo guardare allo spread e ai mercati, ma poi i Paesi si salvano solo se le scuole funzionano”.
In seguito, il neo premier ha incontrato i sindaci a Santa Caterina, mentre alle 11:30 si è recato a Palazzo Rinaldi con gli imprenditori. Qui lo hanno “accolto” i Forconi con cartelli e striscioni durissimi, e anche con qualche arancia volata per aria. “Meglio un morto in casa che Renzi sulla porta”, “Quante croci ancora nel nostro territorio?”, “Via il governo delle banche, al voto subito”. Il neo premier, in una conferenza stampa lampo, commenta così le contestazioni: “È normale, e noi non facciamo passerelle o tagli di nastri, parliamo con il paese reale”. E ancora: “Siamo consapevoli del grandissimo lavoro che dobbiamo fare”. Si è trattato, ha detto, di incontri “molto belli”, in cui sono state raccolte “difficoltà, dolore, grande attenzione” perché “un tempo questo era un luogo di piena occupazione”, oggi non più. Oggi stiamo andando nelle scuole perché – ha spiegato – “sono il luogo di ripartenza del paese”.
La nota stonata arriva però dal mancato incontro con i delegati sindacali della Electrolux e il premier Matteo Renzi, che i lavoratori aspettavano oggi a Treviso. Fonti di Palazzo Chigi, hanno spiegato che il confronto non c’è stato perché c’è un tavolo aperto sulla vertenza al Ministero dello sviluppo economico. Precedentemente, i sindacati avevano sottolineato che intendevano chiedere a Renzi un intervento per la riduzione del cuneo fiscale “per non dare più alibi ad Electrolux riguardo alla sua permanenza in Italia”. Dopo la conferenza stampa, Renzi si è recato in visita ad H-Farm a Roncade, incubatore di start-up nato con l’obiettivo di aiutare giovani imprenditori nel lancio delle loro iniziative basate su modelli di business innovativi nel settore internet.
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