C’è chi la chiama la «jihad del sesso», ma di santo ha davvero ben poco. Tra squallore, paura e prostituzione le ragazze tunisine reclutate per allietare gli aspiranti martiri che forse prima di incontrare le vergini in paradiso si “allenano” con le adolescenti costrette a offrirsi nelle periferie siriane. Le ragazze interrogate dai soldati di Assad dopo essere state consegnate dagli hezbollah hanno dichiarato «La nostra missione qui è nel nome della jihad al-nikah». Molte però, fra le lacrime, hanno pregato di far ritorno in Tunisia, in quelle famiglie povere costrette a vendere le proprie figlie e farle diventare schiave del sesso. Alcune sono incinte e i figli che nasceranno resteranno illegittimi, bollati a vita come succede in molti paesi musulmani. E che sorte toccherà alle loro giovani madri? Sicuramente non migliore.