Svelato il mistero della roccia apparsa su Marte

marte-roccia-misteriosa-tuttacronacaSvelato quello che sembrava essere il mistero di Marte e della roccia spuntata dove prima non c’era: nonostante le ipotesi fantasiose e domande del tipo “come è finita lì quella roccia?” oppure “Chi lancia sassi a Opportunity?”, la soluzione si è rivelata semplice. La Nasa, da subito, aveva ipotizzato che si trattasse di un frammento staccato da un pezzo più grande, schiacciato dalla ruota del rover. A conferma della tesi sono arrivate nuove immagini inviate da Opportunity, dopo essere avanzato e voltato per riprendere il frammento ribattezzato “Pinnacle Island”: nell’immagine si nota un’altra roccia, molto simile, proprio nella traccia lasciata dalle ruote del robot che ne avrebbero quindi staccato un pezzo proiettandolo in avanti.

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Come ci vedono i marziani?

nasa_terra_marte-tuttacronacaNon solo foto del pianeta rosso, ma anche come ci vedono da Marte. E’ la Nasa a diffondere uno scatto che ritrae la Terra e la luna proprio dal pianeta che dista 99 milioni di miglia, circa 161 milioni di chilometri, dal noi. Vista da così lontano, la Terra appare come un puntino, tanto da ricordare una stella. E’ comunque la più lucente.

Lo scienziato che accusa la Nasa: non ha indagato sulla pietra misteriosa

roccia-marte-tuttacronacaEra l’8 gennaio quando il rover Opportunity immortalava su Marte una strana piccola formazione all’apparenza rocciosa che potrebbe rappresentare l’indizio tanto cercato della vita su Marte. Ma secondo l’astrobiologo Rhawn Joseph, gli esperti della Nasa non hanno indagato sufficientemente l’ipotesi. Per questo motivo, lo scienziato ha intentato una causa legale contro l’Agenzia spaziale americana. La denuncia, che è stata depositata in California, mira a far sì che la Nasa offra più informazioni sulla misteriosa ‘pietra’. “Qualsiasi adulto intelligente, adolescente, un bambino, uno scimpanzé, una scimmia, o un roditore dotati di un minimo di curiosità si avvicinerebbero per indagare ed esaminare da vicino l’oggetto a forma di una piccola ciambella”, scrive l’astrobiologo, sollecitando la Nasa “ad investigare ed esaminare pienamente e scientificamente l’organismo biologico putativo”. Finora, l’Agenzia ha definito l’oggetto “una roccia” e ha ipotizzato che lo stesso Opportunity potrebbe averla fatta rotolare mentre era in manovra. L’oggetto, di colore bianco all’esterno e rosso all’interno, è stato soprannominato dagli scienziati della Nasa “Pinnacle Island”: “L’abbiamo guardato con i nostri microscopi e si tratta chiaramente di una roccia”, ha detto Steve Squyres, il top esperto della rover. Ma per l’astrobiologo Joseph, la definizione della Nasa sarebbe affrettata, quando si potrebbe invece trattare di “un organismo composito quale un fungo, conosciuto sulla Terra come Apothecium, contenente colonie di cianobatteri e licheni”. A suo avviso, il confronto tra le due foto prese dalla rover suggerisce l’ipotesi che nei 12 giorni considerati “si sarebbero sviluppate le spore dando forma alla struttura fotografata che proverebbe una attività biologica”.

Quella roccia che prima non c’era… spunta un masso su Marte!

Su-Marte-spunta-il-sasso-che-prima-non-cera-la-foto-della-Nasa-tuttacronacaDa ormai dieci anni la sonda della Nasa Opportunity scandaglia il suolo marziano. Mentre procede con il suo lavoro, ha fatto sorgere un grande interrogativo: da dove arriva quella roccia? La sonda, infatti, ha recentemente scattato la foto di una roccia che sembra essere spuntata dal nulla rispetto a un’altra immagine ripresa in precedenza. Appena 12 giorni marziani, più lunghi di quelli sulla Terra di circa 39 minuti, e arriva quindi l’enigma. Ora gli esperti stanno cercando di capire come potesse apparire su questo pianeta dove qualcosa accade raramente. Scrive il Corriere che

“L’annuncio della sorprendente scoperta è stato dato da Steve Squyres, capo della sezione scientifica di Opportunity al Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa a Pasadena, in California, in occasione della festa per i dieci anni dell’arrivo delle sonde Spirit e Opportunity su Marte. Squyres ha descritto la roccia come ‘bianca all’esterno, al centro con una parte rosso scura: il tutto sembra una caramella di gelatina a forma di ciambella’. Gli scienziati fantasiosamente l’hanno soprannominata Pinnacle Island, però confermano che si tratta di un sasso di un tipo che finora non era mai stato rinvenuto su Marte. «È molto ricco in zolfo e magnesio e possiede il doppio di manganese rispetto a quanto abbiamo visto finora», prosegue Squyres”.

Tra le varie ipotesi, la Nasa ne ha prese in considerazione al momento tre. Ancora Paolo Virtuani sul Corriere

1 – “Opportunity (….) si è leggermente mosso e, dato che ha una ruota bloccata, potrebbe nel movimento fatto schizzare un sassetto (con la gravità ridotta di Marte è più facile) che è finito di lato proprio di fronte all’obiettivo della macchina fotografica.

2 – Nelle vicinanze c’è un piccolo ‘geyser’ formato da gas che fuoriescono dalla superficie che può aver fatto spostare il sassolino, ma lo stesso Sqyures definisce questa ipotesi ‘poco probabile’.

3 – Pinnacle Island può essere semplicemente rotolato giù da una roccia vicina.

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Bambola gonfiabile insanguinata a piazza Duomo. Protesta shock!

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Protesta shock al Duomo di Milano dove, per protestare contro la violenza sulle donne, è stata appesa -vicino al Museo del Novecento – una bambola gonfiabile insanguinata.   La performance contro i femminicidi è opera di Cristina Donati Meyer, giovane artista, e di “M’Arte”. La bambola sembrava impiccata e intorno alle 16 è stata rimossa dalla polizia.

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L’uomo non è nato sulla Terra: c’è chi ne ha “le prove”

alieni_tuttacronacaLo scorso agosto, in occasione della conferenza mondiale di geochimica “Goldschmidt 2013″, il professor Steven Benner del “The Westheimer Insitute for Science and Technology” (Usa) ha spiegato com’era giunto alla conclusione, dopo aver studiato la presenza del molibdeno ossidato ritenuto su Marte, che “La vita sulla Terra è arrivata da Marte, quindi noi siamo marziani”. Ora Ellis Silver ha presentato il suo libro, “Gli uomini non vengono dalla Terra”, dove, pur non facendo riferimento al Pianeta Rosso, dichiara che l’essere umano non è nato su questo pianeta. A differenza di Benner, tuttavia, le sue bizzarre teorie non godono di prove scientifiche e lo stesso autore, esponendo tutte le teorie più bizzarre sull’origine dell’umanità, chiarisce subito di voler solo animare un dibattito. Secondo Silver, a dimostrare la sua tesi è il fatto che l’uomo non è adatto a vivere su questo pianeta per diversi motivi, tra i quali fattori fisici e genetici. Per ritrovare la nostra origine, dunque, dovremmo tornare all’epoca in cui una civiltà aliena giunse sulla Terra, incrociandosi poi con l’uomo di Neanderthal. Ma quali sono le prove proposte? L’autore parla delle problematiche fisiche: non possiamo stare al Sole per un tempo indeterminato o rischiamo una scottatura, senza dimenticare che nessun essere umano può dire di stare in salute al 100%, proprio a causa dei tanti malanni che ci affliggono. Lo stesso mal di schiena confermerebbe la tesi: la civiltà da cui discendiamo abiterebbe infatti un pianeta con una gravità minore. E ancora, non possiamo scordarci delle molte persone che dichiarano di non sentirsi “a casa” nè che le teste dei neonati sarebbero eccessivamente grandi, causando i dolori del parto. Tutte queste, per Silver sarebbero prove utili e se non altro il suo libro c’insegna che ognuno può presentare la sua opinione.

Complotto marziano?

iguana-marte-tuttacronaca

Marte, i complottisti, la Nasa, Curiosity e Photoshop, questo è il menù del video postato su YouTube che riprenderebbe una vecchia teoria nella quale si vorrebbe veicolare il messaggio che la Nasa avrebbe usato dei rettili come esperimenti per gli studi sull’atmosfera sul pianeta rosso. Naturalmente una foto o un video non risolvono il mistero, anzi sollevano dubbi da un sasso a un fotomontaggio, fino chi invece sostiene plausibile l’ipotesi che l’iguana sia stato inviato su Marte. Il video in ogni modo diverte il web e apre il dibattito!

Curiosity scopre, la NASA conferma: c’è acqua su Marte!

curiosity-acqua-tuttacronacaI dati trasmessi dalla sonda Curiosity certificano la presenza di acqua su Marte: è la NASA a darne la conferma. L’acqua sul pianeta rosso è inglobata nel suolo, nel terreno e nelle rocce che lo compongono. Curiosity l’ha riscaldato con i suoi laser per poi analizzarne i vapori così prodotti. I risultati dimostrastrano che la polvere marziana contiene il 2% di acqua, una percentuale tale che autorizza ottimismo anche sulla possibilità di utilizzarla per una futura colonizzazione del pianeta. E’ anche probabile che ve ne sia anche nel sottosuolo e non è impossibile che sia in forma liquida: l’idea di poter utilizzare acqua locale per sostenere una futura base marziana diventa oggi molto più realistica.  Laurie Leshin, che ha diretto lo studio poi pubblicato sulla rivista Science, ha spiegato che la polvere marziana si trova ovunque e questa rappresenta una buona notizia in vista delle esplorazioni umane visto che scaldando la polvere del pianeta è possibile estrarne abbastanza ovunque e l’acqua distillata in questo modo può essere recuperata dopo l’evaporazione. Sul pianeta, attualmente l’acqua esiste solo in forma di ghiaccio in corrispondenza delle calotte polari, che poi sono state sepolte dal terreno. Quello che è chiaro è che un tempo le acque scorrevano e, con tutta probabilità, anche l’atmosfera era simile a quella terrestre e vi si dispiegava il ciclo dell’acqua. Il prossimo compito di Curiosity è cercare tracce di vita: gli scienziati sostengono vi possa trovare tutte le sostanze necessarie al suo sviluppo e forse un tempo c’erano anche le condizioni perché prosperasse. Sempre più Marte appare come un pianeta abitabile.

Nessuna vita su Marte: confermato da Curiosity

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Non c’è vita su Marte, il dato è confermato da Curiosity che ha rilevato per 6 volte nell’arco di oltre un anno e in luoghi diversi, la quasi totale assenza di metano.   I dati quindi ottenuti da Curiosity levano ogni dubbio sui presunti errori compiuti dalle osservazioni precedenti, già ritenute ‘dubbie’ secondo alcuni ricercatori. Delusi gli appassionati di fantascienza e anche alcuni scienziati che avevano sperato di poter trovare microrganismi ancora in vita sul pianeta rosso.

Siamo tutti marziani! La spiegazione all’origine della vita sulla Terra

marte_origine-vita-marziani-tuttacronacaSi sta svolgendo a Firenze a conferenza mondiale di geochimica “Goldschmidt 2013” e qui, alla presenza di 4mila scienziati, il professor Steven Benner del “The Westheimer Insitute for Science and Technology” (Usa) ha presentato il frutto del lavoro del suo gruppo di ricerca. Analizzando la presenza del molibdeno ossidato ritenuto presente su marte, la conclusione di Benner è stata che “La vita sulla Terra è arrivata da Marte, quindi noi siamo marziani”. Il professore ha spiegato: “Questo elemento quando viene ossidato è in grado di influenzare la nascita delle prime forme di vita”. Attualmente, la scienza non è ancora riuscita a spiegare il balzo compiuto dai materiali inorganici verso l’organico e le forme biologiche, ovvero la nascita della vita sulla Terra. Secondo Benner, quando la vita sul nostro pianeta è apparsa, con le prime tracce di poco superiori a tre miliardi di anni fa, l’ambiente era povero di ossigeno e quindi non poteva favorire il processo legato alla presenza del molibdeno favorendone l’ossidazione. Condizione che era invece presente sul pianeta rosso. I ricercatori hanno spiegato che ci sono alcuni elementi che dimostrano la propensione dei materiali organici a diventare sostanze catramose. In particolare, il boro e il molibdeno. Perciò si ritiene siano determinanti nell’innescare evoluzioni biologiche. Il boro era stato rinvenuto in una meteorite marziana e Benner, che non convidivide la presenza dell’acqua come ambiente ideale alla vita, aggiunge: “E riteniamo che ci sia anche il molibdeno”. Del resto l’acqua, sostiene lo studioso, è corrosiva dell’RNA, ossia delle prime molecole genetiche apparse sulla Terra. Senza considerare che comunque l’acqua presente su Marte era in quantità minore rispetto il nostro pianeta. Per di più, il boro è stato trovato in luoghi secchi e desertici come la Valle della Morte. Lo studio di Benner, e la conclusione che ne ha tratto, apre quindi un’altra via per le indagini del mistero su come sia nata sulla Terra e, se esiste come sembra probabile, altrove.

Marte e i suoi misteri

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I solchi luminosi sul Pianeta rosso forse da oggi in poi potrebbero avere una spiegazione. La Nasa avrebbe spiegato come alcuni  blocchi di ghiaccio secco scivolerebbero sulle dune del pianeta e provocherebbero quei solchi che sono una caratteristica di Marte.

Come spiega il Telegraph, i solchi presentano margini rialzati e una larghezza lineare, di qualche metro circa, ma non presentano detriti alle loro estremità, al contrario di quanto si verifica con i fiumi del nostro pianeta. Per cercare di comprendere il processo che avverrebbe sulla superficie marziana, i ricercatori, guidati dal dottor Serina Diniega del Jet Propulsion Laboratory della Nasa, hanno condotto alcuni esperimenti sulla sabbia dello Utah e della California, attraverso l’utilizzo di alcune lastre di ghiaccio lasciate scivolare sulla superficie. Secondo l’agenzia spaziale, i canali marziani- così come le dune – sarebbero ricoperti di biossido di carbonio congelato durante l’inverno. Alcuni blocchi di ghiaccio secco, quindi, si sarebbero staccati dalla aree più alte delle dune di sabbia e sarebbero scivolati, tanto da tracciare quelle linee così misteriose, così come mostrano le fotografie del Mars Reconnaissance Orbiter.

Un processo che avverrebbe durante la primavera marziana, secondo i ricercatori, che hanno confrontato le immagini scattate durante diverse stagioni nella superficie del Pianeta Rosso. “Ho sempre sognato di andare su Marte. Adesso spero di poter fare snowboard su una duna di sabbia marziana su un blocco di ghiaccio secco”, ha scherzato Diniega sul Telegraph.

 

La pietra solitaria che rotola su Marte

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E’ solo una pietra che cade giù dalla collina, ma se il fatto accade su Marte questo particolare è davvero affascinante. La pietra è scivolata nella zona che gli scienziati chiamano Nili Fossae, un complesso di vallate che potrebbero contenere i resti fossili di una precedente vita su Marte. Ma soprattutto il sito continua a essere studiato perché designato come uno dei possibili siti di atterraggio per le missioni future.  Naturalmente sulla pietra che rotola, la mente umana si sbizzarrisce e già di parla di un terremoto su Marte, o una frana  o l’erosione dovuta ai forti venti marziani.

Marte… un viaggio di sola andata!

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Chi di noi non vorrebbe essere tra i primi abitanti di un nuovo pianeta? Arriva Mars One, un’organizzazione no profit olandese che vuole realizzare la prima colonia umana sul pianeta rosso entro il 2023. A sponsorizzare l’idea c’è, tra gli altri, anche un premio Nobel per la fisica: Gerardus ‘T Hooft.

Chiunque può sperare di partire non ci sono limiti di età, razza o sesso. Non ci sono requisiti particolari, ma solo intelligenza, ingegnosità e stabilità psichica… ma anche non avere nulla da lasciare a metà sulla terra. Il viaggio è di sola andata e dura 7 mesi nei quali i partecipanti perderanno massa muscolare e ossea… quindi impossibile poi ripercorrere il viaggio di ritorno in tempi brevi e sopratutto sarebbe troppo costoso da sostenere per la missione. Si è già arrivati a preventivare 6 mld di dollari per una colonia, ma la campagna di raccolta fondi è già arrivata nel 2012. Gli iscritti sono già 10mila e le candidature arrivano da ogni parte del mondo.

Come sarà la vita su Marte?

Il cibo sarà autoprodotto, per l’energia ci si affiderà a pannelli solari e l’acqua sarà ricavata dal ghiaccio presente sul pianeta.

Per gli interessati qui c’è la possibilità di iscriversi al programma.

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La sonda Curiosity disegna un pene su Marte!

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La Nasa in imbarazzo! Il robottino Curiosity, la sonda che è atterrata su Marte lo scorso agosto in cerca tracce di vita, ha tracciato sulla superficie del pianeta rosso un disegno ch ripropone fedelmente la sagoma di un organo sessuale maschile. Le fotocamere della Nasa hanno catturato le immagini che ora stanno facendo il giro del web. Un buontempone in mezzo a tanti scienziati che ha guidato il robottino, costato 1,6 miliardi di dollari, affinchè tracciasse l’immagine? Il team che dirige le esplorazioni ha espresso tutto il suo imbarazzo pur non escludendo che l’immagine possa essersi formata del tutto casualmente durante le peregrinazioni di Curiosity.

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Curiosity fa il vampiro e morde Marte!

Al via le trivellazioni, estratto il primo campione di roccia. Ora Curiosity lo analizzerà. il buco su marte

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