Causò la morte di 40 persone il tragico incidente che vide coinvolto un autobus, precipitato il 28 luglio dell’anno scorso dal viadotto autostradale di Monteforte Irpino, in provincia di Avellino. Ora i consulenti della procura di Avellino hanno completato, nella mattinata di oggi, la perizia. Stando a quanto filtra dalla conclusione degli esami, svolti nel Napoletano, in un’officina specializzata di Casoria, l’impianto frenante del bus sarebbe stato completamente fuori uso al momento dell’incidente.
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La tragedia del bus precipitato nell’Irpinia: i freni erano fuori uso
Pubblicato da tdy22 in gennaio 18, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/01/18/la-tragedia-del-bus-precipitato-nellirpinia-i-freni-erano-fuori-uso/
Arriva la prima mappa delle emozioni!
Uno studio condotto dallo psicologo Lauri Nummenmaa, della Aalto Univesity, in Finlandia, è stato pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences. Si tratta del risultato del lavoro di una squadra di scienziati che ha chiesto a 700 volontari quali parti del corpo sentissero coinvolte durante un’emozione. Sono così riusciti a ricavare la prima mappa corporea dei sentimenti: i colori caldi indicano le aree fisiche stimolate, mentre i colori freddi indicano quelle disattivate. Gli intervistati hanno riferito che la felicità e l’amore scatenano attività ovunque, mentre pericolo e paura innescano forti sensazioni nella zona del torace. “Questo è il primo studio del genere”, ha dichiarato Nummenmaa. ”Abbiamo raccolto sensazioni nette e ci siamo concentrati sulla forza statistica dei risultati”
Pubblicato da tdy22 in gennaio 3, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/01/03/arriva-la-prima-mappa-delle-emozioni/
In Italia ci si sposa tardi: e nel resto del mondo?
Partendo dai dati forniti dalle Nazioni Unite, è stata creata una mappa che mostra l’età media in cui, nel mondo, ci si appresta all’altare. “Il fattore chiave per l’età del matrimonio sembra essere il reddito del Paese. Nei Paesi sviluppati ci si sposa più tardi”, riporta The Huffington Post. “I paesi nordici e l’Europa occidentale hanno le medie più alte, oltre 30 anni, mentre l’Afghanistan è dove si contrae matrimonio all’età più bassa, 20,2 anni.” Negli Stati Uniti, l’età media del matrimonio per le donne è 26,9 anni per gli uomini e 29.8. In Spagna, secondo l’INE, l’età media del matrimonio è pari a 36,2 anni per gli uomini e 33 per le donne. Per quel che riguarda l’Italia, riporta l’Istat, ci si sposa sempre meno mentre cresce l’età media (34 anni per gli uomi e 31 per le donne) delle coppie che decidono di pronunciare il fatidico sì.
Pubblicato da tdy22 in novembre 24, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/24/in-italia-ci-si-sposa-tardi-e-nel-resto-del-mondo/
Facebook riscrive la geografia italiana: “Urbino è in Emilia Romagna”
Se i sardi avevano provato a riappropriarsi dei nomi originari della loro terra cambiando i toponimi in Google Maps, c’è chi si spinge ben oltre e riscrive perfino la geografia italiana, ampliando i confini regionali e “spostando” città. In Facebook, infatti, si legge che “Urbino è in Emilia Romagna”. Ma è solo un esempio, anche altre località, tra la quali Marotta e Fabriano, si sono trovate improvvisamente in regioni che non corrispondono a quella di appartenenza. L’errore, in questo caso, è del social network di Mark Zuckerberg. Come scrive Marta Serafini sul Corriere della Sera:
“Questa volta però non si tratta di rivendicazioni politiche. Ma di nozioni base. Fino a pochi giorni fa infatti sul social network di Zuckerberg, Urbino veniva collocata in Emilia Romagna. Stessa sorte per Marotta. E non solo. Ora il servizio luoghi del social network ha dovuto restituire alle Marche anche Fabriano, Arcevia, Camerino, Acqualagna, Cagli Urbania e altre località, finite chissà perché in altre regioni”.
Facebook Italia ha spiegato:
“Fb vuole supportare gli utenti nel geolocalizzare la propria posizione in modo corretto qualora si trovino a visitare le bellezze marchigiane e poter condividere con gli amici contenuti ed esperienze in modo automatico e diretto sul proprio diario e sulla pagina del luogo in cui ci si trova, oltre a scoprire se i nostri amici sono vicini”.
Lo scorso settembre a segnalare l’errore di Facebook era stato Gian Mario Spacca, il presidente della Regione Marche, che aveva scritto a Zuckerberg e a Facebook “perché suggerisse ai suoi collaboratori di studiare meglio la carta geografica d’Italia”.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 16, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/16/facebook-riscrive-la-geografia-italiana-urbino-e-in-emilia-romagna/
La Sardegna si affranca… ma solo in Google Maps e solo per un mese!
L’idea è partita, come l’era 2.0 richiede, da Facebook, dove si era creato un gruppo dal nome “Modifichiamo in Sardo i toponimi della Sardegna su Google Maps. Basta un click”: via i nomi che tutti conosciamo e spazio ai toponimi in lingua sarda. Ecco allora che improvvisamente si leggeva Nùgoro al posto di Nuoro, Casteddu invece che Cagliari, Sassari si è trasformata in Tàtari e Oristano ha riconquistato l’antica dizione di Aristanis. E così via. Perchè chi ha risposto all’appello si è dedicato a un lavoro certosino di riscrittura della mappa in rete. Ma la carta è stata a dispostizione solo per un mese, dopo di che Google si è accorto di quanto stava accadendo e ha ripristinato la normalità toponomastica ponendo fine alla Repubblica Cibernetica di Sardigna. L’utente del social blu aveva dato il via alla rivoluzione perchè arrabbiato con una recente disposizione governativa che aveva imposto ai comuni dell’isola di togliere i cartelli bilingue. Conseguenze: per circa un mese, quasi tutti i comuni di Ichnusa sulla mappa di Google riscritti in sa limba, la lingua sarda. Questo è stato possibile per la presenza dell’applicazione Google Map Maker, che rende possibile modificare i nomi delle località.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 14, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/14/la-sardegna-si-affranca-ma-solo-in-google-maps-e-solo-per-un-mese/
Incidente del bus in Irpinia: le vittime salgono a 40
Lo scorso 28 luglio un autobus pieno di turisti è precipitato dal viadotto Acqualonga, in Irpinia. Il numero delle vittime di quel tragico incidente, inizialmente, era di 38, in seguito salito a 39 con la morte di Simona Del Giudice. Ora un altro dei passeggeri non ce l’ha fatta. E’ morto il 54enne Salvatore Di Bonito, che si trovava ricoverato nell’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, in provincia di Napoli. L’uomo era stato in un primo tempo ricoverato all’ospedale Nola di Napoli, dove gli fu asportata la milza. Le gravi ferite riportate, però, avevano giustificato suo trasferimento al Ruggi d’Aragina di Salerno dove è rimasto per oltre 20 giorni nel reparto di rianimazione. Quella tragica notte, morì anche la moglie, la 48enne Anna Mirelli.
Pubblicato da tdy22 in settembre 7, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/07/incidente-del-bus-in-irpinia-le-vittime-salgono-a-40/
Il pullman dell’Irpinia aveva i freni rotti, durante rilievi ferito un perito
39 persone probabilmente hanno perso la vita, in quel tragico 28 luglio in Irpinia, perché il pullman sul quale stavano viaggiando aveva perso il sistema di trasmissione che aveva danneggiato l’impianto frenante del mezzo, questo quanto è stato riferito, in una pausa dell’incidente probatorio, l’ avv. Andrea Pianese, perito della famiglia Del Giudice che nel sinistro ha perso tre persone:
L’avv. Pianese, uscendo dal deposito dove sono in corso gli accertamenti tecnici irripetibili sul pullman, ha riferito che il sistema di trasmissione recuperato e sequestrato circa un chilometro prima del punto dove è avvenuto l’incidente «appartiene sicuramente al bus che è precipitato dal viadotto. La rottura del sistema di trasmissione – ha spiegato Pianese – ha anche danneggiato il sistema frenante ad aria dell’autobus. In sostanza – ha aggiunto – il bus non aveva più i freni a disposizione quando è avvenuta la tragedia». Il bus – ha spiegato l’avv. Pianese – aveva a disposizione anche un sistema frenante meccanico che, però, ha funzionato solo su una ruota. «Questo – ha sottolineato Pianese – potrebbe aver determinato anche una traiettoria irregolare del bus sulla discesa di Monteforte». Pianese, infine, ha reso noto che, insieme al sistema di trasmissione del bus, è stato recuperato anche un altro pezzo meccanico che però non è risultato appartenere al pullman coinvolto nell’incidente.
Durante i rilievi c’è anche da sottolineare l’imprevisto accorso a uno dei periti che stanno compiendo il sopralluogo sul pullman. Il perito, nominato dal titolare dell’agenzia Mondo Travel indagato nell’inchiesta della Procura di Avellino, ha battuto la testa contro una trave di ferro ferendosi. Soccorso da un’ambulanza del 118, è stato trasportato all’ospedale Moscati di Avellino. Per lui due punti di sutura.
Pubblicato da tdy22 in agosto 27, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/08/27/il-pullman-dellirpinia-aveva-i-freni-rotti-durante-rilievi-ferito-un-perito/
Incidente Irpinia: risvegliata dal coma farmacologico Clorinda Iaccarino
E’ stata risvegliata dal coma farmacologico Clorinda Iaccarino, la 44enne superstite della tragedia del pullman finito giù dal viadotto di Monteforte (Avellino), nel quale hanno perso la vita anche suo marito Antonio Del Giudice, 51 anni, e la figlia Silvana di 22. La donna, subito dopo il ricovero, è stata sottoposta a un intervento di laparotomia ed è previsto per martedì prossimo un nuovo intervento al bacino interessato da una frattura complessa. La donna resta in prognosi riservata anche se i medici nutrono molte speranze. La donna è vigile ma non è in condizioni di parlare. Nei prossimi giorni, i famigliari la informeranno della tragica morte del marito e della figlia. L’altra figlia di 16 anni, Simona resta in prognosi riservata.
Pubblicato da tdy22 in agosto 3, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/08/03/incidente-irpinia-risvegliata-dal-coma-farmacologico-clorinda-iaccarino/
Un testimone: autobus a velocità folle, fuori controllo e senza una porta
Stando a quanto si apprende dall’ANSA, un operatore che, circa un chilometro prima del luogo dove il pullman è precipitato, segnalava rallentamenti sull’autostrada avrebbe affermato che il mezzo procedeva a forte velocità e con la porta anteriore aperta o mancante. Verso le 19 dei rallentamenti avevano cominciato a formarsi al km 28, in direzione Napoli: l’autobus è precipitato dal viadotto Acqualonga, al km 32 e 600 dell’A16, intorno alle 20.30. I rallentamenti sono segnalati tramite tre pannelli e un operatore, che sbandiera a circa un chilometro e 100 metri dal punto in cui è avvenuto l’incidente, con tutti i dispositivi del mezzo di servizio accesi. Proprio quest’ultimo racconta di aver visto avvicinarsi il pullman a forte velocità e con la porta anteriore aperta, o forse mancante, probabilmente a causa di un precedente contatto con il margine destro dell’autostrada.
La figlia di una vittima racconta: “Mia mamma aveva avuto una premonizione. Poco prima aveva chiamato: spero di arrivare sana e salva, sento che qualcosa non va. Eppure siamo stati bene questi 3 giorni”. Quello che ora si vuolo conoscere è come si sia arrivato a tutto questo. Sembra che il blocco della trasmissione del bus sia stato raccolto molto prima del luogo in cui ha sfondato in discesa il guard rail. Potrebbe averlo perso per un contatto con altri veicoli. Nel caso, sarebbero le telecamere di sicurezza della società autostrade a svelarlo. La curva al chilometro 32 è segnalata come molto peticolosa, con un limite di 80 Km/h che, per i mezzi di notevoli dimensioni, su riduce a 60 khm.
Pubblicato da tdy22 in luglio 29, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/07/29/un-testimone-sul-pullman-precipitato-velocita-folle-fuori-controllo-e-senza-una-porta/
Napoli in lutto per la tragedia dell’Irpinia, rinuncia alla festa al San Paolo
“Il Napoli è sgomento per l’immane tragedia avvenuta in Irpinia. Non si può questa sera al San Paolo colorare la serata con uno spettacolo di balletti, acrobazie, canti e fuochi d’artificio. Alle 19.30, dopo un doveroso momento di raccoglimento sul campo e sugli spalti, la Società si limiterà alla presentazione delle nuove maglie e dei nuovi acquisti. A seguire si svolgerà’ l’incontro con il Galatasaray per la nona edizione della Acqua Lete Cup”.
Con questo comunicato stampa la squadra ha annunciato l’annullamento della festa per la presentazione della squadra al San Paolo prevista questa sera a seguito della tragedia del bus.
Pubblicato da tdy22 in luglio 29, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/07/29/napoli-in-lutto-per-la-tragedia-dellirpinia-rinuncia-alla-festa-al-san-paolo/
L’incidente in Irpinia: cresce il numero dei morti
Cresce il numero dei morti e dei feriti del tragico incidente avvenuto domenica sera sull’A16 Napoli-Bari, nell’Avellinese. 38 sono le persone decedute mentre 10 i feriti, alcuni in gravi condizioni. La causa potrebbe essere una gomma scoppiata, come racconta lo zio di una superstite: “Mia nipote mi ha raccontato che è scoppiata la gomma sinistra dell’autobus. L’autista ha cercato di tenere il controllo in tutti i modi ma non c’è riuscito e il bus è sbandato finendo giù nel dirupo”. Per Monteforte Irpino, intanto questa è la mattina de dolore, con la palestra della scuola del paese rasformata in camera ardente per le vittime. I passeggeri dell’autobus si conoscevano quasi tutti tra di loro e tornavano da un fine settimana al complesso termale di Telese Terme (Benevento). Una gita che domenica ha previsto una tappa anche a Pietrelcina, nei luoghi di Padre Pio. Ad organizzare la gita “come sempre”, come raccontano amici e parenti, era stato Luciano Caiazzo, salumiere di Pozzuoli (Napoli), presente al momento dell’incidente e durante il quale ha perso la vita. Nel frattempo, la procura di Avellino ha aperto un’inchiesta sull’incidente. L’ipotesi è di omicidio colposo plurimo e disastro colposo. Da quello che si apprende l’indagine sarà “a tutto campo”.
Pubblicato da tdy22 in luglio 29, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/07/29/lincidente-sullirpinia-cresce-il-numero-dei-morti/
Precipita un pullman in Irpinia per 30 metri, ci sarebbero vittime
La scena è apparsa subito agghiacciante ai soccorritori che sono sopraggiunti nel tratto autostradale della A16 compreso tra Monteforte Irpino e Baiano. Un pullman turistico è caduto fuori dell’autostrada compiendo un volo di 30 metri, che secondo una prima ricostruzione, sarebbe stato preceduto da una serie di tamponamenti (circa 5 auto sarebbero state colpite) e da un forte sbandamento che poi ha portato il mezzo a rompere il guardrail e precipitare in corrispondenza di un viadotto. L’incidente è avvenuto verso le 20.30 e ora l’autostrada è stata chiusa all’altezza del km 32. All’interno del tratto chiuso, in cui ci sono anche varie vetture tamponate, si è formata una fila di 4 km. Tra i passeggeri ci sarebbero molti bambini. Le prime notizie dicono che tre bambini, quattro donne ed un uomo sono stati estratti estratti vivi dalla carcassa del pullman noleggiato da una ditta napoletana, che trasportava una quarantina di persone. Si teme un bilancio molto grave. Al momento sembrerebbero esserci già due morti e 30 feriti.
Aggiornamento 28 luglio, 22,45: Un aggiornamento sul bilancio delle morti parlerebbe al momento, almeno di 7 morti. Il pullman stava riportando a casa una comitiva di Pozzuoli che aveva partecipato a un pellegrinaggio sui luoghi di Padre Pio. Le auto transitano sulla statale 7 bis, che tuttavia è percorsa al momento anche dai mezzi di soccorso. Sul posto vigili del fuoco e Polstrada, con il comandante Giuseppe Salomone che coordina personalmente i soccorsi e gli accertamenti. Da Salerno sono partite tre ambulanze dell’Humanitas per meglio fronteggiare l’emergenza.
Aggiornamento 28 luglio, 23,16: Sale il bilancio dei morti ora si parla di almeno 20 morti. 11 i feriti che sono stati estratti vivi dall’autobus: tre bambini, due uomini e sei donne. Alcuni di questi si troverebbero in gravi condizioni. Anche nelle auto tamponate dal pullman, prima di volare dal viadotto, ci sarebbero feriti. Secondo alcune informazioni, alcuni dei passeggeri potrebbero essere stati sbalzati fuori dal pullman durante il volo che il mezzo ha fatto dall’autostrada alla scarpata. I Vigili del Fuoco hanno notevoli difficoltà nel recupero e soccorso poiché si teme che altri pezzi del guardrail possano cadere nella scarpata e colpire il mezzo al cui interno forse ci sono, incastrati tra le lamiere, ancora superstiti. L’autista è tra le vittime accertate.
Aggiornamento 28 luglio, 23,40: “L’autista ha perso il controllo del mezzo, forse per i freni che non funzionavano, ha evitato alcune macchine e ne ha colpite altre fino a quando non ha colpito due volte il guardrail”, dice l’inviato di Sky. Pellegrino Iandolo, caposquadra dei Vigili del Fuoco rilasciando un intervista a Sky ha affermato: “La situazione e’ critica… i nostri uomini stanno lavorando per salvare quante più vite possibile mentre su di loro incombe la minaccia di questi pezzi di cemento che, in bilico sul viadotto, potrebbero precipitare su di loro. Altro personale sta lavorando per mettere in sicurezza il guardrail pericolante”.
Sale ancora il bilancio, in un flash di agenzia si parla di 30 morti.
Pubblicato da tdy22 in luglio 28, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/07/28/precipita-un-pullman-in-irpinia-per-30-metri-ci-sarebbero-vittime/
La borsa di Preiti
Pubblicato da tdy22 in Maggio 23, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/05/23/la-borsa-di-preiti/
Il mistero della borsa di Preiti.
E’ inequivocabile il fermo immagine di una delle telecamere di sicurezza installate su Montecitorio che ha ripreso l’attimo esatto in cui Preiti ha fatto fuoco sui carabinieri: prende la mira e tende il braccio come un vero e proprio professionista prima di premere il grilletto. Come fa un uomo che non ha mai sparato ad essere così freddo e preciso?
L’altro mistero è sulla borsa. Preiti ripreso da una telecamera di sorveglianza nei pressi della stazione di Gioia Tauro poco prima di partire per Roma, aveva in mano una borsa chiara, la stessa che compare nelle immagini registrate davanti a palazzo Chigi immediatamente dopo gli spari. Una borsa che la sorella nega avesse quando è uscito di casa: «Quando è uscito di casa mia madre ha detto che aveva il solito marsupio, solo quello. Se avesse avuto una borsa – ha aggiunto – gli avrebbe chiesto dove andava».
Pubblicato da tdy22 in aprile 30, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/30/il-mistero-della-borsa-di-preiti/
Luigi Preiti: disperato o killer?
Mentre il bollettino medico parla di situazione stazionaria e resta riservata la prognosi per il brigadiere Giuseppe Giangrande, il carabiniere ferito al collo durante la sparatoria davanti a Palazzo Chigi, Luigi Preiti, l’attentatore, resta nel carcere di Rebibbia. Oggi il ministro Alfano riferirà alle Camere su un caso di cui alcuni punti restano tutt’ora irrisolti. L’uomo, che ha chiesto di poter vedere il figlio ed ha spiegato di essere disperato perchè non riusciva a mantenerlo, è accusato di triplice tentato omicidio, detenzione e porto illegale di armi. Oltre a Giangrande, un altro carabiniere, Negri, è stato ferito ad ambo le gambe ed un terzo, il vice brigadiere Marco Murrighile, che non è mai stato portato in ospedale, è stato colpito al busto, ma non ha riportato ferite perchè il giubbotto antiproiettile ed il portafoglio hanno bloccato la pallottola. Per l’atttentatore non è stata richiesta nessuna perizia psichiatrica: l’indagato era lucido al momento del fatto ed erano già venti giorni che, come lui stesso ha spiegato, organizzava l’attacco teso a colpire i politici rei della crisi economica che gli ha fatto perdere il lavoro e la possibilità di mantenere il figlio. Ci sono vari interrogativi ancora senza risposte: come può un muratore sparare, come mostrano i filmati registrati dalle telecamere di Palazzo Chigi, con la precisione di killer professionista, a sangue freddo, mirando direttamente alle zone non protette dal giubbotto antiproiettile? Se la Procura ritiene l’uomo un esibizionista, le indagini cercano anche di risalire alla matricola dell’arma, una calibro 7.65. Era gisà stata utilizzata per commettere altri reati? E realmente Preiti l’ha acquistata quattro anni fa al mercato nero di Genova con la matricola già cancellata? Mentre si cerca di ricostruire gli spostamenti dell’uoo nelle ore immediatamente precedenti l’attentato, è legittimo porsi delgi interrogativi. Si è parlato prima di “balordo” e poi di “disperato”, ma Preiti si è presentato sul posto “ben vestito”, il che significa che ha scelto gli abiti per potersi confondere tra gli agenti in borghese presenti sul luogo, nella sua borsa è stata rinvenuta una punta di trapano, forse utilizzata per punzonare l’arma, con sè aveva una mappa con gli obiettivi cerchicati e, come si è detto, è rimasto impassibile mentre prendeva la mira, una questione di secondi, ed ha aperto il fuoco. L’unica cosa certa è che si sarebbe trattato di un gesto isolato, ma gli inquirenti continuano a indagare per scoprire eventuali complici.
Pubblicato da tdy22 in aprile 30, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/30/luigi-preiti-balordo-o-killer/
Poesie e racconti: i colori della fantasia
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