Non piace all’associazione Moige, Movimento Italiano Genitori, la nuova fiction in onda su Mediaset “Il peccato e la vergogna”, con protagonisti Gabriel Garko e Manuela Arcuri. Ha infatti scritto sul proprio sito: “Quello che sta accadendo nella fiction di Canale 5 “Il Peccato e la vergogna”, in onda in questi giorni in prima serata, è molto grave. Un bambino geloso del proprio fratellino neonato tenta di ucciderlo per ben due volte. Premesso che, in generale, la fiction appare un prodotto sciatto, con ricostruzioni approssimative, a scandalizzarci è l’aver fatto interpretare il ruolo di un sociopatico a un minore. Nella puntata in onda lunedì 13, il bambino in questione tentava di uccidere il fratellino con un ferro da stiro; in quella di ieri sera, lo stesso, mosso più che da gelosia – come giustificano, a torto, i personaggi della fiction – da istinti omicidi, dava fuoco alla culla del piccolino. Tutto questo, durante un programma di prima serata, in una fascia oraria in cui i bambini di ogni età si ritrovano a guardare la Tv, inconsapevoli di ciò che li attende nello schermo. Il rischio di emulazione è fortissimo, non è possibile far interpretare scene così drammatiche proprio a un bambino. Abbiamo denunciato al Comitato Media e Minori le puntate incriminate, anche per dare seguito alle numerose proteste che ci sono arrivate in merito a questa fiction. Auspichiamo, quindi, provvedimenti adeguati da parte dei vertici Mediaset affinché, una volta per tutte, venga rispettato il Codice di autoregolamentazione Tv e minori”.
«Numerosi telespettatori hanno manifestato reazioni negative sulla fiction ‘Pupetta Maresca’ in onda su Canale 5. La fiction è antieducativa, in quanto presenta come eroina, una donna di un clan camorristico di Castellammare di Stabia, legata ad ambienti della malavita napoletana, assassina e condannata per omicidio a 18 anni di carcere».
Lo afferma Luca Borgomeo, presidente dell’Associazione di telespettatori cattolici Aiart. «Tra l’altro è una fiction recitata male e con situazioni al limite del grottesco – continua Borgomeo -. Speculare, come fa la fiction per motivi di cassetta, su un doloroso fatto di cronaca, senza preoccuparsi di trasmettere, soprattutto ai giovani un messaggio devastante, è un fatto gravissimo: un’ennesima prova del degrado della tv italiana. E Mediaset, conquista altri punti nella competizione aperta con la Rai a fare ‘mala-education».
Gli spettatori cattolici non hanno apprezzato quindi la programmazione della fiction, ma le polemiche sono state sollevate anche dalle voci più autorevoli dell’anticamorra napoletana «E non chiamate “eroine” queste figure disegnate per la tv che non vuole pensare». A dichiarare guerra aperta alla fiction sono tre nomi autorevoli Paolo Siani, don Tonino Palmese, Lorenzo Clemente che aggiungono: «Chi propone come modelli persone che hanno condiviso dinamiche di morte e di potere, fa un danno al paese e uccide due volte gli innocenti ammazzati».
Assunta Maresca detta Pupetta, è quella ragazza che fece parlare molto di sé negli anni ’50. Lei, vedova del boss Pasquale Simonetti detto Pascalone ‘e Nola, uccise il camorrista Antonio Esposito ritenuto il killer di suo marito.
La donna, proveniente da una famiglia di mala, legata successivamente ad un altro sanguinario padrino, Umberto Ammaturo (poi pentito), ha collezionato poi lunghi precedenti di polizia, dall’omicidio all’associazione mafiosa, dalla frode alla truffa, dalla ricettazione al favoreggiamento personale, dalla bancarotta all’usura.
Ma come viene presentata nella fiction? Una “donna di cuore”, l’anticonformista e colei che si è ribellata alle convenzioni e al maschilismo. Insomma il classico regolamento di conti, originale per l’epoca perché fu a opera di una donna, viene fatto passare per una rivolta contro la mafia. Non era meglio rivolgere l’attenzione verso altre figure che davvero hanno lottato contro la mafia fino alla morte? Ma Canale 5 preferisce invece una donna come Maresca, che oggi 77enne, con i suoi capelli rosso accesi, si lascia fotografare vicino a Manuela Arcuri e si rammarica che non ci sia il suo vero cognome nella serie tv…