Se questa è un’educatrice… la maestra che picchia gli alunni

scuola-tuttacronacaCosa potranno imparare a scuola dei bambini che vengono picchiati anche in viso, messi in punizione inginocchiati in un angolo, rinchiusi in uno stanzino o sul balcone. Tutto perchè gli alunni della scuola elementare di Palazzo Adriano, nel Palermitano, sarebbero stati “indisciplinati”. La denuncia per maltrattamenti è arrivata da una mamma preoccupata e il gip del tribunale di Termini Imerese ha sospeso la maestra dopo l’inchiesta della polizia. I riscontri dei poliziotti, verificati anche con il personale dello stesso istituto scolastico, hanno messo in luce come la mancata trascrizione di avvisi sul diario o banali monellerie scatenavano le furie dell’insegnante. Stando a quanto riportano gli inquirenti, gli alunni venivano percossi, sottoposti a castighi ingiustificati e sproporzionati, spesso collocati in castigo in uno stanzino della scuola o sul balcone con l’anta chiusa dall’interno con pericolo per la loro stessa incolumità. In una circostanza sarebbe emerso che l’insegnante avrebbe dato uno schiaffo a un bambino lasciandogli sul viso il segno dell’anello e gli avrebbe poi consigliato di alleviare il dolore con un panno bagnato.

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La ballerina italiana che avrebbe maltrattato la bimba di 10 anni

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E’ Ileana Citaristi, la ballerina che da anni lavora in India e che ora è stata accusata dalla polizia di  “maltrattare una sua allieva di 10 anni”.  Lo riferisce The Hindustan Times che rivela che l’incidente sarebbe avvenuto martedì durante una lezione nella sua scuola a Bhubanaswar, nello stato orientale dell’Orissa, dedicata all’insegnamento della danza classica Odissi.

“Abbiamo registrato una denuncia presentata da Kamala Kanta Das, padre della minorenne Dibyarupa Das – ha detto il commissario della polizia locale – che frequenta i corsi di danza della signora Citaristi”. Il genitore accusa la danzatrice italiana di aver aggredito la ragazzina causandole una ferita alle dita, a un ginocchio e alla schiena. E’ emerso che ha anche litigato con il padre quando quest’ultimo si e’ recato nella scuola per informarsi sull’accaduto.

Citaristi e’ stata denunciata per lesioni e per crudeltà su un minore in base al codice penale indiano, ma ha smentito le accuse come “false”. Ha chiesto alla polizia di sentire i testimoni presenti al fatto. Parlando con il quotidiano ha detto di “aver soltanto chiesto all’allieva di uscire dalla classe perché disturbava le compagne” e “che il padre ha creato uno scandalo dal nulla”.

L’artista, figlia dell’ex cassiere della Dc Severino Citaristi, era stata al centro dell’attenzione dei media lo scorso luglio quando era stata malmenata da due religiosi di un famoso tempio induista a Puri durante una processione religiosa di carri. Trascorsi alcuni giorni aveva però ritirato le accuse dopo aver ricevuto scuse ufficiali dai responsabili del tempio.

”Hanno ammesso il loro sbaglio sottolineando che per loro ero come una figlia” aveva detto in quell’occasione. Citaristi si era trasferita in Orissa nel 1979 per inseguire la sua grande passione per la danza classica indiana e nella sua lunga carriera ha ottenuto molti riconoscimenti nel Paese d’adozione. Incluso il prestigioso ”Padma Shri”, ricevuto nel 2006 dal presidente della Repubblica indiana per speciali meriti in campo artistico e culturale.

Ma quale principe azzurro? Il barone picchia la principessa

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Sono passati i tempi in cui si sognava il principe azzurro, ora anche i nobili sono decaduti e non nel titolo, ma nell’animo. Così almeno sembrerebbe, visto che il condizionale è d’obbligo dato che Fabrizio Sardagna Ferrari von Neuburg und Hohenstein, accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali deve ancora essere giudicato dal tribunale e la prima udienza è stata fissata per il gennaio 2015.  A denunciarlo è stata la moglie principessa Sofia Borghese. Anche i figli sarebbero stati colpiti da offese ripetute in privato e in pubblico. In particolare tali maltrattamenti si sarebbero svolti nel castello di Torcrescenza, scelto come residenza estiva da Silvio Berlusconi nel 2010.

Su La Repubblica si legge:

…Il barone colto da un improvviso impeto di rabbia, ha sfondato la finestra di un appartamento della principessa, si è introdotto in casa e poi “ha gettato la donna sul divano e le ha stretto le mani intorno al collo”.In altri casi la donna avrebbe subito aggressioni davanti ai figli. In una circostanza almeno sarebbe intervenuto il figlio della coppia per impedire che il barone malmenasse la principessa. E poi anche gli stessi figli avrebbero subito offese colorite da parte del genitore.

Una vita in catene: la storia del piccolo Zili

zili-tuttacronacaLe immagini scattate dal fotografo della Reuters William Hong, che stanno facendo il giro del mondo, hanno fatto sì che le associazioni per la tutela dei diritti dell’infanzia si siano mobilitate a favore di un bimbo cinese che, da anni, vive sempre accompagnato da una catena fissata alla caviglia. Lui è Zili, ha 11 anni e vive a Zhejiang, provincia cinese. La sua è una storia di disagio e povertà, iniziata quando aveva pochi anni ossia da quando, a causa di una caduta durante la quale ha riportato una ferita alla testa dalla quale non si è più ripreso, il bimbo soffre di disturbi mentali. Accudito dal nonno, Zili è diventato aggressivo e la sua gestione è impossibile. Proprio per questo la catena al piede non lo lascia mai. Gli scatti di Hong, che hanno innescato le polemiche, hanno anche contribuito a rilanciare il caso dei bambini dimenticati che in Cina rappresentano numeri da record, anche perché molti casi sono “nascosti, nelle aree delle province più lontane del Paese.

+++ ATTENZIONE, LE IMMAGINI CHE SEGUONO POTREBBERO URTARE LA VOSTRA SENSIBILITÀ +++

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Maltrattamenti familiari: il marito non assolve agli obblighi coniugali

coppia-camera-letto-tuttacronacaA Genova, una moglie ha portato il marito in tribunale per maltrattamenti familiari. In cosa consistono? Secondo la ricostruzione della donna, in tre anni di matrimonio, i rapporti sessuali sarebbero stati soltanto due, peraltro risalenti al viaggio di nozze. L’uomo, in pratica, è accusato di non aver assolto agli obblighi coniugali. Per farlo, avrebbe addotto scuse e pretesti di ogni genere tanto che la donna, per realizzare il suo sogni di maternità, si sarebbe addirittura sottoposta all’inseminazione artificiale. Anche la nascita della figlia non ha potuto nulla per cambiare la situazione. Ora però ci si chiede come potrà la donna provare in tribunale le mancanze del coniuge.

Padre in manette: picchiava il figlio di 3 mesi anche durante il ricovero

maltrattamenti-neonati-tuttacronacaLo scorso 7 ottobre un piccolo di soli tre mesi era stato portato in ospedale per una visita di routine. Nell’occasione i medici, che avevano notato delle lesioni sospette, avevano inoltrato una segnalazione alla Procura dei Minori che a sua volta ne aveva fatta scattare una alla Procura ordinaria. Ad essere tenuto sotto controllo, il padre del piccolo, un 35enne, che l’11 ottobre è stato arrestato dalla polizia di Monza mentre percuoteva il figlio ricoverato in ospedale per lesioni. Il piccolo ha riportato, oltre ad alcune lesioni sul corpo, una ferita alla testa. Il gip ha già convalidato l’arresto.

Bologna: la sposa costretta a bere detersivo.

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E’ riuscita a scappare e a rivolgersi ai carabinieri la donna che da un mese e mezzo, cioè da quando era arrivata in Italia, viveva segregata in una casa di Bologna. Il marito la maltrattava e la picchiava, fino ad arrivare a punirla facendole bere detersivo. Lei è una giovane afghana che aveva sposato, con nozze combinate in patria, un connazionale 37enne. Lei così era fuggita venerdì e aveva tentato di partire per raggiungere una parente all’estero. Ma l’uomo era arrivato in stazione e le aveva strappato il biglietto. In strada l’ha anche malmenata, ma è qui, tra viale Pietramellara e via Amendola, che un tenente della Compagnia Bologna Centro, che aveva appena finito il servizio e si stava recando a casa, ha bloccato lo straniero. La ragazza è stata portata all’ospedale Sant’Orsola e dimessa con 4 giorni di prognosi. Sull’età di lei sono in corso accertamenti. Ha sostenuto di avere 16 anni, pur spiegando di non sapere con esattezza quale fosse la propria data di nascita. Un esame auxologico cui è stata sottoposta la colloca tra i 18 e i 19 anni. C’è poi il fatto che il passaporto con il quale era arrivata in Italia, pur riportando una sua foto, era intestato ad un’altra donna nata nel 1981. L’uomo è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia e lesioni. Incensurato, è stato processato in direttissima: ha patteggiato un anno senza sospensione della pena e ora si trova in carcere.

Video shock: fa jogging e lancia i cani oltre il muro di una villa

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Un operaio,  residente in una frazione di Vernole, di 55 anni appassionato di jogging, ma sicuramente molto meno amante degli animali, infastidito da tre cuccioli che lo seguivano durante il suo percorso podistico, ha pensato bene di lanciarli al di là del muro di recinzione di una villa che affaccia sulla strada, ignaro del sistema di sorveglianza. L’uomo ha afferrato i cuccioli, mentre si trovava su una stradina tra le campagne leccesi di Vernole e Melendugno, in località Trescorpi, e uno a uno e li ha scagliati con violenza nella villa. Gli animali hanno riportato traumi come ha spiegato  il proprietario della villa, che una volta ritrovati gli animali nella sua proprietà ha deciso di tenerli con sé. Grazie al filmato delle telecamere, l’uomo è ora ricercato, dopo denuncia per abbandono e maltrattamenti di animali, dai carabinieri di Melendugno.

Non risponde all’ex e viene picchiata

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Aveva deciso che quella relazione doveva finire così una donna di Ischia, in provincia di Napoli, ha deciso di non rispondere più all’ex che la perseguitava telefonicamente.

Non gli rispondeva più al telefono perché voleva troncare la relazione. È per questo che ad Ischia (Napoli) una donna è stata picchiata con calci e pugni dal suo ex, Marin Sora, 47enne del luogo. La donna riuscita a scappare alla furia del suo ex ha chiesto aiuto alle forze dell’ordine. Ad arrestare l’uomo, a Lacco Ameno, con l’accusa di maltrattamenti familiari e lesioni gravi, sono stati i carabinieri della stazione di Casamicciola.  La vittima è stata portata al locale pronto soccorso dove i sanitari l’hanno medicata per diverse fratture; per lei prognosi di 25 giorni.

Abusi sessuali e maltrattamenti, l’ennesima storia di violenza su una donna

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Una storia di violenza, l’ennesima perpetrata ai danni di una donna. Il compagno, un cittadino albanese di 37 anni con precedenti per reati contro il patrimonio e per spaccio di stupefacenti, la violentava e la maltrattava arrivando anche a schiacciarle la testa sul pavimento con i piedi. L’albanese, irregolare in Italia, residente nel milanese, aveva numerose identità ( la polizia è arrivata a scoprirne almeno 8). La donna, una 49enne, ha sporto denuncia il 5 luglio dopo l’ennesimo atto di violenza. L’uomo, in quell’ultima occasione, aveva abusato di lei contro la sua volontà, arrivando a rincorrerla nudo sul balcone, quando lei aveva cercato di sottrarsi al rapporto.

Il compagno la seguiva ovunque ed era ossessionato che la donna lo potesse tradire. Più volte le aveva rubato il denaro nella sua borsa e aveva usato il suo bancomat per spendere giocare d’azzardo. Più volte l’aveva anche minacciata con frasi del tipo: «se fai denuncia ti ammazzo di botte, ti faccio a pezzi».

Ora l’uomo è stato fermato… Fin quando dovremo raccontare storie di maltrattamenti, di violenze e di abusi di pregiudicati irregolari sul nostro territorio?

Il messaggio cifrato che cela l’enigma della scomparsa della Cendron

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Un biglietto cifrato che potrebbe  nascondere la soluzione dell’enigma della scomparsa della 18enne Marianna Cendron. 

Questo è uno dei tanto misteri che aleggiano sulla scomparsa della ragazza sparita con la sua bicicletta alla fine di febbraio dopo essere andata a vivere con un amico di famiglia. Questo elemento che viene rivelato solo ora pubblicamente potrebbe essere un depistaggio, ma anche un tassello importante dell’intera vicenda. Sul biglietto c’è scritto: PD 27885, naturalmente si è pensato a una targa, oppure le iniziali di qualcuno, una data di nascita… tante sono le ipotesi al vaglio degli inquirenti, ma l’unica certezza è che di Marianna non ci sono tracce.

 

Marianna Cendron potrebbe essere vicino casa?

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E’ stato diffuso oggi l’identikit di come potrebbe apparire oggi Marianna Cendron. Dopo mesi che si sta cercando tra la Romania, la Francia e l’Italia, ieri il prefetto Aldo Adinolfi ha convocato le forze dell’ordine e le associazioni che dal 27 febbraio stanno collaborando alle ricerche di Marianna Cendron per far continuare le ricerche. Ora si focalizzerebbero nella Marca Trevigiana, è possibile che la ragazza abbia attuato una fuga perfetta, ma che sia rimasta entro  pochi chilometri dal luogo della sua fuga.  I telefoni della ragazza non hanno fornito elementi utili alle indagini condotte dai carabinieri. E neppure dal traffico di e-mail, circa 3mila quelle passate al setaccio, sono stati estrapolati spunti utili all’indagine.

 

Maestra maltratta i piccoli alunni: un video la incastra!

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Una maestra è stata incastrata grazie alle registrazioni di una telecamera nascosta che hanno mostrato i maltratttamenti che infliggeva ai suoi piccoli alunni. La donna, insegnante in una scuola pubblica per l’infanzia a Barletta, è stata così arrestata con il beneficio dei domiciliari. Secondo quanto si è appreso, sono stati i genitori di alcuni piccoli tra i 4 e 3 anni, dopo aver saputo delle violenze, a denunciarle e a far avviare le indagini coordinate dal sostituto procuratore Michele Ruggiero. Nel corso degli accertamenti, i bimbi sono stati sottoposti a colloqui psicoterapeutici e i consulti, stando a quello che si è saputo, avrebbero acclarato per ciascuno di loro ‘disturbi socio-affettivi’ determinati dai soprusi subiti.

Carlo MAria Capristo, procuratore della Repubblica di Trani, ha definito gli episodi documentati dai carabinieri come di una ”gravità inaudita”. Si vedono infatti i piccoli colpiti dalla donna, fatti cadere, trascinati e scagliati contro oggetti di ogni genere, dalle bottigliette ai libri e al resto delle suppellettili. Tra le altre scene, una in cui la maestra regge con una mano un panino e con l’altra prende per i capelli un bambino trascinandolo in giro per l’aula; poi tira l’orecchio a un altro perché sta dando un bacio a un compagno di classe o prende come un ‘sacco di patate’ un altro piccolo e lo butta sui banchi. ‘”Abusando di autorità, poteri e prerogative propri delle sue funzioni educativo-formative – è detto nel provvedimento cautelare – violando i doveri di equilibrio e correttezza inerenti le attività di cura, vigilanza e custodia esercitate nei confronti di bambini a lei affidati, approfittando della loro condizione di particolare vulnerabilità, li ha ripetutamente maltrattati”.

Marianna Cendron e la falsa pista dei nomadi.

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Chi l’ha visto? sono arrivate varie segnalazioni per Marianna Cendron, la 18enne di Paese (Treviso), che è scomparsa da due mesi. Una di queste segnalazioni avrebbe rivelato che la ragazza vive sotto un cavalcavia a Marghera insieme ai nomadi. La troupe del programma televisivo è andata a verificare la pista, ma sembra che la segnalazione non sia risultata attendibile. Nessuno dei nomadi a cui è stata mostrata la foto della ragazza l’ha riconosciuta. Al momento rimane aperta la pista dell’allontanamento volontario.

 

Il cadavere non è della Cedron ora si cerca di identificarlo!

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Il corpo ripescato nel fiume del padovano non è di Marianna Cedron. Si apre quindi un altro giallo sulla 20enne ripescata nelle acque il cui corpo è in avanzato stato di decomposizione. E mentre si va avanti in Francia con le indagini di Marianna, ora c’è un nuovo rebus da risolvere anche perché nella zona non sono state segnalate alla polizia scomparse di altre ragazze. Sul corpo non è stata riscontrata nessuna violenza, ma è probabile che abbia viaggiato da vicenza fino al Bacchiglione, nei pressi di Cervarese Santa Croce, dove appunto è stato rinvenuto.

Si attendono quindi i risultati completi degli esami per cercare di avere più informazioni che possano ricondurre all’identificazione della ragazza. 

Cadavere in un fiume nella provincia di Padova… E’ Marianna Cedron?

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E’ stato ritrovato un cadavere di una ragazza di circa 20 anni, nel Bacchiglione a Cervarese Santa Croce, in provincia di Padova. Il corpo potrebbe essere quello di Marianna Cedron, la 18enne scomparsa da Castelfranco la sera del 27 febbraio scorso. Il cadavere ripescato dai vigili del fuoco è in avanzato stato di decomposizione, e i tempi di scomparsa di Marianna sarebbero anche compatibili con le ipotesi fatte sulla data del decesso: sei settimane fa.

Ora sono in corso gli esami autoptici sui resti e sono stati anche avvisati i genitori della ragazza. Il corpo probabilmente è stato trascinato per chilometri, anche da Vicenza. Il medico esclude che ci possa essere stata una violenza, ma solo un attento esame potrà veramente chiarire le circostanze della morte. Al momento del ritrovamento sono stati rinvenuti anche degli stivali “Camperos” e un orologio di gomma.

La scomparsa della diciottenne Marianna Cendron

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I carabinieri, ieri, hanno interrogato il fidanzato minorenne della Cardon e tre amici del ragazzo. La diciottenne è scomparsa lo scorso 27 febbraio e si era pensato a un allontanamento volontario della giovane, ma si erano aperte ipotesi anche sul sequestro di persona.

Il pm Massimo De Bortoli, il magistrato che cura le indagini sulla scomparsa della 18enne, ha ascoltato il giovane perché è stato l’ultima persona con cui ha avuto contatti: quella sera del 27 febbraio aveva appuntamento con lui di fronte al convitto del Maffioli di Castelfranco. Il ragazzo, minorenne, è apparso molto turbato per la scomparsa di Marianna. Su quanto dichiarato dai quattro giovani interrogati ieri vige il massimo riserbo, ma altri interrogatori seguiranno nei prossimi giorni e coinvolgeranno amici e parenti della ragazza scomparsa.
Quella del sequestro di persona, spiega il comandante provinciale dell’Arma Gianfranco Lusito, «è un’ipotesi come le altre su cui stiamo lavorando. L’allontanamento è per noi il motivo principale, ma sempre con l’ottimismo che ci deve contraddistinguere nel trovare una ragazza che si è allontanata e che speriamo poter presto restituire ai suoi cari».
Dopo l’interessamento della trasmissione Chi l’ha visto sono arrivate molte segnalazioni di avvistamenti, ma ultimamente le informazioni sono sempre più rare.

Bimba contesa… “papà è cattivo”!

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Bimba contesa. Dopo la morte della madre avvenuta in un incidente stradale la bambina è al centro di una battaglia legale tra i nonni materni e il padre. Alla piccola spetta infatti un maxi risarcimento dopo che un auto ha travolto la mamma uccidendola. L’assicurazione, secondo le prime cifre, infatti, dovrebbe risarcire quasi un milione di euro, ma subito dopo il funerale della madre, la piccola è stata affidata al padre, quell’uomo contro il quale, la moglie aveva avviato una pratica di separazione per maltrattamenti prima di morire. Ad avvalorare la tesi c’è il forte rifiuto della bambina che si rifiuta categoricamente di andare con il padre. La bambina però dovrà attendere i tempi lunghi della giustizia italiana, si parla almeno di 7 mesi. Così i nonni hanno iniziato la loro battaglia legale dichiarando «Noi non vogliamo soldi, vogliamo solo il bene di nostra nipote. L’indennizzo se lo prenda il marito di mia figlia. A noi non interessa. Chiediamo alla Corte dei Diritti Umani di intervenire, per il bene di mia nipote ma anche per rispetto nei confronti della mia povera figlia».

Scompare 18enne con problemi psichici… giallo a Treviso!

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E’ trascorso un mese esatto dalla scomparsa di Marianna Cendron, la diciottenne svanita nel nulla dopo essere uscita dal ristorante dove lavorava. La ragazza, che ha un trascorso di problemi psichiatrici e un presente di disturbi alimentari, era stata adottata da bambina, insieme a suo fratello, dalla famiglia Cendron che l’aveva portata via da un istituto dell’Est Europa dove aveva subito gravi maltrattamenti. I genitori, in collegamento con lo studio, hanno ricordato come Marianna raccontasse di percosse e punizioni severe, e di come la notte si intrufolasse nel refettorio dell’orfanotrofio per rubare del cibo per lei e per il fratellino. La ragazza, che nonostante l’affetto della nuova famiglia non ha mai superato il trauma, rifiutava ormai le terapie psichiatriche e aveva iniziato a lavorare in un ristorante della zona. Entrata in conflitto adolescenziale con i genitori, si era trasferita a vivere in casa di Renzo, un vicino più grande di 25 anni con cui intratteneva uno strano rapporto in cui si alternavano amicizia e repulsione. La sera della scomparsa, aveva lasciato detto a Renzo che non sarebbe rientrata presto perché aveva un appuntamento col suo fidanzatino, un giovane del posto. Ma a quell’incontro non si è mai presentata. La famiglia non esclude la fuga volontaria, vista la sua condizione, ma gli inquirenti trovano improbabile che se ne sia andata lasciando a casa del vicino i documenti, e anche un po’ di denaro che avrebbe potuto farle comodo.

Visoni uccisi barbaramente: video shock!

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Per più di 18 mesi le organizzazioni ‘essereAnimali’ e ‘Nemesi Animale’ hanno documentato la realtà dei visoni in Italia negli allevamenti dove ogni anno 170 mila animali vengono uccisi e scuoiati. Entrando negli allevamenti, si legge sul sito Visoniliberi, piazzando telecamere nascoste e tramite un infiltrato è stata documentata,con un video shock, l’uccisione dei visoni con camere a gas, la loro vita in gabbia e la loro sofferenza.

Lo scopo di questo documento, che si inserisce in un contesto europeo che ha visto altri report condotti da organizzazioni di attivisti in Norvegia, Svezia, Finlandia, Danimarca e Spagna è il primo passo per una campagna di sensibilizzazione e pressione con l’obiettivo di giungere all’abolizione della pratica dell’allevamento di animali per la produzione di pellicce. In Italia ci sono 16 allevamenti di visoni, riferiscono gli ambientalisti, e un allevamento di cincilla. Queste aziende rinchiudono in totale circa 200 mila animali. Il numero di queste attività è drasticamente calato dagli anni ’90, in cui circa 125 allevamenti erano segnalati alla Camera di Commercio e la produzione era arrivata a 400 mila animali uccisi ogni anno.

Ambasciatore liberiano picchiato e rapinato ai Parioli!

ambasciatore, liberiano, tuttacronaca

Rapina nell’appartamento del principe liberiano ai Parioli: l’uomo è stato violentemente picchiato da due malviventi, il bottino è di migliaia di euro. Paura questo pomeriggio attorno alle 16, quando due uomini incappucciati e armati di pistola sono entrati nell’elegante palazzo di via Bruno Buozzi dove risiede l’ambasciatore liberiano Mohammed S.Sheriff, in casa con la moglie e due domestiche. Appena il diplomatico si è accorto dell’intrusione, ha affrontato i due banditi che però lo hanno preso a pugni nello stomaco. Quindi, hanno fatto razzia nell’appartamento: 2500 euro in contanti, gioielli e diamanti.

Poi sono fuggiti a bordo di uno scooter. A chiamare i soccorsi è stato lo stesso ambasciatore Sheriff che ha raccontato agli agenti del commissariato di Villa Glori intervenuti sul posto di aver sentito parlare i ladri in italiano. Sul caso stanno lavorando anche gli uomini della scientifica, che stanno effettuando i rilievi del caso. Da quanto è stato possibile ricostruire, i rapinatori sono entrati dall’ingresso principale utilizzando forse un doppione delle chiavi dell’appartamento.

Al Pio X bambini maltrattati e picchiati dalle suore. 1 arresto.

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Una suora, Teresa Mandirà, è stata arrestata dalla squadra mobile di Trapani, su disposizione del gip; è accusata di maltrattamenti e lesioni personali nei confronti di bambini. La religiosa dell’Istituto “Pio X” di Valderice è ai domiciliari. Nell’inchiesta sono coinvolti un’altra suora e quattro dipendenti dell’Istituto. A tutti è stato imposto il divieto di avvicinarsi ai bambini, che, nelle scorse settimane, in via cautelativa, erano stati trasferiti in altri centri.
L’indagine è cominciata dopo la denuncia dei genitori di un bambino di 8 anni affidato – su provvedimento del Tribunale dei Minorenni di Palermo – all’ istituto. La coppia aveva segnalato che il figlio era stato picchiato da alcuni istruttori del Pio X e in particolare da suor Teresa. Il bambino aveva ecchimosi sul corpo. Un altro bambino aveva ripreso col proprio cellulare una scena in cui si vedeva la suora picchiare il minore: il video è stato consegnato ai genitori che l’hanno dato alla polizia.
Gli inquirenti hanno interrogato i bambini con l’ausilio di personale specializzato in ambiente protetto e con sostegno psicologico, e hanno raccontato di numerosi episodi di violenza fisica e psicologica. Le percosse a volte erano accompagnate da vessazioni: alimenti in cattivo stato di conservazione, riscaldamenti spenti, docce con acqua fredda.
Alcuni minori hanno anche raccontato di essere stati dileggiati e offesi dagli indagati che spesso li accusavano di appartenere a famiglie di pregiudicati.

Il divieto di avvicinamento è stato applicato nei confronti dei dipendenti dell’istituto Maria Mazzara 50 anni, Carlo Cammarata di 49, Laura Milana di 34, Giuseppa Ruggeri di 74 anni, e J. Yvonne Noah cittadina Camerunense, religiosa nel Pio X.

Colombiana trovata morta a Siena. Femminicidio?

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Una donna, di nazionalità colombiana, è stata trovata morta questo pomeriggio nella sua abitazione, nel centro storico di Siena. Sul posto sono intervenuti i carabinieri. Secondo una prima ipotesi la donna sarebbe stata uccisa.

Violenza minorile… quando il carnefice è il tuo compagno di banco!

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Arresti domiciliari per due ragazzi di 16 anni che hanno palpeggiato ripetutamente una loro compagna di classe durante la ricreazione. Poi i carnefici, avevano chiesto alla loro compagna di spogliarsi in facebook. I genitori dell’allieva hanno sporto denuncia e i cc hanno installato una telecamera nel cortile della scuola. C’è da chiedersi dove stava il personale scolastico e perchè debba intervenire la polizia? Gli insegnanti non seguono i ragazzi anche durante la ricreazione? Se la famiglia della giovane non sporgeva denuncia il fatto non sarebbe mai emerso!

 

Maltratta la moglie e poi chiede la cittadinanza italiana. Il Tar dice “no”

Un marocchino condannato per maltrattamenti alla moglie ha chiesto la cittadinanza italiana, Il Tar la nega.

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