E’ stata salvata dal più triste dei destini una capretta trovata in una macelleria dei Camaldoli, a Napoli. La povera bestiola si trovava infatti esposta in vetrina, sepolta da decine di suoi simili sanguinanti e appesi a un gancio. Lei, tuttavia, era viva e vegeta, anche se si trovava rinchiusa in una gabbia. Come riporta il Mattino, a salvare la capretta è stata la segnalazione del garante dei diritti degli animali del Comune di Napoli, Stella Cervasio, accolta dalla Asl Veterinaria che, con le guardie ambientali comunali guidate da Enrico Del Gaudio, hanno sequestrato l’animale portandolo via dal negozio. L’ovino, che aveva appena un mese di vita come hanno riscontrato i veterinari, non era grande abbastanza per essere sottratto alle cure della madre. Non solo, il macellaio non possedeva alcuna certificazione che attestasse nè la provenienza nè la tracciabilità dell’animale, requisito indispensabile per ogni singolo individuo della specie in un esercizio commerciale. Il garante racconta: “Il titolare ha sostenuto che la capretta non era destinata alla macellazione ma a far giocare il figlio e a fornire latte in età adulta e ha rifiutato di venderla a numerosi attivisti animalisti che volevano acquistarla”. La capretta sarà ora sottoposta ad analisi e visite mediche da parte della polizia veterinaria e poi diventerà adottabile, ma solo da chi non abbia intenzione di portarla in tavola il giorno di Natale.
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Pubblicato da tdy22 in dicembre 24, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/24/la-storia-a-lieto-fine-della-capretta-trovata-viva-in-una-macelleria/