Tutti gli articoli con tag Luigi Preiti Attentatore
La borsa di Preiti
Pubblicato da tdy22 in Maggio 23, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/05/23/la-borsa-di-preiti/
Il mistero della borsa di Preiti.
E’ inequivocabile il fermo immagine di una delle telecamere di sicurezza installate su Montecitorio che ha ripreso l’attimo esatto in cui Preiti ha fatto fuoco sui carabinieri: prende la mira e tende il braccio come un vero e proprio professionista prima di premere il grilletto. Come fa un uomo che non ha mai sparato ad essere così freddo e preciso?
L’altro mistero è sulla borsa. Preiti ripreso da una telecamera di sorveglianza nei pressi della stazione di Gioia Tauro poco prima di partire per Roma, aveva in mano una borsa chiara, la stessa che compare nelle immagini registrate davanti a palazzo Chigi immediatamente dopo gli spari. Una borsa che la sorella nega avesse quando è uscito di casa: «Quando è uscito di casa mia madre ha detto che aveva il solito marsupio, solo quello. Se avesse avuto una borsa – ha aggiunto – gli avrebbe chiesto dove andava».
Pubblicato da tdy22 in aprile 30, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/30/il-mistero-della-borsa-di-preiti/
Luigi Preiti: disperato o killer?
Mentre il bollettino medico parla di situazione stazionaria e resta riservata la prognosi per il brigadiere Giuseppe Giangrande, il carabiniere ferito al collo durante la sparatoria davanti a Palazzo Chigi, Luigi Preiti, l’attentatore, resta nel carcere di Rebibbia. Oggi il ministro Alfano riferirà alle Camere su un caso di cui alcuni punti restano tutt’ora irrisolti. L’uomo, che ha chiesto di poter vedere il figlio ed ha spiegato di essere disperato perchè non riusciva a mantenerlo, è accusato di triplice tentato omicidio, detenzione e porto illegale di armi. Oltre a Giangrande, un altro carabiniere, Negri, è stato ferito ad ambo le gambe ed un terzo, il vice brigadiere Marco Murrighile, che non è mai stato portato in ospedale, è stato colpito al busto, ma non ha riportato ferite perchè il giubbotto antiproiettile ed il portafoglio hanno bloccato la pallottola. Per l’atttentatore non è stata richiesta nessuna perizia psichiatrica: l’indagato era lucido al momento del fatto ed erano già venti giorni che, come lui stesso ha spiegato, organizzava l’attacco teso a colpire i politici rei della crisi economica che gli ha fatto perdere il lavoro e la possibilità di mantenere il figlio. Ci sono vari interrogativi ancora senza risposte: come può un muratore sparare, come mostrano i filmati registrati dalle telecamere di Palazzo Chigi, con la precisione di killer professionista, a sangue freddo, mirando direttamente alle zone non protette dal giubbotto antiproiettile? Se la Procura ritiene l’uomo un esibizionista, le indagini cercano anche di risalire alla matricola dell’arma, una calibro 7.65. Era gisà stata utilizzata per commettere altri reati? E realmente Preiti l’ha acquistata quattro anni fa al mercato nero di Genova con la matricola già cancellata? Mentre si cerca di ricostruire gli spostamenti dell’uoo nelle ore immediatamente precedenti l’attentato, è legittimo porsi delgi interrogativi. Si è parlato prima di “balordo” e poi di “disperato”, ma Preiti si è presentato sul posto “ben vestito”, il che significa che ha scelto gli abiti per potersi confondere tra gli agenti in borghese presenti sul luogo, nella sua borsa è stata rinvenuta una punta di trapano, forse utilizzata per punzonare l’arma, con sè aveva una mappa con gli obiettivi cerchicati e, come si è detto, è rimasto impassibile mentre prendeva la mira, una questione di secondi, ed ha aperto il fuoco. L’unica cosa certa è che si sarebbe trattato di un gesto isolato, ma gli inquirenti continuano a indagare per scoprire eventuali complici.
Pubblicato da tdy22 in aprile 30, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/30/luigi-preiti-balordo-o-killer/
La verità della giornalista che ha intervistato il figlio di Preiti
Mannuela Iatì interviene via Facebook sulle polemiche che l’hanno vista protagonista in merito all’intervista al figlio di Preiti, è infatti tra quanti hanno intervistato il figlio dello sparatore, anche se l’intervista girata da lei in particolare non è andata in onda.
“Torno da Predosa e all’improvviso mi accorgo che sono montate polemiche accesissime sulla messa in onda dell’ “intervista” al figlioletto di Preiti. Bene, siccome amo la verità dei fatti e non sopporto che si parli di “sciacallaggio” anche quando non è così, vi spiego com’è andata, essendo una delle tre giornaliste presenti al momento dell’ “intervista”: a chiedere ESPRESSAMENTE che, attraverso le tv, il bambino potesse dire al padre che gli vuol bene anche se ha sbagliato, é stata la mamma. La signora Ivana (che è stata peraltro garbata, disponibile e dignitosa nel rilasciarci le sue dichiarazioni) lo ha portato davanti alle telecamere di sua iniziativa, senza che neanche minimamente qualcuna di noi si fosse sognata di chiedere una cosa del genere. Anzi, aggiungo che, fosse stato per lei, il bimbo sarebbe stato addirittura ripreso in viso, così come ci aveva chiesto. Se invece è stato ripreso di spalle e col cappuccio in testa é soltanto grazie alla sensibilità e professionalità delle colleghe che lo hanno fatto appunto girare, proprio per tutelarlo. Io non so cosa sia andata in onda dell'”intervista”, non ho visto, forse l’aspetto della richiesta espressa del bimbo e della madre di mandare un messaggio d’affetto al papà poteva essere esplicitato, cosí da non creare equivoci. E forse qualche domanda nella parte finale di questa “intervista” era un “di più” che poteva essere evitato. In ogni caso, però, ritengo che, prima di sollevare pesanti accuse contro “un certo modo di fare giornalismo”, bisognerebbe informarsi meglio. E lo posso dire con ancora maggiore tranquillità per il fatto che non ho alcun interesse specifico nella questione, dal momento che sapevo già stamattina che non avrei usato e messo in onda quel tipo di ripresa per un mio servizio in trasmissione, essendo non adatta alla tipologia del mio racconto. È tutto”.
Nonostante ci sia la Carta di Treviso, come ha ricordato Carlo Gubitosa, che impegna i giornalisti a non avvalersi mai dei minori, nemmeno se autorizzati dai genitori in trasmissioni che possano turbare o ledere il ragazzo, nulla a fermato i giornalisti. C’è poi un mero fatto etico che dovrebbe fermare ogni giornalista sul confine tra scoop e buon senso. Anche se la madre in un attimo di shock abbia chiesto che il ragazzino parlasse, sarebbero stati i giornalisti a non voler accogliere quella richiesta chiaramente dettata da un istinto poco lucido in un momento drammatico di una famiglia immersa in una tragedia. I giornalisti hanno pensato come quelle parole potessero essere accolte dalla figlia del carabiniere ferito? Come quelle parole potessero generare rabbia e sconcerto in altre famiglie?
Pubblicato da tdy22 in aprile 29, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/29/la-verita-della-giornalista-che-ha-intervistato-il-figlio-di-preiti/
Intervista shock al figlio di Preiti… scoppia la polemica in rete!
Dove stiamo andando? Cosa significa oggi nel 2013 fare informazione? Possono sembrare domande retoriche e ritrite da anni di domande a cui non abbiamo saputo dare la giusta risposta, ma se al centro del dibattito c’è un bambino di 11 anni forse è il momento di affrontare seriamente il problema. L’intervista shock al figlio di Preiti, l’uomo che ieri ha ferito due carabinieri davanti a Palazzo Chigi, è stato superare il limite, ma non solo per il cattivo gusto del gesto, ma soprattutto per l’invasione nella privacy di un bimbo, con genitori separati, di appena 11 anni costretto a dover parlare di suo padre, dei suoi sentimenti, del suo dramma davanti alle telecamere.
Twitter insorge contro SkyTg24 e Studio Aperto e diversi utenti chiedono la sospensione della messa in onda. E finalmente arriva da parte di Sarah Varetto la sospirata sospensione.
“Appena sono iniziate le polemiche abbiamo deciso di interrompere subito la diffusione del video”, ha spiegato la Varetto, direttore di SkyTg24. “Non lo faremo più passare in televisione e lo abbiamo tolto anche da internet. Questo perché abbiamo il massimo rispetto per il bambino e per la sua famiglia. Detto questo abbiamo mandato in onda il bambino con tutte le cautele possibili: c’era il permesso della madre e non era riconoscibile in volto, aveva anche la voce alterata”.
Anche il presidente dell’Ordine Enzo Iacopino, dal suo profilo Facebook, ha condannato l’intervista: “Per registrare questa dichiarazione sorprendente (!), si piantona la casa di un ragazzo di 11 anni. Lo si intervista, forse convinti di aver fatto uno scoop. Ne viene fuori, invece, solo un modo di fare informazione che sento estraneo al mio cuore, ancor prima che alle regole elementari della professione”, si legge.
Un altro appello era arrivato anche dalla democratica Paola Concia che su Twitter ha chiesto
“Sull’intervista al figlio di #preiti dico ai #giornalisti con il cuore in mano: fermatevi! #SparatoriaChigi”
Il problema è nella morbosità che fa notizia, nei reality che forse hanno messo in tv sentimenti portandoli all’amplificazione massima e gli spettatori che cercano quotidianamente quelle emozioni che vengono riprodotte anche sull’attualità, nella quotidianità dove quella sfera emotiva è ben più fragile (a volte ancora in fase di sviluppo) e andrebbe preservata e non esposta sopratutto per rispetto di quei ragazzi che stanno vivendo un dramma personale e familiare. Possiamo iniziare a pensare un giornalismo non scandalistico che voglia raccontare le notizie senza ricercare lo scoop? Possiamo immaginare un informazione pluralista, ma che sappia darsi un etica? Possiamo aspirare a parlare dei drammi con “delicatezza” quella stessa che avremmo per i nostri cari, quella che non spinga un 11enne a dover rispondere ai microfoni: “Ma secondo te cosa gli ha detto la testa a tuo padre?”.
Poi ci meravigliamo se al centro di Padova scrivono sui muri “luigi preiti sei uno di noi, pagherete caro” ? Ce la prendiamo con Grillo che inneggia alla rivolta? Se i giornalisti non ponessero ogni dettaglio in primo piano (anche quelli che rilevanza per la collettività non ne hanno) probabilmente educheremmo la popolazione a un informazione meno becera e scandalistica e più partecipata e dialogata.
Pubblicato da tdy22 in aprile 29, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/29/intervista-shock-al-figlio-di-preiti-scoppia-la-polemica-in-rete/
Poesie e racconti: i colori della fantasia
Two sides of God (dog)
Mexico and beyond
..a lifestyle blog filled with recipes, photography, poems, and DIY
NON SONO ACIDA, SONO DIVERSAMENTE IRONICA. E SPARGO INSINCERE LACRIME SU TUTTO QUELLO CHE NON TORNA PIU'
A fantastic photo site
Just another WordPress.com site
Photographer
Niente che ti possa interessare.....
Legendary Whining and Dining World Tour.
Just another WordPress.com site
Serial killers and true crime
"Solo quando amiamo, siamo vivi"
*A day in the life of the Vixen, a blog about EVERYTHING & ANYTHING: Life advice, Sex, Motivation, Poetry, Inspiration, Love, Rants, Humour, Issues, Relationships & Communication*
The Adventures of Danda and Yaya