Vittorio Feltri e le domande a Sollecito: “Volevi far sesso con Meredith?”

Vittorio-Feltri-a-Raffaele-Sollecito-tuttacronacaAccusa e difesa. Durante la trasmissione Linea Gialla, in onda su La7, Raffaele Sollecito, recentemente condannato a 25 anni per l’omicidio dell’inglese Meredith Kercher, ha risposto a chi si schiera contro e chi con lui. A prendere le sue parti Vittorio Feltri, che nel corso della trasmissione ha detto: “Per quale motivo Raffaele ha ucciso? La volevi scopare? Non era neanche una ragazza eccezionale”. Il linguaggio del giornalista è stato considerato offensivo verso la memoria della ragazza assassinata ma Feltri è andato oltre, rincarando la dose: “Potevi restare a Santo Domingo invece che tornare in Italia che è una schifezza. Io non ho apprezzato il fatto che è tornato perché in Italia se vogliono fott***i, ti fot***o. Nel dubbio mi tolgo dalle pa**e”.

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“Perchè Amanda quel giorno si fece la doccia?”: i dubbi di Sollecito

JUDGES CONSIDER KNOX MURDER VERDICTRaffaele Sollecito, dopo quasi sette anni dall’omicidio di Meredith Kercher, ha ancora delle risposte che lui stesso non riesce a trovare riguardo quanto accaduto in quel 1 novembre 2007, quando il corpo della studentessa inglese venne trovato nell’abitazione in cui viveva a Perugia. Il giovane ingegnere, incalzato dal giornalista della tv americana Nbc, racconta i suoi dubbi circa il comportamento di Amanda e si chiede perchè l’americana si sia fatta la doccia quel giorno. E ancora, perchè abbia trascorso così tanto tempo nella casa di via della Pergola, pur avendo notato che qualcosa non andava. Sollecito ricostruisce che, quel giorno, rimase con Amanda fino alla mattina. Dopo di che la studentessa di Seattle tornò a casa e ci rimase fino al pomeriggio. Quando si ritrovarono a casa di Raffaele, lui la ricorda agitata e le chiese il motivo. Amanda raccontò di aver trovato la porta a finestra rotta e del sangue in casa. La Knox disse di non essere entrata in camera di Meredith, motivo per il quale non avrebbe trovato il corpo della giovane. In compenso, fece comunque una doccia e tornò da Sollecito solo dopo ore. Vedendola agitata lui le fece delle domande ma, racconta oggi: “Non ricevetti alcuna risposta da lei”. Il corpo venne ritrovato dalla coppia ore dopo.

Amanda: “La sentenza di condanna è come la diagnosi di un cancro”

Amanda-Knox-condanna-tuttacronacaAmanda Knox continua a commentare la condanna a 28 anni e 6 mesi a seguito del verdetto della Corte di Appello e in un’intervista al Guardian spiega: “La sentenza di condanna per l’omicidio di Meredith Kercher mi fa sentire come se mi avessero diagnosticato un cancro”. In questi giorni Amanda ha fatto ritorno all’università ma si sente “bloccata” e “intrappolata” dopo la sentenza del 30 gennaio scorso per l’omicidio di Meredith Kercher. La 26enne, che all’Università di Washington studia ‘scrittura creativa’, confida ancora: “Non c’è posto dove io possa andare in cui non è noto che io sono la ragazza che è stata condannata di nuovo. E’ una cosa molto invasiva nella mia vita, ad un livello fondamentale”.

“La mia colpa è di essere stato il fidanzato di Amanda”: così Sollecito

sentenza-sollecito-knox-tuttacronacaDopo l’intervista al Tg1, Raffaele Sollecito ha parlato anche ai microfoni delle Cnn ai quali ha detto che la sua unica colpa è “di essere stato il fidanzato di Amanda”. Condannato a 25 anni dalla Corte d’Assise di Appello di Firenze per l’omicidio di Meredith Kercher, il 29enne ha detto: “Nelle loro menti devo essere colpevole perché ero il suo ragazzo. Non ha alcun senso per me”. E ha ribadito: “Non so cosa pensare perché oggettivamente non c’è nulla contro di me e contro Amanda”. Per quel che riguarda quella che in molti hanno ritenuto una “fuga” dopo la condanna dei giudici, quando è stato fermato a 40 chilometri dal confine austriaco. “Ero andato in Austria per festeggiare con la mia ragazza”, ha spiegato ribadendo che era pronto a tornare in Italia non appena emesso il verdetto.

“Contro di me un deserto probatorio”: parla Sollecito

processo-sollecito-tuttacronacaRaffaele Sollecito, dopo la condanna, porta avanti la sua difesa parlando ai microfoni del Tg1 e spiega: “Contro di me c’è un deserto probatorio, io non so cos’è accaduto quella sera ero a casa mia e non è compito mio cercare di trovare la verità su questo”. Accusato, con Amanda Knox, dell’omicidio di Meredith Kercher, definisce “amareggiante e drammatico essere condannato per un movente che è che noi quella sera non sapevamo cosa fare e abbiamo ucciso”. Il giovane era stato fermato dopo la sentenza di condanna vicino ad Udine, ma lui nega di aver pensato alla fuga in Austria “quando ho sentito la sentenza la prima cosa che ho fatto è tornare in Italia”.

 

Amanda Knox e la mobilitazione per Chico Forti

amanda-knox-tuttacronacaMentre a Firenze si attendeva la sentenza della Corte di Appello sulla sorte di Amanda Knox e Raffaele Sollecito, negli Usa un piccolo gruppo di persone ha cercato di attirare l’attenzione sul caso di Enrico “Chico” Forti. Il trentino, ex campione di windsurf, è stato condannato all’ergastolo in Florida nel 2000 per l’omicidio di Dale Pike, un australiano di 42 anni. L’italiano continua a proclamarsi innocente mentre la criminologa italiana Roberta Bruzzone, che ha studiato il caso a fondo, assicura che il processo fu una “vicenda di palese ingiustizia”. Forti ha diversi sostenitori, tra i quali anche Amanda Knox, che si è dedicata a difendere e sostenere cause che assomigliano alle sue. Spiega il Messaggero:

Anzi, era deciso che sarebbe diventata la testimonial di un’associazione che lotta per difendere persone che sembrano essere state imprigionate ingiustamente. L’associazione si chiama “Judges for Justice”. E’ stata fondata dal giudice Michael Heavey, amico della famiglia Knox, e riunisce ex giudici che cercano di riparare casi di apparente ingiustizia. Amanda si è già mossa in difesa di una ragazza canadese, Nicole “Nyki” Kosh, condannata per omicidio a Toronto nel 2007 in un caso che vari analisti indipendenti hanno definito polemicamente «la morte del ragionevole dubbio».
Per noi italiani comunque il caso più appassionante è quello di Forti. E se Amanda sente un parallelo fra il suo destino e quello del trentino è comprensibile: anche Forti ha commesso il grave errore di mentire nelle prime fasi dell’inchiesta. Peggio: il suo avvocato non lo ha neanche fatto testimoniare, nella convinzione che quella prima bugia -aveva negato di aver incontrato la vittima la sera dell’omicidio – avrebbe screditato le sue parole. Il trentino sostiene che tutta la costruzione del processo contro di lui è scattata perché la polizia della contea Dade, di Miami, voleva punirlo per aver insinuato sospetti circa un’altra inchiesta, quella sulla morte di Andrew Cunanan, il serial killer colpevole di aver ucciso Gianni Versace. Cunanan fu trovato morto su una casa galleggiante di Miami, e il verdetto fu che si era suicidato. Forti ha invece sostenuto che ci sono prove che era stato ucciso e poi trascinato sulla barca. E che l’omicidio era stato commesso allo scopo di insabbiare l’indagine sull’omicidio di Versace stesso. Che nel comportamento della polizia della Florida contro Forti ci siano stati o no questi oscuri motivi è difficile provarlo.

Il gossip attorno al caso Mez: chi è la fidanzata di Sollecito?

greta_menegaldo-sollecito-tuttacronacaSembra non ci siano dubbi: la ragazza di Raffaele Sollecito, con la quale il giovane si trovava dopo la sentenza di condanna quando gli è stato notificato il ritiro del passaporto, si chiama Greta Menegaldo. A parlare di lei sono state le riviste di gossip pochi giorni prima della sentenza d’Appello sul caso Meredith è in seguito è stato certificato dal Corriere della Sera, con Alessandro Capponi che ha provato a tracciarne un profilo, raccogliendo prevalentemente le voci del paese in cui vive, cioè Oderzo, nella Marca trevigiana:

 

in paese è conosciuta da tutti: viene descritta come riservata, elegante, determinata. Con la passione per i viaggi.

 

Infatti proprio su un aereo ha conosciuto Raffaele: lei lavora come hostess presso una compagnia low cost. Ancora il giornalista spiega che

 

di Greta, a Oderzo, tutti conoscono la storia: si è diplomata all’istituto linguistico Dorotee di Oderzo e subito dopo, ha cominciato a lavorare.

Processo Mez: “inopportuna l’intervista rilasciata da Nencini”

sollecito-raffaele-tuttacronacaL’intervista rilasciata dal presidente della Corte d’assise di Firenze, Alessandro Nencini, a seguito della condanna di Sollecito e Knox per l’omicidio di Perugia, è destinata a far discutere. In particolare, ha innescato le polemiche l’affermazione che Raffaele Sollecito “ha deciso di non farsi mai interrogare nel processo”. I legali del pugliese, Giulia Bongiorno e Luca Maori, hanno già preso posizione: “E’ gravissimo, anzi inaccettabile – sottolineano -, che il presidente Nencini abbia commentato pubblicamente quanto accaduto nel segreto della camera di consiglio e si sia spinto a criticare la strategia difensiva”. “Ci chiediamo innanzitutto – affermano – se parla a nome di tutti i giurati e se la frase sul mancato interrogatorio di Raffaele Sollecito significa che, se avesse accusato Amanda Knox, sarebbe stato assolto. In ogni caso, ricordiamo a tutti che ai magistrati compete il potere di giudicare, non quello di intromettersi nelle scelte della difesa e di commentarle pubblicamente. Nei prossimi giorni valuteremo le iniziative da intraprendere”. Ora gli avvocati stanno vagliando, tra le altre ipotesi, se rivolgersi al Csm o alla procura generale della Cassazione, ritenendo che “rilasciare un’intervista dopo una sentenza di condanna è semplicemente inammissibile”. “Non entro nel merito dell’intervista – dice il presidente dell’Anm Rodolfo Sabelli – ma il fatto che il presidente del collegio giudicante rilasci delle dichiarazioni prima del deposito delle motivazioni e il giorno dopo una sentenza che è all’attenzione pubblica, è di per sè inopportuno”. “Il caso è sicuramente grave”, commenta il consigliere del Csm Nicolò Zanon, laico di Forza Italia. “Lunedì – aggiunge – decideremo se chiedere l’apertura di una pratica in Prima Commissione”. Nencini non ha voluto replicare ai difensori di Sollecito. “Nessun commento” si è limitato a dire il giudice. “Mai come in questo caso il silenzio è d’oro” si è limitato a dire l’avvocato Luciano Ghirga, difensore di Amanda Knox. Ancora nell’intervista, Nancini sottolinea come quello di non farsi interrogare “è un diritto dell’imputato, ma certamente priva il processo di una voce”. “Lui si è limitato a dichiarazioni spontanee, ha detto soltanto quello che voleva senza sottoporsi al contradditorio”. Quanto al movente del delitto, il giudice spiega che la Corte ha “una convinzione e la espliciteremo nella sentenza”. “Al momento – prosegue – posso dire che fino alle 20,15 di quella sera i ragazzi avevano programmi diversi, poi gli impegni sono saltati e si è creata l’occasione. Se Amanda fosse andata al lavoro probabilmente non saremmo qui”. Si è trattato – ad avviso di Nencini – di “una cosa tra ragazzi, ci sono state coincidenze”. Intanto l’attenzione si concentra su dove sia Sollecito dopo il ritiro del passaporto. Ma l’avvocato Francesco Maresca, legale della famiglia Kercher, torna sulle ore successive alla sentenza, quando il giovane è stato rintracciato in Friuli dove gli è stata notificata la misura disposta dalla Corte di Firenze. “Se voleva attendere la sentenza – sostiene il Maresca – o era in aula o nella sua abitazione. Qualunque altro posto è indice di valutazione diversa, come quello di volersi dare alla fuga”.

Omicidio Mez: “Amanda e Raffaele non avevano nulla da fare”

Amanda-Knox-tuttacronacaAlessandro Nencini, presidente della Corte d’Assise d’Appello di Firenze che ha condannato Knox e Sollecito per l’omicidio di Meredith Kercher, riferisce: “Quella sera Amanda e Raffaele non avevano nulla da fare. L’omicidio nasce da lì”. E ancora: “Fino alle 8 e 15 Amanda doveva andare a lavorare da Lumumba, Raffaele alla stazione per un’amica. Poi la situazione è cambiata”. Il giudice parla anche di “giurati bombardati dalla tv” e “di condanna sofferta, anche io ho dei figli”. E ancora: “Se quel giorno la Knox fosse andata al lavoro, probabilmente Meredith sarebbe ancora viva”. Quanto al movente, il giudice afferma che “abbiamo sviluppato un ragionamento. Sono consapevole che sarà la parte più discutibile”. Dodici ore di camera di consiglio, “necessarie perché i giudici popolari prendessero cognizione degli atti, che sono moltissimi”, afferma Nencini, che non si sbilancia sull definizione di delitto a sfondo sessuale. “Non pare esserci un momente prevalente, – precisa – il crimine è nato e maturato all’interno di una serata tra ragazzi”. “Cosa sia successo esattamente dopo le otto e un quarto di quella sera nessuno lo sa”. E conclude con un cenno sulla decisione unanime: “Ho parlato di decisione condivisa. Posso dire che in tutti questi mesi e in particolare al momento dell’ultima riunione abbiamo avvertito la gravità di una sentenza che coinvolge ragazzi persone giovani e intere famiglie. Questa è una vicenda che ha stravolto molte vite”.

Amanda Knox e le lacrime in tv

-amanda-knox-lacrime-tuttacronacaAmanda Knox ha rilasciato alla rete americana Abc la sua prima intervista dopo la sentenza di condanna a 28 anni e 6 mesi di reclusione. “Non sono preparata, non potrò mai desiderare di tornare in quel luogo… ma aspetto di leggere le motivazioni. Voglio combattere sino alla fine”, ha detto. L’americana, condannata assieme a Raffaele Sollecito al termine del processo per la morte di Meredith Kercher, ha quindi aggiunto: “E’ stato come essere travolta da un treno, non potevo credere a quello che stava succedendo…ora aspetto le motivazioni, ma è stata una cosa orribile. Ora ho bisogno dell’aiuto di tutti”.

“Sono innocente. La battaglia va avanti”: Sollecito e Knox dopo la sentenza

sollecito-tuttacronacaVentotto anni e sei mesi di reclusione per Amanda Knox, venticinque per Raffaele Sollecito. E’ questa la decisione della corte di assise di Firenze al termine del processo d’appello bis per l’omicidio di Meredith Kercher. Nelle prime ore del mattino, inoltre, gli agenti della Squadra mobile di Firenze e di Udine hanno notificato il divieto di espatrio a Raffaele Sollecito. Sollecito è stato raggiunto in un paese tra Udine e Tarvisio, dove si era ritirato in attesa della sentenza, ed è stato portato in Questura a Udine. Dopo aver ricevuto la notifica, al telefono con il suo legale Luca Mauri, Sollecito ha ribadito: “Avvocato, io sono innocente. La battaglia va avanti”.

Amanda Knox ha invece atteso la sentenza a Seattle, a casa del padre, dove i fotografi l’hanno attesa all’uscita, dopo la lettura della sentenza. L’americana è stata fotografata mentre, incappucciata per sfuggire ai flash. “Essendo stata in passato giudicata innocente, mi aspettavo di meglio dal sistema giudiziario italiano. Contro di me un apparato accusatorio inesistente”. Così Amanda Knox ha commentato, in una nota, la condanna dalla Corte d’Appello di Firenze. “La mia famiglia ed io – prosegue la 27enne – abbiamo sofferto molto da questa persecuzione ingiusta”. Quindi ha attaccato il sistema giudiziario italiano, osservando che è stata vittima di “indagini grette e piene di pregiudizi, della riluttanza ad ammettere errori”. Contro di lei, secondo Amanda s’è ricorso a “testimonianze inattendibili e un apparato accusatorio e probatorio inconsistente e infondato”.

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28 anni e 6 mesi per Amanda, 25 anni per Raffaele: arriva la sentenza

Amanda-e-Raffaele-sentenza-tuttacronacaQuasi 12 ore di camera di consiglio dopo di che è arrivata la sentenza della corte d’assise d’appello di Firenze per il processo bis per l’omicidio di Meredith Kercher: ventotto anni e sei mesi di reclusione per Amanda Knox, venticinque per Raffaele Sollecito. Per quest’ultimo anche il divieto di espatrio mentre nessuna misura cautelare è stata disposta per Amanda che ha seguito il verdetto da Seattle. Alle 21 erano giunti in aula anche il fratello e la sorella di Mez: “Siamo pronti a rispettare qualsiasi decisione”, avevano detto. Raffaele, che questa mattina era presente e aveva annunciato che avrebbe presenziato alla lettura della sentenza, “Ora vado via – aveva detto uscendo dal Palagiustizia all’inizio della camera di consiglio – ma tornerò dopo”, nel corso del pomeriggio ha invece preferito rinunciare ed avrebbe lasciato Firenze insieme ai suoi familiari. “Non ce la facciamo” si è limitato a spiegare il padre, Francesco Sollecito. Sui banchi della difesa hanno atteso la sentenza i suoi legali, gli avvocati Giulia Bongiorno e Luca Maori. La Knox era invece a casa dalla madre, rimasta in contatto con i suoi difensori, gli avvocato Carlo Dalla Vedova e Luciano Ghirga, via sms. In mattinata, Sollecito ha stretto la mano a Patrick Lumumba, il musicista coinvolto nell’indagine sull’omicidio di Meredith Kercher dalle dichiarazione di Amanda Knox ma poi risultato estraneo al delitto e quindi prosciolto. Tra Sollecito e Lumumba c’è stato anche uno scambio di sorrisi. Il giovane pugliese si è quindi allontanato accompagnato da tutti i suoi familiari. “Raffaele mi ha sempre dato l’impressione di un bravo ragazzo – ha detto Lumumba – “l’avevo visto l’ultima volta da libero nel mio locale, ora chiuso”. Riguardo alla Knox, Lumumba ha ribadito che “Amanda sta scappando”. “Se non hai fatto niente – ha proseguito – dovevi essere qua. Mi aspetto che Amanda venga condannata”.

Amanda Knox… si rifà il look in attesa della sentenza

amanda-knox-tuttacronaca-nuovo-lookE’ attesa in serata la sentenza la sentenza dell’Appello bis del Tribunale di Firenze che vede sul banco degli imputati Raffaele Sollecito e Amanda Knox. La 26enne americana, nel frattempo, è stata fotografata ieri mentre usciva da un parrucchiere a Seattle, la città dove vive. La Knox, accusata assieme a Sollecito per l’omicidio di Meredith Kercher, è apparsa con cappellino, occhiali rotondi, aria un filo nervosa data dalla presenza dei fotografi.

Raffaele Sollecito è invece in aula a Firenze. La procura ha chiesto 26 anni per lui e 30 per la Knox.

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Il nuovo look di Facebook? Solo per fidelizzare la pubblicità!

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Facebook e la sua faccia nuova, ma di sicuro non pulita! Il social network più famoso al mondo ridisegna il ‘news feed’, il flusso di aggiornamenti che ogni utente riceve dai propri “amici”, per fidelizzare ancora di più i visitatori del social network e aumentare l’appeal per gli inserzionisti pubblicitari.

Facebook vuole rendere il ‘feed’, la prima pagina che l’utente apre una volta effettuato l’accesso, più rilevante, interessante da un punto di vista visivo e con varie parti correlate le une alle altre. “Stiamo cercando di dare alle persone il migliore giornale personalizzato possibile”, ha detto l’amministratore delegato Mark Zuckerberg, durante un evento al quartier generale di Menlo park. Mentre Mark Zuckerberg, conia anche un nuovo motto “condividere tutto con tutti”!

In realtà sembra solo  l’ennesimo tentativo di Facebook di capire i gusti personali e poi rivederli alle aziende. Capire i gusti musicali, avere dei veri e propri gruppi già formati, con amici e amici di amici che parlano dell’ultimo video virale o del singolo del cantante appena uscito. Vedere cosa mangiamo a pranzo e che leggiamo prima di addormentarci. Quello che indossiamo e a cosa aspiriamo. E-bay, shopping on line e pizza a domicilio. Tutto emerge dalle nostre foto, frasi e video che postiamo sul “grande fratello” Una campionatura che è meglio di un indice Istat, meglio di qualsiasi statistica. I dati sono lì a portata delle aziende che analizzanno i nostri gusti e ci preparano il prodotto proprio secondo i nostri desideri… salvo il prezzo! Insomma siamo in vendita, ma i soldi li prende solo Facebook!

Che grinta la figlia di Jackson!

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Addio al look grunge, con piercing e vestiti strappati. Cambio di look per Paris Jackson, figlia 14enne dello scomparso “Re del Pop”, che è diventata una cheerleader della sua scuola a Buckley, dove ha messo in mostra il suo “talento” facendo il tifo per la squadra di basket. La figlia di Michael Jackson è sempre stata vicina in continua evoluzione, passando dalla musica allo sport, senza trovare una vocazione ben precisa. Comunque sembra a suo agio nel vestitino rosso e nero da cheerleader e il dolore per la scomparsa del padre e le continue voci sul suo passato ‘ambiguo’, sembrano ormai alle spalle.

Tutte frottole su Cupido!

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Come colpiscono le frecce di Cupido, il piccolo dio dell’amore? Un gruppo di sociologi guidati da Elisabeth McClintock, dell’Università di Notre-Dame, nell’Indiana (Stati Uniti), ha esaminato l’impatto della seduzione fisica sulla selezione dei partner. La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Biodemography and Social Biology, ha anche tentato di analizzare il valore di alcuni luoghi comuni, come quello dell’amore a prima vista, o l’affermazione che «conta solo la bellezza interiore», o ancora il vecchio proverbio che «gli opposti si attirano». Lo studio mostra che esistono differenze di genere, ma non solo. Esistono anche delle particolarità che sono alla base del sex appeal di un individuo, e che influiscono sui suoi comportamenti nel cercare l’anima gemella. Ed ecco le scoperte.

Al contrario di quanto si pensa comunemente, le donne che hanno una forte attrattiva fisica non solo non allacciano relazioni basate unicamente sulla sessualità, ma formano più facilmente delle coppie stabili: più sono attraenti, meno partner hanno. Sono anche le meno propense a finire a letto al primo incontro. Gli uomini invece si comportano esattamente al contrario: più sono seducenti, più aumenta il numero delle loro partner.

Darwin è sempre attuale. Le belle donne utilizzano il loro vantaggio per fare una buona pescata nel mercato dei partner, ai quali non resta che essere scelti. Si sceglie in base all’indice di attrazione, ma il discorso diventa più complesso quando si va ad analizzare da che cosa è costituita l’attrazione. La bellezza è importante, ma lo è anche lo status sociale. Uomini e donne delle classi sociali agiate sono più seducenti perché non sono in sovrappeso, portano abiti che li valorizzano, curano la propria pelle, si tengono in forma. Ma il più importante fattore di attrazione è il principio di somiglianza: al di là di tutto, uomini e donne si scelgono quando si riconoscono simili per educazione, cultura, e visione della vita.

La moda di strada ci trascina per le vie di Londra…

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Grande kermesse a Londra per la settimana della moda. Tante le foto scattate per le strade della capitale inglese con modelle e modelli in posa. L’occasione è stata il giorno dedicato allo Street style. Tra echi antichi e tendenze moderne, i colori hanno invaso le strade di Londra… una vera e propria festa per gli occhi. Oggi è il terzo giorno e continuano a spopolare le pellicce e i coat animalier, ma c’è spazio naturalmente anche per il classico cappotto cammello, da portare in un total look, spezzato da accessori rosso fuoco, magari senza calze per le più impavide, e l’intramontabile giacca di pelle dall’ allure rock irresistibile. C’è chi punta sull’eccentrico per stupire, e chi preferisce outfit comodi e casual, come la jumpsuit da lavoro, bomber e stivali comodi per girarsi la città. Non mancano, come sempre, tanto optical e stampe all over, dal geometrico al floreale.

 

Michelle ha solo la frangia!

michelle obama, frangia

“La frangetta? E’ la mia crisi di mezza età… Non posso avere una macchina sportiva, non mi lasciano fare bungee jumping. Non mi è rimasto altro che la frangia…”.Così la First Lady ironizza sul taglio che un mese fa a fatto il giro del mondo. Le supposizioni più assurde e i quotidiani con titoli in prima pagina non hanno tolto la voglia a Michelle Obama di scherzare sui suoi capelli.

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