Scordatevi Leonardo Di Caprio e la sua interpretazione di Jordan Belfort, uno dei broker di maggior successo nella storia di Wall Street. La locandina dell’ultima fatica del regista Martin Scorsese, The Wolf of Wall Stretet, è stata infatti modificata e ora compare sulla pagina Facebook di Sasha Grey, una delle pornostar più popolari del pianeta. Nel fotomontaggio appare il leader di Forza Italia e la scritta: “Silvio Berlusconi, the wolf of Arcore”, con tanto di descrizione per il resto del mondo: “Arcore is where he’s from!”
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E Silvio Berlusconi diventa… The Wolf of Arcore
Pubblicato da tdy22 in febbraio 21, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/02/21/e-silvio-berlusconi-diventa-the-wolf-of-arcore/
Vanity Fair nella bufera: schiarita la pelle di un’attrice di “12 anni schiavo”?
Già era stata bufera sulle locandine del film 12 anni schiavo, che in Italia sono apparse mettendo in secondo piano il protagonista, l’attore Chiwetel Ejiofor, preferendo dare rilievo ad altri due volti maggiormente conosciuti nel Belpaese: Brad Pitt e Michael Fassbender. Ora a finire nell’occhio del ciclone è la rivista Vanity Fair, “colpevole” di aver realizzato un servizio con l’attrice Lupita Nyong’o, a sua volta presente nella pellicola di Steve McQueen. Il settimanale ha infatti twittato dal suo profilo la copertina del numero in uscita con il volto sorridente dell’attrice keniana, dove la pelle della donna, sostengono molti utenti, sembra volutamente schiarita. Va però detto che non è da escludere che le luci da set abbiano creato negli scatti un effetto schiarente, anche se l’attenuante non sembra convincere i fan della 30enne. Come ricorda l’Huffington Post, d’altronde non è la prima volta che le celebrity si trovano coinvolte in polemiche di questo genere: era successo già a Beyoncè. Quella volta, però, l’accusa era rivolta direttamente alla popstar, “colpevole” di aver schiarito il colorito nella foto di copertina del suo album “4”.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 17, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/01/17/141875/
“12 anni schiavo” a Capri, tra applausi e gente che lascia la sala
E’ iniziata la rassegna Capri, Hollywood, dedicata all’Africa e come film d’apertura è stata scelta l’ultima opera del regista Steeve McQueen, 12 anni schiavo, che già tante polemiche aveva suscitato a causa delle locandine create per l’Italia, dove il protagonista Chiwetel Ejiofora viene relegato in un angolo. E polemiche non sono mancate neanche in occasione della proiezione in sala, dove la pellicola ha ricevuto molti applausi ma ha fatto anche sì che diverse persone uscissero per la crudezza delle immagini. ”Immagini quasi attuali – dice Gemma Vecchio, motore della onlus Casa Africa che assiste i migranti all’Ansa- la nudità degli schiavi dell’800 mi ha ricordato quella dei migranti a Lampedusa, sembra non sia passato un secolo. Ho sofferto molto a vedere il film, ma soprattutto perché l’ignoranza è ancora attuale. Bisognerebbe cominciare a non definire più dei nostri simili con la parola schiavo, come se fosse una razza a parte, pensiamo invece a condannare gli schiavisti che ancora oggi costringono i bambini nelle fabbriche”. In ’12 anni schiavo’ le immagini molto dure in particolare quelle delle frustate subite dal protagonista dal negriero, hanno turbato la platea del cinema Paradiso di Anacapri; qualcuno ha abbandonato la sala dinanzi a tanto sangue e realismo.Il produttore del festival Pascal Vicedomini in merito a quanto affermato dalla rivista Variety ha specificato che l’assenza a Capri dell’attrice Lupita nyong’o ”non mi risulta sia dovuta alla polemica sul manifesto italiano del film, accusato di razzismo, ma ad impegni professionali che la Fox Searchlight le ha organizzato in questi giorni negli Usa, strategici per la corsa agli awards proprio in competizione con il biopic su Mandela”.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 28, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/28/12-anni-schiavo-a-capri-tra-applausi-e-gente-che-lascia-la-sala/
Il film della polemica: italiani tacciati di razzismo per una locandina
Il prossimo 20 febbraio uscirà, nelle sale italiane, l’ultimo film di Steve McQueen, “12 anni schiavo”, candidato a 7 Golden Globe. Ma le locandine della pellicola hanno già fatto la loro apparizione, scatenando la polemica che ha portato gli Usa a tacciare l’Italia di razzismo. Il motivo è semplice: i poster mostrano le gigantografie dei due protagonisti bianchi del film, Brad Pitt e Michael Fassbender. Poco risalto, al contrario, viene dato all’attore di colore Chiwetel Ejiofor che, interpretando lo schiavo Solomon Northup, è l’asse portante della storia.
Il fatto che Ejiofor, che oltreoceano sta raccogliendo tantissimi consensi ed è stato nominato ai Golden Globe come Miglior attore protagonista sia messo in secondo piano non è sfuggito al sito americano BuzzFeed che, attraverso una segnalazione di un utente Tumblr, è riuscito a recuperare le locandine e a farle rimbalzare in tutto il mondo. Buzzfeed titola malignamente: ”I poster di ’12 anni, schiavo’ in Italia promuovono attori bianchi, ignorando la star nera’. Una notizia che e’ stata poi rilanciata anche da altri siti come The Wire e Huffington Post. E gli attacchi non sono mancati, tanto che in riferimento al nostro Paese si è parlato di “provincialità”, con gli italiani che preferiscono l’immagine del produttore del film, Brad Pitt, che nella pellicola recita solo per pochi minuti. Del resto anche l’altro attore, Michael Fassbender, candidato ai Golden Globe come Miglior attore non protagonista, è sicuramente più noto in Europa rispetto a Ejiofor. Resta dunque da chiedersi se non sia una scelta commerciale quella della BiM, la società che si occupa della distribuzione italiana, sempre che non esista realmente una discriminazione di fondo, anche se sembra più improbabile. Nel frattempo, la polemica si espande.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 24, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/24/il-film-della-polemica-italiani-tacciati-di-razzismo-per-la-locandina-di-12-anni-schiavo/
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