Da predatori a prede così il quotidiano britannico Guardian riflette sulla morte di Daniele Lo Presti, fotografo dei vip ucciso da un colpo di pistola tre mesi fa sotto il Ponte di Testaccio a Roma.
“Il fatto – scrive Tobias Jones – ha scioccato l’Italia perché Lo Presti era uno dei nomi più noti nell’ambiente dei paparazzi. Aveva pizzicato Brad Pitt a Malta, Rihanna a Capri e aveva scattato parecchie foto anche a Sara Tommasi, una delle ragazze del Bunga Bunga di Berlusconi, mentre faceva uno striptease davanti a un bancomat. Era considerato un professionista molto scaltro, disposto a qualsiasi cosa pur di fare uno scoop. Si è subito pensato che Lo Presti fosse stato ucciso per via di qualche scatto compromettente, o che fosse stato eliminato per via di grossi debiti. […] Ma, con il passare delle settimane tutte queste ipotesi si sono fatte via via sempre più inconsistenti: Lo Presti è stato ucciso da un professionista e nessuno viene ucciso soltanto per una fotografia”. Il Guardian quindi, arriva a una conclusione che la mano era quella di un killer di professione… al soldo di chi? e perchè?
Il Guardian prende in considerazione l’ipotesi di Rino Barillari che aveva affermato che bisognava cercare in ambito personale e non professionale… forse una donna che faceva parte di una potente famiglia della mafia calabrese. Un mistero ancora aperto quello di Lo Presti.